-dello standard POSIX; sono state introdotte a partire dal kernel 2.6.22, e
-supportate dalla \acr{glibc} a partire dalla versione 2.6.\footnote{in
- precedenza, a partire dal kernel 2.6.16, era stata introdotta la funzione
- \funcm{futimesat} seguendo una bozza della revisione dello standard poi
- modificata, questa funzione, sostituita da \func{utimensat}, è stata
- dichiarata obsoleta, non è supportata da nessuno standard e non deve essere
- più utilizzata: pertanto non la tratteremo.} La prima è sostanzialmente una
-estensione di \func{futimes} che consente di specificare i tempi con
-precisione maggiore, la seconda supporta invece, rispetto ad \func{utimes},
-una sintassi più complessa che, come vedremo in sez.~\ref{sec:file_openat}
-consente una indicazione sicura dei \itindsub{pathname}{relativo}
-\textit{pathname relativi} specificando la directory da usare come riferimento
-in \param{dirfd} e la possibilità di usare per \param{flags} il valore
-\const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW} per indicare alla funzione di non dereferenziare
-i collegamenti simbolici; si rimanda pertanto la spiegazione del significato
-degli argomenti aggiuntivi alla trattazione generica delle varie funzioni che
-usano la stessa sintassi, effettuata in sez.~\ref{sec:file_openat}.
+dello standard POSIX, in Linux sono state introdotte a partire dal kernel
+2.6.22,\footnote{si tenga presente però che per kernel precedenti il 2.6.26 le
+ due funzioni sono difettose nel rispetto di alcuni requisiti minori dello
+ standard e nel controllo della correttezza dei tempi, per i dettagli dei
+ quali si rimanda alla pagina di manuale.} e supportate dalla \acr{glibc} a
+partire dalla versione 2.6.\footnote{in precedenza, a partire dal kernel
+ 2.6.16, era stata introdotta una \textit{system call} \funcm{futimesat}
+ seguendo una bozza della revisione dello standard poi modificata; questa
+ funzione, sostituita da \func{utimensat}, è stata dichiarata obsoleta, non è
+ supportata da nessuno standard e non deve essere più utilizzata: pertanto
+ non ne parleremo.} La prima è sostanzialmente una estensione di
+\func{futimes} che consente di specificare i tempi con precisione maggiore, la
+seconda supporta invece, rispetto ad \func{utimes}, una sintassi più complessa
+che consente una indicazione sicura del file su cui operare specificando la
+directory su cui si trova tramite il file descriptor \param{dirfd} ed il suo
+nome come \itindsub{pathname}{relativo} \textit{pathname relativo}
+in \param{pathname}.\footnote{su Linux solo \func{utimensat} è una
+ \textit{system call} e \func{futimens} è una funzione di libreria, infatti
+ se \param{pathname} è \var{NULL} \param{dirfd} viene considerato un file
+ descriptor ordinario e il cambiamento del tempo applicato al file
+ sottostante, qualunque esso sia, per cui \code{futimens(fd, times}) è del
+ tutto equivalente a \code{utimensat(fd, NULL, times, 0)}.}
+
+Torneremo su questa sintassi e sulla sua motivazione in
+sez.~\ref{sec:file_openat}, quando tratteremo tutte le altre funzioni (le
+cosiddette funzioni \textit{at}) che la utilizzano; essa prevede comunque
+anche la presenza dell'argomento \param{flags} con cui attivare flag di
+controllo che modificano il comportamento della funzione, nel caso specifico
+l'unico valore consentito è \const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW} che indica alla
+funzione di non dereferenziare i collegamenti simbolici, cosa che le permette
+di riprodurre le funzionalità di \func{lutimes}.
+
+