+
+ In sostanza in questo caso un utente potrà creare un collegamento diretto ad
+ un altro file solo se ne è il proprietario o se questo è un file ordinario
+ senza permessi speciali ed a cui ha accesso in lettura e scrittura.
+
+ Questa funzionalità fornisce una protezione generica che non inficia l'uso
+ ordinario di \func{link}, ma rende impraticabili una serie di possibili
+ abusi della stessa; oltre ad impedire l'uso di un \textit{hard link} come
+ variante in un attacco di \textit{symlink race} (eludendo i
+ \textit{protected symlinks} di cui al punto successivo), evita anche che si
+ possa lasciare un riferimento ad un eventuale programma \acr{suid}
+ vulnerabile, creando un collegamento diretto allo stesso.
+
+
+\item[\sysctlrelfiled{fs}{protected\_symlinks}] Un valore nullo, il default,
+ mantiene il comportamento standard che non pone restrizioni nel seguire i
+ link simbolici. Se il valore viene posto ad 1 vengono attivate delle
+ restrizioni protettive, denominate \itindex{protected~symlinks}
+ \textit{protected symlinks}. Quando vengono attivate una qualunque funzione
+ che esegua la risoluzione di un \textit{pathname} contenente un link
+ simbolico non conforme alle restrizioni fallirà con un errore di
+ \errval{EACCESS}. Per evitare l'errore deve essere soddisfatta una delle
+ seguenti condizioni:
+ \begin{itemize*}
+ \item il link non è in una directory con permessi analoghi a \file{/tmp}
+ (scrivibile a tutti e con lo \textit{sticky bit} attivo);
+ \item il link è in una directory con permessi analoghi a \file{/tmp} ma è
+ soddisfatta una delle condizioni seguenti:
+ \begin{itemize*}
+ \item il link simbolico appartiene al chiamante: il controllo viene fatto
+ usando il \textit{filesystem} \ids{UID} (che normalmente corrisponde
+ all'\ids{UID} effettivo).
+ \item il link simbolico ha lo stesso proprietario della directory.
+ \end{itemize*}
+ \end{itemize*}
+
+ Questa funzionalità consente di rendere impraticabili alcuni attacchi in cui
+ si approfitta di una differenza di tempo fra il controllo e l'uso di un
+ file, ed in particolare quella classe di attacchi viene usualmente chiamati
+ \textit{symlink attack},\footnote{si tratta di un sottoinsieme di quella
+ classe di attacchi chiamata genericamente \textit{TOCTTOU}, acronimo
+ appunto di \textit{Time of check to time of use}.} di cui abbiamo parlato
+ in sez.~\ref{sec:file_temp_file}.
+
+ Un possibile esempio di questo tipo di attacco è quello contro un programma
+ che viene eseguito per conto di un utente privilegiato (ad esempio un
+ programma con il \acr{suid} o lo \acr{sgid} bit attivi) che prima controlla
+ l'esistenza di un file e se non esiste lo crea. Se questa procedura, che è
+ tipica della creazione di file temporanei sotto \file{/tmp}, non viene
+ eseguita in maniera corretta,\footnote{ad esempio con le modalità che
+ abbiamo trattato in sez.~\ref{sec:file_temp_file}, che per quanto note da
+ tempo continuano ad essere ignorate.} un attaccante ha una finestra di
+ tempo in cui può creare prima del programma un \textit{link simbolico} ad un
+ file di sua scelta, compresi file di dispositivo o file a cui non avrebbe
+ accesso, facendolo poi utilizzare al programma.
+
+ Attivando la funzionalità si rende impossibile seguire un link simbolico in
+ una directory temporanea come \texttt{/tmp}, a meno che questo non sia di
+ proprietà del chiamante, o che questo non appartenga al proprietario della
+ directory. Questo impedisce che i link simbolici creati da un attaccante
+ possano essere seguiti da un programma privilegiato (perché apparterranno
+ all'attaccante) mentre quelli creati dall'amministratore (che i genere è il
+ proprietario di \texttt{/tmp}) saranno seguiti comunque.
+