il proprietario, il suo gruppo e tutti gli altri.
Quando l'oggetto viene creato i campi \var{cuid} e \var{uid} di
-\struct{ipc\_perm} ed i campi \var{cgid} e \var{gid} vengono settati
-rispettivamente al valore dell'user-ID e del group-ID effettivo del processo che
-ha chiamato la funzione, ma, mentre i campi \var{uid} e \var{gid} possono
+\struct{ipc\_perm} ed i campi \var{cgid} e \var{gid} vengono impostati
+rispettivamente al valore dell'user-ID e del group-ID effettivo del processo
+che ha chiamato la funzione, ma, mentre i campi \var{uid} e \var{gid} possono
essere cambiati, i campi \var{cuid} e \var{cgid} restano sempre gli stessi.
Il controllo di accesso è effettuato a due livelli. Il primo livello è nelle
\item se l'user-ID effettivo del processo corrisponde o al valore del campo
\var{cuid} o a quello del campo \var{uid} ed il permesso per il proprietario
in \var{mode} è appropriato\footnote{per appropriato si intende che è
- settato il permesso di scrittura per le operazioni di scrittura e quello
+ impostato il permesso di scrittura per le operazioni di scrittura e quello
di lettura per le operazioni di lettura.} l'accesso è consentito.
\item se il group-ID effettivo del processo corrisponde o al
valore del campo \var{cgid} o a quello del campo \var{gid} ed il permesso
a tutti i processi del raggruppamento di \textit{foreground}; in questo modo
la shell può gestire il blocco e l'interruzione dei vari comandi.
-% \|
Per completare la trattazione delle caratteristiche del job control legate al
terminale di controllo, occorre prendere in considerazione i vari casi legati
verrà cambiata l'identità del proprietario del processo, infatti, come
spiegato in sez.~\ref{sec:proc_setuid}, avendo invocato tali funzioni con i
privilegi di amministratore, tutti gli user-ID ed i group-ID (reali, effettivi
-e salvati) saranno settati a quelli dell'utente.
+e salvati) saranno impostati a quelli dell'utente.
A questo punto \cmd{login} provvederà (fatte salve eventuali altre azioni
iniziali, come la stampa di messaggi di benvenuto o il controllo della posta)
Dato che il processo padre resta sempre \cmd{init} quest'ultimo potrà
provvedere, ricevendo un \const{SIGCHLD} all'uscita della shell quando la
sessione di lavoro è terminata, a rilanciare \cmd{getty} sul terminale per
-ripetere da capo tutto il procedimento.
+ripetere da capo tutto il procedimento.
L'argomento \param{priority} permette di impostare sia la \textit{facility}
che la \textit{priority} del messaggio. In realtà viene prevalentemente usato
-per specificare solo quest'ultima in quanto la prima viene di norma
+per specificare solo quest'ultima in quanto la prima viene di norma
preimpostata con \func{openlog}. La priorità è indicata con un valore
numerico\footnote{le \acr{glibc}, seguendo POSIX.1-2001, prevedono otto
diverse priorità ordinate da 0 a 7, in ordine di importanza decrescente;
Le routine di gestione mantengono per ogni processo una maschera che determina
quale delle chiamate effettuate a \func{syslog} verrà effettivamente
registrata. La registrazione viene disabilitata per tutte quelle priorità che
-non rientrano nella maschera; questa viene settata usando la macro
+non rientrano nella maschera; questa viene impostata usando la macro
\macro{LOG\_MASK(p)} dove \code{p} è una delle costanti di
tab.~\ref{tab:sess_syslog_priority}. É inoltre disponibile anche la macro
\macro{LOG\_UPTO(p)} che permette di specificare automaticamente tutte le
parità, se non impostato un carattere con errori di
parità viene letto come uno \texttt{0x00}. Se un
carattere ha il valore \texttt{0xFF} e \const{ISTRIP}
- non è settato, per evitare ambiguità esso viene sempre
+ non è impostato, per evitare ambiguità esso viene sempre
riportato come \texttt{0xFF 0xFF}.\\
\const{ISTRIP} & Se impostato i caratteri in input sono tagliati a sette
bit mettendo a zero il bit più significativo, altrimenti
gruppo in foreground anche l'invio di \const{SIGINT} ai
processi di quest'ultimo. Se invece \const{BRKINT} non è
impostato un BREAK viene letto come un carattere
- NUL, a meno che non sia settato \const{PARMRK}
+ NUL, a meno che non sia impostato \const{PARMRK}
nel qual caso viene letto come la sequenza di caratteri
\texttt{0xFF 0x00 0x00}.\\
\const{IGNCR} & Se impostato il carattere di ritorno carrello
carattere START. \\
\const{IMAXBEL}& Se impostato fa suonare il cicalino se si riempie la cosa
di ingresso; in Linux non è implementato e il kernel si
- comporta cose se fosse sempre settato (è una estensione
+ comporta cose se fosse sempre impostato (è una estensione
BSD). \\
\hline
\end{tabular}
La maggior parte di questi caratteri (tutti tranne \const{VTIME} e
\const{VMIN}) hanno effetto solo quando il terminale viene utilizzato in modo
canonico; per alcuni devono essere soddisfatte ulteriori richieste, ad esempio
-\const{VINTR}, \const{VSUSP}, e \const{VQUIT} richiedono sia settato
-\const{ISIG}; \const{VSTART} e \const{VSTOP} richiedono sia settato
+\const{VINTR}, \const{VSUSP}, e \const{VQUIT} richiedono sia impostato
+\const{ISIG}; \const{VSTART} e \const{VSTOP} richiedono sia impostato
\const{IXON}; \const{VLNEXT}, \const{VWERASE}, \const{VREPRINT} richiedono sia
-settato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri
+impostato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri
vengono interpretati e non sono passati sulla coda di ingresso.
Per leggere ed scrivere tutte le varie impostazioni dei terminali viste finora