+sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}) con il parametro \const{F\_DUPFD}.
+L'operazione ha la sintassi \code{fcntl(oldfd, F\_DUPFD, newfd)} e se si usa 0
+come valore per \param{newfd} diventa equivalente a \func{dup}. La sola
+differenza fra le due funzioni (a parte la sintassi ed i diversi codici di
+errore) è che \func{dup2} chiude il file descriptor \param{newfd} se questo è
+già aperto, garantendo che la duplicazione sia effettuata esattamente su di
+esso, invece \func{fcntl} restituisce il primo file descriptor libero di
+valore uguale o maggiore di \param{newfd}, per cui se \param{newfd} è aperto
+la duplicazione avverrà su un altro file descriptor.
+
+Su Linux inoltre è presente una terza funzione di sistema non
+standard,\footnote{la funzione è stata introdotta con il kernel 2.6.27 e resa
+ disponibile con la \acr{glibc} 2.9.} \funcd{dup3}, che consente di duplicare
+un file descriptor reimpostandone i flag, per usarla occorre definire la macro
+\macro{\_GNU\_SOURCE} ed il suo prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{int dup3(int oldfd, int newfd, int flags)}
+\fdesc{Duplica un file descriptor su un altro.}
+}
+
+{La funzione ritorna il nuovo file descriptor in caso di successo e $-1$ per
+ un errore, nel qual caso \var{errno} assumerà gli stessi valori di
+ \func{dup2} più \errcode{EINVAL} qualora \param{flags} contenga un valore
+ non valido o \param{newfd} sia uguale a \param{oldfd}.
+}
+\end{funcproto}
+
+La funzione è identica a \func{dup2} ma prevede la possibilità di mantenere il
+flag di \textit{close-on-exec} sul nuovo file descriptor specificando
+\const{O\_CLOEXEC} in \param{flags} (che è l'unico flag usabile in questo
+caso). Inoltre rileva esplicitamente la possibile coincidenza
+fra \param{newfd} e \param{oldfd}, fallendo con un errore di \errval{EINVAL}.
+
+
+\subsection{Le funzioni di sincronizzazione dei dati}
+\label{sec:file_sync}
+
+Come accennato in sez.~\ref{sec:file_open_close} tutte le operazioni di
+scrittura sono in genere bufferizzate dal kernel, che provvede ad effettuarle
+in maniera asincrona, ad esempio accorpando gli accessi alla stessa zona del
+disco, in un secondo tempo rispetto al momento della esecuzione della
+\func{write}.
+
+Per questo motivo quando è necessaria una sincronizzazione dei dati il sistema
+mette a disposizione delle funzioni che provvedono a forzare lo scarico dei
+dati dai buffer del kernel. La prima di queste funzioni di sistema è
+\funcd{sync}, il cui prototipo è:\footnote{questo è il prototipo usato a
+ partire dalla \acr{glibc} 2.2.2 seguendo gli standard, in precedenza la
+ funzione era definita come \code{int sync(void)} e ritornava sempre $0$.}
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{void sync(void)}
+\fdesc{Sincronizza il buffer della cache dei file col disco.}
+}
+
+{La funzione non ritorna nulla e non prevede condizioni di errore.}
+\end{funcproto}
+
+I vari standard prevedono che la funzione si limiti a far partire le
+operazioni, ritornando immediatamente, con Linux fin dal kernel 1.3.20 invece
+la funzione aspetta la conclusione delle operazioni di sincronizzazione. Si
+tenga presente comunque che questo non dà la garanzia assoluta che i dati
+siano integri dopo la chiamata, l'hardware dei dischi è in genere dotato di un
+suo meccanismo interno di bufferizzazione che può ritardare ulteriormente la
+scrittura effettiva.
+
+La funzione viene usata dal comando \cmd{sync} quando si vuole forzare
+esplicitamente lo scarico dei dati su disco, un tempo era invocata da un
+apposito demone di sistema (in genere chiamato \cmd{update}) che eseguiva lo
+scarico dei dati ad intervalli di tempo fissi. Con le nuove versioni del
+kernel queste operazioni vengono gestite direttamente dal sistema della
+memoria virtuale, attraverso opportuni \textit{task} interni al kernel il cui
+comportamento può essere controllato attraverso il file
+\sysctlfile{vm/bdflush}.\footnote{per il significato dei valori che si possono
+ scrivere in questo file si consulti la documentazione allegata ai sorgenti
+ del kernel nel file \file{Documentation/sysctl/vm.txt}, trattandosi di
+ argomenti di natura sistemistica non li prenderemo in esame.} Si tenga
+presente che la funzione di sistema \funcm{bdflush}, che un tempo veniva usata
+per queste impostazioni, è deprecata e causa semplicemente la stampa di un
+messaggio nei log del kernel, pertanto non la prenderemo in esame.
+
+Quando si vogliano scaricare i dati di un singolo file, ad esempio essere
+sicuri che i dati di un database siano stati registrati su disco, si possono
+usare le due funzioni di sistema \funcd{fsync} e \funcd{fdatasync}, i cui
+prototipi sono:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{int fsync(int fd)}
+\fdesc{Sincronizza dati e metadati di un file.}
+\fdecl{int fdatasync(int fd)}
+\fdesc{Sincronizza i dati di un file.}
+}
+
+{Le funzioni ritornano $0$ in caso di successo e $-1$ per un errore, nel qual
+ caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{fd} è un \index{file!speciali} file speciale
+ che non supporta la sincronizzazione.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \errval{EBADF}, \errval{EIO} e \errval{EROFS} nel loro
+ significato generico.}
+\end{funcproto}
+
+Entrambe le funzioni forzano la sincronizzazione col disco di tutti i dati del
+file specificato, ed attendono fino alla conclusione delle operazioni. La
+prima, \func{fsync} forza anche la sincronizzazione dei meta-dati del file,
+che riguardano sia le modifiche alle tabelle di allocazione dei settori, che
+gli altri dati contenuti \itindex{inode} nell'\textit{inode} che si leggono
+con \func{fstat}, come i tempi del file. Se lo scopo dell'operazione, come
+avviene spesso per i database, è assicurarsi che i dati raggiungano il disco e
+siano rileggibili immediatamente in maniera corretta, è sufficiente l'uso di
+\func{fdatasync} che non comporta anche l'esecuzione di operazioni non
+necessarie all'integrità dei dati, come l'aggiornamento dei tempi di ultima
+modifica ed ultimo accesso.
+
+Si tenga presente che l'uso di queste funzioni non comporta la
+sincronizzazione della directory che contiene il file e la scrittura della
+relativa voce su disco, che se necessaria deve essere effettuata
+esplicitamente con \func{fsync} sul file descriptor della
+directory.\footnote{in realtà per il filesystem \acr{ext2}, quando lo si monta
+ con l'opzione \cmd{sync}, il kernel provvede anche alla sincronizzazione
+ automatica delle voci delle directory.}
+
+L'uso di \func{sync} presenta in certi casi, quando ci sono più filesystem
+montati, problemi di prestazioni dovute al fatto che la funzione provoca la
+sincronizzazione dei dati su tutti quanti i filesystem, anche quando
+interesserebbe che questo avvenga soltanto su quello dei file su cui si sta
+lavorando, se i dati in attesa sono molti questo può causare seri problemi di
+prestazioni.
+
+Per questo motivo è stata introdotta una nuova funzione di sistema,
+\funcd{syncfs},\footnote{la funzione è stata introdotta a partire dal kernel
+ 2.6.39 ed è accessibile solo se è definita la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}, è
+ specifica di Linux e non prevista da nessuno standard.} che effettua lo
+scarico dei dati soltanto per il filesystem su cui si sta operando, il suo
+prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{int syncfs(int fd)}
+\fdesc{Sincronizza il buffer della cache dei file del singolo filesystem col
+ disco.}
+}