per far questo vengono utilizzati due ulteriori identificatori (oltre quelli
visti in \secref{sec:proc_pid}) che il kernel associa a ciascun
processo:\footnote{in Linux questi identificatori sono mantenuti nei campi
- \var{pgrp} e \var{session} della struttura \var{task\_struct} definita in
+ \var{pgrp} e \var{session} della struttura \struct{task\_struct} definita in
\file{sched.h}.} l'identificatore del \textit{process group} e
l'identificatore della \textsl{sessione}, che vengono indicati rispettivamente
con le sigle \acr{pgid} e \acr{sid}, e sono mantenuti in variabili di tipo
Un \textit{process group} è pertanto definito da tutti i processi che hanno lo
stesso \acr{pgid}; è possibile leggere il valore di questo identificatore con
-le funzioni \func{getpgid} e \func{getpgrp},\footnote{\func{getpgrp} è
+le funzioni \funcd{getpgid} e \funcd{getpgrp},\footnote{\func{getpgrp} è
definita nello standard POSIX.1, mentre \func{getpgid} è richiesta da SVr4.}
i cui prototipi sono:
\begin{functions}
\bodydesc{Le funzioni restituiscono il \acr{pgid} del processo,
\func{getpgrp} ha sempre successo, mentre \func{getpgid} restituisce -1
- ponendo \var{errno} a \const{ESRCH} se il processo selezionato non esiste.}
+ ponendo \var{errno} a \errval{ESRCH} se il processo selezionato non
+ esiste.}
\end{functions}
La funzione \func{getpgid} permette di specificare il \acr{pid} del processo
equivalente a \code{getpgid(0)}.
In maniera analoga l'identificatore della sessione può essere letto dalla
-funzione \func{getsid}, che però nelle \acr{glibc}\footnote{la system call è
+funzione \funcd{getsid}, che però nelle \acr{glibc}\footnote{la system call è
stata introdotta in Linux a partire dalla versione 1.3.44, il supporto nelle
librerie del C è iniziato dalla versione 5.2.19. La funzione non è prevista
da POSIX.1, che parla solo di processi leader di sessione, e non di
cosiddetto \textit{process group leader}, che è identificato dall'avere un
\acr{pgid} uguale al suo \acr{pid}, in genere questo è il primo processo del
raggruppamento, che si incarica di lanciare tutti gli altri. Un nuovo
-raggruppamento si crea con la funzione \func{setpgrp},\footnote{questa è la
+raggruppamento si crea con la funzione \funcd{setpgrp},\footnote{questa è la
definizione di POSIX.1, BSD definisce una funzione con lo stesso nome, che
però è identica a \func{setpgid}; nelle \acr{glibc} viene sempre usata
sempre questa definizione, a meno di non richiedere esplicitamente la
corrente, rende questo \textit{group leader} di un nuovo raggruppamento, tutti
i successivi processi da esso creati apparterranno (a meno di non cambiare di
nuovo il \acr{pgid}) al nuovo raggruppamento. È possibile invece spostare un
-processo da un raggruppamento ad un altro con la funzione \func{setpgid}, il
+processo da un raggruppamento ad un altro con la funzione \funcd{setpgid}, il
cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int setpgid(pid\_t pid, pid\_t pgid)}
Assegna al \acr{pgid} del processo \param{pid} il valore \param{pgid}.
\begin{errlist}
\item[\errcode{ESRCH}] Il processo selezionato non esiste.
\item[\errcode{EPERM}] Il cambiamento non è consentito.
- \item[\errcode{EACCESS}] Il processo ha già eseguito una \func{exec}.
+ \item[\errcode{EACCES}] Il processo ha già eseguito una \func{exec}.
\item[\errcode{EINVAL}] Il valore di \param{pgid} è negativo.
\end{errlist}
}
dei suoi figli, ed in quest'ultimo caso ha successo soltanto se questo non ha
ancora eseguito una \func{exec}.\footnote{questa caratteristica è implementata
dal kernel che mantiene allo scopo un altro campo, \var{did\_exec}, in
- \var{task\_struct}.} Specificando un valore nullo per \param{pid} si indica
-il processo corrente, mentre specificando un valore nullo per \param{pgid} si
-imposta il \textit{process group} al valore del \acr{pid} del processo
-selezionato; pertanto \func{setpgrp} è equivalente a \code{setpgid(0, 0)}.
+ \struct{task\_struct}.} Specificando un valore nullo per \param{pid} si
+indica il processo corrente, mentre specificando un valore nullo per
+\param{pgid} si imposta il \textit{process group} al valore del \acr{pid} del
+processo selezionato; pertanto \func{setpgrp} è equivalente a \code{setpgid(0,
+ 0)}.
Di norma questa funzione viene usata dalla shell quando si usano delle
pipeline, per mettere nello stesso process group tutti i programmi lanciati su
sé stesso, in modo che il cambiamento di \textit{process group} sia immediato
per entrambi; una delle due chiamate sarà ridondante, ma non potendo
determinare quale dei due processi viene eseguito per primo, occorre eseguirle
-comunque entrambe per evitare di esporsi ad una race condition.
+comunque entrambe per evitare di esporsi ad una race
+condition\index{race condition}.
Si noti come nessuna delle funzioni esaminate finora permetta di spostare un
processo da una sessione ad un altra; infatti l'unico modo di far cambiare
sessione ad un processo è quello di crearne una nuova con l'uso di
-\func{setsid}; il suo prototipo è:
+\funcd{setsid}; il suo prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{pid\_t setsid(void)}
Crea una nuova sessione sul processo corrente impostandone \acr{sid} e
\acr{pgid}.
\bodydesc{La funzione ritorna il valore del nuovo \acr{sid}, e -1 in caso di
- errore, il solo errore possibile è \const{EPERM}, che si ha quando il
+ errore, il solo errore possibile è \errval{EPERM}, che si ha quando il
\acr{pgid} e \acr{pid} del processo coincidono.}
\end{prototype}
\textit{process group} di cui esso diventa leader (come per i \textit{process
group} un processo si dice leader di sessione\footnote{in Linux la proprietà
è mantenuta in maniera indipendente con un apposito campo \var{leader} in
- \var{task\_struct}.} se il suo \acr{sid} è uguale al suo \acr{pid}) ed unico
-componente. Inoltre la funzione distacca il processo da ogni terminale di
-controllo (torneremo sull'argomento in \secref{sec:sess_ctrl_term}) cui fosse
-in precedenza associato.
+ \struct{task\_struct}.} se il suo \acr{sid} è uguale al suo \acr{pid}) ed
+unico componente. Inoltre la funzione distacca il processo da ogni terminale
+di controllo (torneremo sull'argomento in \secref{sec:sess_ctrl_term}) cui
+fosse in precedenza associato.
La funzione ha successo soltanto se il processo non è già leader di un
\textit{process group}, per cui per usarla di norma si esegue una \func{fork}
mantenendo fra gli attributi di ciascun processo anche qual'è il suo terminale
di controllo. \footnote{Lo standard POSIX.1 non specifica nulla riguardo
l'implementazione; in Linux anch'esso viene mantenuto nella solita struttura
- \var{task\_struct}, nel campo \var{tty}.} In generale ogni processo eredita
-dal padre, insieme al \acr{pgid} e al \acr{sid} anche il terminale di
+ \struct{task\_struct}, nel campo \var{tty}.} In generale ogni processo
+eredita dal padre, insieme al \acr{pgid} e al \acr{sid} anche il terminale di
controllo (vedi \secref{sec:proc_fork}). In questo modo tutti processi
originati dallo stesso leader di sessione mantengono lo stesso terminale di
controllo.
sessione, ma solo quelli che fanno parte del cosiddetto raggruppamento di
\textit{foreground}, possono leggere e scrivere in certo istante. Per
impostare il raggruppamento di \textit{foreground} di un terminale si usa la
-funzione \func{tcsetpgrp}, il cui prototipo è:
+funzione \funcd{tcsetpgrp}, il cui prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{termios.h}
\item[\errcode{EPERM}] Il \textit{process group} specificato non è nella
stessa sessione del processo chiamante.
\end{errlist}
- ed inoltre \const{EBADF} ed \const{EINVAL}.
+ ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{EINVAL}.
}
\end{functions}
\noindent la funzione può essere eseguita con successo solo da
funzioni di lettura e scrittura falliranno con un errore di \errcode{EIO}.
Un processo può controllare qual'è il gruppo di \textit{foreground} associato
-ad un terminale con la funzione \func{tcgetpgrp}, il cui prototipo è:
+ad un terminale con la funzione \funcd{tcgetpgrp}, il cui prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h}
\item[\errcode{ENOTTY}] Non c'è un terminale di controllo o \param{fd} non
corrisponde al terminale di controllo del processo chiamante.
\end{errlist}
- ed inoltre \const{EBADF} ed \const{ENOSYS}.
+ ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{ENOSYS}.
}
\end{functions}
Infine attraverso l'uso di \func{setuid}, \func{setpid} e \func{initgroups}
verrà cambiata l'identità del proprietario del processo, infatti, come
spiegato in \secref{sec:proc_setuid}, avendo invocato tali funzioni con i
-privilegi di amministratore, tutti gli userid ed i groupid (reali, effettivi e
-salvati) saranno settati a quelli dell'utente.
+privilegi di amministratore, tutti gli user-ID ed i group-ID (reali, effettivi
+e salvati) saranno settati a quelli dell'utente.
A questo punto \cmd{login} provvederà (fatte salve eventuali altre azioni
iniziali, come la stampa di messaggi di benvenuto o il controllo della posta)
In Linux buona parte di queste azioni possono venire eseguite invocando la
-funzione \func{daemon}, introdotta per la prima volta in BSD4.4; il suo
+funzione \funcd{daemon}, introdotta per la prima volta in BSD4.4; il suo
prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int daemon(int nochdir, int noclose)}
Esegue le operazioni che distaccano il processo dal terminale di controllo e
Il servizio prevede vari meccanismi di notifica, e, come ogni altro servizio
in un sistema unix-like, viene gestito attraverso un apposito programma,
\cmd{syslogd}, che è anch'esso un \textsl{demone}. In generale i messaggi di
-errore vengono raccolti dal file speciale \file{/dev/log}, un \textit{socket}
-locale (vedi \secref{sec:sock_sa_local}) dedicato a questo scopo, o via rete,
-con un \textit{socket} UDP, o da un apposito demone, \cmd{klogd}, che estrae i
-messaggi del kernel.\footnote{i messaggi del kernel sono tenuti in un buffer
- circolare e scritti tramite la funzione \func{printk}, analoga alla
- \func{printf} usata in user space; una trattazione eccellente dell'argomento
- si trova in \cite{LinDevDri}, nel quarto capitolo.}
+errore vengono raccolti dal file speciale \file{/dev/log}, un
+\textit{socket}\index{socket} locale (vedi \secref{sec:sock_sa_local})
+dedicato a questo scopo, o via rete, con un \textit{socket} UDP, o da un
+apposito demone, \cmd{klogd}, che estrae i messaggi del kernel.\footnote{i
+ messaggi del kernel sono tenuti in un buffer circolare e scritti tramite la
+ funzione \func{printk}, analoga alla \func{printf} usata in user space; una
+ trattazione eccellente dell'argomento si trova in \cite{LinDevDri}, nel
+ quarto capitolo.}
Il servizio permette poi di trattare i vari messaggi classificandoli
attraverso due indici; il primo, chiamato \textit{facility}, suddivide in
Le \acr{glibc} definiscono una serie di funzioni standard con cui un processo
può accedere in maniera generica al servizio di \textit{syslog}, che però
funzionano solo localmente; se si vogliono inviare i messaggi ad un'altro
-sistema occorre farlo esplicitamente con un socket UDP, o utilizzare le
-capacità di reinvio del servizio.
+sistema occorre farlo esplicitamente con un socket\index{socket} UDP, o
+utilizzare le capacità di reinvio del servizio.
-La prima funzione definita dall'interfaccia è \func{openlog}, che apre una
+La prima funzione definita dall'interfaccia è \funcd{openlog}, che apre una
connessione al servizio di \textit{syslog}; essa in generale non è necessaria
per l'uso del servizio, ma permette di impostare alcuni valori che controllano
gli effetti delle chiamate successive; il suo prototipo è:
\label{tab:sess_openlog_option}
\end{table}
-La funzione che si usa per generare un messaggio è \func{syslog}, dato che
+La funzione che si usa per generare un messaggio è \funcd{syslog}, dato che
l'uso di \func{openlog} è opzionale, sarà quest'ultima a provvede a chiamare la
prima qualora ciò non sia stato fatto (nel qual caso il valore di
\param{ident} è nullo). Il suo prototipo è:
dell'argomento \param{format} è identico a quello descritto nella pagina di
manuale di quest'ultima (per i valori principali si può vedere la trattazione
sommaria che se ne è fatto in \secref{sec:file_formatted_io}); l'unica
-differenza è che la sequenza \cmd{\%m} viene rimpiazzata dalla stringa
+differenza è che la sequenza \val{\%m} viene rimpiazzata dalla stringa
restituita da \code{strerror(errno)}. Gli argomenti seguenti i primi due
-devono essere forniti secondo quanto richiesto da \func{format}.
+devono essere forniti secondo quanto richiesto da \param{format}.
L'argomento \param{priority} permette di impostare sia la \textit{facility}
che la \textit{priority} del messaggio. In realtà viene prevalentemente usato
\label{tab:sess_syslog_priority}
\end{table}
-Una ulteriore funzione, \func{setlogmask}, permette di filtrare
+Una ulteriore funzione, \funcd{setlogmask}, permette di filtrare
preliminarmente i messaggi in base alla loro priorità; il suo prototipo è:
-\begin{prototype}{syslog.h}
-{int setlogmask(int mask)}
+\begin{prototype}{syslog.h}{int setlogmask(int mask)}
Imposta la maschera dei log al valore specificato.
\bodydesc{La funzione restituisce il precedente valore.}
\end{prototype}
-Le routine di gestione mantengono per ogni processo una maschera che
-determina quale delle chiamate effettuate a \func{syslog} verrà
-effettivamente registrata. La registrazione viene disabilitata per tutte
-quelle priorità che non rientrano nella maschera; questa viene settata
-usando la macro \code{LOG\_MASK(p)} dove \code{p} è una delle costanti di
+Le routine di gestione mantengono per ogni processo una maschera che determina
+quale delle chiamate effettuate a \func{syslog} verrà effettivamente
+registrata. La registrazione viene disabilitata per tutte quelle priorità che
+non rientrano nella maschera; questa viene settata usando la macro
+\macro{LOG\_MASK(p)} dove \code{p} è una delle costanti di
\secref{tab:sess_syslog_priority}. É inoltre disponibile anche la macro
-\code{LOG\_UPTO(p)} che permette di specificare automaticamente tutte le
+\macro{LOG\_UPTO(p)} che permette di specificare automaticamente tutte le
priorità fino ad un certo valore.
origine molte operazioni venivano effettuate con \func{ioctl}), ma ovviamente
possono essere usate solo con file che corrispondano effettivamente ad un
terminale (altrimenti si otterrà un errore di \errcode{ENOTTY}); questo può
-essere evitato utilizzando la funzione \func{isatty}, il cui prototipo è:
+essere evitato utilizzando la funzione \funcd{isatty}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int isatty(int desc)}
Controlla se il file descriptor \param{desc} è un terminale.
terminale, 0 altrimenti.}
\end{prototype}
-Un'altra funzione che fornisce informazioni su un terminale è \func{ttyname},
+Un'altra funzione che fornisce informazioni su un terminale è \funcd{ttyname},
che permette di ottenere il nome del terminale associato ad un file
descriptor; il suo prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{char *ttyname(int desc)}
Si tenga presente che la funzione restituisce un indirizzo di dati statici,
che pertanto possono essere sovrascritti da successive chiamate. Una funzione
-funzione analoga, anch'essa prevista da POSIX.1, è \func{ctermid}, il cui
+funzione analoga, anch'essa prevista da POSIX.1, è \funcd{ctermid}, il cui
prototipo è:
\begin{prototype}{stdio.h}{char *ctermid(char *s)}
indica la dimensione che deve avere una stringa per poter contenere il nome
di un terminale.} caratteri.
-Esiste infine una versione rientrante \func{ttyname\_r} della funzione
+Esiste infine una versione rientrante \funcd{ttyname\_r} della funzione
\func{ttyname}, che non presenta il problema dell'uso di una zona di memoria
statica; il suo prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int ttyname\_r(int desc, char *buff, size\_t len)}
\item[\errcode{ERANGE}] la lunghezza del buffer, \param{len}, non è
sufficiente per contenere la stringa restituita.
\end{errlist}
- ed inoltre \const{EBADF} ed \const{ENOSYS}.
+ ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{ENOSYS}.
}
\end{prototype}
inoltre non è detto che il processo possa effettivamente aprire il terminale.
I vari attributi vengono mantenuti per ciascun terminale in una struttura
-\var{termios}, (la cui definizione è riportata in \figref{fig:term_termios}),
-usata dalle varie funzioni dell'interfaccia. In \figref{fig:term_termios} si
-sono riportati tutti i campi della definizione usata in Linux; di questi solo
-i primi cinque sono previsti dallo standard POSIX.1, ma le varie
-implementazioni ne aggiungono degli altri per mantenere ulteriori
-informazioni.\footnote{la definizione della struttura si trova in
+\struct{termios}, (la cui definizione è riportata in
+\figref{fig:term_termios}), usata dalle varie funzioni dell'interfaccia. In
+\figref{fig:term_termios} si sono riportati tutti i campi della definizione
+usata in Linux; di questi solo i primi cinque sono previsti dallo standard
+POSIX.1, ma le varie implementazioni ne aggiungono degli altri per mantenere
+ulteriori informazioni.\footnote{la definizione della struttura si trova in
\file{bits/termios.h}, da non includere mai direttamente, Linux, seguendo
l'esempio di BSD, aggiunge i due campi \var{c\_ispeed} e \var{c\_ospeed} per
mantenere le velocità delle linee seriali, ed un campo ulteriore,
\end{lstlisting}
\end{minipage}
\normalsize
- \caption{La struttura \var{termios}, che identifica le proprietà di un
+ \caption{La struttura \structd{termios}, che identifica le proprietà di un
terminale.}
\label{fig:term_termios}
\end{figure}
(\texttt{0x3F}), invece che NUL (\texttt{0x00}).\\
\const{NLDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
carattere di a capo (NL), i valori possibili sono
- \const{NL0} o \const{NL1}.\\
+ \val{NL0} o \val{NL1}.\\
\const{CRDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
carattere ritorno carrello (CR), i valori possibili sono
- \const{CR0}, \const{CR1}, \const{CR2} o \const{CR3}.\\
+ \val{CR0}, \val{CR1}, \val{CR2} o \val{CR3}.\\
\const{TABDLY}& Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
carattere di tabulazione, i valori possibili sono
- \const{TAB0}, \const{TAB1}, \const{TAB2} o \const{TAB3}.\\
+ \val{TAB0}, \val{TAB1}, \val{TAB2} o \val{TAB3}.\\
\const{BSDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
carattere di ritorno indietro (\textit{backspace}), i
- valori possibili sono \const{BS0} o \const{BS1}.\\
+ valori possibili sono \val{BS0} o \val{BS1}.\\
\const{VTDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
carattere di tabulazione verticale, i valori possibili sono
- \const{VT0} o \const{VT1}.\\
+ \val{VT0} o \val{VT1}.\\
\const{FFDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
carattere di pagina nuova (\textit{form feed}), i valori
- possibili sono \const{FF0} o \const{FF1}.\\
+ possibili sono \val{FF0} o \val{FF1}.\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo
\const{CSIZE} & Maschera per i bit usati per specificare la dimensione
del carattere inviato lungo la linea di trasmissione, i
valore ne indica la lunghezza (in bit), ed i valori
- possibili sono \const{CS5}, \const{CS6},
- \const{CS7} e \const{CS8}
+ possibili sono \val{CS5}, \val{CS6},
+ \val{CS7} e \val{CS8}
corrispondenti ad un analogo numero di bit.\\
\const{CBAUD} & Maschera dei bit (4+1) usati per impostare della velocità
della linea (il \textit{baud rate}) in ingresso.
In Linux non è implementato in quanto viene
- usato un apposito campo di \var{termios}.\\
+ usato un apposito campo di \struct{termios}.\\
\const{CBAUDEX}& Bit aggiuntivo per l'impostazione della velocità della
linea, per le stesse motivazioni del precedente non è
implementato in Linux.\\
\const{CIBAUD} & Maschera dei bit della velocità della linea in
ingresso. Analogo a \const{CBAUD}, anch'esso in Linux è
- mantenuto in un apposito campo di \var{termios}. \\
+ mantenuto in un apposito campo di \struct{termios}. \\
\const{CRTSCTS}& Abilita il controllo di flusso hardware sulla seriale,
attraverso l'utilizzo delle dei due fili di RTS e CTS.\\
\hline
funzioni di lettura e scrittura) che mantengono le velocità delle linee
seriali all'interno dei flag; come accennato in Linux questo viene fatto
(seguendo l'esempio di BSD) attraverso due campi aggiuntivi, \var{c\_ispeed} e
-\var{c\_ospeed}, nella struttura \var{termios} (mostrati in
+\var{c\_ospeed}, nella struttura \struct{termios} (mostrati in
\figref{fig:term_termios}).
\begin{table}[b!ht]
non è impostato \const{ICANON}.
Oltre ai vari flag per gestire le varie caratteristiche dei terminali,
-\var{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per impostare
-i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il numero di
-questi caratteri speciali è indicato dalla costante \const{NCCS}, POSIX ne
-specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti
+\struct{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per
+impostare i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il
+numero di questi caratteri speciali è indicato dalla costante \const{NCCS},
+POSIX ne specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti
altri.\footnote{in Linux il valore della costante è 32, anche se i caratteri
effettivamente definiti sono solo 17.}
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori dei caratteri di controllo mantenuti nel campo \var{c\_cc}
- della struttura \var{termios}.}
+ della struttura \struct{termios}.}
\label{tab:sess_termios_cc}
\end{table}
settato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri
vengono interpretati e non sono passati sulla coda di ingresso.
-Per leggere ed scrivere tutte le impostazioni dei terminali lo standard POSIX
-prevede due funzioni, \func{tcgetattr} e \func{tcsetattr}; entrambe utilizzano
-come argomento un puntatore ad struttura \var{termios} che sarà quella in cui
-andranno immagazzinate le impostazioni, il loro prototipo è:
+Per leggere ed scrivere tutte le varie impostazioni dei terminali viste finora
+lo standard POSIX prevede due funzioni che utilizzano come argomento un
+puntatore ad una struttura \struct{termios} che sarà quella in cui andranno
+immagazzinate le impostazioni. Le funzioni sono \funcd{tcgetattr} e
+\funcd{tcsetattr} ed il loro prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{termios.h}
\begin{errlist}
\item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta.
\end{errlist}
- ed inoltre \const{EBADF}, \const{ENOTTY} ed \const{EINVAL}.
+ ed inoltre \errval{EBADF}, \errval{ENOTTY} ed \errval{EINVAL}.
}
\end{functions}
Al contrario di tutte le altre caratteristiche dei terminali, che possono
essere impostate esplicitamente utilizzando gli opportuni campi di
-\var{termios}, per le velocità della linea (il cosiddetto \textit{baud rate})
-non è prevista una implementazione standardizzata, per cui anche se in Linux
-sono mantenute in due campi dedicati nella struttura, questi non devono essere
-acceduti direttamente ma solo attraverso le apposite funzioni di interfaccia
-provviste da POSIX.1.
+\struct{termios}, per le velocità della linea (il cosiddetto \textit{baud
+ rate}) non è prevista una implementazione standardizzata, per cui anche se
+in Linux sono mantenute in due campi dedicati nella struttura, questi non
+devono essere acceduti direttamente ma solo attraverso le apposite funzioni di
+interfaccia provviste da POSIX.1.
Lo standard prevede due funzioni per scrivere la velocità delle linee seriali,
-\func{cfsetispeed} per la velocità della linea di ingresso e
-\func{cfsetospeed} per la velocità della linea di uscita; i loro prototipi
+\funcd{cfsetispeed} per la velocità della linea di ingresso e
+\funcd{cfsetospeed} per la velocità della linea di uscita; i loro prototipi
sono:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\end{functions}
Si noti che le funzioni si limitano a scrivere opportunamente il valore della
-velocità prescelta \var{speed} all'interno della struttura puntata da
-\var{termios\_p}; per effettuare l'impostazione effettiva occorrerà poi
-chiamare \func{tcsetattr}.
+velocità prescelta \param{speed} all'interno della struttura puntata da
+\param{termios\_p}; per effettuare l'impostazione effettiva occorrerà poi
+chiamare \func{tcsetattr}.
Si tenga presente che per le linee seriali solo alcuni valori di velocità sono
validi; questi possono essere specificati direttamente (le \acr{glibc}
POSIX.1 prevede una serie di costanti che però servono solo per specificare le
velocità tipiche delle linee seriali:
\begin{verbatim}
- B0 B50 B75 B110 B134 B150
- B200 B300 B600 B1200 B1800 B2400
- B4800 B9600 B19200 B38400 B57600 B115200
+ B0 B50 B75
+ B110 B134 B150
+ B200 B300 B600
+ B1200 B1800 B2400
+ B4800 B9600 B19200
+ B38400 B57600 B115200
B230400 B460800
\end{verbatim}
del terminale quest'ultimo non potrà funzionare: quando il terminale non è
seriale il valore non influisce sulla velocità di trasmissione dei dati.
-In generale impostare un valore nullo (\const{B0}) sulla linea di output fa si
+In generale impostare un valore nullo (\val{B0}) sulla linea di output fa si
che il modem non asserisca più le linee di controllo, interrompendo di fatto
la connessione, qualora invece si utilizzi questo valore per la linea di input
l'effetto sarà quello di rendere la sua velocità identica a quella della linea
di output.
Analogamente a quanto avviene per l'impostazione, le velocità possono essere
-lette da una struttura \var{termios} utilizzando altre due funzioni,
-\func{cfgetispeed} e \func{cfgetospeed}, i cui prototipi sono:
+lette da una struttura \struct{termios} utilizzando altre due funzioni,
+\funcd{cfgetispeed} e \funcd{cfgetospeed}, i cui prototipi sono:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{termios.h}
processo chiamante.}
Una prima funzione, che è efficace solo in caso di terminali seriali asincroni
-(non fa niente per tutti gli altri terminali), è \func{tcsendbreak}; il suo
+(non fa niente per tutti gli altri terminali), è \funcd{tcsendbreak}; il suo
prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
break inviando un flusso di bit nulli.
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \const{EBADF} o
- \const{ENOTTY}.}
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o
+ \errval{ENOTTY}.}
\end{functions}
La funzione invia un flusso di bit nulli (che genera una condizione di break)
Le altre funzioni previste da POSIX servono a controllare il comportamento
dell'interazione fra le code associate al terminale e l'utente; la prima è
-\func{tcdrain}, il cui prototipo è:
+\funcd{tcdrain}, il cui prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{termios.h}
\funcdecl{int tcdrain(int fd)} Attende lo svuotamento della coda di output.
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \const{EBADF} o
- \const{ENOTTY}.}
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o
+ \errval{ENOTTY}.}
\end{functions}
La funzione blocca il processo fino a che tutto l'output presente sulla coda
% chiamate devono essere protette con dei
% gestori di cancellazione.
-Una seconda funzione, \func{tcflush}, permette svuotare immediatamente le code
+Una seconda funzione, \funcd{tcflush}, permette svuotare immediatamente le code
di cancellando tutti i dati presenti al loro interno; il suo prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h}
nelle code di ingresso o di uscita.
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \const{EBADF} o
- \const{ENOTTY}.}
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o
+ \errval{ENOTTY}.}
\end{functions}
La funzione agisce sul terminale associato a \param{fd}, l'argomento
entrambe), operare. Esso può prendere i valori riportati in
\tabref{tab:sess_tcflush_queue}, nel caso si specifichi la coda di ingresso
cancellerà i dati ricevuti ma non ancora letti, nel caso si specifichi la coda
-di uscita cancellerài dati scritti ma non ancora trasmessi.
+di uscita cancellerà i dati scritti ma non ancora trasmessi.
\begin{table}[htb]
\footnotesize
L'ultima funzione dell'interfaccia che interviene sulla disciplina di linea è
-\func{tcflow}, che viene usata per sospendere la trasmissione e la ricezione
+\funcd{tcflow}, che viene usata per sospendere la trasmissione e la ricezione
dei dati sul terminale; il suo prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\funcdecl{int tcflow(int fd, int action)}
- Sospende e rivvia il flusso dei dati sul terminale.
+ Sospende e riavvia il flusso dei dati sul terminale.
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \const{EBADF} o
- \const{ENOTTY}.}
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o
+ \errval{ENOTTY}.}
\end{functions}
La funzione permette di controllare (interrompendo e facendo riprendere) il