stessa condivisione, e la sezione di albero di file vista al di sotto di
ciascuno di essi sarà sempre identica.
-\itindbend{shared~subtree}
+\itindend{shared~subtree}
\item[\const{MS\_SILENT}] Richiede la soppressione di alcuni messaggi di
avvertimento nei log del kernel (vedi sez.~\ref{sec:sess_daemon}). L'opzione
\macro{\_GNU\_SOURCE}) è stata a sua volta attivata, nel qual caso queste
hanno la precedenza. Se però si definisce \macro{\_BSD\_SOURCE} dopo aver
definito una di queste macro, l'effetto sarà quello di dare la precedenza
- alle funzioni in forma BSD. Questa macro è stata deprecata a partire dalle
- \acr{glibc} 2.20, essendo ricompresa in \macro{\_DEFAULT\_SOURCE} che è
- definita di default.
+ alle funzioni in forma BSD. Questa macro, essendo ricompresa in
+ \macro{\_DEFAULT\_SOURCE} che è definita di default, è stata deprecata a
+ partire dalle \acr{glibc} 2.20.
\item[\macro{\_SVID\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le
funzionalità derivate da SVID. Esse comprendono anche quelle definite negli
standard ISO C, POSIX.1, POSIX.2, e X/Open (XPG$n$) illustrati in
- precedenza. Questa macro è stata deprecata a partire dalle \acr{glibc} 2.20,
- essendo ricompresa in \macro{\_DEFAULT\_SOURCE} che è definita di default.
+ precedenza. Questa macro, essendo ricompresa in \macro{\_DEFAULT\_SOURCE}
+ che è definita di default, è stata deprecata a partire dalle \acr{glibc}
+ 2.20.
\item[\macro{\_DEFAULT\_SOURCE}] questa macro abilita le definizioni
- considerate il \textit{default}, comprese quelle richieste dalla standard
- POSIX.1-2008, ed è sostanzialente equivalente a \macro{\_SVID\_SOURCE}
- \macro{\_BSD\_SOURCE}] e \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE}. Essendo predefinita non
- è necessario usarla a meno di non aver richiesto delle definizioni più
- restrittive sia con altre macro che con i flag del compilatore, nel qual
- caso abilita le funzioni che altrimenti sarebbero disabilitate. Questa macro
- è stata introdotta a partire dalle \acr{glibc} 2.19 e consente di deprecare
- \macro{\_SVID\_SOURCE} e \macro{\_BSD\_SOURCE}].
+ considerate il \textit{default}, comprese quelle richieste dallo standard
+ POSIX.1-2008, ed è sostanzialente equivalente all'insieme di
+ \macro{\_SVID\_SOURCE}, \macro{\_BSD\_SOURCE} e
+ \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE}. Essendo predefinita non è necessario usarla a
+ meno di non aver richiesto delle definizioni più restrittive sia con altre
+ macro che con i flag del compilatore, nel qual caso abilita le funzioni che
+ altrimenti sarebbero disabilitate. Questa macro è stata introdotta a partire
+ dalle \acr{glibc} 2.19 e consente di deprecare \macro{\_SVID\_SOURCE} e
+ \macro{\_BSD\_SOURCE}.
\item[\macro{\_XOPEN\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili
le funzionalità descritte nella \textit{X/Open Portability Guide}. Anche
Verifichiamo allora il comportamento dei nostri programmi, in questo, come in
altri esempi precedenti, si fa uso delle varie funzioni di servizio, che sono
-state raccolte nella libreria \file{libgapil.so}, per poter usare quest'ultima
+state raccolte nella libreria \file{libgapil.so}, e per poterla usare
occorrerà definire la variabile di ambiente \envvar{LD\_LIBRARY\_PATH} in modo
che il linker dinamico possa accedervi.
possono essere specificati sono rispettivamente \const{AF\_UNIX},
\const{SOCK\_STREAM} e \val{0}.
-A partire dal kernel 2.6.27 la funzione supporta anche l'uso dei flag
-\const{SOCK\_NONBLOCK} e \const{SOCK\_CLOEXEC} (trattati in
-sez.~\ref{sec:sock_type}) nell'indicazione del tipo di socket, con effetto
-identico agli analoghi \const{O\_CLOEXEC} e \const{O\_NONBLOCK} di una
-\func{open} (vedi tab.~\ref{tab:open_operation_flag}).
+A partire dal kernel 2.6.27 la funzione supporta nell'indicazione del tipo di
+socket anche i due flag \const{SOCK\_NONBLOCK} e \const{SOCK\_CLOEXEC}
+(trattati in sez.~\ref{sec:sock_type}), con effetto identico agli analoghi
+\const{O\_CLOEXEC} e \const{O\_NONBLOCK} di una \func{open} (vedi
+tab.~\ref{tab:open_operation_flag}).
L'utilità di chiamare questa funzione per evitare due chiamate a \func{pipe}
può sembrare limitata; in realtà l'utilizzo di questa funzione (e dei socket
\end{Console}
%$
-E si noterà come nel momento in cui si è lanciato \file{message\_setter} le
-stampe di \file{message\_getter} si bloccheranno, come corretto, dopo aver
-registrato un valore nullo per il semaforo. Il programma infatti resterà
-bloccato nella \func{sem\_wait} (quella di riga (\texttt{\small 37}) in
+E si noterà come nel momento in cui si lancia \file{message\_setter} le stampe
+di \file{message\_getter} si bloccheranno, come corretto, dopo aver registrato
+un valore nullo per il semaforo. Il programma infatti resterà bloccato nella
+\func{sem\_wait} (quella di riga (\texttt{\small 37}) in
fig.~\ref{fig:ipc_posix_sem_shm_message_server}) fino alla scadenza
dell'attesa di \file{message\_setter} (con l'esecuzione della \func{sem\_post}
della riga (\texttt{\small 29}) di
int LockMutex(int fd)
{
struct flock lock; /* file lock structure */
- /* set flock structure */
lock.l_type = F_WRLCK; /* set type: read or write */
lock.l_whence = SEEK_SET; /* start from the beginning of the file */
lock.l_start = 0; /* set the start of the locked region */
int UnlockMutex(int fd)
{
struct flock lock; /* file lock structure */
- /* set flock structure */
lock.l_type = F_UNLCK; /* set type: unlock */
lock.l_whence = SEEK_SET; /* start from the beginning of the file */
lock.l_start = 0; /* set the start of the locked region */
{
int res;
struct flock lock; /* file lock structure */
- /* set flock structure */
lock.l_type = F_WRLCK; /* set type: unlock */
lock.l_whence = SEEK_SET; /* start from the beginning of the file */
lock.l_start = 0; /* set the start of the locked region */
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/hostent.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{hostent} per la risoluzione dei nomi a
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/servent.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{servent} per la risoluzione dei nomi dei
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/addrinfo.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{addrinfo} usata nella nuova interfaccia POSIX
separatamente in sez.~\ref{sec:sock_options_main}. Quello che segue è quindi
soltanto un elenco più dettagliato della breve descrizione di
tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel} sul significato delle varie opzioni:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SO\_KEEPALIVE}] questa opzione abilita un meccanismo di verifica
della persistenza di una connessione associata al socket (ed è pertanto
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/linger.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{linger} richiesta come valore dell'argomento
Un esempio di questo comportamento si può abilitare nel nostro client del
servizio \textit{echo} utilizzando l'opzione \texttt{-r}; riportiamo in
fig.~\ref{fig:TCP_echo_sixth} la sezione di codice che permette di introdurre
-questa funzionalità,; al solito il codice completo è disponibile nei sorgenti
+questa funzionalità; al solito il codice completo è disponibile nei sorgenti
allegati.
\begin{figure}[!htbp]
\begin{table}[!htb]
\centering
\footnotesize
- \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|l|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|p{6cm}|}
\hline
\textbf{Opzione}&\texttt{get}&\texttt{set}&\textbf{flag}&\textbf{Tipo}&
\textbf{Descrizione}\\
Le descrizioni riportate in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel} sono estremamente
succinte, una maggiore quantità di dettagli sulle varie opzioni è fornita nel
seguente elenco:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{IP\_OPTIONS}] l'opzione permette di impostare o leggere le
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/pktinfo.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{pktinfo} usata dall'opzione
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/ip_mreqn.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata dalle opzioni dei
tab.~\ref{tab:sock_opt_tcplevel} sono estremamente sintetiche ed indicative,
la spiegazione del funzionamento delle singole opzioni con una maggiore
quantità di dettagli è fornita nel seguente elenco:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
-
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{TCP\_NODELAY}] il protocollo TCP utilizza un meccanismo di
bufferizzazione dei dati uscenti, per evitare la trasmissione di tanti
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/tcp_info.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{tcp\_info} contenente le informazioni sul
\begin{table}[!htb]
\centering
\footnotesize
- \begin{tabular}[c]{|l|l|p{10cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|l|l|}
\hline
\textbf{Nome}&\textbf{Configurazione}&\textbf{Riferimento} \\
\hline
Ancora una volta le descrizioni contenute tab.~\ref{tab:sock_opt_udplevel}
sono un semplice riferimento, una maggiore quantità di dettagli sulle
caratteristiche delle opzioni citate è quello dell'elenco seguente:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{UDP\_CORK}] questa opzione ha l'identico effetto dell'analoga
\const{TCP\_CORK} vista in precedenza per il protocollo TCP, e quando
deve sempre essere passato come puntatore ad una variabile (o struttura)
precedentemente allocata. Le costanti che identificano le operazioni sono le
seguenti:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SIOCGSTAMP}] restituisce il contenuto di una struttura
\struct{timeval} con la marca temporale dell'ultimo pacchetto ricevuto sul
socket, questa operazione può essere utilizzata per effettuare delle
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/ifreq.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{ifreq} utilizzata dalle \func{ioctl} per le
richiedono i privilegi di amministratore o la \textit{capability}
\const{CAP\_NET\_ADMIN}, altrimenti si otterrà un errore di \errval{EPERM}.
Le costanti che identificano le operazioni disponibili sono le seguenti:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.7cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SIOCGIFNAME}] questa è l'unica operazione che usa il campo
\var{ifr\_name} per restituire un risultato, tutte le altre lo utilizzano
per indicare l'interfaccia sulla quale operare. L'operazione richiede che si
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/ifmap.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{ifmap} utilizzata per leggere ed impostare i
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/ifconf.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{ifconf}.}
illustrate nell'elenco seguente; il terzo argomento della funzione, gestito
come \textit{value result argument}, deve essere sempre il puntatore ad una
variabile di tipo \ctyp{int}:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SIOCINQ}] restituisce la quantità di dati non ancora letti
presenti nel buffer di ricezione; il socket non deve essere in stato
\texttt{LISTEN}, altrimenti si avrà un errore di \errval{EINVAL}.
quelle indicate dalle costanti del seguente elenco; come per i socket TCP il
terzo argomento viene gestito come \textit{value result argument} e deve
essere un puntatore ad una variabile di tipo \ctyp{int}:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{FIONREAD}] restituisce la dimensione in byte del primo pacchetto
in attesa di ricezione, o 0 qualora non ci sia nessun pacchetto.
\item[\const{TIOCOUTQ}] restituisce il numero di byte presenti nella coda di
tre tipi, Linux supporta anche gli altri, come si può verificare nel file
\texttt{include/linux/net.h} dei sorgenti del kernel.}
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.9cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SOCK\_STREAM}] Provvede un canale di trasmissione dati
bidirezionale, sequenziale e affidabile. Opera su una connessione con un
altro socket. I dati vengono ricevuti e trasmessi come un flusso continuo di
devono usarlo, è riservato all'uso di sistema.
\item[\const{SOCK\_RDM}] Provvede un canale di trasmissione di dati
affidabile, ma in cui non è garantito l'ordine di arrivo dei pacchetti.
-\item[\const{SOCK\_PACKET}] Obsoleto, non deve essere più usato.\footnote{e
- pertanto non ne parleremo ulteriormente.}
+\item[\const{SOCK\_PACKET}] Obsoleto, non deve essere più usato (e pertanto
+ non ne parleremo ulteriormente).
\end{basedescript}
A partire dal kernel 2.6.27 l'argomento \param{type} della funzione
non strettamente attinenti all'indicazione del tipo secondo i valori appena
illustrati. Essi infatti possono essere combinati con un OR aritmetico delle
ulteriori costanti:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.9cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SOCK\_CLOEXEC}] imposta il flag di \textit{close-on-exec} sul
file descriptor del socket, ottenendo lo stesso effetto del flag
\const{O\_CLOEXEC} di \func{open} (vedi tab.~\ref{tab:open_operation_flag}),
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/sockaddr.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura generica degli indirizzi dei socket
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize\centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/sockaddr_in.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{sockaddr\_in} degli indirizzi dei socket
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/sockaddr_in6.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{sockaddr\_in6} degli indirizzi dei socket
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/sockaddr_un.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{sockaddr\_un} degli indirizzi dei socket
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
\includestruct{listati/sockaddr_atalk.h}
\end{minipage}
\caption{La struttura \structd{sockaddr\_atalk} degli indirizzi dei socket