-presenti nella directory; sia BSD che SVr4 prevedono che siano sempre presenti
-il campo \var{d\_name},\footnote{lo standard POSIX prevede invece solo la
- presenza del campo \var{d\_fileno}, identico \var{d\_ino}, che in Linux è
- definito come alias di quest'ultimo; il campo \var{d\_name} è considerato
- dipendente dall'implementazione.} che contiene il nome del file nella forma
-di una stringa terminata da uno zero,\footnote{lo standard POSIX non specifica
- una lunghezza, ma solo un limite \const{NAME\_MAX}; in SVr4 la lunghezza del
- campo è definita come \code{NAME\_MAX+1} che di norma porta al valore di 256
- byte usato anche in Linux.} ed il campo \var{d\_ino}, che contiene il numero
-di \textit{inode} cui il file è associato e corrisponde al campo \var{st\_ino}
-di \struct{stat}.
-
-La presenza di ulteriori campi opzionali oltre i due citati è segnalata dalla
-definizione di altrettante macro nella forma \code{\_DIRENT\_HAVE\_D\_XXX}
-dove \code{XXX} è il nome del relativo campo; nel caso di Linux sono pertanto
-definite le macro \macro{\_DIRENT\_HAVE\_D\_TYPE},
-\macro{\_DIRENT\_HAVE\_D\_OFF} e \macro{\_DIRENT\_HAVE\_D\_RECLEN}, mentre non
-è definita la macro \macro{\_DIRENT\_HAVE\_D\_NAMLEN}.
+presenti nella directory. Sia BSD che SVr4 che POSIX.1-2001\footnote{il
+ vecchio standard POSIX prevedeva invece solo la presenza del campo
+ \var{d\_fileno}, identico \var{d\_ino}, che in Linux era definito come alias
+ di quest'ultimo, mentre il campo \var{d\_name} era considerato dipendente
+ dall'implementazione.} prevedono che siano sempre presenti il campo
+\var{d\_name}, che contiene il nome del file nella forma di una stringa
+terminata da uno zero, ed il campo \var{d\_ino}, che contiene il numero di
+\textit{inode} cui il file è associato e corrisponde al campo \var{st\_ino} di
+\struct{stat}. La presenza di ulteriori campi opzionali oltre i due citati è
+segnalata dalla definizione di altrettante macro nella forma
+\code{\_DIRENT\_HAVE\_D\_XXX} dove \code{XXX} è il nome del relativo
+campo. Come si può evincere da fig.~\ref{fig:file_dirent_struct} nel caso di
+Linux sono pertanto definite le macro \macrod{\_DIRENT\_HAVE\_D\_TYPE},
+\macrod{\_DIRENT\_HAVE\_D\_OFF} e \macrod{\_DIRENT\_HAVE\_D\_RECLEN}, mentre non
+è definita la macro \macrod{\_DIRENT\_HAVE\_D\_NAMLEN}.
+
+Dato che possono essere presenti campi opzionali e che lo standard
+POSIX.1-2001 non specifica una dimensione definita per il nome dei file (che
+può variare a seconda del filesystem), ma solo un limite superiore pari a
+\const{NAME\_MAX} (vedi tab.~\ref{tab:sys_file_macro}), in generale per
+allocare una struttura \struct{dirent} in maniera portabile occorre eseguire
+un calcolo per ottenere le dimensioni appropriate per il proprio
+sistema.\footnote{in SVr4 la lunghezza del campo è definita come
+ \code{NAME\_MAX+1} che di norma porta al valore di 256 byte usato anche in
+ fig.~\ref{fig:file_dirent_struct}.} Lo standard però richiede che il campo
+\var{d\_name} sia sempre l'ultimo della struttura, questo ci consente di
+ottenere la dimensione della prima parte con la macro di utilità generica
+\macro{offsetof}, che si può usare con il seguente prototipo:
+
+{\centering
+\vspace{3pt}
+\begin{funcbox}{
+\fhead{stddef.h}
+\fdecl{size\_t \macrod{offsetof}(type, member)}
+\fdesc{Restituisce la posizione del campo \param{member} nella
+ struttura \param{type}.}
+}
+\end{funcbox}
+}
+
+Ottenuta allora con \code{offsetof(struct dirent, d\_name)} la dimensione
+della parte iniziale della struttura, basterà sommarci la dimensione massima
+dei nomi dei file nel filesystem che si sta usando, che si può ottenere
+attraverso la funzione \func{pathconf} (per la quale si rimanda a
+sez.~\ref{sec:sys_file_limits}) più un ulteriore carattere per la terminazione
+della stringa.
+
+Per quanto riguarda il significato dei campi opzionali, il campo \var{d\_type}
+indica il tipo di file (se fifo, directory, collegamento simbolico, ecc.), e
+consente di evitare una successiva chiamata a \func{lstat} (vedi
+sez.~\ref{sec:file_stat}) per determinarlo. I suoi possibili valori sono
+riportati in tab.~\ref{tab:file_dtype_macro}. Si tenga presente che questo
+valore è disponibile solo per i filesystem che ne supportano la restituzione
+(fra questi i più noti sono \textsl{btrfs}, \textsl{ext2}, \textsl{ext3}, e
+\textsl{ext4}), per gli altri si otterrà sempre il valore
+\const{DT\_UNKNOWN}.\footnote{inoltre fino alla versione 2.1 della
+ \acr{glibc}, pur essendo il campo \var{d\_type} presente, il suo uso non era
+ implementato, e veniva restituito comunque il valore \const{DT\_UNKNOWN}.}