3 %% Copyright (C) 2004 Simone Piccardi. Permission is granted to
4 %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free
5 %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the
6 %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione",
7 %% with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the
8 %% license is included in the section entitled "GNU Free Documentation
11 \chapter{Gli altri tipi di socket}
12 \label{cha:other_socket}
14 Dopo aver trattato in \capref{cha:TCP_socket} i socket TCP, che costituiscono
15 l'esempio più comune dell'interfaccia dei socket, esamineremo in questo
16 capitolo gli altri tipi di socket, a partire dai socket UDP, e i socket deiit
17 \textit{Unix domain} già incontrati in \secref{sec:ipc_socketpair}.
20 \section{I socket UDP}
21 \label{sec:UDP_socket}
23 Dopo i socket TCP i socket più utilizzati nella programmazione di rete sono i
24 socket UDP: protocolli diffusi come NFS o il DNS usano principalmente questo
25 tipo di socket. Tratteremo in questa sezione le loro caratteristiche
26 principali e le modalità per il loro utilizzo.
29 \subsection{Le caratteristiche di un socket UDP}
30 \label{sec:UDP_characteristics}
32 Come illustrato in \secref{sec:net_udp} UDP è un protocollo molto semplice che
33 non supporta le connessioni e non è affidabile: esso si appoggia direttamente
34 sopra IP (per i dettagli sul protocollo si veda \secref{sec:udp_protocol}). I
35 dati vengono inviati in forma di pacchetti, e non ne è assicurata né la
36 effettiva ricezione né l'arrivo nell'ordine in cui vengono inviati. Il
37 vantaggio del protocollo è la velocità, non è necessario trasmettere le
38 informazioni di controllo ed il risultato è una trasmissione di dati più
41 Questo significa che a differenza dei socket TCP i socket UDP non supportano
42 una comunicazione di tipo \textit{stream} in cui si ha a disposizione un
43 flusso continuo di dati che può essere letto un po' alla volta, ma piuttosto
44 una comunicazione di tipo \textit{datagram}, in cui i dati arrivano in singoli
45 blocchi che devono essere letti integralmente.
47 Questo diverso comportamento significa anche che i socket UDP, pur
48 appartenendo alla famiglia \const{PF\_INET}\footnote{o \const{PF\_INET6}
49 qualora si usasse invece il protocollo IPv6, che pure supporta UDP.} devono
50 essere aperti quando si usa la funzione \func{socket} (si riveda quanto
51 illustrato a suo tempo in \tabref{tab:sock_sock_valid_combinations})
52 utilizzando per il tipo di socket il valore \const{SOCK\_DGRAM}.
54 Questa differenza comporta ovviamente che anche le modalità con cui si usano i
55 socket UDP sono completamente diverse rispetto ai socket TCP, ed in
56 particolare non esistendo il concetto di connessione non esiste il meccanismo
57 del \textit{three way handshake} nè quello degli stati del protocollo. In
58 realtà tutto quello che avviene nella comunicazione attraverso dei socket UDP
59 è la trasmissione di un pacchetto da un client ad un server o viceversa,
60 secondo lo schema illustrato in \figref{fig:UDP_packet-exchange}.
64 \includegraphics[width=10cm]{img/udp_connection}
65 \caption{Lo schema di interscambio dei pacchetti per una comunicazione via
67 \label{fig:UDP_packet-exchange}
70 Come illustrato in \figref{fig:UDP_packet-exchange} la struttura generica di
71 un server UDP prevede, una volta creato il socket, la chiamata a \func{bind}
72 per mettersi in ascolto dei dati. Questa è l'unica parte comune con un server
73 TCP: non essendovi il concetto di connessione le funzioni \func{listen} ed
74 \func{accept} non sono mai utilizzate nel caso di server UDP. La ricezione dei
75 dati dal client avviene attraverso la funzione \func{recvfrom}, mentre una
76 eventuale risposta sarà inviata con la funzione \func{sendto}.
78 Da parte del client invece, una volta creato il socket non sarà necessario
79 connettersi con \func{connect} (anche se, come vedremo in
80 \secref{sec:UDP_connect}, è possibile usare questa funzione, con un
81 significato comunque diverso) ma si potrà effettuare direttamente una
82 richiesta inviando un pacchetto con la funzione \func{sendto} e si potrà
83 leggere una eventuale risposta con la funzione \func{recvfrom}.
85 Anche se UDP è completamente diverso rispetto a TCP resta identica la
86 possibilità di gestire più canali di comunicazione fra due macchine
87 utilizzando le porte. In questo caso il server dovrà usare comunque la
88 funzione \func{bind} per scegliere la porta su cui ricevere i dati, e come nel
89 caso dei socket TCP si potrà usare il comando \cmd{netstat}\footnote{per
90 ottenere il risultato mostrato occorre usare le opzioni \texttt{-anu}.} per
91 verificare quali socket sono in ascolto:
93 Active Internet connections (servers and established)
94 Proto Recv-Q Send-Q Local Address Foreign Address State
95 udp 0 0 0.0.0.0:32768 0.0.0.0:*
96 udp 0 0 192.168.1.2:53 0.0.0.0:*
97 udp 0 0 127.0.0.1:53 0.0.0.0:*
98 udp 0 0 0.0.0.0:67 0.0.0.0:*
100 in questo caso abbiamo attivi il DNS (sulla porta 53, e sulla 32768 per la
101 connessione di controllo del server \cmd{named}) ed un server DHCP (sulla
104 Si noti però come in questo caso la colonna che indica lo stato sia vuota. I
105 socket UDP infatti non hanno uno stato. Inoltre anche in presenza di traffico
106 non si avranno indicazioni delle connessioni attive, proprio perché questo
107 concetto non esiste per i socket UDP, il kernel si limita infatti a ricevere i
108 pacchetti ed inviarli al processo in ascolto sulla porta cui essi sono
109 destinati, oppure a scartarli inviando un messaggio \textit{ICMP port
110 unreachable} qualora non vi sia nessun processo in ascolto.
113 \subsection{Le funzioni \func{sendto} e \func{recvfrom}}
114 \label{sec:UDP_sendto_recvfrom}
116 Come accennato in \secref{sec:UDP_characteristics} le due funzioni principali
117 usate per la trasmissione di dati attraverso i socket UDP sono \func{sendto} e
118 \func{recvfrom}. La necessità di usare queste funzioni è dovuta al fatto che
119 non esistendo con UDP il concetto di connessione, non si ha neanche a
120 disposizione un \textsl{socket connesso} su cui sia possibile usare
121 direttamente \func{read} e \func{write} avendo già stabilito (grazie alla
122 chiamata ad \func{accept} che lo associa ad una connessione) quali sono
123 sorgente e destinazione dei dati.
125 Per questo motivo nel caso di UDP diventa essenziale utilizzare queste due
126 funzioni, che sono comunque usabili in generale per la trasmissione di dati
127 attraverso qualunque tipo di socket. Esse hanno la caratteristica di prevedere
128 tre argomenti aggiuntivi attraveso i quali è possibile specificare la
129 destinazione o l'origine dei dati trasmessi. La prima di queste funzioni è
130 \funcd{sendto} ed il suo prototipo\footnote{il prototipo illustrato è quello
131 utilizzato dalle \acr{glibc}, che seguono le \textit{Single Unix
132 Specification}, l'argomento \param{flags} era di tipo \type{int} nei vari
133 BSD4.*, mentre nelle \acr{libc4} e \acr{libc5} veniva usato un
134 \type{unsigned int}; l'argomento \param{len} era \type{int} nei vari BSD4.*
135 e nelle \acr{libc4}, ma \type{size\_t} nelle \acr{libc5}; infine l'argomento
136 \param{tolen} era \type{int} nei vari BSD4.* nelle \acr{libc4} e nelle
139 \headdecl{sys/types.h}
140 \headdecl{sys/socket.h}
142 \funcdecl{ssize\_t sendto(int sockfd, const void *buf, size\_t len, int
143 flags, const struct sockaddr *to, socklen\_t tolen)}
145 Trasmette un messaggio ad un altro socket.
147 \bodydesc{La funzione restituisce il numero di caratteri inviati in caso di
148 successo e -1 per un errore; nel qual caso \var{errno} viene impostata al
149 rispettivo codice di errore:
151 \item[\errcode{EAGAIN}] il socket è in modalità non bloccante, ma
152 l'operazione richede che la funzione si blocchi.
153 \item[\errcode{ECONNRESET}] l'altro capo della comunicazione ha resettato la
155 \item[\errcode{EDESTADDRREQ}] il socket non è di tipo connesso, e non si è
156 specificato un indirizzo di destinazione.
157 \item[\errcode{EISCONN}] il socket è già connesso, ma si è specificato un
159 \item[\errcode{EMSGSIZE}] il tipo di socket richiede l'invio dei dati in un
160 blocco unico, ma la dimensione del messaggio lo rende impossibile.
161 \item[\errcode{ENOBUFS}] la coda di uscita dell'interfaccia è già piena (di
162 norma Linux non usa questo messaggio ma scarta silenziosamente i
164 \item[\errcode{ENOTCONN}] il socket non è connesso e non si è specificata
166 \item[\errcode{EOPNOTSUPP}] il valore di \param{flag} non è appropriato per
167 il tipo di socket usato.
168 \item[\errcode{EPIPE}] il capo locale della connessione è stato chiuso, si
169 riceverà anche un segnale di \const{SIGPIPE}, a meno di non aver impostato
170 \const{MSG\_NOSIGNAL} in \param{flags}.
172 ed anche \errval{EFAULT}, \errval{EBADF}, \errval{EINVAL}, \errval{EINTR},
173 \errval{ENOMEM}, \errval{ENOTSOCK} più gli eventuali altri errori relativi
174 ai protocolli utilizzati.}
177 I primi tre argomenti sono identici a quelli della funzione \func{write} e
178 specificano il socket \param{sockfd} a cui si fa riferimento ed il buffer
179 \param{buf} (e relativa lunghezza \param{len}) che contiene i dati da inviare.
180 Come per \func{write} la funzione ritorna il numero di byte inviati; nel caso
181 di UDP però questo deve sempre corrispondere alla dimensione totale
182 specificata da \param{len} in quanto i dati vengono sempre inviati in forma di
183 pacchetto e non possono essere spezzati in invii successivi. Qualora non ci
184 sia spazio nel buffer di uscita la funzione si blocca (a meno di non avere
185 aperto il socket in modalità non bloccante), se invece non è possibile inviare
186 il messaggio all'interno di un unico pacchetto essa fallisce con l'errore di
189 I due argomenti \param{to} e \param{tolen} servono a specificare la
190 destinazione del messaggio da inviare, e prendono l'indirizzo di quest'ultima,
191 nella stessa forma in cui lo si specificherebbe per \func{connect}: \param{to}
192 deve cioè contenere l'indirizzo IP e la porta di destinazione cui si vogliono
193 inviare i dati e \param{tolen} la relativa dimensione.
195 Se il socket è di un tipo che prevede le connessioni, questo deve essere già
196 connesso prima di eseguire la funzione (altrimenti si avrà un errore di
197 \errcode{ENOTCONN}) ed inoltre questi due ultimi argomenti devono essere
198 inizializzati rispettivamente a \const{NULL} e 0 (di solito vengono ignorati,
199 ma si potrebbe ricevere altrimenti anche un errore di \errcode{EISCONN}).
201 Infine l'argomento \param{flags} è un intero usato come maschera binaria che
202 permette di impostare una serie di modalità di funzionamento della
203 comunicazione attraverso il socket (come \const{MSG\_NOSIGNAL} che impedisce
204 l'invio del segnale \const{SIGPIPE} quando si è già chiuso il capo locale
205 della connessione). Torneremo con maggiori dettagli sul significato di questo
206 argomento in \secref{sec:xxx_sendmsg}, per il momento ci si può limitare ad
207 usare sempre un valore nullo.
209 La seconda funzione utilizzata nella comunicazione fra socket UDP è
210 \funcd{recvfrom} che serve invece a ricevere i dati inviati da un altro
211 socket, il suo prototipo\footnote{il prototipo è quello delle \acr{glibc} che
212 seguono le \textit{Single Unix Specification}, i vari BSD4.*, le \acr{libc4}
213 e le \acr{libc5} usano un \type{int} come valore di ritorno; per gli
214 argomenti \param{flags} e \param{len} vale quanto detto a proposito di
215 \func{sendto}; infine l'argomento \param{fromlen} è \type{int} per i vari
216 BSD4.*, le \acr{libc4} e le \acr{libc5}.} è:
218 \headdecl{sys/types.h}
219 \headdecl{sys/socket.h}
221 \funcdecl{ssize\_t recvfrom(int sockfd, const void *buf, size\_t len, int
222 flags, const struct sockaddr *from, socklen\_t *fromlen)}
224 Riceve un messaggio ad un altro socket.
226 \bodydesc{La funzione restituisce il numero di byte ricevuti in caso di
227 successo e -1 in caso di errore; nel qual caso \var{errno} assumerà il
230 \item[\errcode{EAGAIN}] il socket è in modalità non bloccante, ma
231 l'operazione richede che la funzione si blocchi, oppure si è impostato un
232 timeout in ricezione e questo è scaduto.
233 \item[\errcode{ECONNREFUSED}] l'altro capo della comunicazione ha rifiutato
234 la connessione (in genere perché il relativo servizio non è disponibile).
235 \item[\errcode{ENOTCONN}] il socket è di tipo connesso, ma non si è eseguita
238 ed anche \errval{EFAULT}, \errval{EBADF}, \errval{EINVAL}, \errval{EINTR},
239 \errval{ENOMEM}, \errval{ENOTSOCK} più gli eventuali altri errori relativi
240 ai protocolli utilizzati.}
243 Come per \func{sendto} i primi tre argomenti sono identici agli analoghi di
244 \func{read}: dal socket vengono letti \param{len} byte che vengono salvati nel
245 buffer \param{buf}. A seconda del tipo di socket (se di tipo \textit{datagram}
246 o \textit{stream}) inoltre i byte in eccesso che non sono stati letti possono
247 rispettivamente andare persi o restare disponibili per una lettura successiva.
248 Se non sono disponibili dati la funzione si blocca, a meno di non aver aperto
249 il socket in modalità non bloccante, nel qual caso si avrà il solito errore di
250 \errcode{EAGAIN}. Qualora \param{len} ecceda la dimensione del pacchetto la
251 funzione legge comunque i dati disponibili, ed il suo valore di ritorno è
252 comunque il numero di byte letti.
254 I due argomenti \param{from} e \param{fromlen} sono utilizzati per ottenere
255 l'indirizzo del mittente del pacchetto che è stato ricevuto, e devono essere
256 opportunamente inizializzati con i puntatori alle variabili dove quest'ultimo
257 e la sua lunghezza saranno memorizzati (si noti che \param{fromlen} è un
258 valore intero ottenuto come \textit{value return argoment}). Se non si è
259 interessati a questa informazione, entrambi gli argomenti devono essere
260 inizializzati al valore \const{NULL}.
262 Un'altra differenza fondamentale di queste funzioni rispetto alle usuali
263 \func{read} e \func{write} che abbiamo usato con i socket TCP è che in questo
264 caso è perfettamente legale inviare con \func{sendto} un pacchetto vuoto (che
265 nel caso conterrà solo le intestazioni di IP e di UDP), scrivendo 0 byte. Allo
266 stesso è possibile ricevere con \func{recvfrom} un valore di ritorno di 0
267 byte, senza che questo possa configurarsi come una chiusura della
268 connessione\footnote{dato che la connessione non esiste, non ha senso parlare
269 di chiusura della connessione, pertanto con i socket UDP non è necessario
270 usare \func{close} per terminare la cominicazione.} o come una cessazione
274 \subsection{Un client elementare}
275 \label{sec:UDP_simple_server}
277 Vediamo allora come implementare un primo server elementare su UDP; ricalcando
278 quanto fatto nel caso dei socket TCP prenderemo come primo esempio l'uso del
279 servizio \textit{time}, utilizzanto questa volta UDP.
284 \subsection{L'uso della funzione \func{connect} con i socket UDP}
285 \label{sec:UDP_connect}
287 Come illustrato in \secref{sec:UDP_characteristics} essendo i socket UDP privi
288 di connessione non è necessario per i client usare \func{connect} prima di
289 iniziare una comunicazione con un server.
293 \section{I socket \textit{Unix domain}}
294 \label{sec:unix_socket}
296 Benché i socket Unix domain non siano strattamente attinenti alla rete, in
297 quanto definiscono una interfaccia di comunicazione locale alla singola
298 macchina, li tratteremo comunque in questa sezione in quanto la loro
299 interfaccia è comunque basata sulla più generale interfaccia dei socket.
306 %%% TeX-master: "gapil"