+Infine in ogni unix è presente un utente speciale privilegiato, di norma
+chiamato \textit{root}, il cui \acr{uid} è zero. Esso identifica
+l'amministratore del sistema, che deve essere in grado di fare qualunque
+operazione; per l'utente \textit{root} infatti i meccanismi di controllo
+descritti in precedenza sono disattivati\footnote{i controlli infatti vengono
+ sempre eseguiti da un codice del tipo \texttt{if (uid) \{ ... \}}}.
+
+
+\section{Gli standard di unix e GNU/Linux}
+\label{sec:intro_standard}
+
+In questa sezione prenderemo in esame alcune caratteristiche generali del
+sistema e gli standard adottati per le funzioni, i prototipi, gli errori, i
+tipi di dati.
+
+\subsection{Prototipi e puntatori}
+\label{sec:intro_function}
+
+
+\subsection{Lo standard ANSI C}
+\label{sec:intro_ansiC}
+
+Lo standard ANSI C è stato definito nel 1989 dall'\textit{American National
+ Standard Institute}, come standard del linguaggio C ed è stato
+successivamente adottatto dalla \textit{International Standard Organisation}
+come standard internazionale con la sigla ISO/IEC 9899:1990.
+
+Scopo dello standard è quello di garantire la portabilità dei programmi C fra
+sistemi operativi diversi, ma oltre alla sintassi e alla semantica del
+linguaggio C (operatori, parole chiave, tipi di dati) lo standard prevede
+anche una libreria di funzioni standard che devono poter essere implementate
+su qualunque sistema operativo.
+
+Linux, come molti unix moderni, provvede la compatibilità con questo standard,
+fornendo le funzioni di libreria da esso previste; queste sono dichiarate in
+quindici header files, uno per ciascuna delle quindici aree in cui è stata
+suddivisa la libreria. In \ntab\ si sono riportati questi header, insieme a
+quelli definiti negli altri standard descritti nelle sezioni successive.
+
+\subsection{Lo standard POSIX}
+\label{sec:intro_posix}
+
+In realtà POSIX è una famiglia di standard diversi, il nome, suggerito da
+Richard Stallman, sta per \textit{Portable Operating System Interface}, ma la
+X finale denuncia la sua stretta relazione con i sistemi unix. Esso nasce dal
+lavoro dell'IEEE (\textit{Institute of Electrical and Electronics Engeneers})
+che ne ha prodotto un primo una prima versione, nota come IEEE 1003.1-1988,
+mirante a standardizzare l'interfaccia con il sistema operativo.
+
+Ma gli standard POSIX non si limitano alla standardizzazione delle funzioni di
+libreria, e in seguito sono stati prodotti anche altri standard per la shell e
+le utilities di sistema (1003.2), per le estensioni realtime e per i thread
+(1003.1d e 1003.1c) e molti altri.
+
+Benchè lo standard POSIX sia basato sui sistemi unix esso definisce comunque
+una interfaccia e non fa riferimento ad una specifica implementazione (per cui
+esiste ad esempio anche una implementazione di questo standard pure sotto
+Windows NT). Lo standard si è evoluto nel tempo ed una nuova versione (quella
+che viene normalmente denominata POSIX.1) è stata rilasciata come standard
+internazionale con la sigla ISO/IEC 9945-1:1990.
+
+
+\subsection{Lo standard X/Open -- XPG3}
+\label{sec:intro_xopen}
+
+Il consorzio X/Open nasce come consorzio di venditori di sistemi unix, che nel
+1989 produsse una voluminosa guida chiamata \textit{X/Open Portability Guide,
+ Issue 3} al cui interno definiva una ulteriore standardizzazione
+dell'interfaccia ad un sistema unix.
+
+Questo standard, detto anche XPG3 dal nome della suddetta guida, è sempre
+basato sullo standard POSIX.1, ma prevede una serie di funzionalità
+aggiuntive.
+
+Il consorzio
+
+
+\subsection{Valori e limiti del sistema}
+\label{sec:intro_limits}