+In realtà tutto quello che si è fatto è stato introdurre nella nuova funzione
+(\texttt{\small 1}) un nuovo argomento intero, \param{reuse}, che conterrà il
+valore logico da usare nella successiva chiamata (\texttt{\small 14}) a
+\func{setsockopt}. Si è poi aggiunta una sezione (\texttt{\small 13-17}) che
+esegue l'impostazione dell'opzione fra la chiamata a \func{socket} e quella a
+\func{bind}.
+
+
+A questo punto basterà modificare il server per utilizzare la nuova
+funzione; in fig.~\ref{fig:TCP_echod_fifth} abbiamo riportato le sezioni
+modificate rispetto alla precedente versione di
+fig.~\ref{fig:TCP_echod_third}. Al solito il codice completo è coi sorgenti
+allegati alla guida, nel file \texttt{TCP\_echod\_fifth.c}.
+
+Anche in questo caso si è introdotta (\texttt{\small 8}) una nuova variabile
+\var{reuse} che consente di controllare l'uso dell'opzione e che poi sarà
+usata (\texttt{\small 14}) come ultimo argomento di \func{setsockopt}. Il
+valore di default di questa variabile è nullo, ma usando l'opzione \texttt{-r}
+nell'invocazione del server (al solito la gestione delle opzioni non è
+riportata in fig.~\ref{fig:TCP_echod_fifth}) se ne potrà impostare ad 1 il
+valore, per cui in tal caso la successiva chiamata (\texttt{\small 13-17}) a
+\func{setsockopt} attiverà l'opzione \const{SO\_REUSEADDR}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includecodesample{listati/TCP_echod_fifth.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Il nuovo codice per l'apertura passiva del server \textit{echo} che
+ usa la nuova funzione \func{sockbindopt}.}
+ \label{fig:TCP_echod_fifth}
+\end{figure}
+
+Il secondo caso in cui viene usata \const{SO\_REUSEADDR} è quando si ha una
+macchina cui sono assegnati diversi numeri IP (o come suol dirsi
+\textit{multi-homed}) e si vuole porre in ascolto sulla stessa porta un
+programma diverso (o una istanza diversa dello stesso programma) per indirizzi
+IP diversi. Si ricordi infatti che è sempre possibile indicare a \func{bind}
+di collegarsi solo su di un indirizzo specifico; in tal caso se un altro
+programma cerca di riutilizzare la stessa porta (anche specificando un
+indirizzo diverso) otterrà un errore, a meno di non aver preventivamente
+impostato \const{SO\_REUSEADDR}.
+
+Usando questa opzione diventa anche possibile eseguire \func{bind}
+sull'indirizzo generico, e questo permetterà il collegamento per tutti gli
+indirizzi (di quelli presenti) per i quali la porta non risulti occupata da
+una precedente chiamata più specifica. Infine si tenga presente che con il
+protocollo TCP non è mai possibile far partire server che eseguano \func{bind}
+sullo stesso indirizzo e la stessa porta, cioè ottenere quello che viene
+chiamato un \textit{completely duplicate binding}.
+
+Il terzo impiego è simile al precedente e prevede l'uso di \func{bind}
+all'interno dello stesso programma per associare indirizzi locali diversi a
+socket diversi. In genere questo viene fatto per i socket UDP quando è
+necessario ottenere l'indirizzo a cui sono rivolte le richieste del client ed
+il sistema non supporta l'opzione \const{IP\_RECVDSTADDR};\footnote{nel caso
+ di Linux questa opzione è stata supportata per in certo periodo nello
+ sviluppo del kernel 2.1.x, ma è in seguito stata soppiantata dall'uso di
+ \const{IP\_PKTINFO} (vedi sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}).} in tale modo
+si può sapere a quale socket corrisponde un certo indirizzo. Non ha senso
+fare questa operazione per un socket TCP dato che su di essi si può sempre
+invocare \func{getsockname} una volta che si è completata la connessione.
+
+Infine il quarto caso è quello in cui si vuole effettivamente ottenere un
+\textit{completely duplicate binding}, quando cioè si vuole eseguire
+\func{bind} su un indirizzo ed una porta che sono già \textsl{legati} ad un
+altro socket. Questo ovviamente non ha senso per il normale traffico di rete,
+in cui i pacchetti vengono scambiati direttamente fra due applicazioni; ma
+quando un sistema supporta il traffico in multicast, in cui una applicazione
+invia i pacchetti a molte altre (vedi sez.~\ref{sec:multicast_xxx}), allora ha
+senso che su una macchina i pacchetti provenienti dal traffico in multicast
+possano essere ricevuti da più applicazioni\footnote{l'esempio classico di
+ traffico in multicast è quello di uno streaming di dati (audio, video,
+ ecc.), l'uso del multicast consente in tal caso di trasmettere un solo
+ pacchetto, che potrà essere ricevuto da tutti i possibili destinatari
+ (invece di inviarne un duplicato a ciascuno); in questo caso è perfettamente
+ logico aspettarsi che sulla stessa macchina più utenti possano lanciare un
+ programma che permetta loro di ricevere gli stessi dati.} o da diverse
+istanze della stessa applicazione.
+
+In questo caso utilizzando \const{SO\_REUSEADDR} si consente ad una
+applicazione eseguire \func{bind} sulla stessa porta ed indirizzo usata da
+un'altra, così che anche essa possa ricevere gli stessi pacchetti (chiaramente
+la cosa non ha alcun senso per i socket TCP, ed infatti in questo tipo di
+applicazione è normale l'uso del protovollo UDP). La regola è che quando si
+hanno più applicazioni che hanno eseguito \func{bind} sulla stessa porta, di
+tutti pacchetti destinati ad un indirizzo di broadcast o di multicast viene
+inviata una copia a ciascuna applicazione. Non è definito invece cosa accade
+qualora il pacchetto sia destinato ad un indirizzo normale (unicast).
+
+Essendo questo un caso particolare in alcuni sistemi (come BSD) è stata
+introdotta una opzione ulteriore, \const{SO\_REUSEPORT} che richiede che detta
+opzione sia specificata per tutti i socket per i quali si vuole eseguire il
+\textit{completely duplicate binding}. Nel caso di Linux questa opzione non
+esiste, ma il comportamento di \const{SO\_REUSEADDR} è analogo, sarà cioè
+possibile effettuare un \textit{completely duplicate binding} ed ottenere il
+successo di \func{bind} su un socket legato allo stesso indirizzo e porta solo
+se il programma che ha eseguito per primo \func{bind} su di essi ha impostato
+questa opzione.\footnote{Questa restrizione permette di evitare il cosiddetto
+ \textit{port stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR},
+ può collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad
+ un altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il
+ primo programma a consentirlo, avendo usato fin dall'inizio
+ \const{SO\_REUSEADDR}.}
+
+\index{\texttt{SO\_REUSEADDR} (costante)|)}
+
+
+\index{\texttt{SO\_LINGER} (costante)|(}
+\subsubsection{L'opzione \const{SO\_LINGER}}
+
+La terza opzione da approfondire è \const{SO\_LINGER}; essa, come il nome
+suggerisce, consente di ``\textsl{indugiare}'' nella chiusura di un socket. Il
+comportamento standard sia di \func{close} che \func{shutdown} è infatti
+quello di terminare immediatamente dopo la chiamata, mentre il procedimento di
+chiusura della connessione (o di un lato di essa) ed il rispettivo invio sulla
+rete di tutti i dati ancora presenti nei buffer, viene gestito in sottofondo
+dal kernel.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includestruct{listati/linger.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{linger} richiesta come valore dell'argomento
+ \param{optval} per l'impostazione dell'opzione dei socket
+ \const{SO\_LINGER}.}
+ \label{fig:sock_linger_struct}
+\end{figure}
+
+L'uso di \const{SO\_LINGER} con \func{setsockopt} permette di modificare (ed
+eventualmente ripristinare) questo comportamento in base ai valori passati nei
+campi della stuttura \struct{linger}, illustrata in
+fig.~\ref{fig:sock_linger_struct}. Fintanto che il valore del campo
+\var{l\_onoff} di \struct{linger} è nullo la modalità che viene impostata
+(qualunque sia il valore di \var{l\_linger}) è quella standard appena
+illustrata; questa combinazione viene utilizzata per riportarsi al
+comportamento normale qualora esso sia stato cambiato da una precedente
+chiamata.
+
+Se si utilizza un valore di \var{l\_onoff} diverso da zero, il comportamento
+alla chiusura viene a dipendere dal valore specificato per il campo
+\var{l\_linger}; se quest'ultimo è nullo l'uso delle funzioni \func{close} e
+\func{shutdown} provoca la terminazione immediata della connessione: nel caso
+di TCP cioè non viene eseguito il procedimento di chiusura illustrato in
+sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}, ma tutti i dati ancora presenti nel buffer
+vengono immediatamente scartati e sulla rete viene inviato un segmento di RST
+che termina immediatamente la connessione.
+
+Un esempio di questo comportamento si può abilitare nel nostro client del
+servizio \textit{echo} utilizzando l'opzione \texttt{-r}; riportiamo in
+fig.~\ref{fig:TCP_echo_sixth} la sezione di codice che permette di introdurre
+questa funzionalità,; al solito il codice completo è disponibile nei sorgenti
+allegati.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includecodesample{listati/TCP_echo_sixth.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{La sezione del codice del client \textit{echo} che imposta la
+ terminazione immediata della connessione in caso di chiusura.}
+ \label{fig:TCP_echo_sixth}
+\end{figure}
+
+La sezione indicata viene eseguita dopo aver effettuato la connessione e prima
+di chiamare la funzione di gestione, cioè fra le righe (\texttt{\small 12}) e
+(\texttt{\small 13}) del precedente esempio di fig.~\ref{fig:TCP_echo_fifth}.
+Il codice si limita semplicememente a controllare (\texttt{\small 3}) il
+valore della variabile \var{reset} che assegnata nella gestione delle opzioni
+in corrispondenza all'uso di \texttt{-r} nella chiamata del client. Nel caso
+questa sia diversa da zero vengono impostati (\texttt{\small 5--6}) i valori
+della struttura \var{ling} che permettono una terminazione immediata della
+connessine. Questa viene poi usata nella successiva (\texttt{\small 7})
+chiamata a \func{setsockopt}. Al solito si controlla (\texttt{\small 7--10})
+il valore di ritorno e si termina il programma in caso di errore, stampadone
+il valore.
+
+Infine l'ultima possibilità, quella in cui si utilizza effettivamente
+\const{SO\_LINGER} per \textsl{indugiare} nella chiusura, è quella in cui sia
+\var{l\_onoff} che \var{l\_linger} hanno un valore diverso da zero. Se si
+esegue l'impostazione con questi valori sia \func{close} che \func{shutdown}
+si bloccano, nel frattempo viene eseguita la normale procedura di conclusione
+della connessione (quella di sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}) ma entrambe le
+funzioni non ritornano fintanto che non si sia concluso il procedimento di
+chiusura della connessione, o non sia passato un numero di
+secondi\footnote{questa è l'unità di misura indicata da POSIX ed adottata da
+ Linux, altri kernel possono usare unità di misura diverse, oppure usare il
+ campo \var{l\_linger} come valore logico (ignorandone il valore) per rendere
+ (quando diverso da zero) \func{close} e \func{shutdown} bloccanti fino al
+ completamento della trasmissione dei dati sul buffer.} pari al valore
+specificato in \var{l\_linger}.
+
+
+
+\index{\texttt{SO\_LINGER} (costante)|)}
+
+
+
+
+
+\subsection{Le opzioni per il protocollo IPv4}
+\label{sec:sock_ipv4_options}
+
+Il secondo insieme di opzioni dei socket che tratteremo è quello relativo ai
+socket che usano il protocollo IPv4.\footnote{come per le precedenti opzioni
+ generiche una descrizione di esse è disponibile nella settima sezione delle
+ pagine di manuale, nel caso specifico la documentazione si può consultare
+ con \texttt{man 7 ip}.} Se si vuole operare su queste opzioni generiche il
+livello da utilizzare è \const{SOL\_IP}; si è riportato un elenco di queste
+opzioni in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel}. Le costanti indicanti le opzioni e
+tutte le altre costanti ad esse collegate sono definite in
+\file{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto file.
+
+
+\begin{table}[!htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|l|}
+ \hline
+ \textbf{Opzione}&\texttt{get}&\texttt{set}&\textbf{flag}&\textbf{Tipo}&
+ \textbf{Descrizione}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{IP\_OPTIONS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta o riceve le opzioni di IP.\\
+ \const{IP\_PKTINFO} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio di informazione.\\
+ \const{IP\_RECVTOS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio col campo TOS.\\
+ \const{IP\_RECVTTL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio col campo TTL.\\
+ \const{IP\_RECVOPTS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio con le opzioni IP.\\
+ \const{IP\_RETOPTS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio con le opzioni IP non trattate.\\
+ \const{IP\_TOS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta il valore del campo TOS.\\
+ \const{IP\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta il valore del campo TTL.\\
+ \const{IP\_HDRINCL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa l'intestazione di IP nei dati.\\
+ \const{IP\_RECVERR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita la gestione degli errori.\\
+ \const{IP\_MTU\_DISCOVER} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta il Path MTU Discovery.\\
+ \const{IP\_MTU} &$\bullet$& &$\bullet$&\texttt{int}&
+ Legge il valore attuale della MTU.\\
+ \const{IP\_ROUTER\_ALERT} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta l'opzione \textit{IP router alert} sui pacchetti.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta il TTL per i pacchetti multicast.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_LOOP} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Controlla il reinvio a se stessi dei dati di multicast.\\
+ \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} & &$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Si unisce a un gruppo di multicast.\\
+ \const{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}& &$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Si sgancia da un gruppo di multicast.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_IF} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta l'interfaccia locale di un socket multicast.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Le opzioni disponibili al livello \const{SOL\_IP}.}
+ \label{tab:sock_opt_iplevel}
+\end{table}
+
+Le descrizioni di tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel} sono estremamente succinte,
+una maggiore quantità di dettagli su queste opzioni è fornito nel seguente
+elenco:
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+
+
+\item[\const{IP\_OPTIONS}] l'opzione permette di impostare o leggere le
+ opzioni del protocollo IP (si veda sez.~\ref{sec:IP_options}). L'opzione
+ prende come valore dell'argomento \param{optval} un puntatore ad un buffer
+ dove sono mantenute le opzioni, mentre \param{optlen} indica la dimensione
+ di quest'ultimo. Quando la si usa con \func{getsockopt} vengono lette le
+ opzioni IP utilizzate per la spedizione, quando la si usa con
+ \func{setsockopt} vengono impostate le opzioni specificate. L'uso di questa
+ opzione richiede una profonda conoscenza del funzionamento del protocollo,
+ torneremo in parte sull'argomento in sez.~\ref{sec:sock_advanced_xxx}.
+
+
+\item[\const{IP\_PKTINFO}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
+ sez.~\ref{sec:TCP_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_PKTINFO} contenente
+ una struttura \struct{pktinfo} (vedi fig.~\ref{fig:sock_pktinfo_struct}) che
+ mantiene una serie di informazioni riguardo i pacchetti in arrivo. In
+ particolare è possibile conoscere l'interfaccia su cui è stato ricevuto un
+ pacchetto (nel campo \var{ipi\_ifindex}), l'indirizzo locale da esso
+ utilizzato (nel campo \var{ipi\_spec\_dst}) e l'indirizzo remoto dello
+ stesso (nel campo \var{ipi\_addr}).
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includestruct{listati/pktinfo.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{pktinfo} usata dall'opzione
+ \const{IP\_PKTINFO} per ricavare informazioni sui pacchetti di un socket
+ di tipo \const{SOCK\_DGRAM}.}
+ \label{fig:sock_pktinfo_struct}
+\end{figure}
+
+
+L'opzione è utilizzabile solo per socket di tipo \const{SOCK\_DGRAM}. Questa è
+una opzione introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di
+Linux;\footnote{non dovrebbe pertanto essere utilizzata se si ha a cuore la
+ portabilità.} essa permette di sostituire le opzioni \const{IP\_RECVDSTADDR}
+e \const{IP\_RECVIF} presenti in altri Unix (la relativa informazione è quella
+ottenibile rispettivamente dai campi \var{ipi\_addr} e \var{ipi\_ifindex} di
+\struct{pktinfo}).
+
+
+\item[\const{IP\_RECVTOS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare di tipo \const{IP\_TOS}, che
+ contiene un byte con il valore del campo \textit{Type of Service}
+ dell'intestazione IP del pacchetto stesso (vedi sez.~\ref{sec:IP_header}).
+ Prende per \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+\item[\const{IP\_RECVTTL}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare di tipo \const{IP\_RECVTTL},
+ contenente un byte con il valore del campo \textit{Time to Live}
+ dell'intestazione IP (vedi sez.~\ref{sec:IP_header}). L'opzione richiede
+ per \param{optval} un intero usato come valore logico. L'opzione non è
+ supportata per socket di tipo \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\const{IP\_RECVOPTS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare di tipo \const{IP\_OPTIONS},
+ contenente le opzioni IP del protocollo (vedi sez.~\ref{sec:IP_options}). Le
+ intestazioni di instradamento e le altre opzioni sono già riempite con i
+ dati locali. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato come
+ valore logico. L'opzione non è supportata per socket di tipo
+ \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\const{IP\_RETOPTS}] Identica alla precedente \const{IP\_RECVOPTS}, ma
+ in questo caso restituisce i dati grezzi delle opzioni, senza che siano
+ riempiti i capi di instradamento e le marche temporali. L'opzione richiede
+ per \param{optval} un intero usato come valore logico. L'opzione non è
+ supportata per socket di tipo \const{SOCK\_STREAM}.
+
+
+\item[\const{IP\_TOS}] L'opzione consente di leggere o impostare il campo
+ \textit{Type of Service} dell'intestazione IP (vedi
+ sez.~\ref{sec:IP_header}) che permette di indicare le priorità dei
+ pacchetti. Il campo TOS è di 8 bit e l'opzione richiede per \param{optval}
+ un intero che ne contiene il valore. Sono definite anche alcune costanti che
+ definiscono alcuni valori standardizzati per il \textit{Type of Service},
+ riportate in tab.~\ref{tab:IP_TOS_values}, il valore di default usato da
+ Linux è \const{IPTOS\_LOWDELAY}, ma esso può essere modificato con le
+ funzionalità del cosiddetto \textit{Advanced Routing}. Si ricordi che la
+ priorità dei pacchetti può essere impostata anche in maniera indipendente
+ dal protocollo utilizzando l'opzione \const{SO\_PRIORITY} illustrata in
+ sez.~\ref{sec:sock_generic_options}.
+
+
+\item[\const{IP\_TTL}] L'opzione consente di leggere o impostare il campo
+ \textit{Time to Live} dell'intestazione IP (vedi sez.~\ref{sec:IP_header}).
+ Il campo TTL è di 8 bit e l'opzione richiede che \param{optval} sia un
+ intero, che ne conterrà il valore.
+
+
+\item[\const{IP\_HDRINCL}] Se abilitata l'utente deve fornire lui stesso
+ l'intestazione IP in cima ai propri dati. L'opzione è valida soltanto per
+ socket di tipo \const{SOCK\_RAW}, e quando utilizzata eventuali valori
+ impostati con \const{IP\_OPTIONS}, \const{IP\_TOS} o \const{IP\_TTL} sono
+ ignorati. In ogni caso prima della spedizione alcuni campi
+ dell'instestazione vengono comunque modificati dal kernel, torneremo
+ sull'argomento in sez.~\ref{sec:socket_raw_xxx}
+
+
+\item[\const{IP\_RECVERR}] Questa è una opzione introdotta con i kernel della
+ serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Essa permette di usufruire di un
+ meccanismo affidabile per ottenere un maggior numero di informazioni in caso
+ di errori. Se l'opzione è abilitata tutti gli errori generati su un socket
+ vengono memorizzati su una coda, dalla quale poi possono essere letti con
+ \func{recvmsg} (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:TCP_ancillary_data}).
+ L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato come valore logico;
+ l'opzione non è applicabile a socket di tipo \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\const{IP\_MTU\_DISCOVER}] Questa è una opzione introdotta con i kernel
+ della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. L'opzione permette di scrivere
+ o leggere le impostazioni usante nella determinazione della \textit{Maximum
+ Tranfer Unit} (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim}) per il socket.
+
+\item[\const{IP\_MTU}] Permette di leggere il valore della \textit{Maximum
+ Tranfer Unit} di percorso del socket. L'opzione richiede per
+ \param{optval} un intero che conterrà il valore della MTU in byte. Questa è
+ una opzione introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di
+ Linux.
+
+\item[\const{IP\_ROUTER\_ALERT}] Questa è una opzione introdotta con i kernel
+ della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux.
+
+\item[\const{IP\_MULTICAST\_TTL}] L'opzione permette di impostare o leggere il
+ valore del campo TTL per i pacchetti in uscita associati al socket. È
+ importante che questo valore sia il più basso possibile, ed il default è 1,
+ che significa che i pacchetti non potranno uscire dalla rete locale. Questa
+ opzione consente ai programmi che lo richiedono di superare questo limite.
+ L'opzione richiede per \param{optval} un intero che conterrà il valore del
+ TTL.
+
+\item[\const{IP\_MULTICAST\_LOOP}] L'opzione consente di decidere se i dati
+ che si inviano su un socket usato con il multicast vengano ricevuti anche
+ sulla stessa macchina da cui li si stanno inviando. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+ In generale se si vuole che eventuali client possano ricevere i dati che si
+ inviano occorre che questa funzionalità sia abilitata (come avviene di
+ default). Qualora però non si voglia generare traffico per dati che già sono
+ disponibili in locale l'uso di questa opzione permette di disabilitare
+ questo tipo di traffico.
+
+\item[\const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP}]
+
+\item[\const{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}]
+
+\item[\const{IP\_MULTICAST\_IF}]