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indirizzi di IPv6 sono in genere scritti come sequenze di otto numeri
esadecimali di 4 cifre (cioè a gruppi di 16 bit) usando i due punti come
separatore; cioè qualcosa del tipo
-\texttt{5f1b:df00:ce3e:e200:0020:0800:2078:e3e3}.
-
+\texttt{1080:0000:0000:0008:0800:ba98:2078:e3e3}.
Visto che la notazione resta comunque piuttosto pesante esistono alcune
-abbreviazioni; si può evitare di scrivere gli zeri iniziali per cui si
-può scrivere \texttt{1080:0:0:0:8:800:ba98:2078:e3e3}; se poi un intero è
-zero si può omettere del tutto, così come un insieme di zeri (ma questo
-solo una volta per non generare ambiguità) per cui il precedente indirizzo
-si può scrivere anche come \texttt{1080::8:800:ba98:2078:e3e3}.
+abbreviazioni: si può evitare di scrivere gli zeri iniziali delle singole
+cifre, abbreviando l'indirizzo precedente in
+\texttt{1080:0:0:8:800:ba98:2078:e3e3}; se poi un intero è zero si può
+omettere del tutto, così come un insieme di zeri (ma questo solo una volta per
+non generare ambiguità) per cui il precedente indirizzo si può scrivere anche
+come \texttt{1080::8:800:ba98:2078:e3e3}.
Infine per scrivere un indirizzo IPv4 all'interno di un indirizzo IPv6 si
può usare la vecchia notazione con i punti, per esempio
valore nell'intervallo \texttt{FE80}--\texttt{FEBF} e vengono in genere usati
per la configurazione automatica dell'indirizzo al bootstrap e per la ricerca
dei vicini (vedi \ref{sec:IP_ipv6_autoconf}); un pacchetto che abbia tale
-indirizzo come sorgente o destinazione non deve venire ritrasmesso dai router.
+indirizzo come sorgente o destinazione non deve venire ritrasmesso dai router,
+sono gli indirizzi che identificano la macchina sulla rete locale, per questo
+sono chiamati in questo modo, in quanto sono usati solo su di essa.
Un indirizzo \textit{site-local} invece è usato per l'indirizzamento
all'interno di un sito che non necessita di un prefisso globale; la struttura
automaticamente il suo indirizzo acquisendo i parametri necessari per potersi
connettere a internet.
-L'auto-configurazione sfrutta gli indirizzi link-local; qualora sul nodo sia
+L'auto-configurazione sfrutta gli indirizzi \textit{link-local}; qualora sul nodo sia
presente una scheda di rete che supporta lo standard IEEE802 (ethernet) questo
garantisce la presenza di un indirizzo fisico a 48 bit unico; pertanto il nodo
può assumere automaticamente senza pericoli di collisione l'indirizzo
-link-local \texttt{FE80::xxxx:xxxx:xxxx} dove \texttt{xxxx:xxxx:xxxx} è
+\textit{link-local} \texttt{FE80::xxxx:xxxx:xxxx} dove \texttt{xxxx:xxxx:xxxx} è
l'indirizzo hardware della scheda di rete.
Nel caso in cui non sia presente una scheda che supporta lo standard IEEE802
-allora il nodo assumerà ugualmente un indirizzo link-local della forma
+allora il nodo assumerà ugualmente un indirizzo \textit{link-local} della forma
precedente, ma il valore di \texttt{xxxx:xxxx:xxxx} sarà generato
casualmente; in questo caso la probabilità di collisione è di 1 su 300
milioni. In ogni caso per prevenire questo rischio il nodo invierà un
Una volta ottenuto un indirizzo locale valido diventa possibile per il nodo
comunicare con la rete locale; sono pertanto previste due modalità di
auto-configurazione, descritte nelle seguenti sezioni. In ogni caso
-l'indirizzo link-local resta valido.
+l'indirizzo \textit{link-local} resta valido.
\subsection{Auto-configurazione stateless}
\label{sec:stateless}
Questa è la forma più semplice di auto-configurazione, possibile quando
-l'indirizzo globale può essere ricavato dall'indirizzo link-local cambiando
+l'indirizzo globale può essere ricavato dall'indirizzo \textit{link-local} cambiando
semplicemente il prefisso a quello assegnato dal provider per ottenere un
indirizzo globale.
sez.~\ref{sec:IP_ipv6_multicast}); a questo punto devono inviare un messaggio
ICMP \textit{Router solicitation} a tutti i router locali usando l'indirizzo
\textit{multicast} \texttt{FF02::2} usando come sorgente il proprio indirizzo
-link-local.
+\textit{link-local}.
Il router risponderà con un messaggio ICMP \textit{Router Advertisement} che
fornisce il prefisso e la validità nel tempo del medesimo, questo tipo di
messaggio può essere trasmesso anche a intervalli regolari. Il messaggio
contiene anche l'informazione che autorizza un nodo a autocostruire
-l'indirizzo, nel qual caso, se il prefisso unito all'indirizzo link-local non
+l'indirizzo, nel qual caso, se il prefisso unito all'indirizzo \textit{link-local} non
supera i 128 bit, la stazione ottiene automaticamente il suo indirizzo
globale.
che offra una versione IPv6 del DHCP; un apposito gruppo di \textit{multicast}
\texttt{FF02::1:0} è stato riservato per questi server; in questo caso il nodo
interrogherà il server su questo indirizzo di \textit{multicast} con
-l'indirizzo link-local e riceverà un indirizzo unicast globale.
+l'indirizzo \textit{link-local} e riceverà un indirizzo unicast globale.
\section{Il protocollo ICMP}