+Uno standard più attinente al sistema nel suo complesso (e che concerne sia il
+kernel che le librerie e` lo standard POSIX. Esso prende origine dallo
+standard ANSI C, che contiene come sottoinsieme, prevedendo ulteriori capacità
+per le funzioni in esso definite, ed aggiungendone di nuove. Le estensioni
+principali sono
+
+In realtà POSIX è una famiglia di standard diversi, il cui nome, suggerito da
+Richard Stallman, sta per \textit{Portable Operating System Interface}, ma la
+X finale denuncia la sua stretta relazione con i sistemi unix. Esso nasce dal
+lavoro dell'IEEE (\textit{Institute of Electrical and Electronics Engeneers})
+che ne produsse una prima versione, nota come IEEE 1003.1-1988, mirante a
+standardizzare l'interfaccia con il sistema operativo.
+
+Ma gli standard POSIX non si limitano alla standardizzazione delle funzioni di
+libreria, e in seguito sono stati prodotti anche altri standard per la shell e
+le utilities di sistema (1003.2), per le estensioni realtime e per i thread
+(1003.1d e 1003.1c) e vari altri.
+
+Benché lo standard POSIX sia basato sui sistemi unix esso definisce comunque
+una interfaccia e non fa riferimento ad una specifica implementazione (ad
+esempio esiste anche una implementazione di questo standard pure sotto Windows
+NT). Lo standard si è evoluto nel tempo ed una versione più aggiornata (quella
+che viene normalmente denominata POSIX.1) è stata rilasciata come standard
+internazionale con la sigla ISO/IEC 9945-1:1996.
+
+Le \acr{glibc} implementano tutte le funzioni definite nello standard POSIX.1,
+e Linux;
+
+
+\subsection{Lo standard X/Open -- XPG3}
+\label{sec:intro_xopen}
+
+Il consorzio X/Open nacque nel 1984 come consorzio di venditori di sistemi
+unix per giungere ad una armonizzazione dele varie implementazioni di unix.
+Per far questo iniziò a pubblicare una serie di documentazioni e specifiche
+sotto il nome di \textit{X/Open Portability Guide} (che chiameremo XPGn).
+
+
+Nel 1989 produsse una terza versione della sua guida particolarmente
+voluminosa (la \textit{X/Open Portability Guide, Issue 3}), che venne presa
+come riferimento da vari produttori, e al cui interno definiva una ulteriore
+standardizzazione dell'interfaccia ad un sistema unix.
+
+Questo standard, detto anche XPG3 dal nome della suddetta guida, è sempre
+basato sullo standard POSIX.1, ma prevede una serie di funzionalità aggiuntive
+fra cui le specifiche delle API per l'interfaccia grafica (X11).
+
+Nel 1992 lo standard venne rivisto con una nuova versione della guida (XPG4)
+che aggiungeva l'interfaccia XTI (\textit{X transport Interface}) mirante a
+soppiantare (senza molto successo) quella l'interfaccia dei socket derivata da
+BSD.
+
+
+\subsection{Gli standard UNIX -- Open Group}
+\label{sec:intro_opengroup}
+
+Nel 1993 il marchi Unix passò di proprietà dalla Novell (che a sua volta lo
+aveva comprato dalla AT\&T) al consorzio X/Open, che iniziò a pubblicare le
+sue specifiche sotto il nome di \textit{Single UNIX Specification},
+
+
+
+
+
+\subsection{Il comportamento standard del \cmd{gcc}}
+\label{sec:intro_gcc_behaviuor}
+
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+
+\subsection{Prototipi e puntatori}
+\label{sec:intro_function}