+ \caption{Prospetto dei cambiamenti effettuati sui tempi di ultimo
+ accesso \textsl{(a)}, ultima modifica \textsl{(m)} e ultimo cambiamento
+ \textsl{(c)} dalle varie funzioni operanti su file e directory.}
+ \label{tab:file_times_effects}
+\end{table}
+
+Si noti infine come \var{st\_ctime} non abbia nulla a che fare con il tempo di
+creazione del file, usato da molti altri sistemi operativi, che in unix non
+esiste.
+
+
+\subsection{La funzione \func{utime}}
+\label{sec:file_utime}
+
+I tempi di ultimo accesso e modifica possono essere cambiati usando la
+funzione \func{utime}, il cui prototipo è:
+
+\begin{prototype}{utime.h}
+{int utime(const char * filename, struct utimbuf *times)}
+
+Cambia i tempi di ultimo accesso e modifica dell'inode specificato da
+\var{filename} secondo i campi \var{actime} e \var{modtime} di \var{times}. Se
+questa è \macro{NULL} allora viene usato il tempo corrente.
+
+La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 in caso di errore, nel
+qual caso \var{errno} è settata opportunamente.
+\begin{errlist}
+\item \macro{EACCESS} non si ha il permesso di scrittura sul file.
+\item \macro{ENOENT} \var{filename} non esiste.
+\end{errlist}
+\end{prototype}
+
+La struttura \var{utimebuf} usata da \func{utime} è definita come:
+\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{}
+struct utimbuf {
+ time_t actime; /* access time */
+ time_t modtime; /* modification time */
+};
+\end{lstlisting}
+
+L'effetto della funzione e i privilegi necessari per eseguirla dipendono da
+cosa è l'argomento \var{times}; se è \macro{NULL} la funzione setta il tempo
+corrente ed è sufficiente avere accesso in scrittura al file; se invece si è
+specificato un valore la funzione avrà successo solo se si è proprietari del
+file (o si hanno i privilegi di amministratore).
+
+Si tenga presente che non è comunque possibile specificare il tempo di
+cambiamento di stato del file, che viene comunque cambiato dal kernel tutte le
+volte che si modifica l'inode (quindi anche alla chiamata di \func{utime}).
+Questo serve anche come misura di sicurezza per evitare che si possa
+modificare un file nascondendo completamente le proprie tracce. In realtà la
+cosa resta possibile, se si è in grado di accedere al device, scrivendo
+direttamente sul disco senza passare attraverso il filesystem, ma ovviamente è
+molto più complicato da realizzare.
+
+
+
+
+\section{Il controllo di accesso ai file}
+\label{sec:file_access_control}
+
+Una delle caratteristiche fondamentali di tutti i sistemi unix-like è quella
+del controllo di accesso ai file, che viene implementato per qualunque
+filesystem standard. In questa sezione ne esamineremo i concetti essenziali e
+le funzioni usate per gestirne i vari aspetti.
+
+
+\subsection{I permessi per l'accesso ai file}
+\label{sec:file_perm_overview}
+
+Il controllo di accesso ai file in unix segue un modello abbastanza semplice
+(ma adatto alla gran parte delle esigenze) in cui si dividono i permessi su
+tre livelli. Si tenga conto poi che quanto diremo è vero solo per filesystem
+di tipo unix, e non è detto che sia applicabile a un filesystem
+qualunque\footnote{ed infatti non è vero per il filesystem vfat di Windows,
+ per il quale i permessi vengono assegnati in maniera fissa con un opzione in
+ fase di montaggio}. Esistono inoltre estensioni che permettono di
+implementare le ACL (\textit{Access Control List}) che sono un meccanismo di
+controllo di accesso molto più sofisticato.
+
+Ad ogni file unix associa sempre l'utente che ne è proprietario (il cosiddetto
+\textit{owner}) e il gruppo di appartenenza, secondo il meccanismo degli
+identificatori di utenti e gruppi (\acr{uid} e \acr{gid}). Questi valori
+sono accessibili da programma tramite i campi \var{st\_uid} e \var{st\_gid}
+della struttura \var{stat} (si veda \secref{sec:file_stat}). Ad ogni file
+viene inoltre associato un insieme di permessi che sono divisi in tre classi,
+e cioè attribuiti rispettivamente all'utente proprietario del file, a un
+qualunque utente faccia parte del gruppo cui appartiene il file, e a tutti gli
+altri utenti.
+
+I permessi, così come vengono presi dai comandi e dalle routine di sistema,
+sono espressi da un numero di 12 bit; di questi i nove meno significativi sono
+usati a gruppi di tre per indicare i permessi base di lettura, scrittura ed
+esecuzione (indicati nei comandi di sistema con le lettere \cmd{w}, \cmd{r} e
+\cmd{x}) ed applicabili rispettivamente al proprietario, al gruppo, a tutti
+gli altri. I restanti tre bit (\acr{suid}, \acr{sgid}, e
+\textsl{sticky}) sono usati per indicare alcune caratteristiche più complesse
+su cui torneremo in seguito (vedi \secref{sec:file_suid_sgid} e
+\secref{sec:file_sticky}).
+
+Anche i permessi, come tutte le altre informazioni generali, sono tenuti per
+ciascun file nell'inode; in particolare essi sono contenuti in alcuni bit
+del campo \var{st\_mode} della struttura letta da \func{stat} (di nuovo si veda
+\secref{sec:file_stat} per i dettagli).
+
+In genere ci si riferisce a questo raggruppamento dei permessi usando le
+lettere \cmd{u} (per \textit{user}), \cmd{g} (per \textit{group}) e \cmd{o}
+(per \textit{other}), inoltre se si vuole indicare tutti i raggruppamenti
+insieme si usa la lettera \cmd{a} (per \textit{all}). Si tenga ben presente
+questa distinzione dato che in certi casi, mutuando la terminologia in uso nel
+VMS, si parla dei permessi base come di permessi per \textit{owner},
+\textit{group} ed \textit{all}, le cui iniziali possono dar luogo a confusione.
+Le costanti che permettono di accedere al valore numerico di questi bit nel
+campo \var{st\_mode} sono riportate in \ntab.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|c|l|}
+ \hline
+ \textbf{\var{st\_mode}} bit & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{S\_IRUSR} & \textit{user-read}, l'utente può leggere \\
+ \macro{S\_IWUSR} & \textit{user-write}, l'utente può scrivere \\
+ \macro{S\_IXUSR} & \textit{user-execute}, l'utente può eseguire \\
+ \hline
+ \macro{S\_IRGRP} & \textit{group-read}, il gruppo può leggere \\
+ \macro{S\_IWGRP} & \textit{group-write}, il gruppo può scrivere \\
+ \macro{S\_IXGRP} & \textit{group-execute}, il gruppo può eseguire\\
+ \hline
+ \macro{S\_IROTH} & \textit{other-read}, tutti possono leggere \\
+ \macro{S\_IWOTH} & \textit{other-write}, tutti possono scrivere \\
+ \macro{S\_IXOTH} & \textit{other-execute}, tutti possono eseguire\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{I bit dei permessi di accesso ai file, come definiti in
+ \texttt{<sys/stat.h>}}
+ \label{tab:file_bit_perm}