%% process.tex
%%
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%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo",
programma,\footnote{nel caso di \func{atexit} lo standard POSIX.1-2001
richiede che siano registrabili almeno \const{ATEXIT\_MAX} funzioni (il
valore può essere ottenuto con \func{sysconf}, vedi
- sez.~\ref{sec:sys_sysconf}).} sia per la chiamata ad \func{exit} che per il
+ sez.~\ref{sec:sys_limits}).} sia per la chiamata ad \func{exit} che per il
ritorno di \code{main}. La prima funzione che si può utilizzare a tal fine è
\funcd{atexit}, il cui prototipo è:
Per la gestione da parte del kernel la memoria viene divisa in pagine di
dimensione fissa. Inizialmente queste pagine erano di 4kb sulle macchine a 32
bit e di 8kb sulle alpha. Con le versioni più recenti del kernel è possibile
-anche utilizzare pagine di dimensioni maggiori (di 4Mb, dette \textit{huge
- page}), per sistemi con grandi quantitativi di memoria in cui l'uso di
-pagine troppo piccole comporta una perdita di prestazioni. In alcuni sistemi
-la costante \const{PAGE\_SIZE}, definita in \headfile{limits.h}, indica la
-dimensione di una pagina in byte, con Linux questo non avviene e per ottenere
-questa dimensione si deve ricorrere alla funzione \func{getpagesize} (vedi
-sez.~\ref{sec:sys_memory_res}).
+anche utilizzare pagine di dimensioni maggiori (di 4Mb, dette
+\itindex{huge~page} \textit{huge page}), per sistemi con grandi quantitativi
+di memoria in cui l'uso di pagine troppo piccole comporta una perdita di
+prestazioni. In alcuni sistemi la costante \const{PAGE\_SIZE}, definita in
+\headfile{limits.h}, indica la dimensione di una pagina in byte, con Linux
+questo non avviene e per ottenere questa dimensione si deve ricorrere alla
+funzione \func{getpagesize} (vedi sez.~\ref{sec:sys_memory_res}).
Ciascuna pagina di memoria nello spazio di indirizzi virtuale è associata ad
un supporto che può essere una pagina di memoria reale o ad un dispositivo di
Contiene il codice del programma, delle funzioni di librerie da esso
utilizzate, e le costanti. Normalmente viene condiviso fra tutti i processi
che eseguono lo stesso programma e nel caso delle librerie anche da processi
- che eseguono altri programmi.
+ che eseguono altri programmi.
Quando l'architettura hardware lo supporta viene marcato in sola lettura per
evitare sovrascritture accidentali (o maliziose) che ne modifichino le
\textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
- \const{MCHECK\_OK} & riportato a \func{mprobe} se nessuna
+ \const{MCHECK\_OK} & Riportato a \func{mprobe} se nessuna
inconsistenza è presente.\\
- \const{MCHECK\_DISABLED}& riportato a \func{mprobe} se si è chiamata
+ \const{MCHECK\_DISABLED}& Riportato a \func{mprobe} se si è chiamata
\func{mcheck} dopo aver già usato
\func{malloc}.\\
- \const{MCHECK\_HEAD} & i dati immediatamente precedenti il buffer sono
+ \const{MCHECK\_HEAD} & I dati immediatamente precedenti il buffer sono
stati modificati, avviene in genere quando si
decrementa eccessivamente il valore di un
puntatore scrivendo poi prima dell'inizio del
buffer.\\
- \const{MCHECK\_TAIL} & i dati immediatamente seguenti il buffer sono
+ \const{MCHECK\_TAIL} & I dati immediatamente seguenti il buffer sono
stati modificati, succede quando si va scrivere
oltre la dimensione corretta del buffer.\\
- \const{MCHECK\_FREE} & il buffer è già stato disallocato.\\
+ \const{MCHECK\_FREE} & Il buffer è già stato disallocato.\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori dello stato dell'allocazione di memoria ottenibili dalla
Si può notare che si è anzitutto (\texttt{\small 1}) disabilitata la stampa di
messaggi di errore per opzioni non riconosciute, per poi passare al ciclo per
-la verifica delle opzioni (\texttt{\small 2-27}); per ciascuna delle opzioni
+la verifica delle opzioni (\texttt{\small 2--27}); per ciascuna delle opzioni
possibili si è poi provveduto ad un'azione opportuna, ad esempio per le tre
opzioni che prevedono un parametro si è effettuata la decodifica del medesimo,
il cui indirizzo è contenuto nella variabile \var{optarg}), avvalorando la
-relativa variabile (\texttt{\small 12-14}, \texttt{\small 15-17} e
-\texttt{\small 18-20}). Completato il ciclo troveremo in \var{optind} l'indice
-in \code{argv[]} del primo degli argomenti rimanenti nella linea di comando.
+relativa variabile (\texttt{\small 12--14}, \texttt{\small 15--17} e
+\texttt{\small 18--20}). Completato il ciclo troveremo in \var{optind}
+l'indice in \code{argv[]} del primo degli argomenti rimanenti nella linea di
+comando.
Normalmente \func{getopt} compie una permutazione degli elementi di
\param{argv} cosicché alla fine della scansione gli elementi che non sono
& \textbf{Linux} & \textbf{Descrizione} \\
\hline
\hline
- \texttt{USER} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Nome utente\\
- \texttt{LOGNAME}&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Nome di login\\
+ \texttt{USER} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Nome utente.\\
+ \texttt{LOGNAME}&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Nome di login.\\
\texttt{HOME} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Directory base
- dell'utente\\
- \texttt{LANG} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Localizzazione\\
+ dell'utente.\\
+ \texttt{LANG} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Localizzazione.\\
\texttt{PATH} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Elenco delle directory
- dei programmi\\
- \texttt{PWD} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Directory corrente\\
- \texttt{SHELL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Shell in uso\\
- \texttt{TERM} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Tipo di terminale\\
+ dei programmi.\\
+ \texttt{PWD} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Directory corrente.\\
+ \texttt{SHELL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Shell in uso.\\
+ \texttt{TERM} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Tipo di terminale.\\
\texttt{PAGER} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Programma per vedere i
- testi\\
- \texttt{EDITOR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Editor preferito\\
- \texttt{BROWSER}&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Browser preferito\\
+ testi.\\
+ \texttt{EDITOR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Editor preferito.\\
+ \texttt{BROWSER}&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Browser preferito.\\
\texttt{TMPDIR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& Directory dei file
- temporanei\\
+ temporanei.\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Esempi delle variabili di ambiente più comuni definite da vari
% TODO opzioni in formato esteso
+% TODO trattare il vettore ausiliario e getauxval (vedi
+% http://lwn.net/Articles/519085/)
+
+
\section{Problematiche di programmazione generica}
\label{sec:proc_gen_prog}
Il codice di detto programma, \file{endtest.c}, è nei sorgenti allegati,
allora se lo eseguiamo su un normale PC compatibile, che è \textit{little
endian} otterremo qualcosa del tipo:
-\begin{Command}
-[piccardi@gont sources]$ ./endtest
-\end{Command}
-%$
-\begin{Terminal}
+\begin{Console}
+[piccardi@gont sources]$ \textbf{./endtest}
Using value ABCDEF01
val[0]= 1
val[1]=EF
val[2]=CD
val[3]=AB
-\end{Terminal}
+\end{Console}
+%$
mentre su un vecchio Macintosh con PowerPC, che è \textit{big endian} avremo
qualcosa del tipo:
-\begin{Command}
-piccardi@anarres:~/gapil/sources$ ./endtest
-\end{Command}
-%$
-\begin{Terminal}
+\begin{Console}
+piccardi@anarres:~/gapil/sources$ \textbf{./endtest}
Using value ABCDEF01
val[0]=AB
val[1]=CD
val[2]=EF
val[3]= 1
-\end{Terminal}
+\end{Console}
+%$
L'attenzione alla \textit{endianness} nella programmazione è importante, perché
se si fanno assunzioni relative alla propria architettura non è detto che
% LocalWords: capability MEMLOCK limits getpagesize RLIMIT munlock sys const
% LocalWords: addr len EINVAL EPERM mlockall munlockall flags l'OR CURRENT IFS
% LocalWords: argc argv parsing questofile txt getopt optstring switch optarg
-% LocalWords: optind opterr optopt ForkTest POSIXLY CORRECT long options NdA
+% LocalWords: optind opterr optopt POSIXLY CORRECT long options NdA
% LocalWords: option parameter list environ PATH HOME XPG tab LOGNAME LANG PWD
% LocalWords: TERM PAGER TMPDIR getenv name SVr setenv unsetenv putenv opz gcc
% LocalWords: clearenv libc value overwrite string reference result argument