Per poter accedere al contenuto di un file occorre creare un canale di
comunicazione con il kernel che renda possibile operare su di esso (si ricordi
quanto visto in sez.~\ref{sec:file_vfs_work}). Questo si fa aprendo il file
-con la funzione \func{open} che provvederà a localizzare \index{inode} l'inode
+con la funzione \func{open} che provvederà a localizzare \itindex{inode} l'inode
del file e inizializzare i puntatori che rendono disponibili le funzioni che
il VFS mette a disposizione (riportate in
tab.~\ref{tab:file_file_operations}). Una volta terminate le operazioni, il
\item lo stato del file (nel campo \var{f\_flags}).
\item il valore della posizione corrente (l'\textit{offset}) nel file (nel
campo \var{f\_pos}).
-\item un puntatore \index{inode} all'inode\footnote{nel kernel 2.4.x si è in
+\item un puntatore \itindex{inode} all'inode\footnote{nel kernel 2.4.x si è in
realtà passati ad un puntatore ad una struttura \struct{dentry} che punta
- a sua volta \index{inode} all'inode passando per la nuova struttura del
+ a sua volta \itindex{inode} all'inode passando per la nuova struttura del
VFS.} del file.
%\item un puntatore alla tabella delle funzioni \footnote{la struttura
% \var{f\_op} descritta in sez.~\ref{sec:file_vfs_work}} che si possono usare
\footnotesize
\begin{tabular}[c]{|l|l|}
\hline
- \textbf{Costante} & \textbf{Significato} \\
+ \textbf{File} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
\const{STDIN\_FILENO} & \textit{file descriptor} dello \textit{standard
facendo riferimento ad un programma in cui lo \textit{standard input} è
associato ad un file mentre lo \textit{standard output} e lo \textit{standard
error} sono entrambi associati ad un altro file (e quindi utilizzano lo
-stesso \index{inode} inode).
+stesso \itindex{inode} inode).
Nelle vecchie versioni di Unix (ed anche in Linux fino al kernel 2.0.x) il
numero di file aperti era anche soggetto ad un limite massimo dato dalle
processo avrà una sua voce nella \textit{file table} referenziata da un
diverso file descriptor nella sua \struct{file\_struct}. Entrambe le voci
nella \itindex{file~table} \textit{file table} faranno però riferimento allo
-stesso \index{inode} inode su disco.
+stesso \itindex{inode} inode su disco.
Questo significa che ciascun processo avrà la sua posizione corrente sul file,
la sua modalità di accesso e versioni proprie di tutte le proprietà che
\item ciascun processo può scrivere indipendentemente; dopo ciascuna
\func{write} la posizione corrente sarà cambiata solo nel processo. Se la
scrittura eccede la dimensione corrente del file questo verrà esteso
- automaticamente con l'aggiornamento del campo \var{i\_size} \index{inode}
+ automaticamente con l'aggiornamento del campo \var{i\_size} \itindex{inode}
nell'inode.
\item se un file è in modalità \itindex{append~mode} \const{O\_APPEND} tutte
le volte che viene effettuata una scrittura la posizione corrente viene
- prima impostata alla dimensione corrente del file letta \index{inode}
+ prima impostata alla dimensione corrente del file letta \itindex{inode}
dall'inode. Dopo la scrittura il file viene automaticamente esteso.
\item l'effetto di \func{lseek} è solo quello di cambiare il campo
\var{f\_pos} nella struttura \struct{file} della \itindex{file~table}
\textit{file table}, non c'è nessuna operazione sul file su disco. Quando la
si usa per porsi alla fine del file la posizione viene impostata leggendo la
- dimensione corrente \index{inode} dall'inode.
+ dimensione corrente \itindex{inode} dall'inode.
\end{itemize}
\begin{figure}[!htb]
file specificato, ed attendono fino alla conclusione delle operazioni;
\func{fsync} forza anche la sincronizzazione dei meta-dati del file (che
riguardano sia le modifiche alle tabelle di allocazione dei settori, che gli
-altri dati contenuti \index{inode} nell'inode che si leggono con \func{fstat},
+altri dati contenuti \itindex{inode} nell'inode che si leggono con \func{fstat},
come i tempi del file).
Si tenga presente che questo non comporta la sincronizzazione della