\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/ustname.h}
\end{minipage}
\normalsize
funzioni che si usano per il controllo di altre caratteristiche generali del
sistema, come quelle per la gestione dei filesystem e di utenti e gruppi.
-% TODO ristrutturare e aggiungere \func{prctl}
+% TODO ristrutturare ?
\subsection{La funzione \func{sysctl} ed il filesystem \file{/proc}}
\label{sec:sys_sysctl}
-\subsection{La gestione delle proprietà dei filesystem}
-\label{sec:sys_file_config}
-
-Come accennato in sez.~\ref{sec:file_organization} per poter accedere ai file
-occorre prima rendere disponibile al sistema il filesystem su cui essi sono
-memorizzati; l'operazione di attivazione del filesystem è chiamata
-\textsl{montaggio}, per far questo in Linux\footnote{la funzione è specifica
- di Linux e non è portabile.} si usa la funzione \funcd{mount} il cui
-prototipo è:
-\begin{prototype}{sys/mount.h}
-{mount(const char *source, const char *target, const char *filesystemtype,
- unsigned long mountflags, const void *data)}
-
-Monta il filesystem di tipo \param{filesystemtype} contenuto in \param{source}
-sulla directory \param{target}.
-
- \bodydesc{La funzione ritorna 0 in caso di successo e -1 in caso di
- fallimento, nel qual caso gli errori comuni a tutti i filesystem che possono
- essere restituiti in \var{errno} sono:
- \begin{errlist}
- \item[\errcode{EPERM}] il processo non ha i privilegi di amministratore.
- \item[\errcode{ENODEV}] \param{filesystemtype} non esiste o non è configurato
- nel kernel.
- \item[\errcode{ENOTBLK}] non si è usato un \textit{block device} per
- \param{source} quando era richiesto.
- \item[\errcode{EBUSY}] \param{source} è già montato, o non può essere
- rimontato in read-only perché ci sono ancora file aperti in scrittura, o
- \param{target} è ancora in uso.
- \item[\errcode{EINVAL}] il device \param{source} presenta un
- \textit{superblock} non valido, o si è cercato di rimontare un filesystem
- non ancora montato, o di montarlo senza che \param{target} sia un
- \textit{mount point} o di spostarlo quando \param{target} non è un
- \textit{mount point} o è \file{/}.
- \item[\errcode{EACCES}] non si ha il permesso di accesso su uno dei
- componenti del \itindex{pathname} \textit{pathname}, o si è cercato
- di montare un filesystem disponibile in sola lettura senza averlo
- specificato o il device \param{source} è su un filesystem montato con
- l'opzione \const{MS\_NODEV}.
- \item[\errcode{ENXIO}] il \itindex{major~number} \textit{major number} del
- device \param{source} è sbagliato.
- \item[\errcode{EMFILE}] la tabella dei device \textit{dummy} è piena.
- \end{errlist}
- ed inoltre \errval{ENOTDIR}, \errval{EFAULT}, \errval{ENOMEM},
- \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT} o \errval{ELOOP}.}
-\end{prototype}
-
-La funzione monta sulla directory \param{target}, detta \textit{mount point},
-il filesystem contenuto in \param{source}. In generale un filesystem è
-contenuto su un disco, e l'operazione di montaggio corrisponde a rendere
-visibile al sistema il contenuto del suddetto disco, identificato attraverso
-il file di dispositivo ad esso associato.
-
-Ma la struttura del virtual filesystem vista in sez.~\ref{sec:file_vfs} è molto
-più flessibile e può essere usata anche per oggetti diversi da un disco. Ad
-esempio usando il \textit{loop device} si può montare un file qualunque (come
-l'immagine di un CD-ROM o di un floppy) che contiene un filesystem, inoltre
-alcuni filesystem, come \file{proc} o \file{devfs} sono del tutto virtuali, i
-loro dati sono generati al volo ad ogni lettura, e passati al kernel ad ogni
-scrittura.
-
-Il tipo di filesystem è specificato da \param{filesystemtype}, che deve essere
-una delle stringhe riportate nel file \procfile{/proc/filesystems}, che
-contiene l'elenco dei filesystem supportati dal kernel; nel caso si sia
-indicato uno dei filesystem virtuali, il contenuto di \param{source} viene
-ignorato.
-
-Dopo l'esecuzione della funzione il contenuto del filesystem viene resto
-disponibile nella directory specificata come \textit{mount point}, il
-precedente contenuto di detta directory viene mascherato dal contenuto della
-directory radice del filesystem montato.
-
-Dal kernel 2.4.x inoltre è divenuto possibile sia spostare atomicamente un
-\textit{mount point} da una directory ad un'altra, sia montare in diversi
-\textit{mount point} lo stesso filesystem, sia montare più filesystem sullo
-stesso \textit{mount point} (nel qual caso vale quanto appena detto, e solo il
-contenuto dell'ultimo filesystem montato sarà visibile).
-
-Ciascun filesystem è dotato di caratteristiche specifiche che possono essere
-attivate o meno, alcune di queste sono generali (anche se non è detto siano
-disponibili in ogni filesystem), e vengono specificate come opzioni di
-montaggio con l'argomento \param{mountflags}.
-
-In Linux \param{mountflags} deve essere un intero a 32 bit i cui 16 più
-significativi sono un \textit{magic number}\footnote{cioè un numero speciale
- usato come identificativo, che nel caso è \code{0xC0ED}; si può usare la
- costante \const{MS\_MGC\_MSK} per ottenere la parte di \param{mountflags}
- riservata al \textit{magic number}.} mentre i 16 meno significativi sono
-usati per specificare le opzioni; essi sono usati come maschera binaria e
-vanno impostati con un OR aritmetico della costante \const{MS\_MGC\_VAL} con i
-valori riportati in tab.~\ref{tab:sys_mount_flags}.
-
-\begin{table}[htb]
- \footnotesize
- \centering
- \begin{tabular}[c]{|l|r|l|}
- \hline
- \textbf{Parametro} & \textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
- \hline
- \hline
- \const{MS\_RDONLY} & 1 & Monta in sola lettura.\\
- \const{MS\_NOSUID} & 2 & Ignora i bit \itindex{suid~bit} \acr{suid} e
- \itindex{sgid~bit} \acr{sgid}.\\
- \const{MS\_NODEV} & 4 & Impedisce l'accesso ai file di dispositivo.\\
- \const{MS\_NOEXEC} & 8 & Impedisce di eseguire programmi.\\
- \const{MS\_SYNCHRONOUS}& 16 & Abilita la scrittura sincrona.\\
- \const{MS\_REMOUNT} & 32 & Rimonta il filesystem cambiando le opzioni.\\
- \const{MS\_MANDLOCK} & 64 & Consente il \textit{mandatory locking}
- \itindex{mandatory~locking} (vedi
- sez.~\ref{sec:file_mand_locking}).\\
- \const{S\_WRITE} & 128 & Scrive normalmente.\\
- \const{S\_APPEND} & 256 & Consente la scrittura solo in
- \itindex{append~mode} \textit{append mode}
- (vedi sez.~\ref{sec:file_sharing}).\\
- \const{S\_IMMUTABLE} & 512 & Impedisce che si possano modificare i file.\\
- \const{MS\_NOATIME} &1024 & Non aggiorna gli \textit{access time} (vedi
- sez.~\ref{sec:file_file_times}).\\
- \const{MS\_NODIRATIME}&2048 & Non aggiorna gli \textit{access time} delle
- directory.\\
- \const{MS\_BIND} &4096 & Monta il filesystem altrove.\\
- \const{MS\_MOVE} &8192 & Sposta atomicamente il punto di montaggio.\\
- \hline
- \end{tabular}
- \caption{Tabella dei codici dei flag di montaggio di un filesystem.}
- \label{tab:sys_mount_flags}
-\end{table}
-
-% TODO aggiornare con i nuovi flag di man mount
-% gli S_* non esistono più come segnalato da Alessio...
-% verificare i readonly mount bind del 2.6.26
-
-Per l'impostazione delle caratteristiche particolari di ciascun filesystem si
-usa invece l'argomento \param{data} che serve per passare le ulteriori
-informazioni necessarie, che ovviamente variano da filesystem a filesystem.
-
-La funzione \func{mount} può essere utilizzata anche per effettuare il
-\textsl{rimontaggio} di un filesystem, cosa che permette di cambiarne al volo
-alcune delle caratteristiche di funzionamento (ad esempio passare da sola
-lettura a lettura/scrittura). Questa operazione è attivata attraverso uno dei
-bit di \param{mountflags}, \const{MS\_REMOUNT}, che se impostato specifica che
-deve essere effettuato il rimontaggio del filesystem (con le opzioni
-specificate dagli altri bit), anche in questo caso il valore di \param{source}
-viene ignorato.
-
-Una volta che non si voglia più utilizzare un certo filesystem è possibile
-\textsl{smontarlo} usando la funzione \funcd{umount}, il cui prototipo è:
-\begin{prototype}{sys/mount.h}{umount(const char *target)}
-
- Smonta il filesystem montato sulla directory \param{target}.
-
- \bodydesc{La funzione ritorna 0 in caso di successo e -1 in caso di
- fallimento, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
- \begin{errlist}
- \item[\errcode{EPERM}] il processo non ha i privilegi di amministratore.
- \item[\errcode{EBUSY}] \param{target} è la directory di lavoro di qualche
- processo, o contiene dei file aperti, o un altro mount point.
- \end{errlist}
- ed inoltre \errval{ENOTDIR}, \errval{EFAULT}, \errval{ENOMEM},
- \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT} o \errval{ELOOP}.}
-\end{prototype}
-\noindent la funzione prende il nome della directory su cui il filesystem è
-montato e non il file o il dispositivo che è stato montato,\footnote{questo è
- vero a partire dal kernel 2.3.99-pre7, prima esistevano due chiamate
- separate e la funzione poteva essere usata anche specificando il file di
- dispositivo.} in quanto con il kernel 2.4.x è possibile montare lo stesso
-dispositivo in più punti. Nel caso più di un filesystem sia stato montato
-sullo stesso \textit{mount point} viene smontato quello che è stato montato
-per ultimo.
-
-Si tenga presente che la funzione fallisce quando il filesystem è
-\textsl{occupato}, questo avviene quando ci sono ancora file aperti sul
-filesystem, se questo contiene la directory di lavoro corrente di un qualunque
-processo o il mount point di un altro filesystem; in questo caso l'errore
-restituito è \errcode{EBUSY}.
-
-Linux provvede inoltre una seconda funzione, \funcd{umount2}, che in alcuni
-casi permette di forzare lo smontaggio di un filesystem, anche quando questo
-risulti occupato; il suo prototipo è:
-\begin{prototype}{sys/mount.h}{umount2(const char *target, int flags)}
-
- La funzione è identica a \func{umount} per comportamento e codici di errore,
- ma con \param{flags} si può specificare se forzare lo smontaggio.
-\end{prototype}
-
-Il valore di \param{flags} è una maschera binaria, e al momento l'unico valore
-definito è il bit \const{MNT\_FORCE}; gli altri bit devono essere nulli.
-Specificando \const{MNT\_FORCE} la funzione cercherà di liberare il filesystem
-anche se è occupato per via di una delle condizioni descritte in precedenza. A
-seconda del tipo di filesystem alcune (o tutte) possono essere superate,
-evitando l'errore di \errcode{EBUSY}. In tutti i casi prima dello smontaggio
-viene eseguita una sincronizzazione dei dati.
-
-% TODO documentare MNT_DETACH e MNT_EXPIRE ...
-
-Altre due funzioni specifiche di Linux,\footnote{esse si trovano anche su BSD,
- ma con una struttura diversa.} utili per ottenere in maniera diretta
-informazioni riguardo al filesystem su cui si trova un certo file, sono
-\funcd{statfs} e \funcd{fstatfs}, i cui prototipi sono:
-\begin{functions}
- \headdecl{sys/vfs.h}
- \funcdecl{int statfs(const char *path, struct statfs *buf)}
-
- \funcdecl{int fstatfs(int fd, struct statfs *buf)}
-
- Restituisce in \param{buf} le informazioni relative al filesystem su cui è
- posto il file specificato.
-
- \bodydesc{Le funzioni ritornano 0 in caso di successo e -1 in caso di
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
- \begin{errlist}
- \item[\errcode{ENOSYS}] il filesystem su cui si trova il file specificato non
- supporta la funzione.
- \end{errlist}
- e \errval{EFAULT} ed \errval{EIO} per entrambe, \errval{EBADF} per
- \func{fstatfs}, \errval{ENOTDIR}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
- \errval{EACCES}, \errval{ELOOP} per \func{statfs}.}
-\end{functions}
-
-Queste funzioni permettono di ottenere una serie di informazioni generali
-riguardo al filesystem su cui si trova il file specificato; queste vengono
-restituite all'indirizzo \param{buf} di una struttura \struct{statfs} definita
-come in fig.~\ref{fig:sys_statfs}, ed i campi che sono indefiniti per il
-filesystem in esame sono impostati a zero. I valori del campo \var{f\_type}
-sono definiti per i vari filesystem nei relativi file di header dei sorgenti
-del kernel da costanti del tipo \var{XXX\_SUPER\_MAGIC}, dove \var{XXX} in
-genere è il nome del filesystem stesso.
-
-\begin{figure}[!htb]
- \footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
- \includestruct{listati/statfs.h}
- \end{minipage}
- \normalsize
- \caption{La struttura \structd{statfs}.}
- \label{fig:sys_statfs}
-\end{figure}
-
-
-Le \acr{glibc} provvedono infine una serie di funzioni per la gestione dei due
-file \conffile{/etc/fstab} ed \conffile{/etc/mtab}, che convenzionalmente sono
-usati in quasi tutti i sistemi unix-like per mantenere rispettivamente le
-informazioni riguardo ai filesystem da montare e a quelli correntemente
-montati. Le funzioni servono a leggere il contenuto di questi file in
-opportune strutture \struct{fstab} e \struct{mntent}, e, per
-\conffile{/etc/mtab} per inserire e rimuovere le voci presenti nel file.
-
-In generale si dovrebbero usare queste funzioni (in particolare quelle
-relative a \conffile{/etc/mtab}), quando si debba scrivere un programma che
-effettua il montaggio di un filesystem; in realtà in questi casi è molto più
-semplice invocare direttamente il programma \cmd{mount}, per cui ne
-tralasceremo la trattazione, rimandando al manuale delle \acr{glibc}
-\cite{glibc} per la documentazione completa.
-
-% TODO scrivere relativamente alle varie funzioni (getfsent e getmntent &C)
-% TODO documentare swapon e swapoff (man 2 ...)
-
-
% TODO documentare keyctl ????
% (fare sezione dedicata ????)
-%\subsection{La gestione delle chiavi}
+%\subsection{La gestione delle chiavi crittografiche}
%\label{sec:keyctl_management}
+%
+% \subsection{La gestione dello spegnimento e del riavvio}
+%\label{sec:sys_reboot}
+% TODO trattare reboot, kexec_load, ...
\subsection{La gestione delle informazioni su utenti e gruppi}
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/passwd.h}
\end{minipage}
\normalsize
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/group.h}
\end{minipage}
\normalsize
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/utmp.h}
\end{minipage}
\normalsize
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/rusage.h}
\end{minipage}
\normalsize
\errcode{ENOMEM}, mentre se il superamento viene
causato dalla crescita dello \itindex{stack}
\textit{stack} il processo riceverà un segnale di
- \const{SIGSEGV}.\\
+ \signal{SIGSEGV}.\\
\const{RLIMIT\_CORE} & La massima dimensione per di un file di
\itindex{core~dump} \textit{core dump} (vedi
sez.~\ref{sec:sig_prog_error}) creato nella
sez.~\ref{sec:sys_cpu_times}) che il processo può
usare. Il superamento del limite corrente
comporta l'emissione di un segnale di
- \const{SIGXCPU}, la cui azione predefinita (vedi
+ \signal{SIGXCPU}, la cui azione predefinita (vedi
sez.~\ref{sec:sig_classification}) è terminare
il processo, una volta al secondo fino al
raggiungimento del limite massimo. Il
superamento del limite massimo
comporta l'emissione di un segnale di
- \const{SIGKILL}.\footnotemark\\
+ \signal{SIGKILL}.\footnotemark\\
\const{RLIMIT\_DATA} & La massima dimensione del \index{segmento!dati}
segmento dati di un
processo (vedi sez.~\ref{sec:proc_mem_layout}).
\const{RLIMIT\_FSIZE} & La massima dimensione di un file che un processo
può creare. Se il processo cerca di scrivere
oltre questa dimensione riceverà un segnale di
- \const{SIGXFSZ}, che di norma termina il
+ \signal{SIGXFSZ}, che di norma termina il
processo; se questo viene intercettato la
system call che ha causato l'errore fallirà con
un errore di \errcode{EFBIG}.\\
\textit{stack} del processo. Se il processo
esegue operazioni che estendano lo
\textit{stack} oltre questa dimensione
- riceverà un segnale di \const{SIGSEGV}.\\
+ riceverà un segnale di \signal{SIGSEGV}.\\
\const{RLIMIT\_RSS} & L'ammontare massimo di pagine di memoria dato al
\index{segmento!testo} testo del processo. Il
limite è solo una indicazione per il kernel,
oggi (la 2.6.x); altri kernel possono avere comportamenti diversi per quanto
avviene quando viene superato il \textit{soft limit}; perciò per avere
operazioni portabili è sempre opportuno intercettare il primo
- \const{SIGXCPU} e terminare in maniera ordinata il processo.}
+ \signal{SIGXCPU} e terminare in maniera ordinata il processo.}
\footnotetext{il limite su questa risorsa è stato introdotto con il kernel
2.6.8.}
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/rlimit.h}
\end{minipage}
\normalsize
contenuti nella stringa puntata da \param{filename}; la funzione richiede che
il processo abbia i privilegi di amministratore (è necessaria la
\itindex{capabilities} capability \const{CAP\_SYS\_PACCT}, vedi
-sez.~\ref{sec:proc_capabilities}). Se si specifica il valore \const{NULL} per
+sez.~\ref{sec:proc_capabilities}). Se si specifica il valore \val{NULL} per
\param{filename} il \textit{BSD accounting} viene invece disabilitato. Un
semplice esempio per l'uso di questa funzione è riportato nel programma
\texttt{AcctCtrl.c} dei sorgenti allegati alla guida.
Quando si attiva la contabilità, il file che si indica deve esistere; esso
-verrà aperto in sola scrittura;\footnote{si applicano al pathname indicato da
- \param{filename} tutte le restrizioni viste in cap.~\ref{cha:file_intro}.}
-le informazioni verranno registrate in \itindex{append~mode} \textit{append}
-in coda al file tutte le volte che un processo termina. Le informazioni
-vengono salvate in formato binario, e corrispondono al contenuto della
-apposita struttura dati definita all'interno del kernel.
+verrà aperto in sola scrittura; le informazioni verranno registrate in
+\itindex{append~mode} \textit{append} in coda al file tutte le volte che un
+processo termina. Le informazioni vengono salvate in formato binario, e
+corrispondono al contenuto della apposita struttura dati definita all'interno
+del kernel.
Il funzionamento di \func{acct} viene inoltre modificato da uno specifico
parametro di sistema, modificabile attraverso \procfile{/proc/sys/kernel/acct}
valore massimo corrispondente a circa 72 minuti, dopo i quali il contatore
riprenderà lo stesso valore iniziale.
+% TODO questi valori sono obsoleti, verificare il tutto.
+
Come accennato in sez.~\ref{sec:sys_unix_time} il tempo di CPU è la somma di
altri due tempi, l'\textit{user time} ed il \textit{system time} che sono
quelli effettivamente mantenuti dal kernel per ciascun processo. Questi
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/tms.h}
\end{minipage}
\normalsize
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/timex.h}
\end{minipage}
\normalsize
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/tm.h}
\end{minipage}
\normalsize
Come mostrato in fig.~\ref{fig:sys_tm_struct} il \textit{broken-down time}
permette di tenere conto anche della differenza fra tempo universale e ora
locale, compresa l'eventuale ora legale. Questo viene fatto attraverso le tre
-variabili globali mostrate in fig.~\ref{fig:sys_tzname}, cui si accede quando
-si include \file{time.h}. Queste variabili vengono impostate quando si chiama
-una delle precedenti funzioni di conversione, oppure invocando direttamente la
-funzione \funcd{tzset}, il cui prototipo è:
+\index{variabili!globali} variabili globali mostrate in
+fig.~\ref{fig:sys_tzname}, cui si accede quando si include
+\file{time.h}. Queste variabili vengono impostate quando si chiama una delle
+precedenti funzioni di conversione, oppure invocando direttamente la funzione
+\funcd{tzset}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{sys/timex.h}
{void tzset(void)}
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
\includestruct{listati/time_zone_var.c}
\end{minipage}
\normalsize
- \caption{Le variabili globali usate per la gestione delle \textit{time
- zone}.}
+ \caption{Le \index{variabili!globali} variabili globali usate per la
+ gestione delle \textit{time zone}.}
\label{fig:sys_tzname}
\end{figure}
costante \val{EOF} (a seconda della funzione); ma questo valore segnala solo
che c'è stato un errore, non il tipo di errore.
-Per riportare il tipo di errore il sistema usa la variabile globale
-\var{errno},\footnote{l'uso di una variabile globale può comportare alcuni
- problemi (ad esempio nel caso dei \itindex{thread} \textit{thread}) ma lo
- standard ISO C consente anche di definire \var{errno} come un
- \textit{modifiable lvalue}, quindi si può anche usare una macro, e questo è
- infatti il modo usato da Linux per renderla locale ai singoli
+Per riportare il tipo di errore il sistema usa \index{variabili!globali} la
+variabile globale \var{errno},\footnote{l'uso di una variabile globale può
+ comportare alcuni problemi (ad esempio nel caso dei \itindex{thread}
+ \textit{thread}) ma lo standard ISO C consente anche di definire \var{errno}
+ come un \textit{modifiable lvalue}, quindi si può anche usare una macro, e
+ questo è infatti il modo usato da Linux per renderla locale ai singoli
\itindex{thread} \textit{thread}.} definita nell'header \file{errno.h}; la
variabile è in genere definita come \direct{volatile} dato che può essere
cambiata in modo asincrono da un segnale (si veda sez.~\ref{sec:sig_sigchld}
\param{message} viene stampato prima del messaggio d'errore, seguita dai due
punti e da uno spazio, il messaggio è terminato con un a capo.
-Il messaggio può essere riportato anche usando le due variabili globali:
+Il messaggio può essere riportato anche usando le due
+\index{variabili!globali} variabili globali:
\includecodesnip{listati/errlist.c}
dichiarate in \file{errno.h}. La prima contiene i puntatori alle stringhe di
errore indicizzati da \var{errno}; la seconda esprime il valore più alto per
un codice di errore, l'utilizzo di questa stringa è sostanzialmente
equivalente a quello di \func{strerror}.
-\begin{figure}[!htb]
+\begin{figure}[!htbp]
\footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth}
\includecodesample{listati/errcode_mess.c}
\end{minipage}
\normalsize
relativi argomenti devono essere forniti allo stesso modo, mentre
\param{errnum} indica l'errore che si vuole segnalare (non viene quindi usato
il valore corrente di \var{errno}); la funzione stampa sullo standard error il
-nome del programma, come indicato dalla variabile globale \var{program\_name},
-seguito da due punti ed uno spazio, poi dalla stringa generata da
+nome del programma, come indicato dalla \index{variabili!globali} variabile
+globale \var{program\_name}, seguito da due punti ed uno spazio, poi dalla
+stringa generata da
\param{format} e dagli argomenti seguenti, seguita da due punti ed uno spazio
infine il messaggio di errore relativo ad \param{errnum}, il tutto è terminato
da un a capo.
programma in caso di errore, nel qual caso \func{error} dopo la stampa del
messaggio di errore chiama \func{exit} con questo stato di uscita. Se invece
il valore è nullo \func{error} ritorna normalmente ma viene incrementata
-un'altra variabile globale, \var{error\_message\_count}, che tiene conto di
-quanti errori ci sono stati.
+un'altra \index{variabili!globali} variabile globale,
+\var{error\_message\_count}, che tiene conto di quanti errori ci sono stati.
Un'altra funzione per la stampa degli errori, ancora più sofisticata, che
prende due argomenti aggiuntivi per indicare linea e file su cui è avvenuto
\noindent ed il suo comportamento è identico a quello di \func{error} se non
per il fatto che, separati con il solito due punti-spazio, vengono inseriti un
nome di file indicato da \param{fname} ed un numero di linea subito dopo la
-stampa del nome del programma. Inoltre essa usa un'altra variabile globale,
-\var{error\_one\_per\_line}, che impostata ad un valore diverso da zero fa si
-che errori relativi alla stessa linea non vengano ripetuti.
+stampa del nome del programma. Inoltre essa usa un'altra
+\index{variabili!globali} variabile globale, \var{error\_one\_per\_line}, che
+impostata ad un valore diverso da zero fa si che errori relativi alla stessa
+linea non vengano ripetuti.
% LocalWords: filesystem like kernel saved header limits sysconf sez tab float