+Le funzioni esaminate finora fanno riferimento ad alle modalità più elementari
+della gestione dei segnali; non si sono pertanto ancora prese in
+considerazione le tematiche più complesse, collegate alle varie race condition
+che i segnali possono generare e alla natura asincrona degli stessi.
+
+Affronteremo queste problematiche in questa sezione, partendo da un esempio
+che le evidenzi, per poi prendere in esame le varie funzioni che permettono di
+risolvere i problemi più complessi connessi alla programmazione con i segnali,
+fino a trattare le caratteristiche generali della gestione dei medesimi nella
+casistica ordinaria.
+
+
+\subsection{Un esempio di problema}
+\label{sec:sig_example}
+
+Come accennato in \secref{sec:sig_pause_sleep} è possibile implementare
+\func{sleep} a partire da dall'uso di \func{pause} e \func{alarm}. A prima
+vista questo può sembrare di implementazione immediata; ad esempio una
+semplice versione di \func{sleep} potrebbe essere quella illustrata in
+\figref{fig:sig_sleep_wrong}.
+
+
+Dato che è nostra intenzione utilizzare \macro{SIGALARM} il primo passo della
+nostra implementazione di sarà quello di installare il relativo manipolatore
+salvando il precedente (\texttt{\small 4-7}). Si effettuerà poi una chiamata
+ad \func{alarm} per specificare il tempo d'attesa per l'invio del segnale a
+cui segue la chiamata a \func{pause} per fermare il programma (\texttt{\small
+ 8-9}) fino alla sua ricezione. Al ritorno di \func{pause}, causato dal
+ritorno del manipolatore (\texttt{\small 15-23}), si ripristina il
+manipolatore originario (\texttt{\small 10-11}) restituendo l'eventuale tempo
+rimanente (\texttt{\small 12-13}) che potrà essere diverso da zero qualora
+l'interruzione di \func{pause} venisse causata da un altro segnale.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{lstlisting}{}
+unsigned int sleep(unsigned int seconds)
+{
+ signandler_t prev_handler;
+ if ((prev_handler = signal(SIGALRM, alarm_hand)) == SIG_ERR) {
+ printf("Cannot set handler for alarm\n");
+ exit(1);
+ }
+ alarm(second);
+ pause();
+ /* restore previous signal handler */
+ signal(SIGALRM, prev_handler);
+ /* remove alarm, return remaining time */
+ return alarm(0);
+}
+void alarm_hand(int sig) {
+ /* check if the signal is the right one */
+ if (sig != SIGALRM) { /* if not exit with error */
+ printf("Something wrong, handler for SIGALRM\n");
+ exit(1);
+ } else { /* do nothing, just interrupt pause */
+ return;
+ }
+}
+ \end{lstlisting}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Una implementazione pericolosa di \func{sleep}.}
+ \label{fig:sig_sleep_wrong}
+\end{figure}
+
+Questo codice però, a parte il non gestire il caso in cui si è avuta una
+precedente chiamata a \func{alarm} (che si è tralasciato per brevità),
+presenta una pericolosa race condition. Infatti se il processo viene
+interrotto fra la chiamata di \func{alarm} e \func{pause} può capitare (ad
+esempio se il sistema è molto carico) che il tempo di attesa scada prima
+dell'esecuzione quest'ultima, cosicchè essa sarebbe eseguita dopo l'arrivo di
+\macro{SIGALRM}. In questo caso ci si troverebbe di fronte ad un deadlock, in
+quanto \func{pause} non verrebbe mai più interrotta (se non in caso di un
+altro segnale).
+
+Questo problema può essere risolto (ed è la modalità con cui veniva fatto in
+SVr2) usando la funzione \func{longjump} (vedi \secref{sec:proc_longjmp}) per
+uscire dal manipolatore; in questo modo, con una condizione sullo stato di
+uscita di quest'ultima, si può evitare la chiamata a \func{pause}, usando un
+codice del tipo di quello riportato in \figref{fig:sig_sleep_incomplete}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{lstlisting}{}
+static jmp_buff alarm_return;
+unsigned int sleep(unsigned int seconds)
+{
+ signandler_t prev_handler;
+ if ((prev_handler = signal(SIGALRM, alarm_hand)) == SIG_ERR) {
+ printf("Cannot set handler for alarm\n");
+ exit(1);
+ }
+ if (setjmp(alarm_return) == 0) { /* if not returning from handler */
+ alarm(second); /* call alarm */
+ pause(); /* then wait */
+ }
+ /* restore previous signal handler */
+ signal(SIGALRM, prev_handler);
+ /* remove alarm, return remaining time */
+ return alarm(0);
+}
+void alarm_hand(int sig) {
+ /* check if the signal is the right one */
+ if (sig != SIGALRM) { /* if not exit with error */
+ printf("Something wrong, handler for SIGALRM\n");
+ exit(1);
+ } else { /* return in main after the call to pause */
+ longjump(alarm_return, 1);
+ }
+}
+ \end{lstlisting}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Una implementazione ancora malfunzionante di \func{sleep}.}
+ \label{fig:sig_sleep_incomplete}
+\end{figure}
+
+In questo caso il manipolatore (\texttt{\small 18-26}) non ritorna come in
+\figref{fig:sig_sleep_wrong}, ma usa \func{longjmp} (\texttt{\small 24}) per
+rientrare nel corpo principale del programma; dato che in questo caso il
+valore di uscita di \func{setjmp} è 1 grazie alla condizione in
+(\texttt{\small 9-12}) si evita comunque che \func{pause} sia chiamata a
+vuoto.
+
+Ma anche questa implementazione comporta dei problemi; in questo caso infatti
+non viene gestita correttamente l'interazione con gli altri segnali; se
+infatti il segnale di allarme interrompe un altro manipolatore, in questo caso
+l'esecuzione non riprenderà nel manipolatore in questione, ma nel ciclo
+principale, interrompendone inopportunamente l'esecuzione. È per questo
+motivo che occorrono funzioni più sofisticate della semplice \func{signal} che
+permettano di gestire i segnali in maniera più completa.
+
+
+\subsection{I \textit{signal set}}
+\label{sec:sig_sigset}
+
+Come evidenziato nel paragrafo precedente, le funzioni di gestione dei segnali
+dei primi Unix, nate con la semantica inaffidabile, hanno dei limiti non
+superabili; in particolare non è prevista nessuna funzione che permetta di
+gestire correttamente i segnali pendenti e bloccati.
+
+Per questo motivo lo standard POSIX, insieme alla nuova semantica dei segnali
+ha introdotto una interfaccia di gestione completamente nuova, che permette un
+controllo molto più dettagliato. In particolare lo standard ha introdotto un
+nuovo tipo di dato \type{sigset\_t}.
+
+\subsection{La funzione \func{sigaction}}
+\label{sec:sig_sigaction}