%% fileunix.tex
%%
-%% Copyright (C) 2000-2007 Simone Piccardi. Permission is granted to
+%% Copyright (C) 2000-2009 Simone Piccardi. Permission is granted to
%% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free
%% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the
%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo",
titolarità del file viste in
sez.~\ref{sec:file_ownership_management}. Con questa
opzione l'argomento \param{mode} deve essere
- specificato. \\
+ specificato.\\
\const{O\_EXCL} & Usato in congiunzione con \const{O\_CREAT} fa sì che
la precedente esistenza del file diventi un
errore\protect\footnotemark\ che fa fallire
- \func{open} con \errcode{EEXIST}. \\
+ \func{open} con \errcode{EEXIST}.\\
\const{O\_NONBLOCK}& Apre il file in modalità non bloccante, e
comporta che \func{open} ritorni immediatamente anche
quando dovrebbe bloccarsi (l'opzione ha senso solo per
- le fifo, vedi sez.~\ref{sec:ipc_named_pipe}). \\
+ le fifo, vedi sez.~\ref{sec:ipc_named_pipe}).\\
\const{O\_NOCTTY} & Se \param{pathname} si riferisce ad un dispositivo di
terminale, questo non diventerà il terminale di
controllo, anche se il processo non ne ha ancora uno
- (si veda sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}). \\
+ (si veda sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}).\\
\const{O\_SHLOCK} & Apre il file con uno shared lock (vedi
sez.~\ref{sec:file_locking}). Specifica di BSD,
- assente in Linux. \\
+ assente in Linux.\\
\const{O\_EXLOCK} & Apre il file con un lock esclusivo (vedi
sez.~\ref{sec:file_locking}). Specifica di BSD,
assente in Linux.\\
\const{O\_TRUNC} & Se usato su un file di dati aperto in scrittura,
ne tronca la lunghezza a zero; con un terminale o una
fifo viene ignorato, negli altri casi il
- comportamento non è specificato. \\
+ comportamento non è specificato.\\
\const{O\_NOFOLLOW}& Se \param{pathname} è un link simbolico la chiamata
fallisce. Questa è un'estensione BSD aggiunta in Linux
dal kernel 2.1.126. Nelle versioni precedenti i link
simbolici sono sempre seguiti, e questa opzione è
- ignorata. \\
+ ignorata.\\
\const{O\_DIRECTORY}&Se \param{pathname} non è una directory la chiamata
fallisce. Questo flag è specifico di Linux ed è stato
introdotto con il kernel 2.1.126 per evitare dei
\func{opendir} viene chiamata su una fifo o su un
dispositivo associato ad una unità a nastri, non deve
dispositivo a nastri; non deve essere utilizzato
- al di fuori dell'implementazione di \func{opendir}. \\
- \const{O\_LARGEFILE}&nel caso di sistemi a 32 bit che supportano file di
+ al di fuori dell'implementazione di \func{opendir}.\\
+ \const{O\_LARGEFILE}&Nel caso di sistemi a 32 bit che supportano file di
grandi dimensioni consente di aprire file le cui
dimensioni non possono essere rappresentate da numeri
- a 31 bit. \\
+ a 31 bit.\\
\hline
\hline % modalità di operazione coi file
\const{O\_APPEND} & Il file viene aperto in \itindex{append~mode}
leggere e quello di \func{write} in caso di
impossibilità di scrivere immediatamente. Questa
modalità ha senso solo per le fifo e per alcuni file
- di dispositivo. \\
+ di dispositivo.\\
\const{O\_NDELAY} & In Linux\footnotemark\ è sinonimo di
\const{O\_NONBLOCK}.\\
\const{O\_ASYNC} & Apre il file per l'I/O in modalità asincrona (vedi
sez.~\ref{sec:file_asyncronous_io}). Quando è
impostato viene generato il segnale \const{SIGIO}
tutte le volte che sono disponibili dati in input
- sul file. \\
+ sul file.\\
\const{O\_SYNC} & Apre il file per l'input/output sincrono: ogni
\func{write} bloccherà fino al completamento della
scrittura di tutti i dati sull'hardware
sottostante.\\
- \const{O\_FSYNC} & sinonimo di \const{O\_SYNC}, usato da BSD. \\
+ \const{O\_FSYNC} & Sinonimo di \const{O\_SYNC}, usato da BSD.\\
\const{O\_DSYNC} & Variante di I/O sincrono definita da POSIX; presente
dal kernel 2.1.130 come sinonimo di
- \const{O\_SYNC}. \\
+ \const{O\_SYNC}.\\
\const{O\_RSYNC} & Variante analoga alla precedente, trattata allo stesso
- modo. \\
+ modo.\\
\const{O\_NOATIME} & Blocca l'aggiornamento dei tempi di accesso dei
file (vedi sez.~\ref{sec:file_file_times}). Per molti
filesystem questa funzionalità non è disponibile per
alle dimensioni dei blocchi del filesystem; per il
kernel 2.6 basta che siano allineati a multipli di 512
byte.\\
+ \const{O\_CLOEXEC} & Attiva la modalità di \textit{close-on-exec} (vedi
+ sez.~\ref{sec:file_sharing} e
+ \ref{sec:file_fcntl}).\footnotemark\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori e significato dei vari bit del \textit{file status flag}.}
\footnotetext[5]{l'opzione origina da SVr4, dove però causava il ritorno da
una \func{read} con un valore nullo e non con un errore, questo introduce
un'ambiguità, dato che come vedremo in sez.~\ref{sec:file_read} il ritorno di
- zero da parte di \func{read} ha il significato di una end-of-file.}
+ zero da parte di \func{read} ha il significato di una \textit{end-of-file}.}
\footnotetext[6]{l'opzione è stata introdotta dalla SGI in IRIX, e serve
sostanzialmente a permettere ad alcuni programmi (in genere database) la
anche in FreeBSD, senza limiti di allineamento dei buffer. In Linux è stata
introdotta con il kernel 2.4.10, le versioni precedenti la ignorano.}
+\footnotetext[7]{introdotto con il kernel 2.6.23, per evitare una
+ \itindex{race~condition} \textit{race condition} che si può verificare con i
+ \itindex{thread} \textit{thread}, fra l'apertura del file e l'impostazione
+ della suddetta modalità con \func{fcntl}.}
Questa caratteristica permette di prevedere qual è il valore del file
descriptor che si otterrà al ritorno di \func{open}, e viene talvolta usata da
all'inizio del file.
L'argomento \param{mode} indica i permessi con cui il file viene creato; i
-valori possibili sono gli stessi già visti in sez.~\ref{sec:file_perm_overview}
-e possono essere specificati come OR binario delle costanti descritte in
-tab.~\ref{tab:file_bit_perm}. Questi permessi sono filtrati dal valore di
-\var{umask} (vedi sez.~\ref{sec:file_perm_management}) per il processo.
+valori possibili sono gli stessi già visti in
+sez.~\ref{sec:file_perm_overview} e possono essere specificati come OR binario
+delle costanti descritte in tab.~\ref{tab:file_bit_perm}. Questi permessi sono
+filtrati dal valore di \itindex{umask} \textit{umask} (vedi
+sez.~\ref{sec:file_perm_management}) per il processo.
La funzione prevede diverse opzioni, che vengono specificate usando vari bit
dell'argomento \param{flags}. Alcuni di questi bit vanno anche a costituire
condition}, vedi sez.~\ref{sec:file_atomic}).
Non tutti i file supportano la capacità di eseguire una \func{lseek}, in
-questo caso la funzione ritorna l'errore \errcode{EPIPE}. Questo, oltre che per
-i tre casi citati nel prototipo, vale anche per tutti quei dispositivi che non
-supportano questa funzione, come ad esempio per i file di
+questo caso la funzione ritorna l'errore \errcode{ESPIPE}. Questo, oltre che
+per i tre casi citati nel prototipo, vale anche per tutti quei dispositivi che
+non supportano questa funzione, come ad esempio per i file di
terminale.\footnote{altri sistemi, usando \const{SEEK\_SET}, in questo caso
ritornano il numero di caratteri che vi sono stati scritti.} Lo standard
POSIX però non specifica niente in proposito. Infine alcuni file speciali, ad
sez.~\ref{sec:sig_gen_beha}. La seconda si verifica quando il file è aperto
in modalità non bloccante (vedi sez.~\ref{sec:file_noblocking}) e non ci sono
dati in ingresso: la funzione allora ritorna immediatamente con un errore
-\errcode{EAGAIN}\footnote{BSD usa per questo errore la costante
+\errcode{EAGAIN}\footnote{in BSD si usa per questo errore la costante
\errcode{EWOULDBLOCK}, in Linux, con le \acr{glibc}, questa è sinonima di
\errcode{EAGAIN}.} che indica soltanto che non essendoci al momento dati
disponibili occorre provare a ripetere la lettura in un secondo tempo.
l'emulazione per i vecchi kernel che non hanno la system call, è stato
aggiunto con la versione 2.1, in versioni precedenti sia del kernel che
delle librerie la funzione non è disponibile.} (quello che viene chiamato
-normalmente Unix98, vedi sez.~\ref{sec:intro_opengroup}) è stata introdotta la
+normalmente Unix98, vedi sez.~\ref{sec:intro_xopen}) è stata introdotta la
definizione di un'altra funzione di lettura, \funcd{pread}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}
{ssize\_t pread(int fd, void * buf, size\_t count, off\_t offset)}
si veda sez.~\ref{sec:ipc_file_lock}).
-\subsection{La funzioni \func{sync} e \func{fsync}}
+\subsection{Le funzioni \func{sync} e \func{fsync}}
\label{sec:file_sync}
Come accennato in sez.~\ref{sec:file_close} tutte le operazioni di scrittura
in Linux il valore utilizzato è di 5 secondi; con le nuove versioni\footnote{a
partire dal kernel 2.2.8} poi, è il kernel che si occupa direttamente di
tutto quanto attraverso il demone interno \cmd{bdflush}, il cui comportamento
-può essere controllato attraverso il file \file{/proc/sys/vm/bdflush} (per il
-significato dei valori si può leggere la documentazione allegata al kernel in
-\file{Documentation/sysctl/vm.txt}).
+può essere controllato attraverso il file \procfile{/proc/sys/vm/bdflush} (per
+il significato dei valori si può leggere la documentazione allegata al kernel
+in \file{Documentation/sysctl/vm.txt}).
Quando si vogliono scaricare soltanto i dati di un file (ad esempio essere
sicuri che i dati di un database sono stati registrati su disco) si possono
\begin{functions}
\headdecl{unistd.h}
\funcdecl{int fsync(int fd)}
- Sincronizza dati e metadati del file \param{fd}
+ Sincronizza dati e meta-dati del file \param{fd}
\funcdecl{int fdatasync(int fd)}
Sincronizza i dati del file \param{fd}.
Entrambe le funzioni forzano la sincronizzazione col disco di tutti i dati del
file specificato, ed attendono fino alla conclusione delle operazioni;
-\func{fsync} forza anche la sincronizzazione dei metadati del file (che
+\func{fsync} forza anche la sincronizzazione dei meta-dati del file (che
riguardano sia le modifiche alle tabelle di allocazione dei settori, che gli
altri dati contenuti \index{inode} nell'inode che si leggono con \func{fstat},
come i tempi del file).
delle directory.}
-\subsection{La funzioni \func{dup} e \func{dup2}}
+\subsection{Le funzioni \func{dup} e \func{dup2}}
\label{sec:file_dup}
Abbiamo già visto in sez.~\ref{sec:file_sharing} come un processo figlio
file descriptor è \textsl{duplicato}, da cui il nome della funzione.
\begin{figure}[htb]
- \centering \includegraphics[width=15cm]{img/filedup}
+ \centering \includegraphics[width=14cm]{img/filedup}
\caption{Schema dell'accesso ai file duplicati}
\label{fig:file_dup}
\end{figure}
\param{newfd} è aperto la duplicazione avverrà su un altro file descriptor).
+
+\subsection{Le funzioni \func{openat}, \func{mkdirat} e affini}
+\label{sec:file_openat}
+
+Un problema che si pone con l'uso della funzione \func{open}, così come per
+molte altre funzioni che accettano come argomenti dei pathname relativi, è
+che, quando un pathname relativo non fa riferimento alla directory di lavoro
+corrente, è possibile che alcuni dei suoi componenti vengano modificati in
+parallelo alla chiamata a \func{open}, e questo lascia aperta la possibilità
+di una \itindex{race~condition} \textit{race condition}.
+
+Inoltre come già accennato, la directory di lavoro corrente è una proprietà
+del singolo processo; questo significa che quando si lavora con i
+\itindex{thread} \textit{thread} essa sarà la stessa per tutti, ma esistono
+molti casi in cui sarebbe invece utile che ogni singolo \itindex{thread}
+\textit{thread} avesse la sua directory di lavoro.
+
+Per risolvere questi problemi, riprendendo una interfaccia già presente in
+Solaris, a fianco delle normali funzioni che operano sui file (come
+\func{open}, \func{mkdir}, ecc.) sono state introdotte delle ulteriori
+funzioni, contraddistinte dal suffisso \texttt{at}, che permettono l'apertura
+di un file (o le rispettive altre operazioni) usando un pathname relativo ad
+una directory specificata.\footnote{l'introduzione è avvenuta su proposta
+ dello sviluppatore principale delle \acr{glibc} Urlich Drepper; le
+ corrispondenti system call sono state inserite nel kernel ufficiale a
+ partire dalla versione 2.6.16, in precedenza era disponibile una emulazione
+ che, sia pure con prestazioni inferiori, funzionava facendo ricorso all'uso
+ del filesystem \textit{proc} con l'apertura del file attraverso il
+ riferimento a pathname del tipo di
+ \texttt{/proc/self/fd/dirfd/relative\_path}.} Benché queste funzioni non
+siano presenti negli standard tradizionali esse sono state adottate da vari
+Unix\footnote{oltre a Linux e Solaris sono presenti in vari BSD.} fino ad
+essere incluse nella recente revisione (la POSIX.1-2008) dello standard
+POSIX.1; con le \acr{glibc} per l'accesso a queste funzioni è necessario
+definire la macro \macro{\_ATFILE\_SOURCE}.
+
+L'uso di queste funzioni prevede una apertura iniziale della directory che
+sarà la base della risoluzione dei pathname relativi che verranno usati in
+seguito, dopo di che si dovrà passare il relativo file descriptor alle varie
+funzioni che useranno quella directory come punto di partenza per la
+risoluzione.\footnote{in questo modo, anche quando si lavora con i
+ \itindex{thread} \textit{thread}, si può mantenere una directory di lavoro
+ diversa per ciascuno di essi.}
+
+Questo metodo, oltre a risolvere i problemi di \itindex{race~condition}
+\textit{race condition}, consente anche di ottenere aumenti di prestazioni
+significativi quando si devono eseguire molte operazioni su sezioni
+dell'albero dei file che prevedono delle gerarchie di sottodirectory molto
+profonde; infatti in questo caso basta eseguire la risoluzione del pathname
+della directory di partenza una sola volta (nell'apertura iniziale) e non
+tutte le volte che si deve accedere a ciascun file che essa contiene.
+
+La sintassi generale di queste nuove funzioni è che esse prevedono come primo
+argomento il file descriptor della directory da usare come base, mentre gli
+argomenti successivi restano identici a quelli della corrispondente funzione
+ordinaria; ad esempio nel caso di \funcd{openat} avremo che essa è definita
+come:
+\begin{functions}
+ \headdecl{fcntl.h}
+ \funcdecl{int openat(int dirfd, const char *pathname, int flags)}
+ \funcdecl{int openat(int dirfd, const char *pathname, int flags, mode\_t
+ mode))}
+
+ Apre un file usando come directory di lavoro corrente \param{dirfd}.
+
+ \bodydesc{la funzione restituisce gli stessi valori e gli stessi codici di
+ errore di \func{open}, ed in più:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EBADF}] \param{dirfd} non è un file descriptor valido.
+ \item[\errcode{ENOTDIR}] \param{pathname} è un pathname relativo, ma
+ \param{dirfd} fa riferimento ad un file.
+ \end{errlist}}
+\end{functions}
+
+Il comportamento delle nuove funzioni è del tutto analogo a quello delle
+corrispettive classiche, con la sola eccezione del fatto che se fra i loro
+argomenti si utilizza un pathname relativo questo sarà risolto rispetto alla
+directory indicata da \param{dirfd}; qualora invece si usi un pathname
+assoluto \param{dirfd} verrà semplicemente ignorato. Infine se per
+\param{dirfd} si usa il valore speciale \const{AT\_FDCWD},\footnote{questa,
+ come le altre costanti \texttt{AT\_*}, è definita in \texttt{fcntl.h},
+ pertanto se la si vuole usare occorrerà includere comunque questo file,
+ anche per le funzioni che non sono definite in esso.} la risoluzione sarà
+effettuata rispetto alla directory di lavoro corrente del processo.
+
+Così come il comportamento, anche i valori di ritorno e le condizioni di
+errore delle nuove funzioni sono gli stessi delle funzioni classiche, agli
+errori si aggiungono però quelli dovuti a valori errati per \param{dirfd}; in
+particolare si avrà un errore di \errcode{EBADF} se esso non è un file
+descriptor valido, ed un errore di \errcode{ENOTDIR} se esso non fa riferimento
+ad una directory.\footnote{tranne il caso in cui si sia specificato un
+ pathname assoluto, nel qual caso, come detto, il valore di \param{dirfd}
+ sarà completamente ignorato.}
+
+In tab.~\ref{tab:file_atfunc_corr} si sono riportate le funzioni introdotte
+con questa nuova interfaccia, con a fianco la corrispondente funzione
+classica.\footnote{in realtà, come visto in sez.~\ref{sec:file_temp_file}, le
+ funzioni \func{utimes} e \func{lutimes} non sono propriamente le
+ corrispondenti di \func{utimensat}, dato che questa ha una maggiore
+ precisione nella indicazione dei tempi dei file.} La gran parte di queste
+seguono la convenzione appena vista per \func{openat}, in cui agli argomenti
+della corrispondente funzione classica viene anteposto
+l'argomento \param{dirfd}.\footnote{non staremo pertanto a riportarle una per
+ una.} Per una parte di queste, indicate dal contenuto della omonima colonna
+di tab.~\ref{tab:file_atfunc_corr}, oltre al nuovo argomento iniziale, è
+prevista anche l'aggiunta di un ulteriore argomento finale, \param{flags}.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|l|}
+ \hline
+ \textbf{Funzione} &\textbf{Flags} &\textbf{Corrispondente} \\
+ \hline
+ \hline
+ \func{faccessat} &$\bullet$&\func{access} \\
+ \func{fchmodat} &$\bullet$&\func{chmod} \\
+ \func{fchownat} &$\bullet$&\func{chown},\func{lchown}\\
+ \func{fstatat} &$\bullet$&\func{stat},\func{lstat} \\
+ \func{utimensat} &$\bullet$&\func{utimes},\func{lutimes}\\
+ \func{linkat} &$\bullet$\footnotemark&\func{link} \\
+ \func{mkdirat} & -- &\func{mkdir} \\
+ \func{mknodat} & -- &\func{mknod} \\
+ \func{openat} & -- &\func{open} \\
+ \func{readlinkat}& -- &\func{readlink}\\
+ \func{renameat} & -- &\func{rename} \\
+ \func{symlinkat} & -- &\func{symlink} \\
+ \func{unlinkat} &$\bullet$&\func{unlink},\func{rmdir} \\
+ \func{mkfifoat} & -- &\func{mkfifo} \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Corrispondenze fra le nuove funzioni ``\textit{at}'' e le
+ corrispettive funzioni classiche.}
+ \label{tab:file_atfunc_corr}
+\end{table}
+
+\footnotetext{in questo caso l'argomento \param{flags} è disponibile ed
+ utilizzabile solo a partire dal kernel 2.6.18.}
+
+Per tutte le funzioni che lo prevedono, a parte \func{unlinkat} e
+\funcd{faccessat}, l'ulteriore argomento è stato introdotto solo per fornire
+un meccanismo con cui modificarne il comportamento nel caso si stia operando
+su un link simbolico, così da poter scegliere se far agire la funzione
+direttamente sullo stesso o sul file da esso referenziato. Dato che in certi
+casi esso può fornire ulteriori indicazioni per modificare il comportamento
+delle funzioni, \param{flags} deve comunque essere passato come maschera
+binaria, ed impostato usando i valori delle appropriate costanti
+\texttt{AT\_*}, definite in \texttt{fcntl.h}.
+
+Come esempio di questo secondo tipo di funzioni possiamo considerare
+\funcd{fchownat}, che può essere usata per sostituire sia \func{chown}
+che \func{lchown}; il suo prototipo è:
+\begin{functions}
+ \headdecl{unistd.h} \headdecl{fcntl.h}
+
+ \funcdecl{int fchownat(int dirfd, const char *pathname, uid\_t owner, gid\_t
+ group, int flags)}
+
+ .Modifica la proprietà di un file.
+
+ \bodydesc{la funzione restituisce gli stessi valori e gli stessi codici di
+ errore di \func{chown}, ed in più:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EBADF}] \param{dirfd} non è un file descriptor valido.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{flags} non ha un valore valido.
+ \item[\errcode{ENOTDIR}] \param{pathname} è un pathname relativo, ma
+ \param{dirfd} fa riferimento ad un file.
+ \end{errlist}}
+\end{functions}
+
+In questo caso il valore di \param{flags} stabilisce il comportamento della
+funzione quando la si applica ad un link simbolico, e l'unico valore
+utilizzabile è \const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}\footnote{in \texttt{fcntl.h} è
+ definito anche \const{AT\_SYMLINK\_FOLLOW}, che richiede di dereferenziare i
+ link simbolici, essendo questo però il comportamento adottato per un valore
+ nullo di \param{flags} questo valore non viene mai usato.} che se impostato
+indica alla funzione di non eseguire la dereferenziazione di un eventuale link
+simbolico, facendo comportare \func{fchownat} come \func{lchown} invece che
+come \func{chown}.
+
+Come accennato fra tutte quelle marcate in tab.~\ref{tab:file_atfunc_corr}
+solo due funzioni possono usare l'argomento \param{flags} con valori diversi
+da \const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}, la prima di queste è \funcd{faccessat}, ed
+il suo prototipo è:
+\begin{functions}
+ \headdecl{unistd.h}
+ \funcdecl{int faccessat(int dirfd, const char *path, int mode, int flags)}
+
+ Controlla i permessi di accesso.
+
+ \bodydesc{la funzione restituisce gli stessi valori e gli stessi codici di
+ errore di \func{access}, ed in più:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EBADF}] \param{dirfd} non è un file descriptor valido.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{flags} non ha un valore valido.
+ \item[\errcode{ENOTDIR}] \param{pathname} è un pathname relativo, ma
+ \param{dirfd} fa riferimento ad un file.
+ \end{errlist}}
+\end{functions}
+
+La funzione esegue lo stesso controllo di accesso effettuabile con
+\func{access}, ma si può utilizzare l'argomento \param{flags} per modificarne
+il comportamento rispetto a quello ordinario di \func{access}. In questo caso
+esso può essere specificato come maschera binaria di due valori:
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{3.0cm}}
+\item[\const{AT\_EACCESS}] se impostato \funcd{faccessat} esegue il controllo
+ dei permessi usando l'\textsl{user-ID effettivo} invece di quello reale (il
+ comportamento di default, che riprende quello di \func{access}).
+\item[\const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}] se impostato \funcd{faccessat} non esegue
+ la dereferenziazione dei link simbolici, effettuando il controllo dei
+ permessi direttamente sugli stessi.
+\end{basedescript}
+
+La seconda eccezione è \func{unlinkat}, in questo caso l'ulteriore
+argomento \param{flags} viene utilizzato perché tramite esso la funzione possa
+comportarsi sia come analogo di \func{unlink} che di \func{rmdir}; il suo
+prototipo è:
+\begin{functions}
+ \headdecl{fcntl.h}
+ \funcdecl{int unlinkat(int dirfd, const char *pathname, int flags)}
+
+ Rimuove una voce da una directory.
+
+ \bodydesc{la funzione restituisce gli stessi valori e gli stessi codici di
+ errore di \func{unlink} o di \func{rmdir} a seconda del valore di
+ \param{flags}, ed in più:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EBADF}] \param{dirfd} non è un file descriptor valido.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{flags} non ha un valore valido.
+ \item[\errcode{ENOTDIR}] \param{pathname} è un pathname relativo, ma
+ \param{dirfd} fa riferimento ad un file.
+ \end{errlist}}
+\end{functions}
+
+Di default il comportamento di \func{unlinkat} è equivalente a quello che
+avrebbe \func{unlink} applicata a \param{pathname}, fallendo in tutti i casi
+in cui questo è una directory, se però si imposta \param{flags} al valore di
+\const{AT\_REMOVEDIR},\footnote{anche se \param{flags} è una maschera binaria,
+ essendo questo l'unico flag disponibile per questa funzione, lo si può
+ assegnare direttamente.} essa si comporterà come \func{rmdir}, in tal
+caso \param{pathname} deve essere una directory, che sarà rimossa qualora
+risulti vuota.
+
+
\subsection{La funzione \func{fcntl}}
\label{sec:file_fcntl}
specifiche di ogni dispositivo particolare, usando come riferimento il solito
file descriptor. Il prototipo di questa funzione è:
\begin{prototype}{sys/ioctl.h}{int ioctl(int fd, int request, ...)}
- Manipola il dispositivo sottostante, usando l'argomento \param{request} per
- specificare l'operazione richiesta ed il terzo argomento (usualmente di tipo
- \param{char * argp} o \param{int argp}) per il trasferimento
- dell'informazione necessaria.
+
+ Esegue l'operazione di controllo specificata da \param{request} sul file
+ descriptor \param{fd}.
\bodydesc{La funzione nella maggior parte dei casi ritorna 0, alcune
operazioni usano però il valore di ritorno per restituire informazioni. In
ed inoltre \errval{EBADF} e \errval{EFAULT}.}
\end{prototype}
-La funzione serve in sostanza per fare tutte quelle operazioni che non si
-adattano al design dell'architettura dei file e che non è possibile effettuare
-con le funzioni esaminate finora. Esse vengono selezionate attraverso il
-valore di \param{request} e gli eventuali risultati possono essere restituiti
-sia attraverso il valore di ritorno che attraverso il terzo argomento
-\param{argp}. Sono esempi delle operazioni gestite con una \func{ioctl}:
+La funzione serve in sostanza come meccanismo generico per fare tutte quelle
+operazioni che non rientrano nell'interfaccia ordinaria della gestione dei
+file e che non è possibile effettuare con le funzioni esaminate finora. La
+funzione richiede che si passi come primo argomento un file descriptor
+regolarmente aperto, e l'operazione da compiere viene selezionata attraverso
+il valore dell'argomento \param{request}. Il terzo argomento dipende
+dall'operazione prescelta; tradizionalmente è specificato come \code{char *
+ argp}, da intendersi come puntatore ad un area di memoria
+generica,\footnote{all'epoca della creazione di questa funzione infatti ancora
+ non era stato introdotto il tipo \ctyp{void}.} ma per certe operazioni può
+essere omesso, e per altre è un semplice intero.
+
+Normalmente la funzione ritorna zero in caso di successo e $-1$ in caso di
+errore, ma per alcune operazione il valore di ritorno, che nel caso viene
+impostato ad un valore positivo, può essere utilizzato come parametro di
+uscita. È più comune comunque restituire i risultati all'indirizzo puntato dal
+terzo argomento.
+
+Data la genericità dell'interfaccia non è possibile classificare in maniera
+sistematica le operazioni che si possono gestire con \func{ioctl}, un breve
+elenco di alcuni esempi di esse è il seguente:
\begin{itemize*}
\item il cambiamento dei font di un terminale.
\item l'esecuzione di una traccia audio di un CDROM.
\item l'impostazione della velocità trasmissione di una linea seriale.
\item l'impostazione della frequenza e della durata dei suoni emessi dallo
speaker.
+\item l'impostazione degli attributi dei file su un filesystem
+ ext2.\footnote{i comandi \texttt{lsattr} e \texttt{chattr} fanno questo con
+ delle \func{ioctl} dedicate, usabili solo su questo filesystem e derivati
+ successivi (come ext3).}
\end{itemize*}
-In generale ogni dispositivo ha un suo insieme di possibili diverse operazioni
-effettuabili attraverso \func{ioctl}, che sono definite nell'header file
-\file{sys/ioctl.h}, e devono essere usate solo sui dispositivi cui fanno
+In generale ogni dispositivo ha un suo insieme di operazioni specifiche
+effettuabili attraverso \func{ioctl}, tutte queste sono definite nell'header
+file \file{sys/ioctl.h}, e devono essere usate solo sui dispositivi cui fanno
riferimento. Infatti anche se in genere i valori di \param{request} sono
opportunamente differenziati a seconda del dispositivo\footnote{il kernel usa
un apposito \textit{magic number} per distinguere ciascun dispositivo nella
seguito\footnote{per l'uso di \func{ioctl} con i socket si veda
sez.~\ref{sec:sock_ctrl_func}.} quelle relative ad alcuni casi specifici (ad
esempio la gestione dei terminali è effettuata attraverso \func{ioctl} in
-quasi tutte le implementazioni di Unix), qui riportiamo solo i valori di
-alcuni comandi che sono definiti per ogni file ordinario:
+quasi tutte le implementazioni di Unix), qui riportiamo solo l'elenco delle
+operazioni che sono predefinite per qualunque file,\footnote{in particolare
+ queste operazioni sono definite nel kernel a livello generale, e vengono
+ sempre interpretate per prime, per cui, come illustrato in \cite{LinDevDri},
+ eventuali operazioni specifiche che usino lo stesso valore verrebbero
+ ignorate.} caratterizzate dal prefisso \texttt{FIO}:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
\item[\const{FIOCLEX}] imposta il flag di \itindex{close-on-exec}
- \textit{close-on-exec} sul file.
+ \textit{close-on-exec} sul file, in questo caso, essendo usata come
+ operazione logica, \func{ioctl} non richiede un terzo argomento, il cui
+ eventuale valore viene ignorato.
\item[\const{FIONCLEX}] cancella il flag di \itindex{close-on-exec}
- \textit{close-on-exec} sul file.
-\item[\const{FIOASYNC}] abilita la modalità di I/O asincrono sul file (vedi
- sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}).
-\item[\const{FIONBIO}] abilita sul file l'I/O in modalità non bloccante.
+ \textit{close-on-exec} sul file, in questo caso, essendo usata come
+ operazione logica, \func{ioctl} non richiede un terzo argomento, il cui
+ eventuale valore viene ignorato.
+\item[\const{FIOASYNC}] abilita o disabilita la modalità di I/O asincrono sul
+ file (vedi sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}); il terzo argomento
+ deve essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{const int *})
+ che contiene un valore logico (un valore nullo disabilita, un valore non
+ nullo abilita).
+\item[\const{FIONBIO}] abilita o disabilita sul file l'I/O in modalità non
+ bloccante; il terzo argomento deve essere un puntatore ad un intero (cioè di
+ tipo \texttt{const int *}) che contiene un valore logico (un valore nullo
+ disabilita, un valore non nullo abilita).
\item[\const{FIOSETOWN}] imposta il processo che riceverà i segnali
- \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file.
+ \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file; il terzo argomento deve
+ essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{const int *}) il cui
+ valore specifica il PID del processo.
\item[\const{FIOGETOWN}] legge il processo che riceverà i segnali
- \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file.
+ \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file; il terzo argomento deve
+ essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà
+ scritto il PID del processo.
\item[\const{FIONREAD}] legge il numero di byte disponibili in lettura sul
- file descriptor.
-%\item[\const{FIOQSIZE}] .
+ file descriptor;\footnote{questa operazione è disponibile solo su alcuni
+ file descriptor, in particolare sui socket (vedi
+ sez.~\ref{sec:sock_ioctl_IP}) o sui file descriptor di \textit{epoll}
+ (vedi sez.~\ref{sec:file_epoll}).} il terzo argomento deve essere un
+ puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà restituito
+ il valore.
+\item[\const{FIOQSIZE}] restituisce la dimensione corrente di un file o di una
+ directory, mentre se applicata ad un dispositivo fallisce con un errore di
+ \errcode{ENOTTY}; il terzo argomento deve essere un puntatore ad un intero
+ (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà restituito il valore.
\end{basedescript}
-di cui però i primi sei sono relativi ad operazioni che si possono eseguire
-anche tramite \func{fcntl}.
-% TODO estendere la lista delle ioctl sui file
+% TODO aggiungere FIBMAP e FIEMAP, vedi http://lwn.net/Articles/260832
+
+
+Si noti però come la gran parte di queste operazioni specifiche dei file (per
+essere precisi le prime sei dell'elenco) siano effettuabili in maniera
+generica anche tramite l'uso di \func{fcntl}. Le due funzioni infatti sono
+molto simili e la presenza di questa sovrapposizione è principalmente dovuta
+al fatto che alle origini di Unix i progettisti considerarono che era
+necessario trattare diversamente rispetto alle operazione di controllo delle
+modalità di I/O file e dispositivi usando \func{fcntl} per i primi e
+\func{ioctl} per i secondi;\footnote{all'epoca tra l'altro i dispositivi che
+ usavano \func{ioctl} erano sostanzialmente solo i terminali, il che spiega
+ l'uso comune di \errcode{ENOTTY} come codice di errore.} oggi non è più così
+ma le due funzioni sono rimaste.
+
+% TODO trovare qualche posto per la eventuale documentazione delle seguenti
+% (bassa/bassissima priorità)
+% EXT4_IOC_MOVE_EXT (dal 2.6.31)
+
% LocalWords: descriptor system call cap like kernel sez l'inode inode VFS tab
% LocalWords: SETFD GETFD GETFL SETFL GETLK SETLK SETLKW GETOWN group SIGURG
% LocalWords: SETOWN GETSIG SETSIG sigaction SIGINFO siginfo SETLEASE lease is
% LocalWords: truncate GETLEASE NOTIFY AND ACCMODE ioctl everything argp all'I
-% LocalWords: framebuffer request ENOTTY CDROM nell'header magic number
-% LocalWords: FIOCLEX FIONCLEX FIOASYNC FIONBIO NOATIME
+% LocalWords: framebuffer request ENOTTY CDROM nell'header magic number openat
+% LocalWords: FIOCLEX FIONCLEX FIOASYNC FIONBIO NOATIME redirezione FIOSETOWN
+% LocalWords: FIOGETOWN FIONREAD mkdirat thread Solaris mkdir at Urlich proc
+% LocalWords: Drepper path dirfd faccessat unlinkat access fchmodat chmod Di
+% LocalWords: fchownat chown fstatat futimesat utimes linkat mknodat mknod uid
+% LocalWords: readlinkat readlink renameat rename symlinkat symlink unlink gid
+% LocalWords: mkfifoat mkfifo FDCWD EACCESS dereferenziazione rmdir REMOVEDIR
+% LocalWords: epoll lsattr chattr FIOQSIZE ATFILE lutimes utimensat lchown
+% LocalWords: lstat owner FOLLOW
%%% Local Variables:
%%% mode: latex