Il primo dei due motivi precedenti si può capire tornando a
\figref{fig:TCP_conn_example}: assumendo che l'ultimo ACK della sequenza
-(quello del capo che ha eseguito la chiusura attiva) vanga perso, chi esegue
+(quello del capo che ha eseguito la chiusura attiva) venga perso, chi esegue
la chiusura passiva non ricevendo risposta rimanderà un ulteriore FIN, per
questo motivo chi esegue la chiusura attiva deve mantenere lo stato della
connessione per essere in grado di reinviare l'ACK e chiuderla correttamente.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
\begin{minipage}[c]{15.6cm}
- \includecodesample{listati/ClientEcho.c}
+ \includecodesample{listati/ClientEcho_first.c}
\end{minipage}
\normalsize
\caption{Codice della prima versione della funzione \texttt{ClientEcho} per
introdotte una serie di nuove opzioni che ci saranno utili per il debug, è
mostrata in \figref{fig:TCP_echo_server_code_second}, dove si sono riportate
la sezioni di codice modificate nella seconda versione del programma, il
-sorgente completo di quest'ultimo si trova nel file
-\file{TCP\_echod\_second.c} dei sorgenti allegati alla guida.
+codice completo di quest'ultimo si trova nel file \file{TCP\_echod\_second.c}
+dei sorgenti allegati alla guida.
La prima modifica effettuata è stata quella di introdurre una nuova opzione a
riga di comando, \texttt{-c}, che permette di richiedere il comportamento