nessuna forma di bufferizzazione per ottimizzare le operazioni di I/O.
In \cite{APUE} Stevens descrive una serie di test sull'influenza delle
-dimensioni del blocco di dati (il parametro \param{buf} di \func{read} e
+dimensioni del blocco di dati (l'argomento \param{buf} di \func{read} e
\func{write}) nell'efficienza nelle operazioni di I/O con i file descriptor,
evidenziando come le prestazioni ottimali si ottengano a partire da dimensioni
del buffer dei dati pari a quelle dei blocchi del filesystem (il valore dato
usare sempre puntatori del tipo \ctyp{FILE *} ottenuti dalla libreria stessa
(tanto che in certi casi il termine di puntatore a file è diventato sinonimo
di stream). Tutte le funzioni della libreria che operano sui file accettano
-come parametri solo variabili di questo tipo, che diventa accessibile
+come argomenti solo variabili di questo tipo, che diventa accessibile
includendo l'header file \file{stdio.h}.
meccanismo visto in sez.~\ref{sec:proc_var_passing}; per questo motivo se
si passa un'espressione si possono avere effetti indesiderati.
-Invece \func{fgetc} è assicurata essere sempre una funzione, per questo
-motivo la sua esecuzione normalmente è più lenta per via dell'overhead
-della chiamata, ma è altresì possibile ricavarne l'indirizzo, che può
-essere passato come parametro ad un altra funzione (e non si hanno i
-problemi accennati in precedenza nel tipo di argomento).
+Invece \func{fgetc} è assicurata essere sempre una funzione, per questo motivo
+la sua esecuzione normalmente è più lenta per via dell'overhead della
+chiamata, ma è altresì possibile ricavarne l'indirizzo, che può essere passato
+come argomento ad un altra funzione (e non si hanno i problemi accennati in
+precedenza nel tipo di argomento).
Le tre funzioni restituiscono tutte un \ctyp{unsigned char} convertito
ad \ctyp{int} (si usa \ctyp{unsigned char} in modo da evitare
fine del file il valore di ritorno è \val{EOF}.}
\end{functions}
-Tutte queste funzioni scrivono sempre un byte alla volta, anche se
-prendono come parametro un \ctyp{int} (che pertanto deve essere ottenuto
-con un cast da un \ctyp{unsigned char}). Anche il valore di ritorno è
-sempre un intero; in caso di errore o fine del file il valore di ritorno
-è \val{EOF}.
+Tutte queste funzioni scrivono sempre un byte alla volta, anche se prendono
+come argomento un \ctyp{int} (che pertanto deve essere ottenuto con un cast da
+un \ctyp{unsigned char}). Anche il valore di ritorno è sempre un intero; in
+caso di errore o fine del file il valore di ritorno è \val{EOF}.
Come nel caso dell'I/O binario con \func{fread} e \func{fwrite} le \acr{glibc}
provvedono come estensione, per ciascuna delle funzioni precedenti,
La funzione permette di eseguire una lettura senza doversi preoccupare della
eventuale lunghezza eccessiva della stringa da leggere. Essa prende come primo
-parametro l'indirizzo del puntatore al buffer su cui si vuole copiare la
+argomento l'indirizzo del puntatore al buffer su cui si vuole copiare la
linea. Quest'ultimo \emph{deve} essere stato allocato in precedenza con una
\func{malloc} (non si può passare l'indirizzo di un puntatore ad una variabile
-locale); come secondo parametro la funzione vuole l'indirizzo della variabile
+locale); come secondo argomento la funzione vuole l'indirizzo della variabile
contenente le dimensioni del buffer suddetto.
Se il buffer di destinazione è sufficientemente ampio la stringa viene scritta
subito, altrimenti il buffer viene allargato usando \func{realloc} e la nuova
dimensione ed il nuovo puntatore vengono passata indietro (si noti infatti
-come per entrambi i parametri si siano usati dei
+come per entrambi gli argomenti si siano usati dei
\index{\textit{value~result~argument}}\textit{value result argument}, passando
dei puntatori anziché i valori delle variabili, secondo la tecnica spiegata in
sez.~\ref{sec:proc_var_passing}).
La parte più complessa delle funzioni di scrittura formattata è il formato
della stringa \param{format} che indica le conversioni da fare, e da cui
-deriva anche il numero dei parametri che dovranno essere passati a seguire (si
-noti come tutte queste funzioni siano \textit{variadic}\index{variadic},
+deriva anche il numero degli argomenti che dovranno essere passati a seguire
+(si noti come tutte queste funzioni siano \textit{variadic}\index{variadic},
prendendo un numero di argomenti variabile che dipende appunto da quello che
si è specificato in \param{format}).
\end{functions}
\noindent con queste funzioni diventa possibile selezionare gli argomenti che
si vogliono passare ad una routine di stampa, passando direttamente la lista
-tramite il parametro \param{ap}. Per poter far questo ovviamente la lista dei
-parametri dovrà essere opportunamente trattata (l'argomento è esaminato in
+tramite l'argomento \param{ap}. Per poter far questo ovviamente la lista degli
+argomenti dovrà essere opportunamente trattata (l'argomento è esaminato in
sez.~\ref{sec:proc_variadic}), e dopo l'esecuzione della funzione l'argomento
\param{ap} non sarà più utilizzabile (in generale dovrebbe essere eseguito un
\code{va\_end(ap)} ma in Linux questo non è necessario).
\bodydesc{Le funzioni ritornano il numero di caratteri stampati.}
\end{functions}
-Entrambe le funzioni prendono come parametro \param{strptr} che deve essere
+Entrambe le funzioni prendono come argomento \param{strptr} che deve essere
l'indirizzo di un puntatore ad una stringa di caratteri, in cui verrà
restituito (si ricordi quanto detto in sez.~\ref{sec:proc_var_passing} a
proposito dei \index{\textit{value~result~argument}}\textit{value result
\headdecl{stdio.h} \funcdecl{int scanf(const char *format, ...)} Esegue una
scansione di \file{stdin} cercando una corrispondenza di quanto letto con il
formato dei dati specificato da \param{format}, ed effettua le relative
- conversione memorizzando il risultato nei parametri seguenti.
+ conversione memorizzando il risultato negli argomenti seguenti.
\funcdecl{int fscanf(FILE *stream, const char *format, ...)} Analoga alla
precedente, ma effettua la scansione su \param{stream}.
Le funzioni leggono i caratteri dallo stream (o dalla stringa) di input ed
eseguono un confronto con quanto indicato in \param{format}, la sintassi di
-questo parametro è simile a quella usata per l'analogo di \func{printf}, ma ci
+questo argomento è simile a quella usata per l'analogo di \func{printf}, ma ci
sono varie differenze. Le funzioni di input infatti sono più orientate verso
la lettura di testo libero che verso un input formattato in campi fissi. Uno
spazio in \param{format} corrisponde con un numero qualunque di caratteri di
rispetto al record corrente).
Tutto questo comporta la presenza di diverse funzioni che eseguono
-sostanzialmente le stesse operazioni, ma usano parametri di tipo diverso. Le
+sostanzialmente le stesse operazioni, ma usano argomenti di tipo diverso. Le
funzioni tradizionali usate per il riposizionamento della posizione in uno
stream sono \funcd{fseek} e \funcd{rewind} i cui prototipi sono:
\begin{functions}
\end{functions}
L'uso di \func{fseek} è del tutto analogo a quello di \func{lseek} per i file
-descriptor, ed i parametri, a parte il tipo, hanno lo stesso significato; in
+descriptor, e gli argomenti, a parte il tipo, hanno lo stesso significato; in
particolare \param{whence} assume gli stessi valori già visti in
sez.~\ref{sec:file_lseek}. La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1
in caso di errore. La funzione \func{rewind} riporta semplicemente la
\const{\_IOFBF} & \textit{fully buffered}\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Valori del parametro \param{mode} di \func{setvbuf}
- per l'impostazione delle modalità di bufferizzazione.}
+ \caption{Valori dell'argomento \param{mode} di \func{setvbuf}
+ per l'impostazione delle modalità di bufferizzazione.}
\label{tab:file_stream_buf_mode}
\end{table}
Per evitare che \func{setvbuf} imposti il buffer basta passare un valore
-\val{NULL} per \param{buf} e la funzione ignorerà il parametro \param{size}
+\val{NULL} per \param{buf} e la funzione ignorerà l'argomento \param{size}
usando il buffer allocato automaticamente dal sistema. Si potrà comunque
modificare la modalità di bufferizzazione, passando in \param{mode} uno degli
opportuni valori elencati in tab.~\ref{tab:file_stream_buf_mode}. Qualora si