-\func{signal} occorre comunque stare attenti, in quanto le due funzioni
-possono interagire in maniera anomala. In generale infatti l'azione
-specificata da \var{sigaction} contiene un maggior numero di informazioni
-rispetto al semplice indirizzo del manipolatore restituito da \func{signal}.
-Per questo motivo se si usa quest'ultima per installare un manipolatore
-sostituendone uno precedentemente installato con \func{sigaction}, non sarà
-possibile effettuare il ripristino dello stesso con il valore di ritorno.
-
-Per questo motivo è sempre il caso di usare \func{sigaction}, che è in grado
-di ripristinare correttamente un manipolatore precedente, anche se questo è
-stato installato con \func{signal}. In generale poi non è il caso di usare il
-valore di ritorno di \func{signal} come campo \var{sa\_handler}, o viceversa,
-dato che in certi sistemi questi possono essere diversi. In generale dunque, a
-meno che non si sia vincolati allo standard ISO C, è sempre il caso di evitare
+\func{signal} occorre molta attenzione, in quanto le due funzioni possono
+interagire in maniera anomala. Infatti l'azione specificata con
+\var{sigaction} contiene un maggior numero di informazioni rispetto al
+semplice indirizzo del manipolatore restituito da \func{signal}. Per questo
+motivo se si usa quest'ultima per installare un manipolatore sostituendone uno
+precedentemente installato con \func{sigaction}, non sarà possibile effettuare
+un ripristino corretto dello stesso.
+
+Per questo è sempre opportuno usare \func{sigaction}, che è in grado di
+ripristinare correttamente un manipolatore precedente, anche se questo è stato
+installato con \func{signal}. In generale poi non è il caso di usare il valore
+di ritorno di \func{signal} come campo \var{sa\_handler}, o viceversa, dato
+che in certi sistemi questi possono essere diversi. In generale dunque, a meno
+che non si sia vincolati allo standard ISO C, è sempre il caso di evitare