-
-il vantaggio nell'uso
-di questa funzione al posto della chiamata successiva di \func{link} e
-\func{unlink} è che l'operazione è eseguita atomicamente, e non c'è un momento
-in cui il file su disco presenta ad un altro processo un diverso numero di
-collegamenti diretti. Inoltre in questo modo non c'è modo che il nuovo nome
-esista senza essere connesso all'inode; se si ha un crollo del sistema durante
-l'esecuzione può essere possibile che entrambi i nomi esistano, ma il nuovo
-nome quando esiste, è sempre connesso al file.
-
-
-L'effetto è diverso a seconda che si voglia spostare un file o una directory;
-se ci riferisce a un file allora \var{newpath} deve essere una di
+Il comportamento della funzione è diverso a seconda che si voglia rinominare
+un file o una directory; se ci riferisce a un file allora \var{newpath}, se
+esiste, non deve essere una directory (altrimenti si ha l'errore
+\macro{EISDIR}). Nel caso \var{newpath} indichi un file esistente questo viene
+cancellato e rimpiazzato (atomicamente).
+
+Se \var{oldpath} è una directory allora \var{newpath} se esiste deve essere
+una directory vuota, altrimenti si avranno gli errori \macro{ENOTDIR} (se non
+è una directory) o \macro{ENOTEMPTY} (se non è vuota). Chiaramente
+\var{newpath} non può contenere \var{oldpath} altrimenti si avrà un errore
+\macro{EINVAL}.
+
+Se \var{oldpath} si riferisce a un link simbolico questo sarà rinominato; se
+\var{newpath} è un link simbolico verrà cancellato come qualunque altro file.
+Infine qualora \var{oldpath} e \var{newpath} siano due nomi dello stesso file
+lo standard POSIX prevede che la funzione non dia errore, e non faccia nulla,
+lasciando entrambi i nomi; Linux segue questo standard, anche se come fatto
+notare dal manuale delle glibc, il comportamento più ragionevole sarebbe
+quello di cancellare \var{oldpath}.
+
+Il vantaggio nell'uso di questa funzione al posto della chiamata successiva di
+\func{link} e \func{unlink} è che l'operazione è eseguita atomicamente, non
+può esistere cioè nessun istante in cui un altro processo può trovare attivi
+entrambi i nomi dello stesso file, o, in caso di sostituzione di un file
+esistente, non trovare quest'ultimo prima che la sostituzione sia stata
+eseguita.
+
+In ogni caso se \var{newpath} esiste e l'operazione fallisce per un qualche
+motivo (come un crash del kernel), \func{rename} garantisce di lasciare
+presente una istanza di \var{newpath}, tuttavia nella sovrascrittura potrà
+esistere una finestra in cui sia \var{oldpath} che \var{newpath} fanno
+riferimento allo stesso file.