+Quandi si lancia un programma in genere l'\textit{effective user id} e
+l'\textit{effective group id} sono settati rispettivamente all'uid e al gid
+dell'utente che ha lanciato il programma.
+
+
+Ma nei dodici bit del campo \var{st\_mode} relativi ai permessi esiste un bit
+speciale, il \textit{set-user-ID bit} o suid, che se settato fa si che quando
+un programma viene lanciato invece di avere assegnato come \textit{effective
+ user id} l'uid di chi lo lancia, assume quello del proprietario del file.
+Analogamente il \textit{set-group-ID bit} o sgid settato per un file ha lo
+stesso effetto sull'\textit{effective group id}.
+
+Questa caratteristica viene usata per permettere agli utenti normali di usare
+programmi che abbisognano di privilegi speciali; l'esempio classico è il
+comando \cmd{passwd} che ha la necessità di modificare il file delle password,
+che può essere scritto solo dall'amministratore. Per questo il comando
+\cmd{passwd} appartiene a root e ha il suid bit settato per cui quando viene
+lanciato da un utente normale ha comunque i privilegi di root.
+
+Chiaramente avere un processo che ha privilegi superiori a quelli che avrebbe
+normalmente un utente comporta vari rischi, e questo tipo di programmi devono
+essere scritti accuratamente (torneremo sull'argomento in
+\secref{sec:prochand_perms}).
+
+I due bit suid e sgid possono essere controllati all'interno di \var{st\_mode}
+con l'uso delle due costanti \macro{S\_ISUID} e \macro{S\_ISGID}, definite in
+\tabref{tab:filedir_file_mode_flags}.
+
+
+\subsection{Il flag \texttt{sticky}}
+\label{sec:filedir_sticky}
+
+L'ultimo
+