-kernel, e dal punto di vista dei programmi che girano in user space anche
-quando si hanno più processori, e quindi potenzialmente anche dei processi che
-sono eseguiti davvero in contemporanea, si può pensare alle politiche di
-scheduling come concernenti la risorsa \textsl{tempo di esecuzione}, la cui
-assegnazione sarà governata dagli stessi meccanismi di scelta di priorità,
-solo che nel caso di più processori sarà a disposizione di più di un processo
-alla volta.
-
-Si tenga presente inoltre che l'utilizzo della CPU è soltanto una delle
-risorse (insieme alla memoria e all'accesso alle periferiche) che sono
-necessarie per l'esecuzione di un programma, e spesso non è neanche la più
-importante. Per questo non è affatto detto che dare ad un programma la massima
-priorità di esecuzione abbia risultati significativi in termini di
-prestazioni.
-
-La politica tradizionale di scheduling di Unix (che tratteremo in
-\secref{sec:proc_sched_stand}) è sempre stata basata su delle priorità
-dinamiche, che assicurassero che tutti i processi, anche i meno importanti,
-potessero ricevere un po' di tempo di CPU.
-
-Lo standard POSIX però per tenere conto dei sistemi real-time,\footnote{per
- sistema real-time si intende un sistema in grado di eseguire operazioni in
- tempo reale; in genere si tende a distinguere fra l'\textit{hard real-time}
- in cui è necessario che i tempi di esecuzione di un programma siano
- determinabili con certezza assoluta, come nel caso di meccanismi di
- controllo di macchine, dove uno sforamento dei tempi avrebbe conseguenze
- disastrose, e \textit{soft-real-time} in cui un occasionale sforamento è
- ritenuto accettabile.} in cui è vitale che i processi che devono essere
-eseguiti in un determinato momento non debbano aspettare la conclusione di
-altri processi che non hanno questa necessità, ha introdotto il concetto di
-\textsl{priorità assoluta}, chimata anche \textsl{priorità statica}, in
-contrapposizione con la normale priorità dinamica.
-
-Il concetto di prorità assoluta dice che quando due processi si contendono
-l'esecuzione, vince sempre quello con la priorità assoluta più alta, anche,
-grazie al \textit{prehemptive scheduling}, se l'altro è in esecuzione.
-Ovviamente questo avviene solo per i processi che sono pronti per essere
-eseguiti (cioè nello stato \textit{runnable}\footnote{lo stato di un processo
- è riportato nel campo \texttt{STAT} dell'output del comando \cmd{ps},
- abbiamo già visto che lo stato di \textit{zombie} è indicato con \texttt{Z},
- gli stati \textit{runnable}, \textit{sleep} e di I/O (\textit{uninteruttible
- sleep}) sono invece indicati con \texttt{R}, \texttt{S} e \texttt{D}.}),
-la priorità assoluta viene invece ignorata per quelli che sono bloccati su una
-richiesta di I/O o in stato di \textit{sleep}.
+kernel, e dal punto di vista dei programmi che girano in user space, anche
+quando si hanno più processori (e dei processi che sono eseguiti davvero in
+contemporanea), si può pensare alle politiche di scheduling come concernenti
+la risorsa \textsl{tempo di esecuzione}, la cui assegnazione sarà governata
+dagli stessi meccanismi di scelta di priorità, solo che nel caso di più
+processori sarà a disposizione di più di un processo alla volta.
+
+I processi non devono solo eseguire del codice, ad esempio molto spesso
+saranno impegnati in operazioni di I/O, possono venire bloccati da un
+comando dal terminale, sospesi per un certo periodo di tempo. In tutti questi
+casi la CPU diventa disponibile ed è compito dello kernel provvedere a mettere
+in esecuzione un altro processo.
+
+Tutte queste possibilità sono caratterizzate da un diverso \textsl{stato} del
+processo ,
+
+In Linux un processo può trovarsi in uno degli stati riportati in
+\tabref{tab:proc_proc_states}; ma soltanto i processi che sono nello stato
+\textit{runnable} concorrono per l'esecuzione. Questo vuol di
+
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|p{3cm}|c|p{8cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Stato} & \texttt{STAT} & \textbf{Descrizione} \\
+ \hline
+ \hline
+ \textbf{Runnable} & \texttt{R} & Il processo è in esecuzione o è pronto ad
+ essere eseguito (cioè è in attesa che gli venga assegnata la CPU). \\
+ \textbf{Sleep} & \texttt{S} & Il processo processo è in attesa di un
+ risposta dal sistema, ma può essere interrotto da un segnale. \\
+ \textbf{Uninterrutible Sleep} & \texttt{D} & Il processo è in
+ attesa di un risposta dal sistema (in genere per I/O), e non può essere
+ interrotto in nessuna circostanza. \\
+ \textbf{Stopped} & \texttt{T} & Il processo è stato fermato con un
+ \macro{SIGSTOP}, o è tracciato.\\
+ \textbf{Zombie} & \texttt{Z} & Il processo è terminato ma il suo stato di
+ terminazione non è ancora stato letto dal padre. \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Elenco dei possibili stati di un processo in Linux, nella colonna
+ \texttt{STAT} si è riportata la corripondente lettera usata dal comando
+ \cmd{ps} nell'omonimo campo.}
+ \label{tab:proc_proc_states}
+\end{table}
+
+
+
+Si deve quindi tenere presente che l'utilizzo della CPU è soltanto una delle
+risorse che sono necessarie per l'esecuzione di un programma, e spesso non è
+neanche la più importante. Per questo motivo non è affatto detto che dare ad
+un programma la massima priorità di esecuzione abbia risultati significativi
+in termini di prestazioni.
+