-\footnotetext[21]{queste prime due capacità sono presenti soltanto a partire dai
- kernel della serie 2.6.11.}
-
-\footnotetext[22]{questa capacità è presente soltanto a partire dai kernel
- della serie 2.4.x.}
-
-\footnotetext{questa capacità è presente soltanto a partire dai kernel della
- serie 2.4.x.}
-
-Per gestire questo nuovo meccanismo ciascun processo porta con sé tre distinti
-insiemi di \textit{capabilities}, che vengono denominati rispettivamente
-\textit{effective}, \textit{permitted} ed \textit{inherited}. Questi insiemi
-vengono mantenuti in forma di tre diverse maschere binarie,\footnote{il kernel
- li mantiene, come i vari identificatori di sez.~\ref{sec:proc_setuid},
- all'interno della \struct{task\_struct} di ciascun processo (vedi
- fig.~\ref{fig:proc_task_struct}), nei tre campi \texttt{cap\_effective},
- \texttt{cap\_inheritable}, \texttt{cap\_permitted} del tipo
- \texttt{kernel\_cap\_t}; questo è attualmente definito come intero a 32 bit,
- il che comporta un massimo di 32 \textit{capabilities} distinte.} in cui
-ciascun bit corrisponde ad una capacità diversa; se ne è riportato
-l'elenco,\footnote{si tenga presente che l'elenco delle \textit{capabilities}
- presentato questa tabella, ripreso dalla relativa pagina di manuale
- (accessibile con \texttt{man capabilities}) e dalle definizioni in
- \texttt{sys/capabilities.h}, è quello aggiornato al kernel 2.6.6.} con una
-breve descrizione, ed il nome delle costanti che identificano i singoli bit,
-in tab.~\ref{tab:proc_capabilities}; la tabella è divisa in due parti, la
-prima riporta le \textit{capabilities} previste nella bozza dello standard
-POSIX1.e, la seconda quelle specifiche di Linux.
-
-L'utilizzo di tre distinti insiemi serve a fornire una interfaccia flessibile
-per l'uso delle \textit{capabilities}, con scopi analoghi a quelli per cui
-sono mantenuti i diversi insiemi di identificatori di
-sez.~\ref{sec:proc_setuid}; il loro significato è il seguente:
-\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
-\item[\textit{effective}] l'insieme delle \textit{capabilities}
- ``\textsl{effettive}'', cioè di quelle che vengono effettivamente usate dal
- kernel quando deve eseguire il controllo di accesso per le varie operazioni
- compiute dal processo.
-\item[\textit{permitted}] l'insieme delle \textit{capabilities}
- ``\textsl{permesse}'', cioè l'insieme di quelle capacità che un processo
- \textsl{può} impostare come \textsl{effettive}. Se un processo cancella una
- capacità da questo insieme non potrà più riassumerla (almeno che non esegua
- un programma che è \acr{suid} di root).
-\item[\textit{inherited}] l'insieme delle \textit{capabilities}
- ``\textsl{ereditabili}'', cioè quelle che vengono trasmesse ad un nuovo
- programma eseguito attraverso una chiamata ad \func{exec} (con l'eccezione
- del caso che questo sia \acr{suid} di root).
-\label{sec:capabilities_set}
-\end{basedescript}
-
-Oltre a questi tre insiemi, che sono relativi al singolo processo, il kernel
-mantiene un insieme generale valido per tutto il sistema, chiamato
-\itindex{capabilities~bounding~set} \textit{capabilities bounding set}. Ogni
-volta che un programma viene posto in esecuzione con \func{exec} il contenuto
-degli insiemi \textit{effective} e \textit{permitted} vengono mascherati con
-un \textsl{AND} binario del contenuto corrente del \textit{capabilities
- bounding set}, così che il nuovo processo potrà disporre soltanto delle
-capacità in esso elencate.
-
-Il \textit{capabilities bounding set} è un parametro di sistema, accessibile
-attraverso il contenuto del file \procfile{/proc/sys/kernel/cap-bound}, che per
-questa sua caratteristica consente di impostare un limite generale alle
-capacità che possono essere accordate ai vari processi. Questo valore può
-essere impostato ad un valore arbitrario esclusivamente dal primo processo
-eseguito nel sistema (di norma cioè da \texttt{/sbin/init}), ogni processo
-eseguito successivamente (cioè con \textsl{pid} diverso da 1) anche se
-eseguito con privilegi di amministratore potrà soltanto rimuovere uno dei bit
-già presenti dell'insieme: questo significa che una volta rimossa una
-\textit{capability} dal \textit{capabilities bounding set} essa non sarà più
-disponibile, neanche per l'amministratore, a meno di un riavvio.
+\footnotetext{vale a dire i permessi caratteristici del modello classico del
+ controllo di accesso chiamato \itindex{Discrectionary~Access~Control~(DAC)}
+ \textit{Discrectionary Access Control} (da cui il nome DAC).}
+
+% TODO aggiungere CAP_SYSLOG, citata in http://lwn.net/Articles/429595/
+
+La prima di queste capacità ``\textsl{ampie}'' è \const{CAP\_FOWNER}, che
+rimuove le restrizioni poste ad un processo che non ha la proprietà di un file
+in un vasto campo di operazioni;\footnote{vale a dire la richiesta che
+ l'user-ID effettivo del processo (o meglio il \textit{filesystem user-ID},
+ vedi sez.~\ref{sec:proc_setuid}) coincida con quello del proprietario.}
+queste comprendono i cambiamenti dei permessi e dei tempi del file (vedi
+sez.~\ref{sec:file_perm_management} e sez.~\ref{sec:file_file_times}), le
+impostazioni degli attributi estesi e delle ACL (vedi
+sez.~\ref{sec:file_xattr} e \ref{sec:file_ACL}), poter ignorare lo
+\itindex{sticky~bit} \textit{sticky bit} nella cancellazione dei file (vedi
+sez.~\ref{sec:file_special_perm}), la possibilità di impostare il flag di
+\const{O\_NOATIME} con \func{open} e \func{fcntl} (vedi
+sez.~\ref{sec:file_open} e sez.~\ref{sec:file_fcntl}) senza restrizioni.
+
+Una seconda capacità che copre diverse operazioni, in questo caso riguardanti
+la rete, è \const{CAP\_NET\_ADMIN}, che consente di impostare le opzioni
+privilegiate dei socket (vedi sez.~\ref{sec:sock_generic_options}), abilitare
+il \itindex{multicast} \textit{multicasting}, eseguire la configurazione delle
+interfacce di rete (vedi sez.~\ref{sec:sock_ioctl_netdevice}) ed impostare la
+tabella di instradamento.
+
+Una terza \textit{capability} con vasto campo di applicazione è
+\const{CAP\_SYS\_ADMIN}, che copre una serie di operazioni amministrative,
+come impostare le quote disco (vedi sez.\ref{sec:disk_quota}), attivare e
+disattivare la swap, montare, rimontare e smontare filesystem (vedi
+sez.~\ref{sec:sys_file_config}), effettuare operazioni di controllo sugli
+oggetti dell'IPC di SysV (vedi sez.~\ref{sec:ipc_sysv}), operare sugli
+attributi estesi di classe \texttt{security} o \texttt{trusted} (vedi
+sez.~\ref{sec:file_xattr}), specificare un user-ID arbitrario nella
+trasmissione delle credenziali dei socket (vedi sez.~\ref{sec:socket_xxx}),
+assegnare classi privilegiate per lo scheduling dell'I/O (vedi
+sez.~\ref{sec:io_priority}), superare il limite di sistema sul numero massimo
+di file aperti,\footnote{quello indicato da \procfile{/proc/sys/fs/file-max}.}
+effettuare operazioni privilegiate sulle chiavi mantenute dal kernel (vedi
+sez.~\ref{sec:io_priority}), usare la funzione \func{lookup\_dcookie} (vedi
+sez.~\ref{sec:xxx_profiling}), usare \const{CLONE\_NEWNS} con \func{unshare},
+(vedi sez.~\ref{sec:process_clone}).
+
+Originariamente \const{CAP\_SYS\_NICE} riguardava soltanto la capacità di
+aumentare le priorità di esecuzione dei processi, come la diminuzione del
+valore di \textit{nice} (vedi sez.~\ref{sec:proc_sched_stand}), l'uso delle
+priorità \textit{real-time} (vedi sez.~\ref{sec:proc_real_time}), o
+l'impostazione delle affinità di processore (vedi
+sez.~\ref{sec:proc_sched_multiprocess}); ma con l'introduzione di priorità
+anche riguardo le operazioni di accesso al disco, e, nel caso di sistemi NUMA,
+alla memoria, essa viene a coprire anche la possibilità di assegnare priorità
+arbitrarie nell'accesso a disco (vedi sez.~\ref{sec:io_priority}) e nelle
+politiche di allocazione delle pagine di memoria ai nodi di un sistema NUMA.
+
+Infine la \textit{capability} \const{CAP\_SYS\_RESOURCE} attiene alla
+possibilità di superare i limiti imposti sulle risorse di sistema, come usare
+lo spazio disco riservato all'amministratore sui filesystem che lo supportano,
+usare la funzione \func{ioctl} per controllare il \textit{journaling} sul
+filesystem \acr{ext3}, non subire le quote disco, aumentare i limiti sulle
+risorse (vedi sez.~\ref{sec:sys_resource_limit}) e sulle dimensioni dei
+messaggi delle code del SysV IPC (vedi sez.~\ref{sec:ipc_sysv_mq}).