\bodydesc{La funzione non ritorna. Il processo viene terminato.}
\end{prototype}
-La funzione chiude tutti i file descriptor appartenenti al processo (si tenga
+La funzione chiude tutti i file descriptor appartenenti al processo; si tenga
presente che questo non comporta il salvataggio dei dati bufferizzati degli
-stream), fa sì che ogni figlio del processo sia adottato da \cmd{init} (vedi
-cap.~\ref{cha:process_handling}), manda un segnale \const{SIGCHLD} al processo
-padre (vedi sez.~\ref{sec:sig_job_control}) ed infine ritorna lo stato di
-uscita specificato in \param{status} che può essere raccolto usando la
-funzione \func{wait} (vedi sez.~\ref{sec:proc_wait}).
+stream, (torneremo sulle due interfacce dei file a partire da
+cap.~\ref{cha:file_intro}), fa sì che ogni figlio del processo sia adottato da
+\cmd{init} (vedi cap.~\ref{cha:process_handling}), manda un segnale
+\const{SIGCHLD} al processo padre (vedi sez.~\ref{sec:sig_job_control}) ed
+infine ritorna lo stato di uscita specificato in \param{status} che può essere
+raccolto usando la funzione \func{wait} (vedi sez.~\ref{sec:proc_wait}).
\subsection{Le funzioni \func{atexit} e \func{on\_exit}}
di errore \errcode{EINVAL} anche se \param{alignment} non è un multiplo della
la dimensione di \code{sizeof(void *)}. Come per le precedenti la memoria
allocata con \func{posix\_memalign} può essere disallocata con
-\func{free}.\footnote{che in caso questo caso è quanto richiesto dallo
- standard.}
+\func{free}.\footnote{che in questo caso è quanto richiesto dallo standard.}
Un secondo caso in cui risulta estremamente utile poter avere un maggior
controllo delle modalità di allocazione della memoria è quello in cui cercano
di \func{malloc}, venissero trovate delle inconsistenze, come delle operazioni
di scrittura oltre i limiti dei buffer allocati. Per questo motivo la funzione
deve essere chiamata prima di qualunque allocazione di memoria, altrimenti
-fallirà con un valore di ritorni di $-1$.
-
-Se come argomento si passa \var{NULL} verrà utilizzata una funzione
-predefinita che stampa un messaggio di errore ed invoca la funzione
-\func{abort} (vedi sez.~\ref{sec:sig_alarm_abort}), altrimenti si dovrà
-utilizzare una funzione ad hoc che riceverà come argomento un codice di tipo
-\type{mcheck\_status}, un tipo enumerato che può assumere soltanto i valori di
-tab.
-
+fallirà con un valore di ritorno pari a $-1$.
+Se come argomento di \func{mcheck} si passa \var{NULL} verrà utilizzata una
+funzione predefinita che stampa un messaggio di errore ed invoca la funzione
+\func{abort} (vedi sez.~\ref{sec:sig_alarm_abort}), altrimenti si dovrà create
+una funzione personalizzata che verrà eseguita ricevendo un unico argomento di
+tipo \type{mcheck\_status},\footnote{trattasi in sostanza di un codice di
+ errore che la funzione di emergenza potrà utilizzare per prendere le
+ opportune azioni.} un tipo enumerato che può assumere soltanto i valori di
+tab.~\ref{tab:mcheck_status_value}.
\begin{table}[htb]
\centering
\footnotesize
- \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|p{7cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{7cm}|}
\hline
\textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
- \macro{}& \\
+ \macro{MCHECK\_OK} & riportato (a \func{mprobe}) se nessuna
+ inconsistenza è presente.\\
+ \macro{MCHECK\_DISABLED}& riportato (a \func{mprobe}) se si è chiamata
+ \func{mcheck} dopo aver già usato
+ \func{malloc}.\\
+ \macro{MCHECK\_HEAD} & i dati immediatamente precedenti il buffer sono
+ stati modificati, avviene in genere quando si
+ decrementa eccessivamente il valore di un
+ puntatore scrivendo poi prima dell'inizio del
+ buffer.\\
+ \macro{MCHECK\_TAIL} & i dati immediatamente seguenti il buffer sono
+ stati modificati, succede quando si va scrivere
+ oltre la dimensione correttta del buffer.\\
+ \macro{MCHECK\_FREE} & il buffer è già stato disallocato.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Valori dello stato.}
+ \caption{Valori dello stato dell'allocazione di memoria ottenibili dalla
+ funzione di teminazione installata con \func{mcheck}.}
\label{tab:mcheck_status_value}
\end{table}
+Una volta che si sia chiamata \func{mcheck} con successo si può anche
+controllare esplicitamente lo stato delle allocazioni (senza aspettare un
+errore nelle relative funzioni) utilizzando la funzione \funcd{mprobe}, il cui
+prototipo è:
+\begin{prototype}{mcheck.h}{enum mcheck\_status mprobe(ptr)}
+ Esegue un controllo di consistenza delle allocazioni.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce un codice fra quelli riportati in
+ tab.\ref{tab:mcheck_status_value}.}
+\end{prototype}
+
+La funzione richiede che si passi come argomento un puntatore ad un blocco di
+memoria precedentemente allocato con \func{malloc} o \func{realloc}, e
+restituisce lo stesso codice di errore che si avrebbe per la funzione di
+emergenza ad una successiva chiamata di una funzione di allocazione, e poi i
+primi due codici che indicano rispettivamente quando tutto è a posto o il
+controllo non è possibile per non aver chiamato \func{mcheck} in tempo.
+
% TODO: trattare le altre funzionalità avanzate di \func{malloc}, mallopt,
-% mtrace, muntrace, mcheck, mallinfo e gli hook
-% con le glibc 2.10 c'è pure malloc_info a sostituire mallinfo, vedi
-% http://udrepper.livejournal.com/20948.html
+% mtrace, muntrace, mallinfo e gli hook con le glibc 2.10 c'è pure malloc_info
+% a sostituire mallinfo, vedi http://udrepper.livejournal.com/20948.html
\section{Argomenti, opzioni ed ambiente di un processo}
\label{sec:proc_options}
terminata da un puntatore nullo.
L'indirizzo della lista delle variabili di ambiente è passato attraverso la
-variabile globale \var{environ}, a cui si può accedere attraverso una semplice
+variabile globale \var{environ}, che viene definita automaticamente per
+cisascun processo, e a cui si può accedere attraverso una semplice
dichiarazione del tipo:
\includecodesnip{listati/env_ptr.c}
un esempio della struttura di questa lista, contenente alcune delle variabili
fig.~\ref{fig:proc_envirno_list}.
\begin{figure}[htb]
\centering
- \includegraphics[width=13cm]{img/environ_var}
+ \includegraphics[width=14cm]{img/environ_var}
\caption{Esempio di lista delle variabili di ambiente.}
\label{fig:proc_envirno_list}
\end{figure}
Gli standard POSIX e XPG3 definiscono alcune di queste variabili (le più
comuni), come riportato in tab.~\ref{tab:proc_env_var}. GNU/Linux le supporta
-tutte e ne definisce anche altre: per una lista più completa si può
-controllare \cmd{man 5 environ}.
+tutte e ne definisce anche altre, in particolare poi alcune funzioni di
+libreria prevedono la presenza di specifiche variabili di ambiente che ne
+modificano il comportamento, come quelle usate per indicare una localizzazione
+e quelle per indicare un fuso orario; una lista più completa che comprende
+queste ed ulteriori variabili si può ottenere con il comando \cmd{man 7
+ environ}.
\begin{table}[htb]
\centering
realizzato a livello delle librerie standard del C che provvedono gli
strumenti adeguati. L'uso di una \textit{variadic function} prevede quindi
tre punti:
-\begin{itemize}
+\begin{itemize*}
\item \textsl{Dichiarare} la funzione come \textit{variadic} usando un
prototipo che contenga una \textit{ellipsis}.
\item \textsl{Definire} la funzione come \textit{variadic} usando la stessa
gestione di un numero variabile di argomenti.
\item \textsl{Invocare} la funzione specificando prima gli argomenti fissi, ed
a seguire quelli addizionali.
-\end{itemize}
+\end{itemize*}
Lo standard ISO C prevede che una \index{variadic} \textit{variadic function}
abbia sempre almeno un argomento fisso; prima di effettuare la dichiarazione
sequenziale; essi verranno estratti dallo \itindex{stack} \textit{stack}
secondo l'ordine in cui sono stati scritti. Per fare questo in \file{stdarg.h}
sono definite delle apposite macro; la procedura da seguire è la seguente:
-\begin{enumerate}
+\begin{enumerate*}
\item Inizializzare un puntatore alla lista degli argomenti di tipo
\macro{va\_list} attraverso la macro \macro{va\_start}.
\item Accedere ai vari argomenti opzionali con chiamate successive alla macro
il secondo e così via.
\item Dichiarare la conclusione dell'estrazione degli argomenti invocando la
macro \macro{va\_end}.
-\end{enumerate}
+\end{enumerate*}
In generale è perfettamente legittimo richiedere meno argomenti di quelli che
potrebbero essere stati effettivamente forniti, e nella esecuzione delle
\macro{va\_arg} ci si può fermare in qualunque momento ed i restanti argomenti
immediate è quella di specificare il numero degli argomenti opzionali come uno
degli argomenti fissi. Una variazione di questo metodo è l'uso di un argomento
per specificare anche il tipo degli argomenti (come fa la stringa di formato
-per \func{printf}).
+per \func{printf}).
Una modalità diversa, che può essere applicata solo quando il tipo degli
argomenti lo rende possibile, è quella che prevede di usare un valore speciale