+Il programma usa delle variabili globali (\texttt{\small 4--18}) per mantenere
+i valori relativi agli oggetti usati per la comunicazione inter-processo; si è
+definita inoltre una apposita struttura \struct{DirProp} che contiene i dati
+relativi alle proprietà che si vogliono mantenere nella memoria condivisa, per
+l'accesso da parte dei client.
+
+Il programma, dopo la sezione, omessa, relativa alla gestione delle opzioni da
+riga di comando, che si limitano alla eventuale stampa di un messaggio di
+aiuto a video ed all'impostazione della durata dell'intervallo con cui viene
+ripetuto il calcolo delle proprietà della directory, controlla (\texttt{\small
+ 25--28}) che sia stato specificato un parametro (il nome della directory da
+tenere sotto controllo) senza il quale esce immediatamente con un messaggio di
+errore.
+
+Il passo successivo (\texttt{\small 29--31}) è quello di installare i gestori
+per i segnali di terminazione, infatti, visto che il programma è progettato
+come server, non è prevista una conclusione esplicita nel corpo principale,
+per cui, per gestire l'uscita, si è fatto uso di questi ultimi.
+
+Si può poi passare a creare (\texttt{\small 32--45}) gli oggetti di
+intercomunicazione necessari. Si ricava (\texttt{\small 33}) una chiave usando
+il nome del programma, con questa si ottiene (\texttt{\small 34--38}) un
+segmento di memoria condivisa \var{shmid} (uscendo in caso di errore), che si
+aggancia (\texttt{\small 39--41}) al processo all'indirizzo \var{shmptr}; sarà
+attraverso questo puntatore che potremo accedere alla memoria condivisa, che
+sarà vista nella forma data da \struct{DirProp}. Infine con la stessa chiave
+si crea (\texttt{\small 42--45}) anche un mutex, che utilizzaremo per regolare
+l'accesso alla memoria condivisa.
+
+Una volta completata l'inizializzazione e la creazione degli oggetti di
+intercomunicazione il programma eseguirà indefinitamente (\texttt{\small
+ 46--53}) il ciclo principale: si inizia bloccando il mutex (\texttt{\small
+ 48}) per poter accedere alla memoria condivisa (la funzione si bloccherà
+automaticamente se qualche client sta leggendo), poi si cancellano
+(\texttt{\small 49}) i valori precedentemente memorizzati, e si esegue
+(\texttt{\small 50}) un nuovo calcolo degli stessi; infine si sblocca il mutex
+(\texttt{\small 51}), e si attende (\texttt{\small 52}) per il periodo di
+tempo specificato a riga di comando con l'opzione \code{-p}.
+
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{lstlisting}{}
+...
+/*
+ * Routine to print file name and size inside DirScan
+ */
+int ComputeValues(struct dirent * direntry)
+{
+ struct stat data;
+ stat(direntry->d_name, &data); /* get stat data */
+ shmptr->tot_size += data.st_size;
+ shmptr->tot_files++;
+ if (S_ISREG(data.st_mode)) shmptr->tot_regular++;
+ if (S_ISFIFO(data.st_mode)) shmptr->tot_fifo++;
+ if (S_ISLNK(data.st_mode)) shmptr->tot_link++;
+ if (S_ISDIR(data.st_mode)) shmptr->tot_dir;
+ if (S_ISBLK(data.st_mode)) shmptr->tot_block;
+ if (S_ISCHR(data.st_mode)) shmptr->tot_char;
+ if (S_ISSOCK(data.st_mode)) shmptr->tot_sock;
+ return 0;
+}
+/*
+ * Signal Handler to manage termination
+ */
+void HandSIGTERM(int signo) {
+ MutexLock(mutex);
+ if (shmdt(shmptr)) {
+ perror("Error detaching shared memory");
+ exit(1);
+ }
+ if (shmctl(shmid, IPC_RMID, NULL)) {
+ perror("Cannot remove shared memory segment");
+ exit(1);
+ }
+ MutexRemove(mutex);
+ exit(0);
+}
+ \end{lstlisting}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Codice delle funzione ausiliarie usate da \file{DirMonitor.c}.}
+ \label{fig:ipc_dirmonitor_sub}
+\end{figure}
+
+Si noti come per il calcolo dei valori da mantenere nella memoria condivisa si
+sia usata ancora una volta la funzione \func{DirScan}, già utilizzata (e
+descritta in dettaglio) in \secref{sec:file_dir_read}, che ci permette di
+effettuare la scansione delle voci della directory, chiamando per ciascuna di
+esse la funzione \func{ComputeValues}, che esegue tutti i calcoli necessari.
+
+Il codice di quest'ultima è riportato in \figref{fig:ipc_dirmonitor_sub}. Come
+si vede la funzione (\texttt{\small 5--19}) è molto semplice e si limita a
+chiamare (\texttt{\small 8}) la funzione \func{stat} sul file indicato da
+ciascuna voce, per ottenerne i dati, che poi utilizza per incrementare i vari
+contatori.
+
+Dato che la funzione è chiamata da \func{DirScan}, si è all'interno del ciclo
+principale del programma, con un mutex acquisito, perciò non è necessario
+effettuare nessun controllo e si può accedere direttamente alla memoria
+condivisa usando \var{shmptr} riempiendo i campi della struttura
+\struct{DirProp}; così prima (\texttt{\small 9--10}) si sommano le dimensioni
+dei file ed il loro numero, poi utilizzando le macro di
+\tabref{tab:file_type_macro}, si contano (\texttt{\small 11--17}) quanti ce ne
+sono per ciascun tipo.
+
+In \figref{fig:ipc_dirmonitor_sub} è riportato inoltre (\texttt{\small
+ 23--35}) il codice del gestore di segnali usato per terminare il programma,
+che si incarica di cancellare tutti gli oggetti non più necessari.
+
+Anzitutto (\texttt{\small 24}) si acquisisce il mutex per evitare di operare
+mentre un client sta ancora leggendo i dati, dopo di che si distacca
+(\texttt{\small 25--28}) il segmento e lo si cancella (\texttt{\small
+ 29--32}). Infine (\texttt{\small 33}) si rimuove il mutex e si esce.
+
+
+%% Per capire meglio il funzionamento delle funzioni facciamo ancora una volta
+%% riferimento alle strutture con cui il kernel implementa i segmenti di memoria
+%% condivisa; uno schema semplificato della struttura è illustrato in
+%% \figref{fig:ipc_shm_struct}.
+
+%% \begin{figure}[htb]
+%% \centering
+%% \includegraphics[width=10cm]{img/shmstruct}
+%% \caption{Schema dell'implementazione dei segmenti di memoria condivisa in
+%% Linux.}
+%% \label{fig:ipc_shm_struct}
+%% \end{figure}
+