file e directory, iniziando dalle funzioni di libreria che si usano per
copiarli, spostarli e cambiarne i nomi. Esamineremo poi l'interfaccia che
permette la manipolazione dei vari attributi di file e directory ed alla
-finefaremo una trattazione dettagliata su come è strutturato il sistema base
+fine faremo una trattazione dettagliata su come è strutturato il sistema base
di protezioni e controllo di accesso ai file e sulle funzioni che ne
permettono la gestione. Tutto quello che riguarda invece la manipolazione del
contenuto dei file è lasciato ai capitoli successivi.
Una delle caratteristiche di queste funzioni è che la creazione/rimozione
della nome dalla directory e l'incremento/decremento del numero di riferimenti
nell'inode deve essere una operazione atomica (si veda
-\secref{cha:proc_atom_oper}), per questo entrambe queste funzioni sono
+\secref{sec:proc_atom_oper}), per questo entrambe queste funzioni sono
realizzate tramite una singola system call.
Si ricordi infine che il file non viene eliminato dal disco fintanto che tutti
\begin{figure}[htb]
\centering
- \includegraphics[width=5cm]{img/link_loop.eps}
+ \includegraphics[width=5cm]{img/link_loop}
\caption{Esempio di loop nel filesystem creato con un link simbolico.}
\label{fig:file_link_loop}
\end{figure}
mutuata da SVR4. Il caso in cui il file abbia il bit \acr{sgid} settato ma
non il corrispondente bit di esecuzione viene utilizzato per attivare per
quel file il \textit{mandatory locking} (argomento che affronteremo nei
-dettagli in \secref{sec:xxx_mandatory_lock}).
+dettagli in \secref{sec:file_mand_locking}).
\subsection{Il bit \textsl{sticky}}