Una parte del kernel, lo \itindex{scheduler} \textit{scheduler}, si occupa di
stabilire, ad intervalli fissi e sulla base di un opportuno calcolo delle
priorità, quale ``\textsl{processo}'' deve essere posto in esecuzione (il
-cosiddetto \itindex{prehemptive~multitasking} \textit{prehemptive
+cosiddetto \itindex{preemptive~multitasking} \textit{preemptive
multitasking}). Questo verrà comunque eseguito in modalità protetta; quando
necessario il processo potrà accedere alle risorse hardware soltanto
attraverso delle opportune chiamate al sistema che restituiranno il controllo
(descritta in dettaglio in sez.~\ref{sec:sess_login}). Questa procedura si
incarica di verificare l'identità dell'utente, in genere attraverso la
richiesta di una parola d'ordine (la \textit{password}), anche se sono
-possibili meccanismi diversi.\footnote{Ad esempio usando la libreria PAM
+possibili meccanismi diversi.\footnote{ad esempio usando la libreria PAM
(\textit{Pluggable Autentication Methods}) è possibile astrarre
completamente dai meccanismi di autenticazione e sostituire ad esempio l'uso
delle password con meccanismi di identificazione biometrica.}
definendo gruppi di lavoro, di accesso a determinate risorse, ecc.
L'utente e il gruppo sono identificati da due numeri, la cui corrispondenza ad
-un nome espresso in caratteri è inserita nei due file \file{/etc/passwd} e
-\file{/etc/groups}.\footnote{in realtà negli sistemi più moderni, come vedremo
- in sez.~\ref{sec:sys_user_group} queste informazioni possono essere
+un nome espresso in caratteri è inserita nei due file \conffile{/etc/passwd} e
+\conffile{/etc/group}.\footnote{in realtà negli sistemi più moderni, come
+ vedremo in sez.~\ref{sec:sys_user_group} queste informazioni possono essere
mantenute, con l'uso del \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service
Switch}, su varie tipologie di supporti, compresi server centralizzati
come LDAP.} Questi numeri sono l'\textit{user identifier}, detto in breve
\file{malloc.h}&$\bullet$& & Allocazione della memoria.\\
\file{setjmp.h}&$\bullet$& & Salti non locali.\\
\file{signal.h}& &$\bullet$& Gestione dei segnali.\\
- \file{stdarg.h}&$\bullet$& & .\\
+ \file{stdarg.h}&$\bullet$& & Gestione di funzioni a argomenti
+ variabili.\\
\file{stdio.h} &$\bullet$& & I/O bufferizzato in standard ANSI C.\\
- \file{stdlib.h}&$\bullet$& & definizioni della libreria standard.\\
+ \file{stdlib.h}&$\bullet$& & Definizioni della libreria standard.\\
\file{string.h}&$\bullet$& & Manipolazione delle stringhe.\\
\file{time.h} & &$\bullet$& Gestione dei tempi.\\
\file{times.h} &$\bullet$& & Gestione dei tempi.\\
Lo sviluppo di BSD iniziò quando la fine della collaborazione fra l'Università
di Berkeley e la AT\&T generò una delle prime e più importanti fratture del
-mondo Unix. L'Università di Berkley proseguì nello sviluppo della base di
+mondo Unix. L'Università di Berkeley proseguì nello sviluppo della base di
codice di cui disponeva, e che presentava parecchie migliorie rispetto alle
versioni allora disponibili, fino ad arrivare al rilascio di una versione
completa di Unix, chiamata appunto BSD, del tutto indipendente dal codice
-% LocalWords: like kernel multitasking scheduler prehemptive sez swap is cap
+% LocalWords: like kernel multitasking scheduler preemptive sez swap is cap
% LocalWords: everything bootstrap init shell Windows Foundation system call
% LocalWords: fig libc uClib glibc embedded Library POSIX username PAM Methods
% LocalWords: Pluggable Autentication group supplementary Name Service Switch