-Il passo successivo (\texttt{\small 23--24}) è cambiare directory di lavoro
-(vedi sez.~\ref{sec:file_work_dir}), usando in sequenza le funzioni
-\func{dirfd} e \func{fchdir} (in realtà si sarebbe potuto usare direttamente
-\func{chdir} su \var{dirname}), in modo che durante il successivo ciclo
-(\texttt{\small 26--30}) sulle singole voci dello stream ci si trovi
-all'interno della directory.\footnote{questo è essenziale al funzionamento
- della funzione \code{do\_ls}, e ad ogni funzione che debba usare il campo
- \var{d\_name}, in quanto i nomi dei file memorizzati all'interno di una
- struttura \struct{dirent} sono sempre relativi alla directory in questione,
- e senza questo posizionamento non si sarebbe potuto usare \func{stat} per
- ottenere le dimensioni.}
+Il passo successivo (\texttt{\small 23--24}) è cambiare
+\index{directory~di~lavoro} directory di lavoro (vedi
+sez.~\ref{sec:file_work_dir}), usando in sequenza le funzioni \func{dirfd} e
+\func{fchdir} (in realtà si sarebbe potuto usare direttamente \func{chdir} su
+\var{dirname}), in modo che durante il successivo ciclo (\texttt{\small
+ 26--30}) sulle singole voci dello stream ci si trovi all'interno della
+directory.\footnote{questo è essenziale al funzionamento della funzione
+ \code{do\_ls}, e ad ogni funzione che debba usare il campo \var{d\_name}, in
+ quanto i nomi dei file memorizzati all'interno di una struttura
+ \struct{dirent} sono sempre relativi alla directory in questione, e senza
+ questo posizionamento non si sarebbe potuto usare \func{stat} per ottenere
+ le dimensioni.}