In questo capitolo tratteremo varie interfacce che attengono agli aspetti più
generali del sistema, come quelle per la gestione di parametri e
-configurazione, quelle per la lettura dei limiti e delle carattistiche dello
+configurazione, quelle per la lettura dei limiti e delle caratteristiche dello
stesso, quelle per il controllo dell'uso delle risorse da parte dei processi,
quelle per la gestione dei tempi e degli errori.
-\section{La configurazione del sistema}
-\label{sec:sys_config}
+\section{La lettura delle caratteristiche del sistema}
+\label{sec:sys_characteristics}
+
+In questa sezione tratteremo le varie modalità con cui un programma può
+ottenere informazioni riguardo alle capacità del sistema. Ogni sistema infatti
+è contraddistinto da un gran numero di limiti e costanti che lo
+caratterizzano, e che possono dipendere da fattori molteplici, come
+l'architettura hardware, l'implementazione del kernel e delle librerie, le
+opzioni di configurazione.
-In questa sezione esamineremo le macro e le funzioni che permettono di
-conoscere e settare i parametri di configurazione del sistema, di ricavarme
-limiti e caratteristiche, e di controllare i filesystem disponibili, montarli
-e rimuoverli da programma.
+La definizione di queste caratteristiche ed il tentativo di provvedere dei
+meccanismi generali che i programmi potessero usare per ricavarle è uno degli
+aspetti più complessi e controversi coi cui i vari standard si sono dovuti
+confrontare, spesso con risultati spesso tutt'altro che chiari. Proveremo
+comunque a dare una descrizione dei principali metodi previsti dai vari
+standard per ricavare sia le caratteristiche specifiche del sistema, che
+quelle dei file.
\subsection{Limiti e parametri di sistema}
\label{sec:sys_limits}
-In qualunque sistema sono presenti un gran numero di parametri e costanti il
-cui valore può essere definito dall'architettura dell'hardware,
-dall'implementazione del sistema, dalle opzioni con cui si sono compilati il
-kernel e le librerie o anche configurabili dall'amministratore all'avvio del
-sistema o durente le sue attività.
-
-Chiaramente per scrivere programmi portabili occorre poter determinare opzioni
-disponibili e caratteristiche del sistema (come i valori massimi e minimi dei
-vari tipi di variabili, o la presenza del supporto del supporto per
-l'operazione che interessa). Inoltre alcuni di questi limiti devono poter
-essere determinabili anche in corso di esecuzione del programma, per non dover
-ricompilare tutti i programmi quando si usa una nuova versione del kernel o si
-cambia una delle configurazioni del sistema. Per tutto questo sono necessari
-due tipi di funzionalità:
+Quando si devono determinare le le caratteristiche generali del sistema ci si
+trova di fronte a diverse possibilità; alcune di queste infatti possono
+dipendere dall'architettura dell'hardware (come le dimensioni dei tipi
+interi), o dal sistema operativo (come la presenza o meno dei \textit{saved
+ id}) , altre invece possono dipendere dalle opzioni con cui si è costruito
+il sistema (ad esempio da come si è compilato il kernel), o dalla
+configurazione del medesimo; per questo motivo in generale sono necessari due
+tipi diversi di funzionalità:
\begin{itemize*}
\item la possibilità di determinare limiti ed opzioni al momento della
compilazione.
\end{itemize*}
La prima funzionalità si può ottenere includendo gli opportuni header file,
-mentre per la seconda sono ovviamante necessarie delle funzioni; la situazione
+mentre per la seconda sono ovviamente necessarie delle funzioni; la situazione
è complicata dal fatto che ci sono molti casi in cui alcuni di questi limiti
-sono fissi in una implementazione mentre possono variare in un altra.
-Quando i limiti sono fissi vengono definiti come macro nel file
-\file{limits.h}, se invece possono variare, il loro valore sarà ottenibile
-tramite la funzione \func{sysconf}.
-
-Lo standard ANSI C definisce dei limiti che sono tutti fissi e pertanto
-disponibili al momanto della compilazione; un elenco è riportato in
-\tabref{tab:sys_ansic_macro}, come ripreso da \file{limits.h}; come si vede
-per la maggior parte attengono alle dimensioni dei tipi dei dati interi, le
-informazioni analoghe per i dati in virgola mobile sono definite a parte e
-accessibili includendo \file{float.h}. Un'altra costante prevista dallo
-standard (l'unica che può non essere fissa e che pertanto non è definita in
-\file{limits.h}) è \macro{FOPEN\_MAX}, essa deve essere definita in
-\file{stdio.h} ed avere un valore minimo di 8.
+sono fissi in una implementazione mentre possono variare in un altra. Tutto
+questo crea una ambiguità che non è sempre possibile risolvere in maniera
+chiara; in generale quello che succede è che quando i limiti del sistema sono
+fissi essi vengono definiti come macro nel file \file{limits.h}, se invece
+possono variare, il loro valore sarà ottenibile tramite la funzione
+\func{sysconf} (che esamineremo in \secref{sec:sys_sysconf}).
+
+Lo standard ANSI C definisce dei limiti che sono tutti fissi, pertanto questo
+saranno sempre disponibili al momento della compilazione; un elenco, ripreso
+da \file{limits.h}, è riportato in \tabref{tab:sys_ansic_macro}. Come si può
+vedere per la maggior parte questi limiti attengono alle dimensioni dei dati
+interi, che sono in genere fissati dall'architettura hardware (le analoghe
+informazioni per i dati in virgola mobile sono definite a parte, ed
+accessibili includendo \file{float.h}). Lo standard prevede anche un'altra
+costante, \macro{FOPEN\_MAX}, che può non essere fissa e che pertanto non è
+definita in \file{limits.h}; essa deve essere definita in \file{stdio.h} ed
+avere un valore minimo di 8.
\begin{table}[htb]
\centering
\textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
\hline
\hline
- \macro{LLONG\_MAX}& 9223372036854775807&massimo di \type{long long}\\
- \macro{LLONG\_MIN}&-9223372036854775808&minimo di \type{long long}\\
+ \macro{LLONG\_MAX}& 9223372036854775807& massimo di \type{long long}\\
+ \macro{LLONG\_MIN}&-9223372036854775808& minimo di \type{long long}\\
\macro{ULLONG\_MAX}&18446744073709551615&
massimo di \type{unsigned long long}\\
\hline
\label{tab:sys_isoc90_macro}
\end{table}
-Lo standard POSIX.1 definisce 33 diversi limiti o costanti, 15 delle quali,
-riportate in \secref{tab:sys_posix1_base}, devono essere sempre dichiarate,
-in quanto definiscono dei valori minimi che qualunque implementazione che sia
-conforme allo standard deve avere; molti di questi valori sono di scarsa
-utilità, essendo troppo ristretti ed ampiamente superati in tutte le
-implementazioni dello standard.
+Ovviamente le dimensioni dei vari tipi di dati sono solo una piccola parte
+delle caratteristiche del sistema; mancano completamente tutte quelle che
+dipendono dalla implementazione dello stesso; questo per i sistemi unix-like è
+stato definito in gran parte dallo standard POSIX.1, che tratta anche i limiti
+delle caratteristiche dei file che vedremo in \secref{sec:sys_file_limits}.
+
+Purtroppo la sezione dello standard che tratta questi argomenti è una delle
+meno chiare\footnote{tanto che Stevens, in \cite{APUE}, la porta come esempio
+ di ``standardese''.}, ad esempio lo standard prevede che ci siano 13 macro
+che descrivono le caratteristiche del sistema (7 per le caratteristiche
+generiche, riportate in \tabref{tab:sys_generic_macro}, e 6 per le
+caratteristiche dei file, riportate in \tabref{tab:sys_file_macro}).
\begin{table}[htb]
\centering
\textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
\hline
\hline
- \macro{\_POSIX\_ARG\_MAX} &4096 & dimensione massima degli argomenti
- passati ad una funzione della famiglia
- \func{exec}.\\
- \macro{\_POSIX\_CHILD\_MAX} &6 & numero massimo di processi contemporanei
- che un utente può eseguire.\\
- \macro{\_POSIX\_LINK\_MAX} &8 & numero massimo di link a un file\\
- \macro{\_POSIX\_MAX\_CANON}&255 & spazio disponibile nella coda di input
- canonica del terminale\\
- \macro{\_POSIX\_MAX\_INPUT}&255 & spazio disponibile nella coda di input
- del terminale\\
- \macro{\_POSIX\_NGROUPS\_MAX}&0 & numero di gruppi supplementari per
- processo.\\
- \macro{\_POSIX\_OPEN\_MAX} &16 & numero massimo di file che un processo
- può mantenere aperti in contemporanea.\\
- \macro{\_POSIX\_NAME\_MAX}& 14 & lunghezza in byte di un nome di file. \\
- \macro{\_POSIX\_PATH\_MAX}& 256 & lunghezza in byte di pathname.\\
- \macro{\_POSIX\_PIPE\_BUF}& 512 & byte scrivibili atomicamente in una
- pipe\\
- \macro{\_POSIX\_SSIZE\_MAX}&32767& valore massimo del tipo
- \type{ssize\_t}.\\
- \macro{\_POSIX\_STREAM\_MAX}&8 & massimo numero di stream aperti per
- processo in contemporanea.\\
- \macro{\_POSIX\_TZNAME\_MAX}& & dimensione massima del nome di una
- \texttt{timezone} (vedi ).\\
+ \macro{ARG\_MAX} &131072& dimensione massima degli argomenti
+ passati ad una funzione della famiglia
+ \func{exec}.\\
+ \macro{CHILD\_MAX} & 999& numero massimo di processi contemporanei
+ che un utente può eseguire.\\
+ \macro{OPEN\_MAX} & 256& numero massimo di file che un processo
+ può mantenere aperti in contemporanea.\\
+ \macro{STREAM\_MAX}& 8& massimo numero di stream aperti per
+ processo in contemporanea.\\
+ \macro{TZNAME\_MAX}& 6& dimensione massima del nome di una
+ \texttt{timezone} (vedi ).\\
+ \macro{NGROUPS\_MAX}& 32& numero di gruppi supplementari per
+ processo (vedi \secref{sec:proc_access_id}).\\
+ \macro{SSIZE\_MAX}&32767& valore massimo del tipo \type{ssize\_t}.\\
+ \hline
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Macro .}
+ \label{tab:sys_generic_macro}
+\end{table}
+
+Lo standard prevede che queste macro devono essere definite in \file{limits.h}
+quando i valori a cui fanno riferimento sono fissi, e altrimenti devono essere
+lasciate indefinite, ed i loro valori dei limiti devono essere accessibili
+solo attraverso \func{sysconf}. In realtà in Linux queste sono comunque
+definite e spesso indicano un limite generico, che può però essere superato
+dal valore restituito da \func{sysconf}.
+
+A complicare la faccenda si aggiunge il fatto che POSIX.1 prevede una serie di
+altre macro (che iniziano sempre con \code{\_POSIX\_}) che definiscono i
+valori minimi le stesse caratteristiche devono avere, perché una
+implementazione possa dichiararsi conforme allo standard; detti valori sono
+riportati in \tabref{tab:sys_posix1_base}.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|r|p{8cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{\_POSIX\_ARG\_MAX} & 4096& dimensione massima degli argomenti
+ passati ad una funzione della famiglia
+ \func{exec}.\\
+ \macro{\_POSIX\_CHILD\_MAX} & 6& numero massimo di processi
+ contemporanei che un utente può
+ eseguire.\\
+ \macro{\_POSIX\_OPEN\_MAX} & 16& numero massimo di file che un processo
+ può mantenere aperti in
+ contemporanea.\\
+ \macro{\_POSIX\_STREAM\_MAX} & 8& massimo numero di stream aperti per
+ processo in contemporanea.\\
+ \macro{\_POSIX\_TZNAME\_MAX} & & dimensione massima del nome di una
+ \texttt{timezone} (vedi ).\\
+ \macro{\_POSIX\_NGROUPS\_MAX}& 0& numero di gruppi supplementari per
+ processo (vedi
+ \secref{sec:proc_access_id}).\\
+ \macro{\_POSIX\_SSIZE\_MAX} &32767& valore massimo del tipo
+ \type{ssize\_t}.\\
+ \macro{\_POSIX\_AIO\_LISTIO\_MAX}&2& \\
+ \macro{\_POSIX\_AIO\_MAX} & 1& \\
+ \hline
\hline
\end{tabular}
- \caption{Costanti fisse, definite in \file{limits.h}, richieste
- obbligatoriamente allo standard POSIX.1.}
- \label{tab:sys_posix1_base}
+ \caption{Macro dei valori minimi delle caratteristiche generali del sistema
+ per la conformità allo standard POSIX.1.}
+ \label{tab:sys_posix1_general}
\end{table}
-Oltre a questi valori lo standard ne definisce altri a riguardo
+In genere questi valori sono di scarsa utilità, la loro unica utilità è quella
+di indicare un limite superiore che assicura la portabilità senza necessità di
+ulteriori controlli. Tuttavia molti di essi sono troppo ristretti, ed
+ampiamente superati in tutti i sistemi POSIX in uso oggigiorno.
+Oltre ai precedenti valori, previsti obbligatoriamente, lo standard POSIX
\begin{table}[htb]
\centering
\textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
\hline
\hline
- \macro{\_POSIX\_AIO\_LISTIO\_MAX}& 2& \\
- \macro{\_POSIX\_AIO\_MAX}& 1& \\
- \macro{\_POSIX\_DELAYTIMER\_MAX}& 32 & \\
\macro{\_POSIX\_MQ\_OPEN\_MAX}& 8& \\
\macro{\_POSIX\_MQ\_PRIO\_MAX}& 32& \\
\macro{\_POSIX\_FD\_SETSIZE}& 16 & \\
- \macro{\_POSIX\_NAME\_MAX}& 14& \\
- \macro{\_POSIX\_PATH\_MAX}& 256& \\
- \macro{\_POSIX\_PIPE\_BUF}& 512& \\
- \macro{\_POSIX\_SSIZE\_MAX}& 32767& \\
- \macro{\_POSIX\_STREAM\_MAX}&8 & \\
- \macro{\_POSIX\_TZNAME\_MAX}& 6& \\
- \hline
+ \macro{\_POSIX\_DELAYTIMER\_MAX}& 32 & \\
+ \hline
\end{tabular}
\caption{Macro definite in \file{limits.h} in conformità allo standard
POSIX.1.}
- \label{tab:sys_posix1_macro}
+ \label{tab:sys_posix1_other}
\end{table}
-Lo standard ANSI C definisce dei limiti solo sulle dimensioni dei tipi dei
-dati, che sono ovviamente fissi, gli standard POSIX.1 e POSIX.2 definiscono
-molti altri limiti attinenti a varie caratteristiche del sistema (come il
-numero massimo di figli, la lunghezza di un pathname, ecc.) che possono essere
-fissi o meno: quando sono fissi vengono definiti come macro nel file
-\file{limits.h}, se invece possono variare, il loro valore sarà ottenibile
-tramite la funzione \func{sysconf}.
+Oltre a questi
+
\subsection{La funzione \func{sysconf}}
\label{sec:sys_sysconf}
Come accennato in \secref{sec:sys_limits} quando uno dei limiti o delle
-carateristiche del sistema può variare, per evitare di dover ricompilare un
+caratteristiche del sistema può variare, per evitare di dover ricompilare un
programma tutte le volte che si cambiano le opzioni con cui è compilato il
kernel, o alcuni dei parametri modificabili a run time, è necessario ottenerne
il valore attraverso la funzione \func{sysconf}, il cui prototipo è:
\end{prototype}
La funzione prende come argomento un intero che specifica quale dei limiti si
-vuole conoscere; uno specchietto contentente tutti quelli disponibili in
-Linux, e la corrispondente macro di \func{limits.h}, è riportato in \ntab.
+vuole conoscere; uno specchietto contenente i principali valori disponibili
+in Linux (l'elenco completo è contenuto in \file{bits/confname}, una lista più
+esaustiva si può trovare nel manuale delle \acr{glibc}), e la corrispondente
+macro di sistema, è riportato in \tabref{tab:sys_sysconf_par}.
\begin{table}[htb]
\centering
\texttt{\_SC\_CHILD\_MAX}&\macro{\_CHILD\_MAX}&
Il numero massimo di processi contemporanei che un utente può
eseguire.\\
- \texttt{\_SC\_CLK\_TCK}& \macro{CLK\_TCK} &
- Il numero di \textit{clock tick} al secondo, cioè la frequenza delle
- interruzioni del timer di sistema (vedi \secref{sec:proc_priority}).\\
+ \texttt{\_SC\_OPEN\_MAX}&\macro{\_OPEN\_MAX}&
+ Il numero massimo di file che un processo può mantenere aperti in
+ contemporanea.\\
\texttt{\_SC\_STREAM\_MAX}& \macro{STREAM\_MAX}&
Il massimo numero di stream che un processo può mantenere aperti in
- contemporanea. Questo liminte previsto anche dallo standard ANSI C, che
+ contemporanea. Questo limite previsto anche dallo standard ANSI C, che
specifica la macro {FOPEN\_MAX}.\\
\texttt{\_SC\_TZNAME\_MAX}&\macro{TZNAME\_MAX}&
La dimensione massima di un nome di una \texttt{timezone} (vedi ).\\
- \texttt{\_SC\_OPEN\_MAX}&\macro{\_OPEN\_MAX}&
- Il numero massimo di file che un processo può mantenere aperti in
- contemporanea.\\
+ \texttt{\_SC\_NGROUPS\_MAX}&\macro{NGROUP\_MAX}&
+ Massimo numero di gruppi supplementari che può avere un processo (vedi
+ \secref{sec:proc_access_id}).\\
+ \texttt{\_SC\_SSIZE\_MAX}&\macro{SSIZE\_MAX}&
+ valore massimo del tipo di dato \type{ssize\_t}.\\
+ \texttt{\_SC\_CLK\_TCK}& \macro{CLK\_TCK} &
+ Il numero di \textit{clock tick} al secondo, cioè la frequenza delle
+ interruzioni del timer di sistema (vedi \secref{sec:proc_priority}).\\
\texttt{\_SC\_JOB\_CONTROL}&\macro{\_POSIX\_JOB\_CONTROL}&
- Indica se è supportato il \textit{job conotrol} (vedi
+ Indica se è supportato il \textit{job control} (vedi
\secref{sec:sess_xxx}) in stile POSIX.\\
\texttt{\_SC\_SAVED\_IDS}&\macro{\_POSIX\_SAVED\_IDS}&
Indica se il sistema supporta i \textit{saved id} (vedi
\label{tab:sys_sysconf_par}
\end{table}
+In generale ogni valore per cui è definita una macro, sia dagli standard ANSI
+C e ISO C90, che da POSIX.1 e POSIX.2, può essere ottenuto attraverso una
+chiamata a \func{sysconf}, ed il valore di \param{name} si ottiene appendendo
+un \code{\_SC\_} per o primi due o sostituendolo a \code{\_POSIX\_} per gli
+altri due. Lo stesso dicasi per le macro relative alle caratteristiche dei
+file.
-\subsection{Opzioni e configurazione del sistema}
-\label{sec:sys_sys_config}
+\subsection{I limiti dei file}
+\label{sec:sys_file_limits}
-La funzione \func{sysctl} ...
+Come per le caratteristiche generali del sistema anche per i file esistono una
+serie di limiti (come la lunghezza del nome del file o il numero massimo di
+link) che dipendono sia dall'implementazione che dal filesystem in uso; anche
+in questo caso lo standard prevede alcune macro che ne specificano il valore,
+riportate in \tabref{tab:sys_file_macro}.
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|r|p{8cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{NAME\_MAX}& 14 & lunghezza in byte di un nome di file. \\
+ \macro{PATH\_MAX}& 256 & lunghezza in byte di pathname.\\
+ \macro{PIPE\_BUF}& 512 & byte scrivibili atomicamente in una pipe\\
+ \macro{LINK\_MAX} &8 & numero massimo di link a un file\\
+ \macro{MAX\_CANON}&255 & spazio disponibile nella coda di input
+ canonica del terminale\\
+ \macro{MAX\_INPUT}&255 & spazio disponibile nella coda di input
+ del terminale\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Macro per i limiti sulle caratteristiche dei file.}
+ \label{tab:sys_file_macro}
+\end{table}
+Come per i limiti di sistema POSIX.1 detta una serie di valori minimi per
+queste caratteristiche, che ogni sistema che vuole essere conforme deve
+rispettare; le relative macro sono riportate in \tabref{tab:sys_posix1_file},
+e vale lo stesso discorso fatto per le analoghe di
+\tabref{tab:sys_posix1_general}.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|r|p{8cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
+ \macro{\_POSIX\_LINK\_MAX} &8 & numero massimo di link a un file\\
+ \macro{\_POSIX\_MAX\_CANON}&255 & spazio disponibile nella coda di input
+ canonica del terminale\\
+ \macro{\_POSIX\_MAX\_INPUT}&255 & spazio disponibile nella coda di input
+ del terminale\\
+ \macro{\_POSIX\_NAME\_MAX}& 14 & lunghezza in byte di un nome di file. \\
+ \macro{\_POSIX\_PATH\_MAX}& 256 & lunghezza in byte di pathname.\\
+ \macro{\_POSIX\_PIPE\_BUF}& 512 & byte scrivibili atomicamente in una
+ pipe\\
+ \macro{\_POSIX\_MQ\_OPEN\_MAX}& 8& \\
+ \macro{\_POSIX\_MQ\_PRIO\_MAX}& 32& \\
+ \macro{\_POSIX\_FD\_SETSIZE}& 16 & \\
+ \macro{\_POSIX\_DELAYTIMER\_MAX}& 32 & \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Macro dei valori minimi delle caratteristiche dei file per la
+ conformità allo standard POSIX.1.}
+ \label{tab:sys_posix1_file}
+\end{table}
-\subsection{La configurazione dei filesystem}
-\label{sec:sys_file_config}
-La funzione \func{statfs} ...
+\subsection{La funzione \func{pathconf}}
+\label{sec:sys_pathconf}
-La funzione \func{pathconf} ...
+\section{Opzioni e configurazione del sistema}
+\label{sec:sys_config}
+
+\subsection{La funzione \func{sysctl}}
+\label{sec:sys_sysctl}
+
+
+\subsection{La configurazione dei filesystem}
+\label{sec:sys_file_config}
+
+\subsection{La funzione \func{statfs}}
+\label{sec:sys_file_stafs}
+
\section{Limitazione ed uso delle risorse}
\label{sec:sys_res_limits}
-In questa sezione esamimeremo le funzioni che permettono di esaminare e
+In questa sezione esamineremo le funzioni che permettono di esaminare e
controllare come le varie risorse del sistema (CPU, memoria, ecc.) vengono
utilizzate dai processi, e le modalità con cui è possibile imporre dei limiti
sul loro utilizzo.
nell'header \file{errno.h} sono anche definiti i nomi simbolici per le
costanti numeriche che identificano i vari errori; essi iniziano tutti per
\macro{E} e si possono considerare come nomi riservati. In seguito faremo
-sempre rifermento a tali valori, quando descriveremo i possibili errori
+sempre riferimento a tali valori, quando descriveremo i possibili errori
restituiti dalle funzioni. Il programma di esempio \cmd{errcode} stampa il
codice relativo ad un valore numerico con l'opzione \cmd{-l}.
riportare in opportuni messaggi le condizioni di errore verificatesi. La
prima funzione che si può usare per ricavare i messaggi di errore è
\func{strerror}, il cui prototipo è:
-\begin{prototype}{string.h}{char * strerror(int errnum)}
+\begin{prototype}{string.h}{char *strerror(int errnum)}
Ritorna una stringa (statica) che descrive l'errore il cui codice è passato
come parametro.
\end{prototype}
provvista\footnote{questa funzione è una estensione GNU, non fa parte dello
standard POSIX} una versione apposita:
\begin{prototype}{string.h}
-{char * strerror\_r(int errnum, char * buff, size\_t size)}
+{char *strerror\_r(int errnum, char *buff, size\_t size)}
Analoga a \func{strerror} ma ritorna il messaggio in un buffer
specificato da \param{buff} di lunghezza massima (compreso il terminatore)
\param{size}.