-esempio una applicazione con più \itindex{thread} \textit{thread}) può avere
-senso usare lo stesso processore in modo da sfruttare meglio l'uso della sua
-cache; questo ovviamente riduce i benefici di un sistema multiprocessore
-nell'esecuzione contemporanea dei \itindex{thread} \textit{thread}, ma in
-certi casi (quando i \itindex{thread} \textit{thread} sono inerentemente
-serializzati nell'accesso ad una risorsa) possono esserci sufficienti vantaggi
-nell'evitare la perdita della cache da rendere conveniente l'uso dell'affinità
-di processore.
-
-Per facilitare l'uso dell'argomento \param{cpuset} le \acr{glibc} hanno
-introdotto un apposito dato di tipo, \ctyp{cpu\_set\_t},\footnote{questa è una
- estensione specifica delle \acr{glibc}, da attivare definendo la macro
- \macro{\_GNU\_SOURCE}, non esiste infatti una standardizzazione per
- questo tipo di interfaccia e POSIX al momento non prevede nulla al
- riguardo.} che permette di identificare un insieme di processori. Il dato è
-una maschera binaria: in generale è un intero a 32 bit in cui ogni bit
-corrisponde ad un processore, ma dato che per architetture particolari il
-numero di bit di un intero può non essere sufficiente, è stata creata questa
-che è una interfaccia generica che permette di usare a basso livello un tipo
-di dato qualunque rendendosi indipendenti dal numero di bit e dalla loro
-disposizione.
-
-Questa interfaccia, oltre alla definizione del tipo di dato apposito, prevede
-anche una serie di macro di preprocessore per la manipolazione dello stesso,
-che consentono di svuotare un insieme, aggiungere o togliere un processore da
-esso o verificare se vi è già presente:
-\begin{functions}
- \headdecl{sched.h}
- \funcdecl{void \macro{CPU\_ZERO}(cpu\_set\_t *set)}
- Inizializza l'insieme (vuoto).
-
- \funcdecl{void \macro{CPU\_SET}(int cpu, cpu\_set\_t *set)}
- Inserisce il processore \param{cpu} nell'insieme.
-
- \funcdecl{void \macro{CPU\_CLR}(int cpu, cpu\_set\_t *set)}
- Rimuove il processore \param{cpu} nell'insieme.
-
- \funcdecl{int \macro{CPU\_ISSET}(int cpu, cpu\_set\_t *set)}
- Controlla se il processore \param{cpu} è nell'insieme.
-\end{functions}
-
-Oltre a queste macro, simili alle analoghe usate per gli insiemi di file
-descriptor (vedi sez.~\ref{sec:file_select}) è definita la costante
-\const{CPU\_SETSIZE} che indica il numero massimo di processori che possono
-far parte dell'insieme, e che costituisce un limite massimo al valore
-dell'argomento \param{cpu}.
-
-In generale la maschera di affinità è preimpostata in modo che un processo
-possa essere eseguito su qualunque processore, se può comunque leggere il
-valore per un processo specifico usando la funzione
-\funcd{sched\_getaffinity}, il suo prototipo è:
-\begin{prototype}{sched.h}
- {int sched\_getaffinity (pid\_t pid, unsigned int cpusetsize,
- const cpu\_set\_t *cpuset)}
- Legge la maschera di affinità del processo \param{pid}.
-
- \bodydesc{La funzione ritorna 0 in caso di successo e -1 in caso di errore,
- nel qual caso \var{errno} può assumere i valori:
- \begin{errlist}
- \item[\errcode{ESRCH}] il processo \param{pid} non esiste.
- \item[\errcode{EFAULT}] il valore di \param{cpuset} non è un indirizzo
- valido.
- \end{errlist} }
-\end{prototype}
-
-La funzione restituirà all'indirizzo specificato da \param{cpuset} il valore
-della maschera di affinità del processo, così da poterla riutilizzare per una
-successiva reimpostazione. In questo caso non sono necessari privilegi
-particolari.
-
-È chiaro che queste funzioni per la gestione dell'affinità hanno significato
+esempio una applicazione con più \textit{thread}) può avere senso usare lo
+stesso processore in modo da sfruttare meglio l'uso della sua cache; questo
+ovviamente riduce i benefici di un sistema multiprocessore nell'esecuzione
+contemporanea dei \textit{thread}, ma in certi casi (quando i \textit{thread}
+sono inerentemente serializzati nell'accesso ad una risorsa) possono esserci
+sufficienti vantaggi nell'evitare la perdita della cache da rendere
+conveniente l'uso dell'affinità di processore.
+
+Dato che il numero di processori può variare a seconda delle architetture, per
+semplificare l'uso dell'argomento \param{mask} la \acr{glibc} ha introdotto un
+apposito dato di tipo, \typed{cpu\_set\_t},\footnote{questa è una estensione
+ specifica della \acr{glibc}, da attivare definendo la macro
+ \macro{\_GNU\_SOURCE}, non esiste infatti una standardizzazione per questo
+ tipo di interfaccia e POSIX al momento non prevede nulla al riguardo.} che
+permette di identificare un insieme di processori. Il dato è normalmente una
+maschera binaria: nei casi più comuni potrebbe bastare un intero a 32 bit, in
+cui ogni bit corrisponde ad un processore, ma oggi esistono architetture in
+cui questo numero può non essere sufficiente, e per questo è stato creato
+questo tipo opaco e una interfaccia di gestione che permette di usare a basso
+livello un tipo di dato qualunque rendendosi indipendenti dal numero di bit e
+dalla loro disposizione. Per questo le funzioni di libreria richiedono che
+oltre all'insieme di processori si indichi anche la dimensione dello stesso
+con l'argomento \param{setsize}, per il quale, se non si usa l'allocazione
+dinamica che vedremo a breve, è in genere sufficiente passare il valore
+\code{sizeof(cpu\_set\_t)}.
+
+L'interfaccia di gestione degli insiemi di processori, oltre alla definizione
+del tipo \type{cpu\_set\_t}, prevede una serie di macro di preprocessore per
+la manipolazione degli stessi. Quelle di base, che consentono rispettivamente
+di svuotare un insieme, di aggiungere o togliere un processore o di verificare
+se esso è già presente in un insieme, sono le seguenti:
+
+{\centering
+\vspace{3pt}
+\begin{funcbox}{
+\fhead{sched.h}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_ZERO}(cpu\_set\_t *set)}
+\fdesc{Inizializza un insieme di processori vuoto \param{set}.}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_SET}(int cpu, cpu\_set\_t *set)}
+\fdesc{Inserisce il processore \param{cpu} nell'insieme di
+ processori \param{set}.}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_CLR}(int cpu, cpu\_set\_t *set)}
+\fdesc{Rimuove il processore \param{cpu} nell'insieme di
+ processori \param{set}.}
+\fdecl{int \macrod{CPU\_ISSET}(int cpu, cpu\_set\_t *set)}
+\fdesc{Controlla se il processore \param{cpu} è nell'insieme di
+ processori \param{set}.}
+}
+\end{funcbox}}
+
+Queste macro che sono ispirate dalle analoghe usate per gli insiemi di
+\textit{file descriptor} (vedi sez.~\ref{sec:file_select}) e sono state
+introdotte con la versione 2.3.3 della \acr{glibc}. Tutte richiedono che si
+specifichi il numero di una CPU nell'argomento \param{cpu}, ed un insieme su
+cui operare. L'unica che ritorna un risultato è \macro{CPU\_ISSET}, che
+restituisce un intero da usare come valore logico (zero se la CPU non è
+presente, diverso da zero se è presente).
+
+\itindbeg{side~effects}
+Si tenga presente che trattandosi di macro l'argomento \param{cpu} può essere
+valutato più volte. Questo significa ad esempio che non si può usare al suo
+posto una funzione o un'altra macro, altrimenti queste verrebbero eseguite più
+volte; l'argomento cioè non deve avere \textsl{effetti collaterali} (in gergo
+ \textit{side effects}).\footnote{nel linguaggio C si
+ parla appunto di \textit{side effects} quando si usano istruzioni la cui
+ valutazione comporta effetti al di fuori dell'istruzione stessa, come il
+ caso indicato in cui si passa una funzione ad una macro che usa l'argomento
+ al suo interno più volte, o si scrivono espressioni come \code{a=a++} in cui
+ non è chiaro se prima avvenga l'incremento e poi l'assegnazione, ed il cui
+ risultato dipende dall'implementazione del compilatore.}
+\itindend{side~effects}
+
+
+Le CPU sono numerate da zero (che indica la prima disponibile) fino ad un
+numero massimo che dipende dall'architettura hardware. La costante
+\constd{CPU\_SETSIZE} indica il numero massimo di processori che possono far
+parte di un insieme (al momento vale sempre 1024), e costituisce un limite
+massimo al valore dell'argomento \param{cpu}. Dalla versione 2.6 della
+\acr{glibc} alle precedenti macro è stata aggiunta, per contare il numero di
+processori in un insieme, l'ulteriore:
+
+{\centering
+\vspace{3pt}
+\begin{funcbox}{
+\fhead{sched.h}
+\fdecl{int \macrod{CPU\_COUNT}(cpu\_set\_t *set)}
+\fdesc{Conta il numero di processori presenti nell'insieme \param{set}.}
+}
+\end{funcbox}}
+
+A partire dalla versione 2.7 della \acr{glibc} sono state introdotte altre
+macro che consentono ulteriori manipolazioni, in particolare si possono
+compiere delle operazioni logiche sugli insiemi di processori con:
+
+{\centering
+\vspace{3pt}
+\begin{funcbox}{
+\fhead{sched.h}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_AND}(cpu\_set\_t *destset, cpu\_set\_t *srcset1, cpu\_set\_t *srcset2)}
+\fdesc{Esegue l'AND logico di due insiemi di processori.}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_OR}(cpu\_set\_t *destset, cpu\_set\_t *srcset1, cpu\_set\_t *srcset2)}
+\fdesc{Esegue l'OR logico di due insiemi di processori.}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_XOR}(cpu\_set\_t *destset, cpu\_set\_t *srcset1, cpu\_set\_t *srcset2)}
+\fdesc{Esegue lo XOR logico di due insiemi di processori.}
+\fdecl{int \macrod{CPU\_EQUAL}(cpu\_set\_t *set1, cpu\_set\_t *set2)}
+\fdesc{Verifica se due insiemi di processori sono uguali.}
+}
+\end{funcbox}}
+
+Le prime tre macro richiedono due insiemi di partenza, \param{srcset1} e
+\param{srcset2} e forniscono in un terzo insieme \param{destset} (che può
+essere anche lo stesso di uno dei precedenti) il risultato della rispettiva
+operazione logica sui contenuti degli stessi. In sostanza con \macro{CPU\_AND}
+si otterrà come risultato l'insieme che contiene le CPU presenti in entrambi
+gli insiemi di partenza, con \macro{CPU\_OR} l'insieme che contiene le CPU
+presenti in uno qualunque dei due insiemi di partenza, e con \macro{CPU\_XOR}
+l'insieme che contiene le CPU presenti in uno solo dei due insiemi di
+partenza. Infine \macro{CPU\_EQUAL} confronta due insiemi ed è l'unica che
+restituisce un intero, da usare come valore logico che indica se sono identici
+o meno.
+
+Inoltre, sempre a partire dalla versione 2.7 della \acr{glibc}, è stata
+introdotta la possibilità di una allocazione dinamica degli insiemi di
+processori, per poterli avere di dimensioni corrispondenti al numero di CPU
+effettivamente in gioco, senza dover fare riferimento necessariamente alla
+precedente dimensione preimpostata di 1024. Per questo motivo sono state
+definite tre ulteriori macro, che consentono rispettivamente di allocare,
+disallocare ed ottenere la dimensione in byte di un insieme di processori:
+
+{\centering
+\vspace{3pt}
+\begin{funcbox}{
+\fhead{sched.h}
+\fdecl{cpu\_set\_t * \macrod{CPU\_ALLOC}(num\_cpus)}
+\fdesc{Alloca dinamicamente un insieme di processori di dimensione voluta.}
+\fdecl{void \macrod{CPU\_FREE}(cpu\_set\_t *set)}
+\fdesc{Disalloca un insieme di processori allocato dinamicamente.}
+\fdecl{size\_t \macrod{CPU\_ALLOC\_SIZE}(num\_cpus)}
+\fdesc{Ritorna la dimensione di un insieme di processori allocato dinamicamente.}
+}
+\end{funcbox}}
+
+La prima macro, \macro{CPU\_ALLOC}, restituisce il puntatore ad un insieme di
+processori in grado di contenere almeno \param{num\_cpus} che viene allocato
+dinamicamente. Ogni insieme così allocato dovrà essere disallocato con
+\macro{CPU\_FREE} passandogli un puntatore ottenuto da una precedente
+\macro{CPU\_ALLOC}. La terza macro, \macro{CPU\_ALLOC\_SIZE}, consente di
+ottenere la dimensione in byte di un insieme allocato dinamicamente che
+contenga \param{num\_cpus} processori.
+
+Dato che le dimensioni effettive possono essere diverse le macro di gestione e
+manipolazione che abbiamo trattato in precedenza non si applicano agli insiemi
+allocati dinamicamente, per i quali dovranno sono state definite altrettante
+macro equivalenti contraddistinte dal suffisso \texttt{\_S}, che effettuano le
+stesse operazioni, ma richiedono in più un argomento
+aggiuntivo \param{setsize} che deve essere assegnato al valore ottenuto con
+\macro{CPU\_ALLOC\_SIZE}. Questo stesso valore deve essere usato per l'omonimo
+argomento delle funzioni \func{sched\_setaffinity} o \func{sched\_getaffinity}
+quando si vuole usare per l'argomento che indica la maschera di affinità un
+insieme di processori allocato dinamicamente.
+
+\index{insieme~di~processori|)}
+
+A meno di non aver utilizzato \func{sched\_setaffinity}, in condizioni
+ordinarie la maschera di affinità di un processo è preimpostata dal sistema in
+modo che esso possa essere eseguito su qualunque processore. Se ne può
+comunque ottenere il valore corrente usando la funzione di sistema
+\funcd{sched\_getaffinity}, il cui prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{sched.h}
+\fdecl{int sched\_getaffinity (pid\_t pid, size\_t setsize,
+ cpu\_set\_t *mask)}
+\fdesc{Legge la maschera di affinità di un processo.}
+}
+{La funzione ritorna $0$ in caso di successo e $-1$ per un errore, nel qual
+caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+\begin{errlist}
+\item[\errcode{EINVAL}] \param{setsize} è più piccolo delle dimensioni
+ della maschera di affinità usata dal kernel.
+\item[\errcode{ESRCH}] il processo \param{pid} non esiste.
+\end{errlist}
+ed inoltre anche \errval{EFAULT} nel suo significato generico.}
+\end{funcproto}
+
+La funzione restituirà all'indirizzo specificato da \param{mask} il valore
+della maschera di affinità del processo indicato dall'argomento \param{pid}
+(al solito un valore nullo indica il processo corrente) così da poterla
+riutilizzare per una successiva reimpostazione.
+
+È chiaro che queste funzioni per la gestione dell'affinità hanno significato