indirizzi di IPv6 sono in genere scritti come sequenze di otto numeri
esadecimali di 4 cifre (cioè a gruppi di 16 bit) usando i due punti come
separatore; cioè qualcosa del tipo
-\texttt{5f1b:df00:ce3e:e200:0020:0800:2078:e3e3}.
-
+\texttt{1080:0000:0000:0008:0800:ba98:2078:e3e3}.
Visto che la notazione resta comunque piuttosto pesante esistono alcune
-abbreviazioni; si può evitare di scrivere gli zeri iniziali per cui si
-può scrivere \texttt{1080:0:0:0:8:800:ba98:2078:e3e3}; se poi un intero è
-zero si può omettere del tutto, così come un insieme di zeri (ma questo
-solo una volta per non generare ambiguità) per cui il precedente indirizzo
-si può scrivere anche come \texttt{1080::8:800:ba98:2078:e3e3}.
+abbreviazioni: si può evitare di scrivere gli zeri iniziali delle singole
+cifre, abbreviando l'indirizzo precedente in
+\texttt{1080:0:0:8:800:ba98:2078:e3e3}; se poi un intero è zero si può
+omettere del tutto, così come un insieme di zeri (ma questo solo una volta per
+non generare ambiguità) per cui il precedente indirizzo si può scrivere anche
+come \texttt{1080::8:800:ba98:2078:e3e3}.
Infine per scrivere un indirizzo IPv4 all'interno di un indirizzo IPv6 si
può usare la vecchia notazione con i punti, per esempio