per far questo vengono utilizzati due ulteriori identificatori (oltre quelli
visti in \secref{sec:proc_pid}) che il kernel associa a ciascun
processo:\footnote{in Linux questi identificatori sono mantenuti nei campi
- \var{pgrp} e \var{session} della struttura \var{task\_struct} definita in
+ \var{pgrp} e \var{session} della struttura \struct{task\_struct} definita in
\file{sched.h}.} l'identificatore del \textit{process group} e
l'identificatore della \textsl{sessione}, che vengono indicati rispettivamente
con le sigle \acr{pgid} e \acr{sid}, e sono mantenuti in variabili di tipo
dei suoi figli, ed in quest'ultimo caso ha successo soltanto se questo non ha
ancora eseguito una \func{exec}.\footnote{questa caratteristica è implementata
dal kernel che mantiene allo scopo un altro campo, \var{did\_exec}, in
- \var{task\_struct}.} Specificando un valore nullo per \param{pid} si indica
-il processo corrente, mentre specificando un valore nullo per \param{pgid} si
-imposta il \textit{process group} al valore del \acr{pid} del processo
-selezionato; pertanto \func{setpgrp} è equivalente a \code{setpgid(0, 0)}.
+ \struct{task\_struct}.} Specificando un valore nullo per \param{pid} si
+indica il processo corrente, mentre specificando un valore nullo per
+\param{pgid} si imposta il \textit{process group} al valore del \acr{pid} del
+processo selezionato; pertanto \func{setpgrp} è equivalente a \code{setpgid(0,
+ 0)}.
Di norma questa funzione viene usata dalla shell quando si usano delle
pipeline, per mettere nello stesso process group tutti i programmi lanciati su
\textit{process group} di cui esso diventa leader (come per i \textit{process
group} un processo si dice leader di sessione\footnote{in Linux la proprietà
è mantenuta in maniera indipendente con un apposito campo \var{leader} in
- \var{task\_struct}.} se il suo \acr{sid} è uguale al suo \acr{pid}) ed unico
-componente. Inoltre la funzione distacca il processo da ogni terminale di
-controllo (torneremo sull'argomento in \secref{sec:sess_ctrl_term}) cui fosse
-in precedenza associato.
+ \struct{task\_struct}.} se il suo \acr{sid} è uguale al suo \acr{pid}) ed
+unico componente. Inoltre la funzione distacca il processo da ogni terminale
+di controllo (torneremo sull'argomento in \secref{sec:sess_ctrl_term}) cui
+fosse in precedenza associato.
La funzione ha successo soltanto se il processo non è già leader di un
\textit{process group}, per cui per usarla di norma si esegue una \func{fork}
mantenendo fra gli attributi di ciascun processo anche qual'è il suo terminale
di controllo. \footnote{Lo standard POSIX.1 non specifica nulla riguardo
l'implementazione; in Linux anch'esso viene mantenuto nella solita struttura
- \var{task\_struct}, nel campo \var{tty}.} In generale ogni processo eredita
-dal padre, insieme al \acr{pgid} e al \acr{sid} anche il terminale di
+ \struct{task\_struct}, nel campo \var{tty}.} In generale ogni processo
+eredita dal padre, insieme al \acr{pgid} e al \acr{sid} anche il terminale di
controllo (vedi \secref{sec:proc_fork}). In questo modo tutti processi
originati dallo stesso leader di sessione mantengono lo stesso terminale di
controllo.
inoltre non è detto che il processo possa effettivamente aprire il terminale.
I vari attributi vengono mantenuti per ciascun terminale in una struttura
-\var{termios}, (la cui definizione è riportata in \figref{fig:term_termios}),
-usata dalle varie funzioni dell'interfaccia. In \figref{fig:term_termios} si
-sono riportati tutti i campi della definizione usata in Linux; di questi solo
-i primi cinque sono previsti dallo standard POSIX.1, ma le varie
-implementazioni ne aggiungono degli altri per mantenere ulteriori
-informazioni.\footnote{la definizione della struttura si trova in
+\struct{termios}, (la cui definizione è riportata in
+\figref{fig:term_termios}), usata dalle varie funzioni dell'interfaccia. In
+\figref{fig:term_termios} si sono riportati tutti i campi della definizione
+usata in Linux; di questi solo i primi cinque sono previsti dallo standard
+POSIX.1, ma le varie implementazioni ne aggiungono degli altri per mantenere
+ulteriori informazioni.\footnote{la definizione della struttura si trova in
\file{bits/termios.h}, da non includere mai direttamente, Linux, seguendo
l'esempio di BSD, aggiunge i due campi \var{c\_ispeed} e \var{c\_ospeed} per
mantenere le velocità delle linee seriali, ed un campo ulteriore,
\end{lstlisting}
\end{minipage}
\normalsize
- \caption{La struttura \var{termios}, che identifica le proprietà di un
+ \caption{La struttura \structd{termios}, che identifica le proprietà di un
terminale.}
\label{fig:term_termios}
\end{figure}
\const{CBAUD} & Maschera dei bit (4+1) usati per impostare della velocità
della linea (il \textit{baud rate}) in ingresso.
In Linux non è implementato in quanto viene
- usato un apposito campo di \var{termios}.\\
+ usato un apposito campo di \struct{termios}.\\
\const{CBAUDEX}& Bit aggiuntivo per l'impostazione della velocità della
linea, per le stesse motivazioni del precedente non è
implementato in Linux.\\
\const{CIBAUD} & Maschera dei bit della velocità della linea in
ingresso. Analogo a \const{CBAUD}, anch'esso in Linux è
- mantenuto in un apposito campo di \var{termios}. \\
+ mantenuto in un apposito campo di \struct{termios}. \\
\const{CRTSCTS}& Abilita il controllo di flusso hardware sulla seriale,
attraverso l'utilizzo delle dei due fili di RTS e CTS.\\
\hline
funzioni di lettura e scrittura) che mantengono le velocità delle linee
seriali all'interno dei flag; come accennato in Linux questo viene fatto
(seguendo l'esempio di BSD) attraverso due campi aggiuntivi, \var{c\_ispeed} e
-\var{c\_ospeed}, nella struttura \var{termios} (mostrati in
+\var{c\_ospeed}, nella struttura \struct{termios} (mostrati in
\figref{fig:term_termios}).
\begin{table}[b!ht]
non è impostato \const{ICANON}.
Oltre ai vari flag per gestire le varie caratteristiche dei terminali,
-\var{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per impostare
-i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il numero di
-questi caratteri speciali è indicato dalla costante \const{NCCS}, POSIX ne
-specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti
+\struct{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per
+impostare i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il
+numero di questi caratteri speciali è indicato dalla costante \const{NCCS},
+POSIX ne specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti
altri.\footnote{in Linux il valore della costante è 32, anche se i caratteri
effettivamente definiti sono solo 17.}
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori dei caratteri di controllo mantenuti nel campo \var{c\_cc}
- della struttura \var{termios}.}
+ della struttura \struct{termios}.}
\label{tab:sess_termios_cc}
\end{table}
Per leggere ed scrivere tutte le impostazioni dei terminali lo standard POSIX
prevede due funzioni, \func{tcgetattr} e \func{tcsetattr}; entrambe utilizzano
-come argomento un puntatore ad struttura \var{termios} che sarà quella in cui
-andranno immagazzinate le impostazioni, il loro prototipo è:
+come argomento un puntatore ad struttura \struct{termios} che sarà quella in
+cui andranno immagazzinate le impostazioni, il loro prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{termios.h}
Al contrario di tutte le altre caratteristiche dei terminali, che possono
essere impostate esplicitamente utilizzando gli opportuni campi di
-\var{termios}, per le velocità della linea (il cosiddetto \textit{baud rate})
-non è prevista una implementazione standardizzata, per cui anche se in Linux
-sono mantenute in due campi dedicati nella struttura, questi non devono essere
-acceduti direttamente ma solo attraverso le apposite funzioni di interfaccia
-provviste da POSIX.1.
+\struct{termios}, per le velocità della linea (il cosiddetto \textit{baud
+ rate}) non è prevista una implementazione standardizzata, per cui anche se
+in Linux sono mantenute in due campi dedicati nella struttura, questi non
+devono essere acceduti direttamente ma solo attraverso le apposite funzioni di
+interfaccia provviste da POSIX.1.
Lo standard prevede due funzioni per scrivere la velocità delle linee seriali,
\func{cfsetispeed} per la velocità della linea di ingresso e
\end{functions}
Si noti che le funzioni si limitano a scrivere opportunamente il valore della
-velocità prescelta \var{speed} all'interno della struttura puntata da
-\var{termios\_p}; per effettuare l'impostazione effettiva occorrerà poi
-chiamare \func{tcsetattr}.
+velocità prescelta \param{speed} all'interno della struttura puntata da
+\param{termios\_p}; per effettuare l'impostazione effettiva occorrerà poi
+chiamare \func{tcsetattr}.
Si tenga presente che per le linee seriali solo alcuni valori di velocità sono
validi; questi possono essere specificati direttamente (le \acr{glibc}
di output.
Analogamente a quanto avviene per l'impostazione, le velocità possono essere
-lette da una struttura \var{termios} utilizzando altre due funzioni,
-\func{cfgetispeed} e \func{cfgetospeed}, i cui prototipi sono:
+lette da una struttura \struct{termios} utilizzando altre due funzioni,
+\funcd{cfgetispeed} e \funcd{cfgetospeed}, i cui prototipi sono:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{termios.h}