- \href{http://dmalloc.com/}{\textsf{http://dmalloc.com/}} di Gray Watson ed
- \textit{Electric Fence} di Bruce Perens.} di eseguire diagnostiche anche
-molto complesse riguardo l'allocazione della memoria.
-
-
-Una possibile alternativa all'uso di \func{malloc}, che non soffre dei
-problemi di \itindex{memory~leak} \textit{memory leak} descritti in
-precedenza, è la funzione \funcd{alloca}, che invece di allocare la memoria
-nello \itindex{heap} \textit{heap} usa il segmento di \itindex{stack}
-\textit{stack} della funzione corrente. La sintassi è identica a quella di
-\func{malloc}, il suo prototipo è:
-\begin{prototype}{stdlib.h}{void *alloca(size\_t size)}
- Alloca \param{size} byte nello stack.
-
- \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore alla zona di memoria allocata
- in caso di successo e \val{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
- \var{errno} assumerà il valore \errval{ENOMEM}.}
-\end{prototype}
-
-La funzione alloca la quantità di memoria (non inizializzata) richiesta
-dall'argomento \param{size} nel segmento di \itindex{stack} \textit{stack}
-della funzione chiamante. Con questa funzione non è più necessario liberare
-la memoria allocata (e quindi non esiste un analogo della \func{free}) in
-quanto essa viene rilasciata automaticamente al ritorno della funzione.
-
-Come è evidente questa funzione ha molti vantaggi, anzitutto permette di
-evitare alla radice i problemi di \itindex{memory~leak} \textit{memory leak},
-dato che non serve più la deallocazione esplicita; inoltre la deallocazione
-automatica funziona anche quando si usa \func{longjmp} per uscire da una
-subroutine con un salto non locale da una funzione (vedi
-sez.~\ref{sec:proc_longjmp}).
-
-Un altro vantaggio è che in Linux la funzione è molto più veloce di
-\func{malloc} e non viene sprecato spazio, infatti non è necessario gestire un
-pool di memoria da riservare e si evitano così anche i problemi di
-frammentazione di quest'ultimo, che comportano inefficienze sia
-nell'allocazione della memoria che nell'esecuzione dell'allocazione.
-
-Gli svantaggi sono che questa funzione non è disponibile su tutti gli Unix, e
-non è inserita né nello standard POSIX né in SUSv3 (ma è presente in BSD), il
-suo utilizzo quindi limita la portabilità dei programmi. Inoltre la funzione
-non può essere usata nella lista degli argomenti di una funzione, perché lo
-spazio verrebbe allocato nel mezzo degli stessi.
-
-% Questo è riportato solo dal manuale delle glibc, nelle pagine di manuale non c'è
-% traccia di tutto ciò
-%
-%Inoltre se si
-%cerca di allocare troppa memoria non si ottiene un messaggio di errore, ma un
-%segnale di \textit{segment violation} analogo a quello che si avrebbe da una
-%ricorsione infinita.
-% TODO inserire più informazioni su alloca come da man page
-
-
-Inoltre non è chiaramente possibile usare \func{alloca} per allocare memoria
-che deve poi essere usata anche al di fuori della funzione in cui essa viene
-chiamata, dato che all'uscita dalla funzione lo spazio allocato diventerebbe
-libero, e potrebbe essere sovrascritto all'invocazione di nuove funzioni.
-Questo è lo stesso problema che si può avere con le variabili automatiche, su
-cui torneremo in sez.~\ref{sec:proc_auto_var}.
-
-
-Le due funzioni seguenti\footnote{le due funzioni sono state definite con BSD
- 4.3, non fanno parte delle librerie standard del C e mentre sono state
- esplicitamente escluse dallo standard POSIX.} vengono utilizzate soltanto
-quando è necessario effettuare direttamente la gestione della memoria
-associata allo spazio dati di un processo, ad esempio qualora si debba
-implementare la propria versione delle funzioni di allocazione della memoria.
-La prima funzione è \funcd{brk}, ed il suo prototipo è:
-\begin{prototype}{unistd.h}{int brk(void *end\_data\_segment)}
- Sposta la fine del segmento dei dati.
-
- \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
- fallimento, nel qual caso \var{errno} assumerà il valore \errval{ENOMEM}.}
-\end{prototype}
-
-La funzione è un'interfaccia diretta all'omonima system call ed imposta
-l'indirizzo finale del \index{segmento!dati} segmento dati di un processo
-all'indirizzo specificato da \param{end\_data\_segment}. Quest'ultimo deve
-essere un valore ragionevole, ed inoltre la dimensione totale del segmento non
-deve comunque eccedere un eventuale limite (si veda
-sez.~\ref{sec:sys_resource_limit}) imposto sulle dimensioni massime dello
-spazio dati del processo.
-
-Una seconda funzione per la manipolazione delle dimensioni
-\index{segmento!dati} del segmento dati\footnote{in questo caso si tratta
- soltanto di una funzione di libreria, e non di una system call.} è
-\funcd{sbrk}, ed il suo prototipo è:
-\begin{prototype}{unistd.h}{void *sbrk(ptrdiff\_t increment)}
- Incrementa la dimensione dello spazio dati.
-
- \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore all'inizio della nuova zona
- di memoria allocata in caso di successo e \val{NULL} in caso di
- fallimento, nel qual caso \var{errno} assumerà il valore \errval{ENOMEM}.}
-\end{prototype}
-\noindent la funzione incrementa la dimensione lo spazio dati di un programma
-di \param{increment} byte, restituendo il nuovo indirizzo finale dello stesso.
-Un valore nullo permette di ottenere l'attuale posizione della fine del
-\index{segmento!dati} segmento dati.
-
-Queste funzioni sono state deliberatamente escluse dallo standard POSIX.1 e
-per i programmi normali è sempre opportuno usare le funzioni di allocazione
-standard descritte in precedenza, che sono costruite su di esse.
+ \url{http://dmalloc.com/} di Gray Watson ed \textit{Electric Fence} di Bruce
+ Perens.} di eseguire diagnostiche anche molto complesse riguardo
+l'allocazione della memoria. Vedremo alcune delle funzionalità di ausilio
+presenti nella \acr{glibc} in sez.~\ref{sec:proc_memory_adv_management}.
+
+\itindend{memory~leak}
+
+Una possibile alternativa all'uso di \func{malloc}, per evitare di soffrire
+dei problemi di \textit{memory leak} descritti in precedenza, è di allocare la
+memoria nel segmento di \textit{stack} della funzione corrente invece che
+nello \textit{heap}. Per farlo si può usare la funzione \funcd{alloca}, la cui
+sintassi è identica a quella di \func{malloc}; il suo prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{stdlib.h}
+\fdecl{void *alloca(size\_t size)}
+\fdesc{Alloca un'area di memoria nello \textit{stack}.}
+}
+{La funzione ritorna il puntatore alla zona di memoria allocata, in caso
+ di errore il comportamento è indefinito.}
+\end{funcproto}
+
+La funzione alloca la quantità di memoria (non inizializzata) richiesta
+dall'argomento \param{size} nel segmento di \textit{stack} della funzione
+chiamante. Con questa funzione non è più necessario liberare la memoria
+allocata, e quindi non esiste un analogo della \func{free}, in quanto essa
+viene rilasciata automaticamente al ritorno della funzione.
+
+Come è evidente questa funzione ha alcuni vantaggi interessanti, anzitutto
+permette di evitare alla radice i problemi di \textit{memory leak}, dato che
+non serve più la deallocazione esplicita; inoltre la deallocazione automatica
+funziona anche quando si usa \func{longjmp} per uscire da una subroutine con
+un salto non locale da una funzione (vedi sez.~\ref{sec:proc_longjmp}). Un
+altro vantaggio è che in Linux la funzione è molto più veloce di \func{malloc}
+e non viene sprecato spazio, infatti non è necessario gestire un pool di
+memoria da riservare e si evitano così anche i problemi di frammentazione di
+quest'ultimo, che comportano inefficienze sia nell'allocazione della memoria
+che nell'esecuzione dell'allocazione.
+
+Gli svantaggi sono che questa funzione non è disponibile su tutti gli Unix, e
+non è inserita né nello standard POSIX né in SUSv3 (ma è presente in BSD), il
+suo utilizzo quindi limita la portabilità dei programmi. Inoltre la funzione
+non può essere usata nella lista degli argomenti di una funzione, perché lo
+spazio verrebbe allocato nel mezzo degli stessi. Inoltre non è chiaramente
+possibile usare \func{alloca} per allocare memoria che deve poi essere usata
+anche al di fuori della funzione in cui essa viene chiamata, dato che
+all'uscita dalla funzione lo spazio allocato diventerebbe libero, e potrebbe
+essere sovrascritto all'invocazione di nuove funzioni. Questo è lo stesso
+problema che si può avere con le variabili automatiche, su cui torneremo in
+sez.~\ref{sec:proc_var_passing}.
+
+Infine non esiste un modo di sapere se l'allocazione ha avuto successo, la
+funzione infatti viene realizzata inserendo del codice \textit{inline} nel
+programma\footnote{questo comporta anche il fatto che non è possibile
+ sostituirla con una propria versione o modificarne il comportamento
+ collegando il proprio programma con un'altra libreria.} che si limita a
+modificare il puntatore nello \textit{stack} e non c'è modo di sapere se se ne
+sono superate le dimensioni, per cui in caso di fallimento nell'allocazione il
+comportamento del programma può risultare indefinito, dando luogo ad una
+\textit{segment violation} la prima volta che si cerchi di accedere alla
+memoria non effettivamente disponibile.
+
+\index{segmento!dati|(}
+\itindbeg{heap}
+
+Le due funzioni seguenti vengono utilizzate soltanto quando è necessario
+effettuare direttamente la gestione della memoria associata allo spazio dati
+di un processo,\footnote{le due funzioni sono state definite con BSD 4.3, sono
+ marcate obsolete in SUSv2 e non fanno parte delle librerie standard del C e
+ mentre sono state esplicitamente rimosse dallo standard POSIX.1-2001.} per
+poterle utilizzare è necessario definire una della macro di funzionalità (vedi
+sez.~\ref{sec:intro_gcc_glibc_std}) fra \macro{\_BSD\_SOURCE},
+\macro{\_SVID\_SOURCE} e \macro{\_XOPEN\_SOURCE} (ad un valore maggiore o
+uguale di 500). La prima funzione è \funcd{brk}, ed il suo prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{int brk(void *addr)}
+\fdesc{Sposta la fine del segmento dati del processo.}
+}
+{La funzione ritorna $0$ in caso di successo e $-1$ per un errore,
+ nel qual caso \var{errno} assumerà il valore \errcode{ENOMEM}.}
+\end{funcproto}
+
+La funzione è un'interfaccia all'omonima \textit{system call} ed imposta
+l'indirizzo finale del segmento dati di un processo (più precisamente dello
+\textit{heap}) all'indirizzo specificato da \param{addr}. Quest'ultimo deve
+essere un valore ragionevole e la dimensione totale non deve comunque eccedere
+un eventuale limite (vedi sez.~\ref{sec:sys_resource_limit}) sulle dimensioni
+massime del segmento dati del processo.
+
+Il valore di ritorno della funzione fa riferimento alla versione fornita dalla
+\acr{glibc}, in realtà in Linux la \textit{system call} corrispondente
+restituisce come valore di ritorno il nuovo valore della fine del segmento
+dati in caso di successo e quello corrente in caso di fallimento, è la
+funzione di interfaccia usata dalla \acr{glibc} che fornisce i valori di
+ritorno appena descritti; se si usano librerie diverse questo potrebbe non
+accadere.
+
+Una seconda funzione per la manipolazione diretta delle dimensioni del
+segmento dati\footnote{in questo caso si tratta soltanto di una funzione di
+ libreria, anche se basata sulla stessa \textit{system call}.} è
+\funcd{sbrk}, ed il suo prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{void *sbrk(intptr\_t increment)}
+\fdesc{Incrementa la dimensione del segmento dati del processo.}
+}
+{La funzione ritorna il puntatore all'inizio della nuova zona di memoria
+ allocata in caso di successo e \val{NULL} per un errore, nel qual
+ caso \var{errno} assumerà il valore \errcode{ENOMEM}.}
+\end{funcproto}
+
+La funzione incrementa la dimensione dello \textit{heap} di un programma del
+valore indicato dall'argomento \param{increment}, restituendo il nuovo
+indirizzo finale dello stesso. L'argomento è definito come di tipo
+\typed{intptr\_t}, ma a seconda della versione delle librerie e del sistema
+può essere indicato con una serie di tipi equivalenti come \type{ptrdiff\_t},
+\type{ssize\_t}, \ctyp{int}. Se invocata con un valore nullo la funzione
+permette di ottenere l'attuale posizione della fine del segmento dati.
+
+Queste due funzioni sono state deliberatamente escluse dallo standard POSIX.1
+dato che per i normali programmi è sempre opportuno usare le funzioni di
+allocazione standard descritte in precedenza, a meno di non voler realizzare
+per proprio conto un diverso meccanismo di gestione della memoria del segmento
+dati.
+\itindend{heap}
+\index{segmento!dati|)}