questa infatti, per la poca chiarezza della sintassi del C quando si vanno a
trattare puntatori a funzioni, è molto meno comprensibile. Da un confronto
con il precedente prototipo si può dedurre la definizione di
-\type{sighandler\_t} che è:
+\typed{sighandler\_t} che è:
\includecodesnip{listati/sighandler_t.c}
e cioè un puntatore ad una funzione \ctyp{void} (cioè senza valore di ritorno)
e che prende un argomento di tipo \ctyp{int}. Si noti come si devono usare le
\end{minipage}
\normalsize
\caption{La definizione dell'unione \structd{sigval}, definita anche come
- tipo \type{sigval\_t}.}
+ tipo \typed{sigval\_t}.}
\label{fig:sig_sigval}
\end{figure}
% \const{} & .\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Valori possibili per una variabile di tipo \type{clockid\_t}
+ \caption{Valori possibili per una variabile di tipo \typed{clockid\_t}
usata per indicare a quale tipo di orologio si vuole fare riferimento.}
\label{tab:sig_timer_clockid_types}
\end{table}
l'identificatore del timer come valore per \var{sigev\_value.sival\_int}.
Il terzo argomento deve essere l'indirizzo di una variabile di tipo
-\type{timer\_t} dove sarà scritto l'identificativo associato al timer appena
+\typed{timer\_t} dove sarà scritto l'identificativo associato al timer appena
creato, da usare in tutte le successive funzioni di gestione. Una volta creato
questo identificativo resterà univoco all'interno del processo stesso fintanto
che il timer non viene cancellato.
Le due funzioni prendono come primo argomento la variabile su cui viene
salvato il contesto dello \textit{stack} per permettere il salto non-locale;
-nel caso specifico essa è di tipo \type{sigjmp\_buf}, e non \type{jmp\_buf}
+nel caso specifico essa è di tipo \typed{sigjmp\_buf}, e non \type{jmp\_buf}
come per le analoghe di sez.~\ref{sec:proc_longjmp} in quanto in questo caso
viene salvata anche la maschera dei segnali.