+\item[\var{stx\_rdev\_major}, \var{stx\_rdev\_minor}] in questi campi vengono
+ restituiti rispettivamente \textit{major number} e \textit{minor number} del
+ file quando questo è un file di dispositivo (fanno le veci del campo
+ \var{st\_rdev} di \struct{stat}).
+
+\item[\var{stx\_dev\_major}, \var{stx\_dev\_minor}] in questi campi vengono
+ restituiti \textit{major number} e \textit{minor number} del dispositivo su
+ cui risiede il file (fanno le veci del campo \var{st\_dev} di \struct{stat}).
+\end{basedescript}
+
+Di questi campi \var{stx\_mode}, \var{stx\_nlink}, \var{stx\_uid},
+\var{stx\_gid}, \var{stx\_ino}, \var{stx\_size} e \var{stx\_blocks} e quelli
+relativi ai tempi ordinari dei file vengono sempre restituiti, ed il relativo
+valore in \struct{statx} sovrascritto, indipendentemente dal fatto che siano
+stati richiesti o no, con \var{stx\_mask} che indicherà quali sono quelli che
+hanno valori effettivamente validi.
+
+Se un filesystem ha dei campi che non esistono o hanno valori senza
+corrispondenza in un sistema unix-like, questi potranno essere restituiti con
+valori fittizi ricostruiti, ad esempio usando \ids{UID} e \ids{GID} impostati
+in fase di montaggio per un filesystem che non supporta gli utenti; in questi
+casi il relativo bit in \var{stx\_mask} sarà comunque cancellato. In caso di
+cambiamenti al file eseguiti in concorrenza a \func{statx} è possibile che
+campi diversi possano avere informazioni ottenute in momenti diversi, con
+valori precedenti o posteriori il cambiamento. Inoltre, se non richiesti
+esplicitamente, alcuni campi possono avere valori approssimati, ad esempio in
+caso di NFS, questi non vengono mai aggiornati dallo stato sul server remoto.
+
+Il campo \var{stx\_btime} viene restituito solo se richiesto, e si otterrà un
+valore nullo (ed il relativo bit in \var{stx\_mask} cancellato) se questo non
+esiste. Lo stesso vale nel caso si siano richiesti \var{stx\_rdev\_major} o
+\var{stx\_rdev\_minor} ed il file non è un file di dispositivo. I campi
+\var{stx\_dev\_major}, \var{stx\_dev\_minor} e \var{stx\_blksize} attengono
+ad informazioni locali, e sono sempre disponibili in maniera diretta.
+
+% NOTE: per statx https://lwn.net/Articles/707602/ e
+% https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git/commit/?id=a528d35e8bfcc521d7cb70aaf03e1bd296c8493f)
+
+Infine trattiamo qui altre due funzioni, \func{fexecve} e \func{execveat}, che
+non attengono che in maniera indiretta all'uso dei file, ma sono comunque
+legate all'interfaccia delle \textit{at-functions}. In realtà la sola
+effettivamente collegata all'interfaccia delle \textit{at-functions} è la
+funzione di sistema \func{execveat}, introdotta con il kernel 3.19, e per la
+quale non è disponibile ancora un'interfaccia diretta nella \acr{glibc} che
+però la usa (quando disponibile) per realizzare \func{fexecve}.
+
+L'introduzione di queste funzioni nasce dall'esigenza di verificare i
+contenuti di un file eseguibile prima di eseguirlo. Fare il controllo (aprendo
+il file e verificandone il contenuto) e poi eseguirlo con \func{execve} è
+suscettibile alla possibilità che fra il controllo e l'esecuzione il nome del
+file o di una directory sovrastante venga cambiato.
+
+Per mitigare il problema nello standard POSIX.1-2008 è stata introdotta la
+funzione \funcd{fexecve} che consente di eseguire un programma usando un file
+descriptor al posto di un \textit{pathname}; il suo prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{int fexecve(int fd, char *const argv[], char *const envp[])}
+\fdesc{Esegue un programma da un file descriptor.}
+}
+
+{La funzione non ritorna in caso di successo e ritorna $-1$ per un errore,
+ nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{fd} non è un file descriptor, o \param{argv}
+ o \param{envp} sono \val{NULL}.
+ \item[\errcode{ENOSYS}] il filesystem \file{proc} non è disponibile (prima
+ del kernel 3.19).
+ \end{errlist}
+ oltre a tutti gli errori già visti per \func{execve}.}
+\end{funcproto}
+
+La funzione esegue il programma contenuto nel file (su cui il chiamante deve
+avere il permesso di esecuzione) corrispondente a \param{fd}; questo deve
+essere stato ottenuto aprendo il relativo eseguibile in sola lettura o con
+\const{O\_PATH}. Questa funzione fino al kernel 3.19 veniva realizzata nella
+\acr{glibc} usando il filesystem \file{/proc} per ottenere da \param{fd} il
+file corrispondente in \file{/proc/self/fd/}, in maniera analoga a quanto
+visto per l'esempio di fig.~\ref{fig:initfile}.
+
+La funzione di sistema \funcd{execveat} è stata introdotta proprio per rendere
+più sicura l'esecuzione ed evitare la necessità di avere disponibile
+\file{/proc} per poter usare \func{fexecve}, il suo prototipo è:
+
+\begin{funcproto}{
+\fhead{unistd.h}
+\fdecl{int execveat(int dirfd, const char *pathname, char *const argv[], \\
+\phantom{int execveat(}char *const envp[], int flags)}
+\fdesc{Esegue un programma relativo ad una directory.}
+}
+
+{La funzione non ritorna in caso di successo e ritorna $-1$ per un errore, nel
+ qual caso \var{errno} assumerà, inoltre tutti gli errori già visti per
+ \func{execve}, uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EBADF}] \param{fd} non è un file descriptor valido.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{flags} non ha un valore valido.
+ \item[\errcode{ELOOP}] si è usato \const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW} in
+ \param{flags} ma il file indicato è un link simbolico.
+ \item[\errcode{ENOENT}] il programma di cui si è richiesta l'esecuzione è
+ uno script, ma \func{dirfd} è aperto con il flag di
+ \textit{close-on-exec} e pertanto il programma non sarebbe accessibile
+ all'interprete.
+ \end{errlist}
+}
+\end{funcproto}
+
+La funzione segue la sintassi delle \textit{at-functions} per indicare il file
+da eseguire, e per il resto si comporta esattamente con come \func{execve} (le
+cui caratteristiche sono già state illustrate in
+sez.~\ref{sec:proc_exec}). Diventa così possibile indicare il programma da
+eseguire sia con un \textit{pathname} assoluto che relativo (usando
+\const{AT\_FDCWD} come \param{dirfd}), oppure con un \textit{pathname}
+relativo alla directory indicata da \param{dirfd}. In quest'ultima forma l'uso
+della funzione consente estendere i vantaggi delle \textit{at-functions} anche
+al caso dell'esecuzione di un programma.
+
+Inoltre usando, per \param{flags} il valore \const{AT\_EMPTY\_PATH}, si può
+indicare direttamente il file da eseguire aprendolo e passandone il file
+descriptor nell'argomento \param{dirfd}, ottenendo il comportamento di
+\func{fexecve}; quest'ultima infatti è sostanzialmente equivalente
+all'esecuzione di:
+\includecodesnip{listati/fexecve.c}
+l'unico altro valore utilizzabile per \param{flags} è
+\const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}, che fa fallire la funzione con un errore di
+\errval{ELOOP} se il file indicato è un link simbolico.
+
+Quando si usano \func{execveat} o \func{fexecve} per eseguire un programma
+attraverso un file descriptor è naturale impostare sullo stesso il flag di
+\textit{close-on-exec} in modo che questo venga automaticamente chiuso
+all'esecuzione. Questo evita di lasciare aperto inutilmente un file descriptor
+(un programma in genere non ha bisogno di avere un file aperto su se stesso),
+ma soprattutto evita problemi in caso di un eventuale uso ricorsivo di queste
+funzioni, in tal caso infatti, restando aperto ad ogni iterazione un ulteriore
+file descriptor, si potrebbe arrivare all'esaurimento degli stessi.
+
+Tutto questo però non è vero quando si vuole eseguire uno script; in tal caso
+infatti (si ricordi quanto detto a questo riguardo in
+sez.~\ref{sec:proc_exec}) il programma che viene effettivamente messo in
+esecuzione è l'interprete indicato nella riga iniziale dello script, che poi
+legge ed interpreta il codice da eseguire dallo script stesso. Ma se lancia lo
+script usando un file descriptor su cui è attivo il flag di
+\textit{close-on-exec}, questo sarà già chiuso quando l'interprete viene posto
+in esecuzione, rendendo impossibile la lettura del programma da
+interpretare.
+
+Per questo motivo, quando ci si trova in questa situazione, \func{execveat} (e
+quindi anche \func{fexecve}) eseguono un controllo preventivo e falliscono con
+un errore di \errval{ENOENT}. Pertanto se si vuole eseguire uno script
+passandone il file descriptor l'unica possibilità è non attivare il flag di
+\textit{close-on-exec}, esponendosi però al rischio di incorrere nei problemi
+accennati in precedenza.