Si noti come il figlio operi solo sul socket connesso, chiudendo
immediatamente (\texttt{\small 33}) il socket \var{list\_fd}; mentre il padre
continua ad operare solo sul socket in ascolto chiudendo (\texttt{\small 48})
-\var{sock\_fd} al ritorno dalla \func{fork}. Per quanto abbiamo detto in
+\var{conn\_fd} al ritorno dalla \func{fork}. Per quanto abbiamo detto in
\secref{sec:TCP_func_close} nessuna delle due chiamate a \func{close} causa
l'innesco della sequenza di chiusura perché il numero di riferimenti al file
descriptor non si è annullato.
Infatti subito dopo la creazione del socket \var{list\_fd} ha una referenza, e
-lo stesso vale per \var{sock\_fd} dopo il ritorno di \func{accept}, ma dopo la
+lo stesso vale per \var{conn\_fd} dopo il ritorno di \func{accept}, ma dopo la
\func{fork} i descrittori vengono duplicati nel padre e nel figlio per cui
entrambi i socket si trovano con due referenze. Questo fa si che quando il
padre chiude \var{sock\_fd} esso resta con una referenza da parte del figlio,
output.
-\subsection{Il client: prima versione}
+\subsection{Il client \textit{echo}: prima versione}
\label{sec:TCP_echo_client}
Il codice della prima versione del client per il servizio \textit{echo},
illustriamo immediatamente.
-\subsection{Il server: prima versione}
+\subsection{Il server \textit{echo}: prima versione}
\label{sec:TCPsimp_server_main}
La prima versione del server, contenuta nel file \file{TCP\_echod\_first.c}, è
interrotta dall'arrivo di \const{SIGCHLD}, è quella ad \func{accept}, che è
l'unica funzione che può mettere il processo padre in stato di sleep nel
periodo in cui un figlio può terminare; si noti infatti come le altre
-\textit{slow system call}\footnote{si ricordi la distinzione fatta in
- \secref{sec:sig_gen_beha}.} o sono chiamate prima di entrare nel ciclo
-principale, quando ancora non esistono processi figli, o sono chiamate dai
-figli stessi e non risentono di \const{SIGCHLD}.
+\index{system call lente} \textit{slow system call}\footnote{si ricordi la
+ distinzione fatta in \secref{sec:sig_gen_beha}.} o sono chiamate prima di
+entrare nel ciclo principale, quando ancora non esistono processi figli, o
+sono chiamate dai figli stessi e non risentono di \const{SIGCHLD}.
Per questo l'unica modifica sostanziale nel ciclo principale (\texttt{\small
23--42}), rispetto precedente versione di \figref{fig:TCP_ServEcho_first}, è
(\texttt{\small 34--39}) viene opportunamente stampata o sullo schermo o nei
log.
+Infine come ulteriore miglioria si è perfezionata la funzione \code{ServEcho},
+sia per tenere conto della nuova funzionalità di debugging, che per effettuare
+un controllo in caso di errore; il codice della nuova versione è mostrato in
+\figref{fig:TCP_ServEcho_second}.
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15.6cm}
+ \includecodesample{listati/ServEcho_second.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Codice della seconda versione della funzione \code{ServEcho} per la
+ gestione del servizio \textit{echo}.}
+ \label{fig:TCP_ServEcho_second}
+\end{figure}
+
+Rispetto alla precedente versione di \figref{fig:TCP_ServEcho_first} in questo
+caso si è provveduto a controllare (\texttt{\small 7--10}) il valore di
+ritorno di \func{read} per rilevare un eventuale errore, in modo da stampare
+(\texttt{\small 8}) un messaggio di errore e ritornare (\texttt{\small 9})
+concludendo la connessione.
+
+Inoltre qualora sia stata attivata la funzionalità di debug (avvalorando
+\var{debugging} tramite l'apposita opzione \texttt{-d}) si provvederà a
+stampare (tenendo conto della modalità di invocazione del server, se
+interattiva o in forma di demone) il numero di byte e la stringa letta dal
+client (\texttt{\small 16--24}).
\section{I vari scenari critici}