Con i \textsl{file regolari} questa è l'unica situazione in cui si può avere
un numero di byte letti inferiore a quello richiesto, ma questo non è vero
quando si legge da un terminale, da una fifo o da una pipe. In tal caso
-infatti, se non ci sono dati in ingresso, la \func{read} si blocca e ritorna
-solo quando ne arrivano; se il numero di byte richiesti eccede quelli
-disponibili la funzione ritorna comunque, ma con un numero di byte inferiore a
-quelli richiesti.
+infatti, se non ci sono dati in ingresso, la \func{read} si blocca (a meno di
+non aver selezionato la modalità non bloccante, vedi
+\secref{sec:file_noblocking}) e ritorna solo quando ne arrivano; se il numero
+di byte richiesti eccede quelli disponibili la funzione ritorna comunque, ma
+con un numero di byte inferiore a quelli richiesti.
Lo stesso comportamento avviene caso di lettura dalla rete (cioè su un socket,
-come vedremo in \secref{sec:sock_io_behav}), o per certi dispositivi, come le
-unità a nastro, che restituiscono un singolo blocco di dati alla volta.
+come vedremo in \secref{sec:sock_io_behav}), o per la lettura da certi file di
+dispositivo, come le unità a nastro, che restituiscono sempre i dati ad un
+singolo blocco alla volta.
In realtà anche le due condizioni segnalate dagli errori \macro{EINTR} e
\macro{EAGAIN} non sono errori. La prima si verifica quando la \func{read} è
bloccata in attesa di dati in ingresso e viene interrotta da un segnale; in
-tal caso l'azione da prendere è quella di rieseguire la funzione. Torneremo
-sull'argomento in \secref{sec:sig_gen_beha}.
-
-La seconda si verifica quando il file è in modalità non bloccante e non ci
-sono dati in ingresso: la funzione allora ritorna immediatamente con un errore
-\macro{EAGAIN}\footnote{sotto BSD questo per questo errore viene usata la
- costante \macro{EWOULDBLOCK}, in GNU/Linux questa è sinonima di
- \macro{EAGAIN}.} che nel caso indica soltanto che occorrerà provare a
-ripetere la lettura.
-
-
-Nella seconda versione delle \textit{Single Unix
+tal caso l'azione da prendere è quella di rieseguire la funzione. Torneremo in
+dettaglio sull'argomento in \secref{sec:sig_gen_beha}.
+
+La seconda si verifica quando il file è in modalità non bloccante (vedi
+\secref{sec:file_noblocking}) e non ci sono dati in ingresso: la funzione
+allora ritorna immediatamente con un errore \macro{EAGAIN}\footnote{sotto BSD
+ questo per questo errore viene usata la costante \macro{EWOULDBLOCK}, in
+ Linux, con le glibc, questa è sinonima di \macro{EAGAIN}.} che nel caso
+indica soltanto che occorrerà provare a ripetere la lettura.
+
+La funzione \func{read} è una delle system call esistenti fin dagli abori di
+Unix, ma nella seconda versione delle \textit{Single Unix
Specification}\footnote{questa funzione, e l'analoga \func{pwrite} sono
state aggiunte nel kernel 2.1.60, il supporto nelle \acr{glibc}, compresa
l'emulazione per i vecchi kernel che non hanno la system call, è stato
- aggiunto con la versione 2.1.} (quello che viene chiamato normalmente Unix98,
-vedi \secref{sec:intro_opengroup}) è stata introdotta la definizione di
-un'altra funzione di lettura, \func{pread}, che diventa accessibile con la
-definizione:
-\begin{verbatim}
- #define _XOPEN_SOURCE 500
-\end{verbatim}
-il prototipo di questa funzione è:
+ aggiunto con la versione 2.1, in versioni precedenti sia del kernel che
+ delle librerie la funzione non è disponibile.} (quello che viene chiamato
+normalmente Unix98, vedi \secref{sec:intro_opengroup}) è stata introdotta la
+definizione di un'altra funzione di lettura, \func{pread}, il cui prototipo di
+questa funzione è:
\begin{prototype}{unistd.h}
{ssize\_t pread(int fd, void * buf, size\_t count, off\_t offset)}
-
+
Cerca di leggere \var{count} byte dal file \var{fd}, a partire dalla posizione
\var{offset}, nel buffer \var{buf}.
in caso di errore, nel qual caso \var{errno} viene settata secondo i valori
già visti per \func{read} e \func{lseek}.}
\end{prototype}
+\noindent che però diventa accessibile solo con la definizione della macro:
+\begin{verbatim}
+ #define _XOPEN_SOURCE 500
+\end{verbatim}
Questa funzione serve quando si vogliono leggere dati dal file senza
modificarne la posizione corrente. È equivalente alla esecuzione di una
-\func{read} e una \func{lseek}, ma permette di eseguire l'operazione
+\func{read} seguita da una \func{lseek} che riporti al valore precedente la
+posizione corrente sul file, ma permette di eseguire l'operazione
atomicamente. Questo può essere importante quando la posizione sul file viene
condivisa da processi diversi (vedi \secref{sec:file_sharing}). Il valore di
\var{offset} fa sempre riferimento all'inizio del file.
può fare riferimento a \figref{fig:file_dup}: l'effetto della funzione è
semplicemente quello di copiare il valore nella struttura \var{file\_struct},
cosicché anche il nuovo file descriptor fa riferimento alla stessa voce
-nella \textit{file table}.
+nella \textit{file table}; per questo si dice che il nuovo file descriptor è
+\textsl{duplicato}, da cui il nome della funzione.
\begin{figure}[htb]
\centering \includegraphics[width=13cm]{img/filedup}
\label{fig:file_dup}
\end{figure}
-In questo modo entrambi i file condivideranno eventuali lock, \textit{file
- status flag}, e posizione corrente: se ad esempio \func{lseek} modifica la
-posizione su uno dei due file descriptor essa sarà modificata anche sull'altro
-(al solito viene modificato lo stesso campo nella voce della \textit{file
- table} a cui entrambi fanno riferimento).
-
-L'unica differenza fra i due file descriptor è che ciascuno avrà il suo
-\textit{file descriptor flag}: nel caso di \func{dup} il flag di \textit{close
- on exec} viene sempre cancellato nella copia.
-
-Una diversa versione della funzione, \func{dup2} viene utilizzata per
-specificare esplicitamente il nuovo file descriptor; il suo prototipo è:
+Si noti che per quanto illustrato in\figref{fig:file_dup} i file descriptor
+duplicati condivideranno eventuali lock, \textit{file status flag}, e
+posizione corrente. Se ad esempio si esegue una \func{lseek} per modificare la
+posizione su uno dei due file descriptor, essa risulterà modificata anche
+sull'altro (dato che quello che viene modificato è lo stesso campo nella voce
+della \textit{file table} a cui entrambi fanno riferimento). L'unica
+differenza fra due file descriptor duplicati è che ciascuno avrà il suo
+\textit{file descriptor flag}; a questo proposito va specificato che nel caso
+di \func{dup} il flag di \textit{close on exec} viene sempre cancellato nella
+copia.
+
+L'uso principale di questa funzione è per la redirezione dell'input e
+dell'output fra l'esecuzione di una \func{fork} e la successiva \func{exec};
+diventa così possibile associare un file (o una pipe) allo standard input o
+allo standard output (torneremo sull'argomento in \secref{sec:ipc_pipe_use},
+quando tratteremo le pipe). Per fare questo in genere occorre prima chiudere
+il file che si vuole sostituire, cossicché il suo file descriptor possa esser
+restituito alla chiamata di \func{dup}, come primo file descriptor
+disponibile.
+
+Dato che questa è l'operazione più comune, è prevista una diversa versione
+della funzione, \func{dup2}, che permette di specificare esplicitamente qual'è
+il valore di file descriptor che si vuole avere come duplicato; il suo
+prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int dup2(int oldfd, int newfd)}
Rende \param{newfd} una copia del file descriptor \param{oldfd}.
descriptor aperti.
\end{errlist}}
\end{prototype}
-\noindent la funzione chiude il file descriptor \param{newfd} se è aperto.
+\noindent e qualora il file descriptor \param{newfd} sia già aperto esso
+sarà chiuso e poi duplicato.
La duplicazione dei file descriptor può essere effettuata anche usando la
funzione di controllo dei file \func{fnctl} (che esamineremo in
-\secref{sec:file_fcntl}) con il parametro \macro{F\_DUPFD}.
+\secref{sec:file_fcntl}) con il parametro \macro{F\_DUPFD}.
L'operazione ha la sintassi \code{fnctl(oldfd, F\_DUPFD, newfd)} e se si usa 0
come valore per \param{newfd} diventa equivalente a \func{dup}. La sola
superiore, per cui per poterla usare come \func{dup2} occorrerebbe prima
effettuare una \func{close}, perdendo l'atomicità dell'operazione.
-L'uso principale di queste funzioni è per la redirezione dell'input e
-dell'output fra l'esecuzione di una \func{fork} e la successiva \func{exec};
-diventa così possibile associare un file (o una pipe) allo standard input o
-allo standard output, torneremo su questo uso in \secref{sec:ipc_pipe_use}
-quando tratteremo le pipe.
-
\subsection{La funzione \func{fcntl}}
\label{sec:file_fcntl}