\func{mkstemp}.}
\end{funcproto}
\noindent la cui sola differenza è la presenza dell'ulteriore argomento
-\var{flags} che consente di specificare alcuni ulteriori flag
-(\const{O\_APPEND}, \const{O\_CLOEXEC}, \const{O\_SYNC}, il cui significato
+\var{flags} che consente di specificare alcuni ulteriori flag (come
+\const{O\_APPEND}, \const{O\_CLOEXEC}, \const{O\_SYNC}, il cui significato
vedremo in sez.~\ref{sec:file_open_close}) da passare ad \func{open}
-nell'apertura del file.
+nell'apertura del file.\footnote{si tenga presente che \func{mkostemp}
+ utilizza già \const{O\_CREAT}, \const{O\_EXCL} e \const{O\_RDWR}, che non è
+ il caso di reindicare, dato che ciò potrebbe portare ad errori in altri
+ sistemi operativi.}
-Di queste due funzioni sono state poi introdotte a partire dalla \acr{glibc}
-2.11 due varianti, \funcd{mkstemps} e \funcd{mkostemps} che consentono di
-indicare anche un suffisso, i loro prototipo sono:
+Di queste due funzioni sono state poi introdotte, a partire dalla \acr{glibc}
+2.11 due varianti, \funcd{mkstemps} e \funcd{mkostemps}, che consentono di
+indicare anche un suffisso, i loro prototipi sono:
\begin{funcproto}{
\fhead{stlib.h}
}
{Le funzioni hanno gli stessi valori di ritorno e gli stessi errori di
- \func{mkstemp} con lo stesso significato tranne \errval{EINVAL} che viene
+ \func{mkstemp} con lo stesso significato, tranne \errval{EINVAL} che viene
restituito se \param{template} non è di lunghezza pari ad almeno
$6+$\param{suffixlen} ed i 6 caratteri prima del suffisso non sono
\code{XXXXXX}.}
\end{funcproto}
-Le due funzioni, estensione non standard delle \acr{glibc}, sono identiche a
-\funcd{mkstemp} e \funcd{mkostemp}, ma consentono di avere un nome del file
-nella forma \texttt{prefissoXXXXXXsuffisso} dove la lunghezza del suffisso
-deve essere indicata con \param{suffixlen}.
+Le due funzioni, un'estensione non standard fornita dalla \acr{glibc}, sono
+identiche a \funcd{mkstemp} e \funcd{mkostemp}, ma consentono di avere un nome
+del file nella forma \texttt{prefissoXXXXXXsuffisso} dove la lunghezza del
+suffisso deve essere indicata con \param{suffixlen}.
Infine con OpenBSD è stata introdotta un'altra funzione simile alle
precedenti, \funcd{mkdtemp}, che crea invece una directory
non si pongono.
-
\section{La manipolazione delle caratteristiche dei file}
\label{sec:file_infos}
campi di \struct{stat} su cui non torneremo in maggior dettaglio nel resto di
questa sezione:
\begin{itemize*}
-
\item Il campo \var{st\_nlink} contiene il numero di \textit{hard link} che
fanno riferimento al file (il cosiddetto \textit{link count}) di cui abbiamo
già parlato in numerose occasioni.
-
\item Il campo \var{st\_ino} contiene il numero di \textit{inode} del file,
quello viene usato all'interno del filesystem per identificarlo e che può
essere usato da un programma per determinare se due \textit{pathname} fanno
riferimento allo stesso file.
-
\item Il campo \var{st\_dev} contiene il numero del dispositivo su cui risiede
il file (o meglio il suo filesystem). Si tratta dello stesso numero che si
usa con \func{mknod} e che può essere decomposto in \textit{major number} e
\textit{minor number} con le macro \macro{major} e \macro{minor} viste in
sez.~\ref{sec:file_mknod}.
-
\item Il campo \var{st\_rdev} contiene il numero di dispositivo associato al
file stesso ed ovviamente ha un valore significativo soltanto quando il file
è un dispositivo a caratteri o a blocchi.
-
\item Il campo \var{st\_blksize} contiene la dimensione dei blocchi di dati
usati nell'I/O su disco, che è anche la dimensione usata per la
bufferizzazione dei dati dalle librerie del C per l'interfaccia degli
\textit{stream}. Leggere o scrivere blocchi di dati in dimensioni inferiori
a questo valore è inefficiente in quanto le operazioni su disco usano
comunque trasferimenti di questa dimensione.
-
\end{itemize*}
-% TODO trattare anche statx, aggiunta con il kernel 4.11 (vedi
-% https://lwn.net/Articles/707602/ e
-% https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git/commit/?id=a528d35e8bfcc521d7cb70aaf03e1bd296c8493f)
+Nell'evoluzione del kernel la \textit{system call} che fornisce \func{stat} è
+stata modificata più volte per tener conto dei cambiamenti fatti alla
+struttura \struct{stat},\footnote{questo ha significato l'utilizzo a basso
+ livello di diverse \textit{system call} e diverse versioni della struttura.}
+in particolare a riguardo ai tempi dei file, di cui è stata aumentata la
+precisione (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:file_file_times}) ma anche
+per gli aggiornamenti fatti ai campi \var{st\_ino}, \var{st\_uid} e
+\var{st\_gid}. Sulle piattaforme a 32 bit questi cambiamenti, che han visto un
+aumento delle dimensioni dei campi della struttura per adattarli alle nuove
+esigenze, sono mascherati dalla \acr{glibc} che attraverso \func{stat} invoca
+la versione più recente della \textit{system call} e reimpacchetta i dati se
+questo è necessario per eseguire dei vecchi programmi. Nelle piattaforme a 64
+bit invece è presente un'unica versione della \textit{system call} e la
+struttura \struct{stat} ha campi di dimensione sufficiente.
+
+Infine a partire dal kernel 2.6.16 è stata introdutta una ulteriore funzione
+della famiglia, \func{fstatat} che consente di trattare con sicurezza i
+\textit{pathname} relativi, la tratteremo in sez.~\ref{sec:file_openat},
+insieme alla nuova \textit{system call} \func{statx}, introdotta dal kernel
+4.11 per estendere l'interfaccia di \func{stat} e le informazioni che essa può
+restituire.
\subsection{I tipi di file}
funzioni della famiglia \func{stat} all'interno del campo \var{st\_mode} di
una struttura \struct{stat}.
-Il campo \var{st\_mode} è una maschera binaria in cui l'informazione viene
-suddivisa nei vari bit che compongono, ed oltre a quelle sul tipo di file,
-contiene anche le informazioni relative ai permessi su cui torneremo in
-sez.~\ref{sec:file_perm_overview}. Dato che i valori numerici usati per
-definire il tipo di file possono variare a seconda delle implementazioni, lo
-standard POSIX definisce un insieme di macro che consentono di verificare il
-tipo di file in maniera standardizzata.
-
\begin{table}[htb]
\centering
\footnotesize
\label{tab:file_type_macro}
\end{table}
+Il campo \var{st\_mode} è una maschera binaria in cui l'informazione viene
+suddivisa nei vari bit che compongono, ed oltre a quelle sul tipo di file,
+contiene anche le informazioni relative ai permessi su cui torneremo in
+sez.~\ref{sec:file_perm_overview}. Dato che i valori numerici usati per
+definire il tipo di file possono variare a seconda delle implementazioni, lo
+standard POSIX definisce un insieme di macro che consentono di verificare il
+tipo di file in maniera standardizzata.
+
Queste macro vengono usate anche da Linux che supporta pure le estensioni allo
standard per i collegamenti simbolici e i socket definite da BSD.\footnote{le
ultime due macro di tab.~\ref{tab:file_type_macro}, che non sono presenti
\label{sec:file_file_size}
Abbiamo visto in fig.~\ref{fig:file_stat_struct} che campo \var{st\_size} di
-una struttura \struct{stat} contiene la dimensione del file in byte. Questo
-però è vero solo se si tratta di un file regolare, mentre nel caso di un
-collegamento simbolico la dimensione è quella del \textit{pathname} che il
-collegamento stesso contiene, infine per le \textit{fifo} ed i file di dispositivo
-questo campo è sempre nullo.
-
-Il campo \var{st\_blocks} invece definisce la lunghezza del file in blocchi di
-512 byte. La differenza con \var{st\_size} è che in questo caso si fa
-riferimento alla quantità di spazio disco allocata per il file, e non alla
-dimensione dello stesso che si otterrebbe leggendolo sequenzialmente.
+una struttura \struct{stat} contiene la dimensione del file in byte. In realtà
+questo è vero solo se si tratta di un file regolare contenente dei dati; nel
+caso di un collegamento simbolico invece la dimensione è quella del
+\textit{pathname} che il collegamento stesso contiene, e per una directory
+quella dello spazio occupato per le voci della stessa (che dipende da come
+queste vengono mantenute dal filesystem), infine per le \textit{fifo}, i socket
+ed i file di dispositivo questo campo è sempre nullo.
+
+Il campo \var{st\_blocks} invece definisce la lunghezza del file espressa in
+numero di blocchi di 512 byte. La differenza con \var{st\_size} è che in
+questo caso si fa riferimento alla quantità di spazio disco allocata per il
+file, e non alla dimensione dello stesso che si otterrebbe leggendolo
+sequenzialmente.
Si deve tener presente infatti che la lunghezza del file riportata in
\var{st\_size} non è detto che corrisponda all'occupazione dello spazio su
nuova fine del file.
Un file può sempre essere troncato a zero aprendolo con il flag
-\const{O\_TRUNC}, ma questo è un caso particolare; per qualunque altra
-dimensione si possono usare le due funzioni di sistema \funcd{truncate} e
-\funcd{ftruncate}, i cui prototipi sono:
+\const{O\_TRUNC} (vedi sez.~\ref{sec:file_open_close}), ma questo è un caso
+particolare; per qualunque altra dimensione si possono usare le due funzioni
+di sistema \funcd{truncate} e \funcd{ftruncate}, i cui prototipi sono:
\begin{funcproto}{
\fhead{unistd.h}
\cmd{-t}) mostra i tempi dei file secondo lo schema riportato nell'ultima
colonna di tab.~\ref{tab:file_file_times}. Si noti anche come non esista, a
differenza di altri sistemi operativi, un \textsl{tempo di creazione} di un
-file.
+file, anche se vari filesystem lo supportano e dal kernel 4.11 è ottenibile
+con la funzione \func{statx} (vedi sez.~\ref{sec:file_openat}).
L'aggiornamento del tempo di ultimo accesso è stato a lungo considerato un
difetto progettuale di Unix, questo infatti comporta la necessità di
in termini di prestazioni, che di consumo di risorse come la batteria per i
portatili, o i cicli di riscrittura per i dischi su memorie riscrivibili.
-
Per questo motivo abbiamo visto in sez.~\ref{sec:filesystem_mounting} come
-nello sviluppo del kernel siano stati introdotti degli opportuni \textit{mount
- flag} che consentissero di evitare di aggiornare continuamente una
-informazione che nella maggior parte dei casi non interessa. Per questo i
-valori che si possono trovare per l'\textit{access time} dipendono dalle
-opzioni di montaggio, ed anche, essendo stato cambiato il comportamento di
-default a partire dalla versione 2.6.30, dal kernel che si sta usando.
+nello sviluppo del siano stati introdotti degli opportuni \textit{mount flag}
+che consentono di evitare di aggiornare continuamente una informazione che
+nella maggior parte dei casi non interessa. Per questo i valori
+dell'\textit{access time} possono dipendere dalle opzioni di montaggio, ed
+anche, essendo stato cambiato il comportamento di default a partire dalla
+versione 2.6.30, dal kernel che si sta usando.
In generale quello che si ha con i kernel più recenti è che il tempo di ultimo
accesso viene aggiornato solo se è precedente al tempo di ultima modifica o
cambiamento, o se è passato più di un giorno dall'ultimo accesso. Così si può
rendere evidente che vi è stato un accesso dopo una modifica e che il file
-viene comunque osservato regolarmente, conservando tutte le informazioni
-veramente utili senza dover consumare risorse in scritture continue per
-mantenere costantemente aggiornata una informazione che a questo punto non ha
-più nessuna rilevanza pratica.\footnote{qualora ce ne fosse la necessità è
+viene comunque osservato regolarmente, conservando le informazioni veramente
+utili senza consumare risorse in scritture continue per mantenere
+costantemente aggiornata una informazione che a questo punto non ha più
+nessuna rilevanza pratica.\footnote{qualora ce ne fosse la necessità è
comunque possibile, tramite l'opzione di montaggio \texttt{strictatime},
richiedere in ogni caso il comportamento tradizionale.}
A partire dal kernel 2.6 la risoluzione dei tempi dei file, che nei campi di
tab.~\ref{tab:file_file_times} è espressa in secondi, è stata portata ai
-nanosecondi per la gran parte dei filesystem. La ulteriore informazione può
-essere acceduta attraverso altri campi appositamente aggiunti alla struttura
+nanosecondi per la gran parte dei filesystem. L'ulteriore informazione può
+essere ottenuta attraverso altri campi appositamente aggiunti alla struttura
\struct{stat}. Se si sono definite le macro \macro{\_BSD\_SOURCE} o
\macro{\_SVID\_SOURCE} questi sono \var{st\_atim.tv\_nsec},
\var{st\_mtim.tv\_nsec} e \var{st\_ctim.tv\_nsec} se queste non sono definite,