-Una delle caratteristiche essenziali di unix (che esamineremo in dettaglio più
-avanti) è che ogni processo può a sua volta generare altri processi figli
-(\textit{child}): questo è ad esempio quello che fa la shell quando mette in
-esecuzione il programma che gli indichiamo nella linea di comando.
-
-Una seconda caratteristica di unix è che ogni processo viene sempre generato
-in tale modo da un processo genitore (\textit{parent}) attraverso una apposita
-system call. Questo vale per tutti i processi, tranne per un processo
-speciale, che normalmente è \file{/sbin/init}, che invece viene lanciato dal
-kernel finita la fase di avvio e che quindi non è figlio di nessuno.
-
-Tutto ciò significa che, come per i file su disco, i processi sono organizzati
-gerarchicamente dalla relazione fra genitori e figli; alla base dell'albero in
-questo caso c'è \file{init} che è progenitore di ogni altro processo.
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-
-\subsection{La gestione dei processi}
+A differenza di quanto avviene in altri sistemi (ad esempio nel VMS la
+generazione di nuovi processi è un'operazione privilegiata) una delle
+caratteristiche di unix (che esamineremo in dettaglio più avanti) è che
+qualunque processo può a sua volta generarne altri, detti processi figli
+(\textit{child process}). Ogni processo è identificato presso il sistema da un
+numero unico, il \acr{pid} (da \textit{process identifier}).
+
+Una seconda caratteristica è che la generazione di un processo è una
+operazione separata rispetto al lancio di un programma. In genere la sequenza
+è sempre quella di creare un nuovo processo, il quale si eseguirà, in un passo
+successivo, il programma voluto: questo è ad esempio quello che fa la shell
+quando mette in esecuzione il programma che gli indichiamo nella linea di
+comando.
+
+Una terza caratteristica è che ogni processo viene sempre generato da un altro
+che viene chiamato processo genitore (\textit{parent process}). Questo vale
+per tutti i processi, con una eccezione (dato che ci deve essere un punto di
+partenza), esiste sempre infatti un processo speciale, che normalmente è
+\cmd{/sbin/init}, che viene lanciato dal kernel quando questo ha finito la
+fase di avvio, esso essendo il primo processo lanciato ha sempre il \acr{pid}
+uguale a 1 e non è figlio di nessuno.
+
+Questo è ovviamente un processo speciale, che in genere si occupa di far
+partire tutti gli processi altri necessari al funzionamento del sistema,
+inoltre \cmd{init} è essenziale per svolgere una serie di compiti
+amministrativi nelle operazioni ordinarie del sistema (torneremo si alcuni di
+essi in \secref{}) e non può mai essere terminato. La struttura del sistema
+comunque consente di lanciare al posto di \cmd{init} qualunque altro programma
+(e in casi di emergenza, ad esempio se il file di \cmd{init} si fosse
+corrotto, è possibile farlo ad esempio passando la riga \cmd{init=/bin/sh}
+all'avvio).
+
+
+Dato che tutti i processi successivi sono comunque generati da \cmd{init} o da
+suoi figli tutto ciò comporta che, i processi sono organizzati gerarchicamente
+dalla relazione fra genitori e figli, in maniera analoga a come i file sono
+organizzati in un albero di directory con alla base \file{/} (si veda
+\secref{sec:file_file_struct}); in questo caso alla base dell'albero c'è il
+processo \cmd{init} che è progenitore di ogni altro processo\footnote{in
+ realtà questo non è del tutto vero, in Linux ci sono alcuni processi che pur
+ comparendo come figli di init (ad esempio in \cmd{pstree}) sono generati
+ direttamente dal kernel, come \cmd{keventd}, \cmd{kswapd}, etc.}.
+
+
+\subsection{Una panoramica sulle funzioni di gestione}