standard POSIX definisce un insieme di macro per verificare il tipo di files,
queste vengono usate anche da Linux che supporta pure le estensioni per link
simbolici e socket definite da BSD, l'elenco completo di tutte le macro
-definite in GNU/Linux è riportato in \ntab:
+definite in GNU/Linux è riportato in \ntab.
\begin{table}[htb]
\centering
\footnotesize
anche ad un file che non esiste; ad esempio possiamo creare un file temporaneo
nella nostra directory con un link del tipo:
\begin{verbatim}
-$ln -s /tmp/tmp_file temporaneo
+$ ln -s /tmp/tmp_file temporaneo
\end{verbatim}%$
ma anche se \file{/tmp/tmp\_file} non esiste. Aprendo in scrittura
\file{temporaneo} questo verrà scritto; ma se cercassimo di accederlo in sola
parlavamo in \secref{sec:file_vfs}) in una opportuna struttura
\texttt{struct dirent}.
+(NdA Il resto va scritto!!! É noioso e lo farò più avanti).
+
+
\subsection{La directory di lavoro}
\label{sec:file_work_dir}
fatta per compatibilità all'indietro con BSD, che non consente di specificare
la dimensione del buffer; esso deve essere allocato in precedenza ed avere una
dimensione superiore a \texttt{PATH\_MAX} (di solito 256 bytes, vedi
-\secref{sec:xxx_limits}; il problema è che in Linux non esiste una dimensione
+\secref{sec:xxx_limits}); il problema è che in Linux non esiste una dimensione
superiore per un pathname, per cui non è detto che il buffer sia sufficiente a
contenere il nome del file, e questa è la ragione principale per cui questa
funzione è deprecata.