descriptor che si otterrà al ritorno di \func{open}, e viene talvolta usata da
alcune applicazioni per sostituire i file corrispondenti ai file standard
visti in sez.~\ref{sec:file_std_descr}: se ad esempio si chiude lo standard
descriptor che si otterrà al ritorno di \func{open}, e viene talvolta usata da
alcune applicazioni per sostituire i file corrispondenti ai file standard
visti in sez.~\ref{sec:file_std_descr}: se ad esempio si chiude lo standard
Dato che questa è l'operazione più comune, è prevista una diversa versione
della funzione, \funcd{dup2}, che permette di specificare esplicitamente
Dato che questa è l'operazione più comune, è prevista una diversa versione
della funzione, \funcd{dup2}, che permette di specificare esplicitamente
allo stesso valore per il file descriptor).
La duplicazione dei file descriptor può essere effettuata anche usando la
allo stesso valore per il file descriptor).
La duplicazione dei file descriptor può essere effettuata anche usando la
\param{newfd} diventa equivalente a \func{dup}.
La sola differenza fra le due funzioni\footnote{a parte la sintassi ed i
\param{newfd} diventa equivalente a \func{dup}.
La sola differenza fra le due funzioni\footnote{a parte la sintassi ed i
specifiche di ogni dispositivo particolare, usando come riferimento il solito
file descriptor. Il prototipo di questa funzione è:
\begin{prototype}{sys/ioctl.h}{int ioctl(int fd, int request, ...)}
specifiche di ogni dispositivo particolare, usando come riferimento il solito
file descriptor. Il prototipo di questa funzione è:
\begin{prototype}{sys/ioctl.h}{int ioctl(int fd, int request, ...)}
- Manipola il dispositivo sottostante, usando il parametro \param{request} per
- specificare l'operazione richiesta ed il terzo parametro (usualmente di tipo
+ Manipola il dispositivo sottostante, usando l'argomento \param{request} per
+ specificare l'operazione richiesta ed il terzo argomento (usualmente di tipo