-dei \textsl{file di lock} (per i quali esiste anche una opportuna directory,
-\file{/var/lock}, nel filesystem standard). Per questo si usa la
-caratteristica della funzione \func{open} (illustrata in
-sez.~\ref{sec:file_open_close}) che prevede\footnote{questo è quanto dettato dallo
- standard POSIX.1, ciò non toglie che in alcune implementazioni questa
- tecnica possa non funzionare; in particolare per Linux, nel caso di NFS, si
- è comunque soggetti alla possibilità di una \itindex{race~condition}
- \textit{race condition}.} che essa ritorni un errore quando usata con i
-flag di \const{O\_CREAT} e \const{O\_EXCL}. In tal modo la creazione di un
-\textsl{file di lock} può essere eseguita atomicamente, il processo che crea
-il file con successo si può considerare come titolare del lock (e della
-risorsa ad esso associata) mentre il rilascio si può eseguire con una chiamata
-ad \func{unlink}.
+dei \textsl{file di lock} (per i quali è stata anche riservata una opportuna
+directory, \file{/var/lock}, nella standardizzazione del \textit{Filesystem
+ Hyerarchy Standard}). Per questo si usa la caratteristica della funzione
+\func{open} (illustrata in sez.~\ref{sec:file_open_close}) che
+prevede\footnote{questo è quanto dettato dallo standard POSIX.1, ciò non
+ toglie che in alcune implementazioni questa tecnica possa non funzionare; in
+ particolare per Linux, nel caso di NFS, si è comunque soggetti alla
+ possibilità di una \itindex{race~condition} \textit{race condition}.} che
+essa ritorni un errore quando usata con i flag di \const{O\_CREAT} e
+\const{O\_EXCL}. In tal modo la creazione di un \textsl{file di lock} può
+essere eseguita atomicamente, il processo che crea il file con successo si può
+considerare come titolare del lock (e della risorsa ad esso associata) mentre
+il rilascio si può eseguire con una chiamata ad \func{unlink}.