\subsection{I permessi per l'accesso ai file}
\label{sec:file_perm_overview}
-Il controllo di accesso ai file in unix segue un modello abbastanza semplice,
-ma adatto alla gran parte delle esigenze, in cui si dividono i permessi su tre
-livelli. Si tenga conto poi che quanto diremo è vero solo per filesystem di
-tipo unix, e non è detto che sia applicabile a un filesystem
+Il controllo di accesso ai file in unix segue un modello abbastanza semplice
+(ma adatto alla gran parte delle esigenze) in cui si dividono i permessi su
+tre livelli. Si tenga conto poi che quanto diremo è vero solo per filesystem
+di tipo unix, e non è detto che sia applicabile a un filesystem
qualunque\footnote{ed infatti non è vero per il filesystem vfat di Windows,
per il quale i permessi vengono assegnati in maniera fissa con un opzione in
fase di montaggio}. Esistono inoltre estensioni che permettono di
standard POSIX definisce un insieme di macro per verificare il tipo di files,
queste vengono usate anche da Linux che supporta pure le estensioni per link
simbolici e socket definite da BSD, l'elenco completo di tutte le macro
-definite in GNU/Linux è riportato in \ntab:
+definite in GNU/Linux è riportato in \ntab.
\begin{table}[htb]
\centering
\footnotesize
anche ad un file che non esiste; ad esempio possiamo creare un file temporaneo
nella nostra directory con un link del tipo:
\begin{verbatim}
-$ln -s /tmp/tmp_file temporaneo
+$ ln -s /tmp/tmp_file temporaneo
\end{verbatim}%$
ma anche se \file{/tmp/tmp\_file} non esiste. Aprendo in scrittura
\file{temporaneo} questo verrà scritto; ma se cercassimo di accederlo in sola
parlavamo in \secref{sec:file_vfs}) in una opportuna struttura
\texttt{struct dirent}.
+(NdA Il resto va scritto!!! É noioso e lo farò più avanti).
+
+
\subsection{La directory di lavoro}
\label{sec:file_work_dir}
fatta per compatibilità all'indietro con BSD, che non consente di specificare
la dimensione del buffer; esso deve essere allocato in precedenza ed avere una
dimensione superiore a \texttt{PATH\_MAX} (di solito 256 bytes, vedi
-\secref{sec:xxx_limits}; il problema è che in Linux non esiste una dimensione
+\secref{sec:xxx_limits}); il problema è che in Linux non esiste una dimensione
superiore per un pathname, per cui non è detto che il buffer sia sufficiente a
contenere il nome del file, e questa è la ragione principale per cui questa
funzione è deprecata.