\label{sec:proc_gen}
Partiremo con una introduzione generale ai concetti che stanno alla base della
-gestione dei processi in un sitema unix-like. Introdurremo in questa sezione
+gestione dei processi in un sistema unix-like. Introdurremo in questa sezione
l'architettura della gestione dei processi e le sue principali
caratteristiche, e daremo una panoramica sull'uso delle principali funzioni
per la gestione dei processi.
sono stati creati, questo viene chiamato in genere \acr{ppid} (da
\textit{parent process id}). Questi due identificativi possono essere
ottenuti da programma usando le funzioni:
-
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{unistd.h}
sessione, ad ogni processo sono associati altri identificatori, usati per il
controllo di accesso, che servono per determinare se il processo può o meno
eseguire le operazioni richieste, a seconda dei privilegi e dell'identità di
-chi lo ha posto in esecuzione; su questi torneremo in dettaglii più avanti in
+chi lo ha posto in esecuzione; su questi torneremo in dettagli più avanti in
\secref{sec:proc_perm}.
attraverso l'uso di questa funzione, essa quindi riveste un ruolo centrale
tutte le volte che si devono scrivere programmi che usano il multitasking. Il
prototipo della funzione è:
-
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{unistd.h}
\textit{zombie} la tabella dei processi; le funzioni deputate a questo compito
sono sostanzialmente due, \func{wait} e \func{waitpid}. La prima, il cui
prototipo è:
-
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{sys/wait.h}
ampie, legate anche al controllo di sessione. Dato che è possibile ottenere
lo stesso comportamento di \func{wait} si consiglia di utilizzare sempre
questa funzione; il suo prototipo è:
-
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{sys/wait.h}
\label{tab:proc_status_macro}
\end{table}
-
Entrambe le funzioni restituiscono lo stato di terminazione del processo
tramite il puntatore \var{status} (se non interessa memorizzare lo stato si
può passare un puntatore nullo). Il valore restituito da entrambe le funzioni
kernel può restituire al processo padre ulteriori informazioni sulle risorse
usate dal processo terminato e dai vari figli. Queste funzioni, che diventano
accessibili definendo la costante \macro{\_USE\_BSD}, sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{sys/times.h}
\headdecl{sys/types.h}
famiglia di funzioni) che possono essere usate per questo compito, che in
realtà (come mostrato in \figref{fig:proc_exec_relat}), costituiscono un
front-end a \func{execve}. Il prototipo di quest'ultima è:
-
\begin{prototype}{unistd.h}
{int execve(const char * filename, char * const argv [], char * const envp[])}
Le altre funzioni della famiglia servono per fornire all'utente una serie
possibile di diverse interfacce per la creazione di un nuovo processo. I loro
prototipi sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\funcdecl{int execl(const char *path, const char *arg, ...)}
tutti gli unix prevedono che i processi abbiano almeno due gruppi di
identificatori, chiamati rispettivamente \textit{real} ed \textit{effective}.
-
\begin{table}[htb]
\footnotesize
\centering
settati (il significato di questi bit è affrontato in dettaglio in
\secref{sec:file_suid_sgid}). In questo caso essi saranno settati all'utente e
al gruppo proprietari del file; questo consente, per programmi in cui ci sia
-necessità, di dare a qualunquee utente normale privilegi o permessi di
+necessità, di dare a qualunque utente normale privilegi o permessi di
un'altro (o dell'amministratore).
Come nel caso del \acr{pid} e del \acr{ppid} tutti questi identificatori
possono essere letti dal processo attraverso delle opportune funzioni, i cui
prototipi sono i seguenti:
-
\begin{functions}
-\headdecl{unistd.h}
-\headdecl{sys/types.h}
-\funcdecl{uid\_t getuid(void)} restituisce il \textit{real user ID} del
-processo corrente.
-\funcdecl{uid\_t geteuid(void)} restituisce l'\textit{effective user ID} del
-processo corrente.
-\funcdecl{gid\_t getgid(void)} restituisce il \textit{real group ID} del
-processo corrente.
-\funcdecl{gid\_t getegid(void)} restituisce l'\textit{effective group ID} del
-processo corrente.
-
-Queste funzioni non riportano condizioni di errore.
+ \headdecl{unistd.h}
+ \headdecl{sys/types.h}
+
+ \funcdecl{uid\_t getuid(void)} restituisce il \textit{real user ID} del
+ processo corrente.
+
+ \funcdecl{uid\_t geteuid(void)} restituisce l'\textit{effective user ID} del
+ processo corrente.
+
+ \funcdecl{gid\_t getgid(void)} restituisce il \textit{real group ID} del
+ processo corrente.
+
+ \funcdecl{gid\_t getegid(void)} restituisce l'\textit{effective group ID} del
+ processo corrente.
+
+ Queste funzioni non riportano condizioni di errore.
\end{functions}
In generale l'uso di privilegi superiori deve essere limitato il più
\subsection{Le funzioni \func{setuid} e \func{setgid}}
\label{sec:proc_setuid}
-Le due funzioni che venfono usate per cambiare identità (cioè utente e gruppo
+Le due funzioni che vengono usate per cambiare identità (cioè utente e gruppo
di appartenenza) ad un processo sono rispettivamente \func{setuid} e
\func{setgid}; come accennato in \secref{sec:proc_user_group} in Linux esse
-seguono la sematica POSIX che prevede l'esistenza di \textit{saved user id} e
+seguono la semantica POSIX che prevede l'esistenza di \textit{saved user id} e
\textit{saved group id}; i loro prototipi sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{sys/types.h}
L'effetto della chiamata è diverso a seconda dei privilegi del processo; se
l'\textit{effective user id} è zero (cioè è quello dell'amministratore di
-sistema) allora tutti gli identificatatori (\textit{real}, \textit{effective}
+sistema) allora tutti gli identificatori (\textit{real}, \textit{effective}
e \textit{saved}) vengono settati al valore specificato da \var{uid},
altrimenti viene settato solo l'\textit{effective user id}, e soltanto se il
valore specificato corrisponde o al \textit{real user id} o al \textit{saved
Come esempio per chiarire dell'uso di queste funzioni prediamo quello con cui
viene gestito l'accesso al file \file{/var/log/utmp}. In questo file viene
registrato chi sta usando il sistema al momento corrente; chiaramente non può
-essere lasciato aperto in scrittura a qualunque utente, che protrebbe
+essere lasciato aperto in scrittura a qualunque utente, che potrebbe
falsificare la registrazione. Per questo motivo questo file (e l'analogo
\file{/var/log/wtmp} su cui vengono registrati login e logout) appartengono ad
un gruppo dedicato (\acr{utmp}) ed i programmi che devono accedervi (ad
alla versione 4.3+BSD TODO, verificare e aggiornare la nota} i \textit{saved
id} le usava per poter scambiare fra di loro effective e real id. I
prototipi sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{sys/types.h}
l'unico errore possibile è \macro{EPERM}.
\end{functions}
-I processi non privileguiati possono settare i \textit{real id} soltanto ai
+I processi non privilegiati possono settare i \textit{real id} soltanto ai
valori dei loro \textit{effective id} o \textit{real id} e gli
\textit{effective id} ai valori dei loro \textit{real id}, \textit{effective
id} o \textit{saved id}; valori diversi comportano il fallimento della
Queste due funzioni sono una estensione introdotta in Linux dal kernel 2.1.44,
e permettono un completo controllo su tutti gli identificatori (\textit{real},
\textit{effective} e \textit{saved}), i prototipi sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{sys/types.h}
I processi non privilegiati possono cambiare uno qualunque degli
identificatori usando uno qualunque dei valori correnti di \textit{real id},
-\textit{effective id} o \textit{saved id}, l'ammnistratore può specificare i
+\textit{effective id} o \textit{saved id}, l'amministratore può specificare i
valori che vuole; un valore di -1 per un qualunque parametro lascia inalterato
-l'dentificatore corrispondente.
+l'identificatore corrispondente.
Queste funzioni sono un'estensione allo standard POSIX.1 (ma sono comunque
supportate dalla maggior parte degli unix) e usate per cambiare gli
\textit{effective id}; i loro prototipi sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\headdecl{sys/types.h}
quelli originari per quanto riguarda tutti gli altri controlli di accesso.
Le due funzioni usate per cambiare questi identificatori sono \func{setfsuid}
-e \func{setfsgid}, ovviamenete sono specifiche di Linux e non devono essere
+e \func{setfsgid}, ovviamente sono specifiche di Linux e non devono essere
usate se si intendono scrivere programmi portabili; i loro prototipi sono:
-
\begin{functions}
\headdecl{sys/fsuid.h}
che devono essere compiuti per realizzarla verranno eseguiti senza possibilità
di interruzione in una fase intermedia.
-In un ambiente multitasking il concetto è esseziale, dato che un processo può
+In un ambiente multitasking il concetto è essenziale, dato che un processo può
essere interrotto in qualunque momento dal kernel che mette in esecuzione un
altro processo o dalla ricezione di un segnale; occorre pertanto essere
accorti nei confronti delle possibili \textit{race condition} (vedi
condivise siano opportunamente protette da meccanismi di sincronizzazione
(torneremo su queste problematiche di questo tipo in \secref{sec:ipc_semaph}).
-Un caso particolare di \textit{race condition} sono poi i cosidetti
+Un caso particolare di \textit{race condition} sono poi i cosiddetti
\textit{deadlock}; l'esempio tipico è quello di un flag di ``occupazione'' che
viene rilasciato da un evento asincrono fra il controllo (in cui viene trovato
occupato) e la successiva messa in attesa, attesa che a questo punto diventerà