\errval{EEXIST}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT}, \errval{ENOSPC},
\errval{ENOTDIR} e \errval{EROFS}.}
\end{functions}
-\noindent come per \func{mknod} il file \param{pathname} non deve esistere
-(neanche come link simbolico); al solito i permessi specificati da
-\param{mode} vengono modificati dal valore di \var{umask}.
+
+La funzione crea la fifo \param{pathname} con i permessi \param{mode}. Come
+per \func{mknod} il file \param{pathname} non deve esistere (neanche come link
+simbolico); al solito i permessi specificati da \param{mode} vengono
+modificati dal valore di \var{umask}.
\label{sec:file_dir_read}
Benché le directory siano oggetti del filesystem come tutti gli altri non ha
-senso aprirle come fossero dei file di dati. Inoltre si
-
- Può però essere utile poterne
-leggere il contenuto ad esempio per fare la lista dei file che esse contengono
-o ricerche sui medesimi. Solo il kernel può scrivere direttamente il contenuto
-di una directory (onde evitare inconsistenze all'interno del filesystem), i
-processi devono creare i file usando le apposite funzioni.
-
-Per accedere al contenuto delle directory si usano i cosiddetti
-\textit{directory streams} (chiamati così per l'analogia con i file stream di
-\capref{cha:files_std_interface}); la funzione \funcd{opendir} apre uno di
-questi stream, il suo prototipo è:
+senso aprirle come fossero dei file di dati; per questo solo il kernel può
+scrivere direttamente il contenuto di una directory (onde evitare
+inconsistenze all'interno del filesystem), mentre i processi devono creare i
+file usando le apposite funzioni. Può però essere utile potere leggere il
+contenuto di una directory, ad esempio per fare la lista dei file che contiene
+o per delle ricerche.
+
+Per far questo lo standard POSIX\footnote{le funzioni sono previste pure in
+ BSD e SVID.} ha introdotto i cosiddetti \textit{directory streams} (chiamati
+così per l'analogia con i file stream di \capref{cha:files_std_interface}) ed
+una serie di funzioni per la loro gestione. La prima di queste è
+\funcd{opendir}, il cui prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h} \headdecl{dirent.h}
- \funcdecl{DIR * opendir(const char *name)}
+ \funcdecl{DIR * opendir(const char *dirname)}
Apre un \textit{directory stream}.
\errval{ENOENT}, \errval{ENOMEM} e \errval{ENOTDIR}.}
\end{functions}
-La funzione apre un \textit{directory stream} per la directory indicata da
-\param{name}, ritornando il puntatore allo stesso, e posizionandosi sulla
-prima voce della directory.
+La funzione apre un \textit{directory stream} per la directory
+\param{dirname}, ritornando il puntatore alla relativa struttura \type{DIR}
+(questo è un tipo opaco\index{tipo!opaco} usato dalle librerie per gestire i
+\textit{directory stream}) da usare per le successive operazioni, posizionando
+lo stream sulla prima voce contenuta nella directory.
-Dato che le directory sono comunque dei file, in alcuni casi può essere utile
-conoscere il file descriptor sottostante un \textit{directory stream}, ad
-esempio per utilizzarlo con la funzione \func{fchdir} per cambiare la
+Dato che le directory sono comunque dei file, in alcuni casi può servire
+conoscere il \textit{file descriptor} (tratteremo i \textit{file descriptor}
+in \capref{cha:file_unix_interface}) sottostante un \textit{directory stream},
+ad esempio per utilizzarlo con la funzione \func{fchdir} per cambiare la
directory di lavoro (vedi \secref{sec:file_work_dir}) a quella relativa allo
-stream che si è aperto. A questo scopo si può usare la funzione \funcd{dirfd},
-il cui prototipo è:
+stream stesso. A questo scopo si può usare la funzione \funcd{dirfd}, il cui
+prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h} \headdecl{dirent.h}
caso di successo e -1 in caso di errore.}
\end{functions}
-La funzione\footnote{questa funzione è una estensione di BSD introdotta con
- BSD 4.3-Reno; è presente in Linux con le libc5 (a partire dalla versione
- 5.1.2) e con le \acr{glibc}.} restituisce il file descriptor associato al
-\textit{directory stream} \param{dir}, essa è disponibile solo definendo
-\macro{\_BSD\_SOURCE} o \macro{\_SVID\_SOURCE}.
-
+La funzione\footnote{questa funzione è una estensione di BSD non presente in
+ POSIX, introdotta con BSD 4.3-Reno; è presente in Linux con le libc5 (a
+ partire dalla versione 5.1.2) e con le \acr{glibc}.} restituisce il file
+descriptor associato al \textit{directory stream} \param{dir}, essa è
+disponibile solo definendo \macro{\_BSD\_SOURCE} o \macro{\_SVID\_SOURCE}.
+La lettura di una voce nella directory viene effettuata attraverso la funzione
+\funcd{readdir}; il suo prototipo è:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h} \headdecl{dirent.h}
+
+ \funcdecl{struct dirent *readdir(DIR *dir)}
+
+ Legge una voce dal \textit{directory stream}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore alla struttura contentente i
+ dati in caso di successo e \val{NULL} altrimenti, in caso di descrittore
+ non valido \var{errno} assumerà il valore \errval{EBADF}, il valore
+ \val{NULL} viene restituito anche quando si raggiunge la fine dello
+ stream.}
+\end{functions}
-La funzione \func{readdir} legge il contenuto della directory, i cui elementi
-sono le \textit{directory entry} (da distinguersi da quelle della cache di cui
-parlavamo in \secref{sec:file_vfs}) in un'opportuna struttura \struct{dirent}
-definita in \figref{fig:file_dirent_struct}.
-
+La funzione legge la voce corrente nella directory, posizionandosi sulla voce
+successiva. I dati vengono memorizzati in una struttura \struct{dirent} (la
+cui definizione è riportata in \figref{fig:file_dirent_struct}). La funzione
+restituisce il puntatore alla struttura; si tenga presente però che questa
+viene sovrascritta tutte le volte che si ripete una lettura sullo stesso
+stream.
\begin{figure}[!htb]
- \footnotesize
- \centering
+ \footnotesize \centering
\begin{minipage}[c]{15cm}
\begin{lstlisting}[labelstep=0]{}%,frame=,indent=1cm]{}
struct dirent {
- ino_t d_ino;
- unsigned short int d_reclen;
- unsigned char d_type;
- char d_name[256]; /* We must not include limits.h! */
+ ino_t d_ino; /* inode number */
+ off_t d_off; /* offset to the next dirent */
+ unsigned short int d_reclen; /* length of this record */
+ unsigned char d_type; /* type of file */
+ char d_name[256]; /* We must not include limits.h! */
};
\end{lstlisting}
\end{minipage}
+
+
+Una volta completate le operazioni si può chiudere il \textit{directory
+ stream} con la funzione \funcd{closedir}, il cui prototipo è:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h} \headdecl{dirent.h}
+
+ \funcdecl{int closedir(DIR * dir)}
+
+ Chiude un \textit{directory stream}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 altrimenti, nel
+ qual caso \var{errno} assume il valore \errval{EBADF}.}
+\end{functions}
+
+
\subsection{La directory di lavoro}
\label{sec:file_work_dir}