vengono ereditati (compresi gli zombie) verranno adottati da \cmd{init}, il
quale provvederà a completarne la terminazione.
-Si tenga presente infine che siccome gli zombie sono processi già terminati,
-non c'è modo di eliminarli con il comando \cmd{kill}; l'unica possibilità è
-quella di terminare il processo che li ha generati, in modo che \cmd{init}
-possa adottarli e provvedere a concludere la terminazione.
+Si tenga presente infine che siccome gli zombie sono processi già usciti, non
+c'è modo di eliminarli con il comando \cmd{kill}; l'unica possibilità è quella
+di terminare il processo che li ha generati, in modo che \cmd{init} possa
+adottarli e provvedere a concludere la terminazione.
\subsection{Le funzioni \texttt{wait} e \texttt{waitpid}}
sono mantenuti sono: \var{ru\_utime}, \var{ru\_stime}, \var{ru\_minflt},
\var{ru\_majflt}, e \var{ru\_nswap}.
-\subsection{Le \textit{race condition}}
-\label{sec:proc_race_cond}
-
-Si definisce una \textit{race condition} il caso in cui diversi processi
-stanno cercando di fare qualcosa con una risorsa comune ed il risultato finale
-viene a dipendere dall'ordine di esecuzione dei medesimi. Ovviamente dato che
-l'ordine di esecuzione di un processo, senza appositi meccanismi di
-sincronizzazione, non è assolutamente prevedibile, queste situazioni sono
-fonti di errori molto subdoli, che possono verificarsi solo in condizioni
-particolari e quindi difficilmente riproducibili.
-
-
\subsection{Le funzioni \texttt{exec}}
\label{sec:proc_exec}
heap, i dati ed il testo del processo corrente con un nuovo programma letto da
disco.
-Con \func{exec} si chiude il cerchio delle funzioni su cui si basa il
-controllo dei processi in unix: con \func{fork} si crea un nuovo processo, con
-\func{exec} si avvia un nuovo programma, con \func{exit} e\func{wait} si
-effettua e si gestisce la conclusione dei programmi.
-
Ci sono sei diverse versioni di \func{exec} (per questo la si è chiamata
famiglia di funzioni) che possono essere usate per questo compito, che in
realtà (come mostrato in \figref{fig:proc_exec_relat}), costituiscono un
-front-end a \func{execve}. Il suo prototipo è:
+front-end a \func{execve}. Il prototipo di quest'ultima è:
\begin{prototype}{unistd.h}
{int execve(const char * filename, char * const argv [], char * const envp[])}
montato in \cmd{noexec}, oppure non è un file normale o un interprete.
\item \macro{EPERM} il file ha i bit \acr{suid} o \acr{sgid} ma l'utente non
è root o il filesystem è montato con \cmd{nosuid}, oppure
- \item \macro{ENOEXEC}
- \item \macro{ENOENT}
- \item \macro{ENOTDIR}
- \item \macro{ETXTBSY}
- \item \macro{ENFILE}
- \item \macro{EMFILE}
- \item \macro{EINVAL}
- \item \macro{EISDIR}
- \item \macro{ELIBBAD}
+ \item \macro{ENOEXEC} il file è in un formato non eseguibile o non
+ riconosciuto come tale, o compilato per un'altra architettura.
+ \item \macro{ENOENT} il file o una delle librerie dinamiche o l'inteprete
+ necessari per eseguirlo non esistono.
+ \item \macro{ETXTBSY} L'eseguibile è aperto in scrittura da uno o più
+ processi.
+ \item \macro{EINVAL} L'eseguibile ELF ha più di un segmento
+ \macro{PF\_INTERP}, cioè chiede di essere eseguito da più di un interprete.
+ \item \macro{ELIBBAD} Un interprete ELF non è in un formato riconoscibile.
\end{errlist}
- ed inoltre anche \macro{EFAULT}, \macro{ENOMEM}, \macro{EIO}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{E2BIG}, \macro{ELOOP}.
+ ed inoltre anche \macro{EFAULT}, \macro{ENOMEM}, \macro{EIO},
+ \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{E2BIG}, \macro{ELOOP}, \macro{ENOTDIR},
+ \macro{ENFILE}, \macro{EMFILE}.
\end{prototype}
+Le altre funzioni della famiglia servono per fornire all'utente una serie
+possibile di diverse interfacce per la creazione di un nuovo processo. I loro
+prototipi sono:
+
+\begin{functions}
+\headdecl{unistd.h}
+\funcdecl{int execl(const char *path, const char *arg, ...)}
+\funcdecl{int execv(const char *path, char *const argv[])}
+\funcdecl{int execle(const char *path, const char *arg, ..., char
+* const envp[])}
+\funcdecl{int execlp(const char *file, const char *arg, ...)}
+\funcdecl{int execvp(const char *file, char *const argv[])}
+
+Sostituiscono l'immagine corrente del processo con quella indicata nel primo
+argomento. I parametri successivi consentono di specificare gli argomenti a
+linea di comando e l'ambiente ricevuti dal nuovo processo.
+
+Queste funzioni ritornano solo in caso di errore, restituendo -1; nel qual
+caso \var{errno} andrà ad assumere i valori visti in precedenza per
+\func{execve}.
+\end{functions}
+
+Per capire meglio le differenze fra le funzioni della famiglia si può fare
+riferimento allo specchietto riportato in \ntab. La prima differenza riguarda
+le modalità di passaggio dei parametri che poi andranno a costituire gli
+argomenti a linea di comando (cioè i valori di \var{argv} e \var{argc} visti
+dalla funzione \func{main} del programma chiamato).
+
+Queste modalità sono due e sono riassunte dagli mnenonici \func{v} e \func{l}
+che stanno rispettivamente per \textit{vector} e \textit{list}. Nel primo caso
+gli argomenti sono passati tramite il vettore di puntatori \var{argv[]} a
+stringhe terminate con zero che costituiranno gli argomenti a riga di comando,
+questo vettore \emph{deve} essere terminato da un puntatore nullo.
+
+Nel secondo caso le stringhe degli argomenti sono passate alla funzione come
+lista di puntatori, nella forma:
+\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{}
+ char * arg0, char * arg1, ..., char * argn, NULL
+\end{lstlisting}
+che deve essere terminata da un puntatore nullo. In entrambi i casi vale la
+convenzione che il primo argomento (\var{arg0} o \var{argv[0]}) viene usato
+per indicare il nome del file che contiene il programma che verrà eseguito.
+
+
+\begin{table}[!htb]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c||c|c|c|}
+ \hline
+ \multicolumn{1}{|c|}{\textbf{Caratteristiche}} &
+ \multicolumn{6}{|c|}{\textbf{Funzioni}} \\
+ \hline
+ &\func{execl\ }&\func{execlp}&\func{execle}
+ &\func{execv\ }& \func{execvp}& \func{execve} \\
+ \hline
+ \hline
+ argomenti a lista &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&&& \\
+ argomenti a vettore &&&&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$\\
+ \hline
+ filename completo &&$\bullet$&&&$\bullet$& \\
+ ricerca su \var{PATH}&$\bullet$&&$\bullet$&$\bullet$&&$\bullet$ \\
+ \hline
+ ambiente a vettore &&&$\bullet$&&&$\bullet$ \\
+ uso di \var{environ} &$\bullet$&$\bullet$&&$\bullet$&$\bullet$& \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Confronto delle caratteristiche delle varie funzioni della
+ famiglia \func{exec}.}
+ \label{tab:proc_exec_scheme}
+\end{table}
+
+La seconda differenza fra le funzioni riguarda le modalità con cui si
+specifica il programma che si vuole eseguire. Con lo mnemonico \func{p} si
+indicano le due funzioni che necessitano del \textit{pathname} assoluto del
+programma come valore del parametro \var{path}. Le altre quattro funzioni
+invece usano come parametro \var{file} un nome che viene cercato
+automaticamente fra i file presenti nella lista di directory specificate dalla
+variabile di ambiente \var{PATH}.
+
+
+La terza differenza è .
+
+
+
+Con la famiglia delle \func{exec} si chiude il novero delle funzioni su cui è
+basato il controllo dei processi in unix: con \func{fork} si crea un nuovo
+processo, con \func{exec} si avvia un nuovo programma, con \func{exit} e
+\func{wait} si effettua e si gestisce la conclusione dei programmi. Tutte le
+altre funzioni sono ausiliarie e servono la lettura e il settaggio dei vari
+parametri connessi ai processi.
\section{Il controllo di accesso}
\acr{gid}), e vengono usati sia per il controllo di accesso ai file che per la
gestione dei privilegi associati ai processi stessi.
\begin{table}[htb]
+ \footnotesize
\centering
\begin{tabular}[c]{|c|l|p{8cm}|}
\hline
\subsection{Le funzioni \texttt{seteuid} e \texttt{setegid}}
\label{sec:proc_seteuid}
+
+\subsection{Le \textit{race condition}}
+\label{sec:proc_race_cond}
+
+Si definisce una \textit{race condition} il caso in cui diversi processi
+stanno cercando di fare qualcosa con una risorsa comune ed il risultato finale
+viene a dipendere dall'ordine di esecuzione dei medesimi. Ovviamente dato che
+l'ordine di esecuzione di un processo, senza appositi meccanismi di
+sincronizzazione, non è assolutamente prevedibile, queste situazioni sono
+fonti di errori molto subdoli, che possono verificarsi solo in condizioni
+particolari e quindi difficilmente riproducibili.
+
+