Questo significa che la realizzazione di un link è immediata in quanto uno
stesso file può avere tanti nomi diversi allo stesso tempo, dati da
-altrettante diverse associazioni allo stesso inode; si noti poi che nessuno di
-questi nomi viene ad assumere una particolare preferenza o originalità
-rispetto agli altri.
-
-Per aggiungere un nome ad un inode si utilizza la funzione \func{link}; si
-suole chiamare questo tipo di associazione un collegamento diretto (o
-\textit{hard link}). Il prototipo della funzione e le sue caratteristiche
-principali, come risultano dalla pagina di manuale, sono le seguenti:
+altrettante diverse associazioni allo stesso inode\index{inode}; si noti poi
+che nessuno di questi nomi viene ad assumere una particolare preferenza o
+originalità rispetto agli altri.
+
+Per aggiungere un nome ad un inode\index{inode} si utilizza la funzione
+\func{link}; si suole chiamare questo tipo di associazione un collegamento
+diretto (o \textit{hard link}). Il prototipo della funzione e le sue
+caratteristiche principali, come risultano dalla pagina di manuale, sono le
+seguenti:
\begin{prototype}{unistd.h}
{int link(const char *oldpath, const char *newpath)}
Crea un nuovo collegamento diretto al file indicato da \var{oldpath}
caso di errore. La variabile \var{errno} viene impostata
opportunamente, i principali codici di errore sono:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EXDEV}] \var{oldpath} e \var{newpath} non sono sullo
+ \item[\errcode{EXDEV}] \param{oldpath} e \param{newpath} non sono sullo
stesso filesystem.
- \item[\macro{EPERM}] il filesystem che contiene \var{oldpath} e
- \macro{newpath} non supporta i link diretti o è una directory.
- \item[\macro{EEXIST}] un file (o una directory) con quel nome esiste di
+ \item[\errcode{EPERM}] il filesystem che contiene \param{oldpath} e
+ \param{newpath} non supporta i link diretti o è una directory.
+ \item[\errcode{EEXIST}] un file (o una directory) con quel nome esiste di
già.
- \item[\macro{EMLINK}] ci sono troppi link al file \var{oldpath} (il
- numero massimo è specificato dalla variabile \macro{LINK\_MAX}, vedi
+ \item[\errcode{EMLINK}] ci sono troppi link al file \param{oldpath} (il
+ numero massimo è specificato dalla variabile \const{LINK\_MAX}, vedi
\secref{sec:sys_limits}).
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EACCES}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOTDIR},
- \macro{EFAULT}, \macro{ENOMEM}, \macro{EROFS}, \macro{ELOOP},
- \macro{ENOSPC}, \macro{EIO}.}
+ ed inoltre \errval{EACCES}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOTDIR},
+ \errval{EFAULT}, \errval{ENOMEM}, \errval{EROFS}, \errval{ELOOP},
+ \errval{ENOSPC}, \errval{EIO}.}
\end{prototype}
La creazione di un nuovo collegamento diretto non copia il contenuto del file,
simbolici che possono fornire la stessa funzionalità senza questi problemi,
nei filesystem usati in Linux questa caratteristica è stata completamente
disabilitata, e al tentativo di creare un link diretto ad una directory la
-funzione restituisce l'errore \macro{EPERM}.
+funzione restituisce l'errore \errcode{EPERM}.
La rimozione di un file (o più precisamente della voce che lo referenzia
all'interno di una directory) si effettua con la funzione \func{unlink}; il
suo prototipo è il seguente:
\begin{prototype}{unistd.h}{int unlink(const char *pathname)}
Cancella il nome specificato dal pathname nella relativa directory e
- decrementa il numero di riferimenti nel relativo inode. Nel caso di link
- simbolico cancella il link simbolico; nel caso di socket, fifo o file di
- dispositivo rimuove il nome, ma come per i file i processi che hanno aperto
- uno di questi oggetti possono continuare ad utilizzarlo.
+ decrementa il numero di riferimenti nel relativo inode\index{inode}. Nel
+ caso di link simbolico cancella il link simbolico; nel caso di
+ socket\index{socket}, fifo o file di dispositivo\index{file!di dispositivo}
+ rimuove il nome, ma come per i file i processi che hanno aperto uno di
+ questi oggetti possono continuare ad utilizzarlo.
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
errore, nel qual caso il file non viene toccato. La variabile
\var{errno} viene impostata secondo i seguenti codici di errore:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EISDIR}] \var{pathname} si riferisce ad una directory
+ \item[\errcode{EISDIR}] \var{pathname} si riferisce ad una directory
(valore specifico ritornato da Linux che non consente l'uso di
\var{unlink} con le directory, e non conforme allo standard POSIX, che
- prescrive invece l'uso di \macro{EPERM} in caso l'operazione non sia
+ prescrive invece l'uso di \errcode{EPERM} in caso l'operazione non sia
consentita o il processo non abbia privilegi sufficienti).
- \item[\macro{EROFS}] \var{pathname} è su un filesystem montato in sola
+ \item[\errcode{EROFS}] \var{pathname} è su un filesystem montato in sola
lettura.
- \item[\macro{EISDIR}] \var{pathname} fa riferimento a una directory.
+ \item[\errcode{EISDIR}] \var{pathname} fa riferimento a una directory.
\end{errlist}
- ed inoltre: \macro{EACCES}, \macro{EFAULT}, \macro{ENOENT}, \macro{ENOTDIR},
- \macro{ENOMEM}, \macro{EROFS}, \macro{ELOOP}, \macro{EIO}.}
+ ed inoltre: \errval{EACCES}, \errval{EFAULT}, \errval{ENOENT},
+ \errval{ENOTDIR}, \errval{ENOMEM}, \errval{EROFS}, \errval{ELOOP},
+ \errval{EIO}.}
\end{prototype}
Per cancellare una voce in una directory è necessario avere il permesso di
proprietari del file o proprietari della directory (o root, per cui nessuna
delle restrizioni è applicata).
-Una delle caratteristiche di queste funzioni è che la creazione/rimozione
-del nome dalla directory e l'incremento/decremento del numero di riferimenti
-nell'inode devono essere effettuati in maniera atomica (si veda
+Una delle caratteristiche di queste funzioni è che la creazione/rimozione del
+nome dalla directory e l'incremento/decremento del numero di riferimenti
+nell'inode\index{inode} devono essere effettuati in maniera atomica (si veda
\secref{sec:proc_atom_oper}) senza possibili interruzioni fra le due
operazioni. Per questo entrambe queste funzioni sono realizzate tramite una
singola system call.
Si ricordi infine che il file non viene eliminato dal disco fintanto che tutti
i riferimenti ad esso sono stati cancellati: solo quando il \textit{link
- count} mantenuto nell'inode diventa zero lo spazio occupato viene rimosso. A
-questo però si aggiunge un'altra condizione, e cioè che non ci siano processi
-che abbiano detto file aperto.
+ count} mantenuto nell'inode\index{inode} diventa zero lo spazio occupato
+viene rimosso. A questo però si aggiunge un'altra condizione, e cioè che non
+ci siano processi che abbiano detto file aperto.
Questa proprietà viene spesso usata per essere sicuri di non lasciare file
temporanei su disco in caso di crash dei programmi; la tecnica è quella di
errore, nel qual caso il file non viene toccato. La variabile
\var{errno} viene impostata secondo i seguenti codici di errore:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EISDIR}] \var{newpath} è una directory mentre \var{oldpath} non
- è una directory.
- \item[\macro{EXDEV}] \var{oldpath} e \var{newpath} non sono sullo stesso
+ \item[\errcode{EISDIR}] \var{newpath} è una directory mentre \var{oldpath}
+ non è una directory.
+ \item[\errcode{EXDEV}] \var{oldpath} e \var{newpath} non sono sullo stesso
filesystem.
- \item[\macro{ENOTEMPTY}] \var{newpath} è una directory già esistente e non
+ \item[\errcode{ENOTEMPTY}] \var{newpath} è una directory già esistente e non
vuota.
- \item[\macro{EBUSY}] o \var{oldpath} o \var{newpath} sono in uso da parte di
- qualche processo (come directory di lavoro o come radice) o del sistema
+ \item[\errcode{EBUSY}] o \var{oldpath} o \var{newpath} sono in uso da parte
+ di qualche processo (come directory di lavoro o come radice) o del sistema
(come mount point).
- \item[\macro{EINVAL}] \var{newpath} contiene un prefisso di \var{oldpath} o
+ \item[\errcode{EINVAL}] \var{newpath} contiene un prefisso di \var{oldpath} o
più in generale si è cercato di creare una directory come sottodirectory
di se stessa.
- \item[\macro{ENOTDIR}] Uno dei componenti dei pathname non è una directory o
- \var{oldpath} è una directory e \var{newpath} esiste e non è una
+ \item[\errcode{ENOTDIR}] Uno dei componenti dei pathname non è una directory
+ o \var{oldpath} è una directory e \var{newpath} esiste e non è una
directory.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EACCESS}, \macro{EPERM}, \macro{EMLINK}, \macro{ENOENT},
- \macro{ENOMEM}, \macro{EROFS}, \macro{ELOOP} e \macro{ENOSPC}.}
+ ed inoltre \errval{EACCES}, \errval{EPERM}, \errval{EMLINK},
+ \errval{ENOENT}, \errval{ENOMEM}, \errval{EROFS}, \errval{ELOOP} e
+ \errval{ENOSPC}.}
\end{prototype}
Il comportamento della funzione è diverso a seconda che si voglia rinominare
un file o una directory; se ci riferisce a un file allora \var{newpath}, se
esiste, non deve essere una directory (altrimenti si ha l'errore
-\macro{EISDIR}). Nel caso \var{newpath} indichi un file esistente questo viene
-cancellato e rimpiazzato (atomicamente).
+\errcode{EISDIR}). Nel caso \var{newpath} indichi un file esistente questo
+viene cancellato e rimpiazzato (atomicamente).
Se \var{oldpath} è una directory allora \var{newpath}, se esiste, deve essere
-una directory vuota, altrimenti si avranno gli errori \macro{ENOTDIR} (se non
-è una directory) o \macro{ENOTEMPTY} (se non è vuota). Chiaramente
+una directory vuota, altrimenti si avranno gli errori \errcode{ENOTDIR} (se
+non è una directory) o \errcode{ENOTEMPTY} (se non è vuota). Chiaramente
\var{newpath} non può contenere \var{oldpath} altrimenti si avrà un errore
-\macro{EINVAL}.
+\errcode{EINVAL}.
Se \var{oldpath} si riferisce a un link simbolico questo sarà rinominato; se
\var{newpath} è un link simbolico verrà cancellato come qualunque altro file.
\label{sec:file_symlink}
Come abbiamo visto in \secref{sec:file_link} la funzione \func{link} crea
-riferimenti agli inodes, pertanto può funzionare soltanto per file che
-risiedono sullo stesso filesystem e solo per un filesystem di tipo Unix.
+riferimenti agli inode\index{inode}, pertanto può funzionare soltanto per file
+che risiedono sullo stesso filesystem e solo per un filesystem di tipo Unix.
Inoltre abbiamo visto che in Linux non è consentito eseguire un link diretto
ad una directory.
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
errore, nel qual caso la variabile \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EPERM}] il filesystem che contiene \param{newpath} non supporta
- i link simbolici.
- \item[\macro{ENOENT}] una componente di \param{newpath} non esiste o
+ \item[\errcode{EPERM}] il filesystem che contiene \param{newpath} non
+ supporta i link simbolici.
+ \item[\errcode{ENOENT}] una componente di \param{newpath} non esiste o
\param{oldpath} è una stringa vuota.
- \item[\macro{EEXIST}] esiste già un file \param{newpath}.
- \item[\macro{EROFS}] \param{newpath} è su un filesystem montato in sola
+ \item[\errcode{EEXIST}] esiste già un file \param{newpath}.
+ \item[\errcode{EROFS}] \param{newpath} è su un filesystem montato in sola
lettura.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EFAULT}, \macro{EACCES}, \macro{ENAMETOOLONG},
- \macro{ENOTDIR}, \macro{ENOMEM}, \macro{ELOOP}, \macro{ENOSPC} e
- \macro{EIO}.}
+ ed inoltre \errval{EFAULT}, \errval{EACCES}, \errval{ENAMETOOLONG},
+ \errval{ENOTDIR}, \errval{ENOMEM}, \errval{ELOOP}, \errval{ENOSPC} e
+ \errval{EIO}.}
\end{prototype}
Si tenga presente che la funzione non effettua nessun controllo sull'esistenza
\var{buff} o -1 per un errore, nel qual caso la variabile
\var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINVAL}] \param{path} non è un link simbolico o \param{size}
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{path} non è un link simbolico o \param{size}
non è positiva.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{ENOTDIR}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT},
- \macro{EACCES}, \macro{ELOOP}, \macro{EIO}, \macro{EFAULT} e
- \macro{ENOMEM}.}
+ ed inoltre \errval{ENOTDIR}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
+ \errval{EACCES}, \errval{ELOOP}, \errval{EIO}, \errval{EFAULT} e
+ \errval{ENOMEM}.}
\end{prototype}
La funzione apre il link simbolico, ne legge il contenuto, lo scrive nel
Per questo motivo il kernel e le librerie prevedono che nella risoluzione di
un pathname possano essere seguiti un numero limitato di link simbolici, il
-cui valore limite è specificato dalla costante \macro{MAXSYMLINKS}. Qualora
+cui valore limite è specificato dalla costante \const{MAXSYMLINKS}. Qualora
questo limite venga superato viene generato un errore ed \var{errno} viene
-impostata al valore \macro{ELOOP}.
+impostata al valore \errcode{ELOOP}.
Un punto da tenere sempre presente è che, come abbiamo accennato, un link
simbolico può fare riferimento anche ad un file che non esiste; ad esempio
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EEXIST}] Un file (o una directory) con quel nome esiste di già.
- \item[\macro{EACCESS}]
+ \item[\errcode{EEXIST}] Un file (o una directory) con quel nome esiste di
+ già.
+ \item[\errcode{EACCES}]
Non c'è il permesso di scrittura per la directory in cui si vuole inserire
la nuova directory.
- \item[\macro{EMLINK}] La directory in cui si vuole creare la nuova directory
- contiene troppi file. Sotto Linux questo normalmente non avviene perché il
- filesystem standard consente la creazione di un numero di file maggiore di
- quelli che possono essere contenuti nel disco, ma potendo avere a che
- fare anche con filesystem di altri sistemi questo errore può presentarsi.
- \item[\macro{ENOSPC}] Non c'è abbastanza spazio sul file system per creare
+ \item[\errcode{EMLINK}] La directory in cui si vuole creare la nuova
+ directory contiene troppi file. Sotto Linux questo normalmente non avviene
+ perché il filesystem standard consente la creazione di un numero di file
+ maggiore di quelli che possono essere contenuti nel disco, ma potendo
+ avere a che fare anche con filesystem di altri sistemi questo errore può
+ presentarsi.
+ \item[\errcode{ENOSPC}] Non c'è abbastanza spazio sul file system per creare
la nuova directory o si è esaurita la quota disco dell'utente.
\end{errlist}
- ed inoltre anche \macro{EPERM}, \macro{EFAULT}, \macro{ENAMETOOLONG},
- \macro{ENOENT}, \macro{ENOTDIR}, \macro{ENOMEM}, \macro{ELOOP},
- \macro{EROFS}.}
+ ed inoltre anche \errval{EPERM}, \errval{EFAULT}, \errval{ENAMETOOLONG},
+ \errval{ENOENT}, \errval{ENOTDIR}, \errval{ENOMEM}, \errval{ELOOP},
+ \errval{EROFS}.}
\end{prototype}
La funzione crea una nuova directory vuota (che contiene solo le due voci
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EPERM}] Il filesystem non supporta la cancellazione di
+ \item[\errcode{EPERM}] Il filesystem non supporta la cancellazione di
directory, oppure la directory che contiene \var{dirname} ha lo sticky bit
impostato e l'userid effettivo del processo non corrisponde al
proprietario della directory.
- \item[\macro{EACCESS}] Non c'è il permesso di scrittura per la directory che
- contiene la directory che si vuole cancellare, o non c'è il permesso di
- attraversare (esecuzione) una delle directory specificate in
+ \item[\errcode{EACCES}] Non c'è il permesso di scrittura per la directory
+ che contiene la directory che si vuole cancellare, o non c'è il permesso
+ di attraversare (esecuzione) una delle directory specificate in
\var{dirname}.
- \item[\macro{EBUSY}] La directory specificata è la directory di lavoro o la
+ \item[\errcode{EBUSY}] La directory specificata è la directory di lavoro o la
radice di qualche processo.
- \item[\macro{ENOTEMPTY}] La directory non è vuota.
+ \item[\errcode{ENOTEMPTY}] La directory non è vuota.
\end{errlist}
- ed inoltre anche \macro{EFAULT}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT},
- \macro{ENOTDIR}, \macro{ENOMEM}, \macro{ELOOP}, \macro{EROFS}.}
+ ed inoltre anche \errval{EFAULT}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
+ \errval{ENOTDIR}, \errval{ENOMEM}, \errval{ELOOP}, \errval{EROFS}.}
\end{prototype}
La modalità con cui avviene la cancellazione è analoga a quella di
-\func{unlink}: fintanto che il numero di link all'inode della directory non
-diventa nullo e nessun processo ha la directory aperta lo spazio occupato su
-disco non viene rilasciato. Se un processo ha la directory aperta la funzione
-rimuove il link all'inode e nel caso sia l'ultimo, pure le voci standard
-\file{.} e \file{..}, a questo punto il kernel non consentirà di creare più
-nuovi file nella directory.
+\func{unlink}: fintanto che il numero di link all'inode\index{inode} della
+directory non diventa nullo e nessun processo ha la directory aperta lo spazio
+occupato su disco non viene rilasciato. Se un processo ha la directory aperta
+la funzione rimuove il link all'inode\index{inode} e nel caso sia l'ultimo,
+pure le voci standard \file{.} e \file{..}, a questo punto il kernel non
+consentirà di creare più nuovi file nella directory.
\subsection{La creazione di file speciali}
Finora abbiamo parlato esclusivamente di file, directory e link simbolici; in
\secref{sec:file_file_types} abbiamo visto però che il sistema prevede pure
-degli altri tipi di file speciali, come i file di dispositivo e le fifo (i
-socket sono un caso a parte, che vedremo in \capref{cha:socket_intro}).
+degli altri tipi di file speciali, come i file di dispositivo
+\index{file!di dispositivo}
+e le fifo (i socket\index{socket} sono un caso a parte, che
+vedremo in \capref{cha:socket_intro}).
La manipolazione delle caratteristiche di questi file e la loro cancellazione
può essere effettuata con le stesse funzioni che operano sui file regolari; ma
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EPERM}] Non si hanno privilegi sufficienti a creare l'inode, o
+ \item[\errcode{EPERM}] Non si hanno privilegi sufficienti a creare l'inode, o
il filesystem su cui si è cercato di creare \func{pathname} non supporta
l'operazione.
- \item[\macro{EINVAL}] Il valore di \var{mode} non indica un file, una fifo o
- un dipositivo.
- \item[\macro{EEXIST}] \param{pathname} esiste già o è un link simbolico.
+ \item[\errcode{EINVAL}] Il valore di \var{mode} non indica un file, una fifo
+ o un dipositivo.
+ \item[\errcode{EEXIST}] \param{pathname} esiste già o è un link simbolico.
\end{errlist}
- ed inoltre anche \macro{EFAULT}, \macro{EACCESS}, \macro{ENAMETOOLONG},
- \macro{ENOENT}, \macro{ENOTDIR}, \macro{ENOMEM}, \macro{ELOOP},
- \macro{ENOSPC}, \macro{EROFS}.}
+ ed inoltre anche \errval{EFAULT}, \errval{EACCES}, \errval{ENAMETOOLONG},
+ \errval{ENOENT}, \errval{ENOTDIR}, \errval{ENOMEM}, \errval{ELOOP},
+ \errval{ENOSPC}, \errval{EROFS}.}
\end{functions}
La funzione permette di creare un file speciale, ma si può usare anche per
permessi sono comunque modificati nella maniera usuale dal valore di
\var{umask} (si veda \secref{sec:file_umask}).
-Per il tipo di file può essere specificato solo uno fra: \macro{S\_IFREG} per
-un file regolare (che sarà creato vuoto), \macro{S\_IFBLK} per un device a
-blocchi, \macro{S\_IFCHR} per un device a caratteri e \macro{S\_IFIFO} per una
-fifo. Un valore diverso comporterà l'errore \macro{EINVAL}. Qualora si sia
+Per il tipo di file può essere specificato solo uno fra: \const{S\_IFREG} per
+un file regolare (che sarà creato vuoto), \const{S\_IFBLK} per un device a
+blocchi, \const{S\_IFCHR} per un device a caratteri e \const{S\_IFIFO} per una
+fifo. Un valore diverso comporterà l'errore \errcode{EINVAL}. Qualora si sia
specificato in \param{mode} un file di dispositivo, il valore di \param{dev}
viene usato per indicare a quale dispositivo si fa riferimento.
codici di errore.} l'uso per la creazione di una fifo è consentito anche
agli utenti normali.
-I nuovi inode creati con \func{mknod} apparterranno al proprietario e al
-gruppo del processo che li ha creati, a meno che non si sia attivato il bit
-\acr{sgid} per la directory o sia stata attivata la semantica BSD per il
-filesystem (si veda \secref{sec:file_ownership}) in cui si va a creare
-l'inode.
+I nuovi inode\index{inode} creati con \func{mknod} apparterranno al
+proprietario e al gruppo del processo che li ha creati, a meno che non si sia
+attivato il bit \acr{sgid} per la directory o sia stata attivata la semantica
+BSD per il filesystem (si veda \secref{sec:file_ownership}) in cui si va a
+creare l'inode\index{inode}.
Per creare una fifo (un file speciale, su cui torneremo in dettaglio in
\secref{sec:ipc_named_pipe}) lo standard POSIX specifica l'uso della funzione
\funcdecl{int mkfifo(const char *pathname, mode\_t mode)} Crea una fifo.
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \macro{EACCESS},
- \macro{EEXIST}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT}, \macro{ENOSPC},
- \macro{ENOTDIR} e \macro{EROFS}.}
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EACCES},
+ \errval{EEXIST}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT}, \errval{ENOSPC},
+ \errval{ENOTDIR} e \errval{EROFS}.}
\end{functions}
\noindent come per \func{mknod} il file \param{pathname} non deve esistere
(neanche come link simbolico); al solito i permessi specificati da
\secref{sec:proc_fork}), la directory corrente della shell diventa anche la
directory corrente di qualunque comando da essa lanciato.
-In genere il kernel tiene traccia per ciascun processo dell'inode della
-directory di lavoro corrente, per ottenere il pathname occorre usare una
-apposita funzione di libreria, \func{getcwd}, il cui prototipo è:
+In genere il kernel tiene traccia per ciascun processo dell'inode\index{inode}
+della directory di lavoro corrente, per ottenere il pathname occorre usare una
+apposita funzione di libreria, \func{getcwd}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{char *getcwd(char *buffer, size\_t size)}
Restituisce il filename completo della directory di lavoro corrente nella
stringa puntata da \var{buffer}, che deve essere precedentemente
allocata, per una dimensione massima di \var{size}.
\bodydesc{La funzione restituisce il puntatore \var{buffer} se riesce,
- \macro{NULL} se fallisce, in quest'ultimo caso la variabile
+ \val{NULL} se fallisce, in quest'ultimo caso la variabile
\var{errno} è impostata con i seguenti codici di errore:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINVAL}] L'argomento \var{size} è zero e \var{buffer} non
+ \item[\errcode{EINVAL}] L'argomento \var{size} è zero e \var{buffer} non
è nullo.
- \item[\macro{ERANGE}] L'argomento \var{size} è più piccolo della
+ \item[\errcode{ERANGE}] L'argomento \var{size} è più piccolo della
lunghezza del pathname.
- \item[\macro{EACCESS}] Manca il permesso di lettura o di ricerca su uno dei
+ \item[\errcode{EACCES}] Manca il permesso di lettura o di ricerca su uno dei
componenti del pathname (cioè su una delle directory superiori alla
corrente).
\end{errlist}}
Di questa funzione esiste una versione \code{char *getwd(char *buffer)}
fatta per compatibilità all'indietro con BSD, che non consente di specificare
la dimensione del buffer; esso deve essere allocato in precedenza ed avere una
-dimensione superiore a \macro{PATH\_MAX} (di solito 256 byte, vedi
+dimensione superiore a \const{PATH\_MAX} (di solito 256 byte, vedi
\secref{sec:sys_limits}); il problema è che in Linux non esiste una dimensione
superiore per un pathname, per cui non è detto che il buffer sia sufficiente a
contenere il nome del file, e questa è la ragione principale per cui questa
Una seconda funzione simile è \code{char *get\_current\_dir\_name(void)} che è
sostanzialmente equivalente ad una \code{getcwd(NULL, 0)}, con la sola
-differenza che essa ritorna il valore della variabile di ambiente \macro{PWD},
+differenza che essa ritorna il valore della variabile di ambiente \val{PWD},
che essendo costruita dalla shell può contenere un pathname comprendente anche
dei link simbolici. Usando \func{getcwd} infatti, essendo il pathname ricavato
risalendo all'indietro l'albero della directory, si perderebbe traccia di ogni
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 per un errore,
nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{ENOTDIR}] Non si è specificata una directory.
- \item[\macro{EACCESS}] Manca il permesso di ricerca su uno dei componenti di
- \param{path}.
+ \item[\errcode{ENOTDIR}] Non si è specificata una directory.
+ \item[\errcode{EACCES}] Manca il permesso di ricerca su uno dei componenti
+ di \param{path}.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EFAULT}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT},
- \macro{ENOMEM}, \macro{ELOOP} e \macro{EIO}.}
+ ed inoltre \errval{EFAULT}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
+ \errval{ENOMEM}, \errval{ELOOP} e \errval{EIO}.}
\end{prototype}
\noindent ed ovviamente \param{pathname} deve indicare una directory per la
quale si hanno i permessi di accesso.
pathname.
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un
- errore, in caso di errore \var{errno} assumerà i valori \macro{EBADF} o
- \macro{EACCES}.}
+ errore, in caso di errore \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o
+ \errval{EACCES}.}
\end{prototype}
\noindent anche in questo caso \param{fd} deve essere un file descriptor
valido che fa riferimento ad una directory. Inoltre l'unico errore di accesso
-possibile (tutti gli altri sarebbero occorsi all'apertura di \func{fd}), è
+possibile (tutti gli altri sarebbero occorsi all'apertura di \param{fd}), è
quello in cui il processo non ha il permesso di accesso alla directory
specificata da \param{fd}.
non esistente al momento dell'invocazione.
\bodydesc{La funzione ritorna il puntatore alla stringa con il nome o
- \macro{NULL} in caso di fallimento. Non sono definiti errori.}
+ \val{NULL} in caso di fallimento. Non sono definiti errori.}
\end{prototype}
\noindent se si è passato un puntatore \param{string} non nullo questo deve
-essere di dimensione \macro{L\_tmpnam} (costante definita in \file{stdio.h},
-come \macro{P\_tmpdir} e \macro{TMP\_MAX}) ed il nome generato vi verrà
+essere di dimensione \const{L\_tmpnam} (costante definita in \file{stdio.h},
+come \const{P\_tmpdir} e \const{TMP\_MAX}) ed il nome generato vi verrà
copiato automaticamente; altrimenti il nome sarà generato in un buffer statico
interno che verrà sovrascritto ad una chiamata successiva. Successive
invocazioni della funzione continueranno a restituire nomi unici fino ad un
-massimo di \macro{TMP\_MAX} volte. Al nome viene automaticamente aggiunto come
-prefisso la directory specificata da \macro{P\_tmpdir}.
+massimo di \const{TMP\_MAX} volte. Al nome viene automaticamente aggiunto come
+prefisso la directory specificata da \const{P\_tmpdir}.
Di questa funzione esiste una versione rientrante, \func{tmpnam\_r}, che non
-fa nulla quando si passa \macro{NULL} come parametro. Una funzione simile,
+fa nulla quando si passa \val{NULL} come parametro. Una funzione simile,
\func{tempnam}, permette di specificare un prefisso per il file
esplicitamente, il suo prototipo è:
\begin{prototype}{stdio.h}{char *tempnam(const char *dir, const char *pfx)}
non esistente al momento dell'invocazione.
\bodydesc{La funzione ritorna il puntatore alla stringa con il nome o
- \macro{NULL} in caso di fallimento, \var{errno} viene impostata a
- \macro{ENOMEM} qualora fallisca l'allocazione della stringa.}
+ \val{NULL} in caso di fallimento, \var{errno} viene impostata a
+ \errval{ENOMEM} qualora fallisca l'allocazione della stringa.}
\end{prototype}
La funzione alloca con \code{malloc} la stringa in cui restituisce il nome,
directory per il file temporaneo (verificando che esista e sia accessibili),
la prima valida delle seguenti:
\begin{itemize*}
-\item La variabile di ambiente \macro{TMPNAME} (non ha effetto se non è
+\item La variabile di ambiente \const{TMPNAME} (non ha effetto se non è
definita o se il programma chiamante è \acr{suid} o \acr{sgid}, vedi
\secref{sec:file_suid_sgid}).
-\item il valore dell'argomento \param{dir} (se diverso da \macro{NULL}).
-\item Il valore della costante \macro{P\_tmpdir}.
+\item il valore dell'argomento \param{dir} (se diverso da \val{NULL}).
+\item Il valore della costante \const{P\_tmpdir}.
\item la directory \file{/tmp}.
\end{itemize*}
avere creato, fra l'ottenimento del nome e l'apertura del file, un altro file
con lo stesso nome; per questo motivo quando si usa il nome ottenuto da una di
queste funzioni occorre sempre aprire il nuovo file in modalità di esclusione
-(cioè con l'opzione \macro{O\_EXCL} per i file descriptor o con il flag
+(cioè con l'opzione \const{O\_EXCL} per i file descriptor o con il flag
\code{x} per gli stream) che fa fallire l'apertura in caso il file sia già
esistente.
Restituisce un file temporaneo aperto in lettura/scrittura.
\bodydesc{La funzione ritorna il puntatore allo stream associato al file
- temporaneo in caso di successo e \macro{NULL} in caso di errore, nel qual
+ temporaneo in caso di successo e \val{NULL} in caso di errore, nel qual
caso \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINTR}] La funzione è stata interrotta da un segnale.
- \item[\macro{EEXIST}] Non è stato possibile generare un nome univoco.
+ \item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta da un segnale.
+ \item[\errcode{EEXIST}] Non è stato possibile generare un nome univoco.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EFAULT}, \macro{EMFILE}, \macro{ENFILE}, \macro{ENOSPC},
- \macro{EROFS} e \macro{EACCESS}.}
+ ed inoltre \errval{EFAULT}, \errval{EMFILE}, \errval{ENFILE},
+ \errval{ENOSPC}, \errval{EROFS} e \errval{EACCES}.}
\end{prototype}
\noindent essa restituisce direttamente uno stream già aperto (in modalità
\code{r+b}, si veda \secref{sec:file_fopen}) e pronto per l'uso, che viene
automaticamente cancellato alla sua chiusura o all'uscita dal programma. Lo
standard non specifica in quale directory verrà aperto il file, ma le
-\acr{glibc} prima tentano con \macro{P\_tmpdir} e poi con \file{/tmp}. Questa
+\acr{glibc} prima tentano con \const{P\_tmpdir} e poi con \file{/tmp}. Questa
funzione è rientrante e non soffre di problemi di \textit{race
condition}\index{race condition}.
\param{template}.
\bodydesc{La funzione ritorna il puntatore \param{template} in caso di
- successo e \macro{NULL} in caso di errore, nel qual caso \var{errno}
+ successo e \val{NULL} in caso di errore, nel qual caso \var{errno}
assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINVAL}] \param{template} non termina con \code{XXXXXX}.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{template} non termina con \code{XXXXXX}.
\end{errlist}}
\end{prototype}
\noindent dato che \param{template} deve poter essere modificata dalla
\bodydesc{La funzione ritorna il file descriptor in caso successo e
-1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINVAL}] \param{template} non termina con \code{XXXXXX}.
- \item[\macro{EEXIST}] non è riuscita a creare un file temporano, il
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{template} non termina con \code{XXXXXX}.
+ \item[\errcode{EEXIST}] non è riuscita a creare un file temporano, il
contenuto di \param{template} è indefinito.
\end{errlist}}
\end{prototype}
\noindent come per \func{mktemp} anche in questo caso \param{template} non può
essere una stringa costante. La funzione apre un file in lettura/scrittura con
-la funzione \func{open}, usando l'opzione \macro{O\_EXCL} (si veda
+la funzione \func{open}, usando l'opzione \const{O\_EXCL} (si veda
\secref{sec:file_open}), in questo modo al ritorno della funzione si ha la
certezza di essere i soli utenti del file. I permessi sono impostati al valore
\code{0600}\footnote{questo è vero a partire dalle \acr{glibc} 2.0.7, le
\code{XXXXXX} finali di \param{template}.
\bodydesc{La funzione ritorna il puntatore al nome della directory in caso
- successo e \macro{NULL} in caso di errore, nel qual caso \var{errno}
+ successo e \val{NULL} in caso di errore, nel qual caso \var{errno}
assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINVAL}] \param{template} non termina con \code{XXXXXX}.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \param{template} non termina con \code{XXXXXX}.
\end{errlist}
più gli altri eventuali codici di errore di \func{mkdir}.}
\end{prototype}
\section{La manipolazione delle caratteristiche dei files}
\label{sec:file_infos}
-Come spiegato in \secref{sec:file_filesystem} tutte le informazioni
-generali relative alle caratteristiche di ciascun file, a partire dalle
-informazioni relative al controllo di accesso, sono mantenute nell'inode.
+Come spiegato in \secref{sec:file_filesystem} tutte le informazioni generali
+relative alle caratteristiche di ciascun file, a partire dalle informazioni
+relative al controllo di accesso, sono mantenute nell'inode\index{inode}.
Vedremo in questa sezione come sia possibile leggere tutte queste informazioni
usando la funzione \func{stat}, che permette l'accesso a tutti i dati
-memorizzati nell'inode; esamineremo poi le varie funzioni usate per manipolare
-tutte queste informazioni (eccetto quelle che riguardano la gestione del
-controllo di accesso, trattate in in \secref{sec:file_access_control}).
+memorizzati nell'inode\index{inode}; esamineremo poi le varie funzioni usate
+per manipolare tutte queste informazioni (eccetto quelle che riguardano la
+gestione del controllo di accesso, trattate in in
+\secref{sec:file_access_control}).
\subsection{Le funzioni \func{stat}, \func{fstat} e \func{lstat}}
descriptor \var{filedes}.
\bodydesc{Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 per un
- errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori: \macro{EBADF},
- \macro{ENOENT}, \macro{ENOTDIR}, \macro{ELOOP}, \macro{EFAULT},
- \macro{EACCESS}, \macro{ENOMEM}, \macro{ENAMETOOLONG}.}
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori: \errval{EBADF},
+ \errval{ENOENT}, \errval{ENOTDIR}, \errval{ELOOP}, \errval{EFAULT},
+ \errval{EACCES}, \errval{ENOMEM}, \errval{ENAMETOOLONG}.}
\end{functions}
\noindent il loro comportamento è identico, solo che operano rispettivamente
su un file, su un link simbolico e su un file descriptor.
Dato che il valore numerico può variare a seconda delle implementazioni, lo
standard POSIX definisce un insieme di macro per verificare il tipo di file,
queste vengono usate anche da Linux che supporta pure le estensioni allo
-standard per i link simbolici e i socket definite da BSD; l'elenco completo
-delle macro con cui è possibile estrarre l'informazione da \var{st\_mode} è
-riportato in \tabref{tab:file_type_macro}.
+standard per i link simbolici e i socket\index{socket} definite da BSD;
+l'elenco completo delle macro con cui è possibile estrarre l'informazione da
+\var{st\_mode} è riportato in \tabref{tab:file_type_macro}.
\begin{table}[htb]
\centering
\footnotesize
\hline
\macro{S\_ISREG(m)} & file regolare \\
\macro{S\_ISDIR(m)} & directory \\
- \macro{S\_ISCHR(m)} & device a caratteri \\
- \macro{S\_ISBLK(m)} & device a blocchi\\
+ \macro{S\_ISCHR(m)} & dispositivo a caratteri \\
+ \macro{S\_ISBLK(m)} & dispositivo a blocchi\\
\macro{S\_ISFIFO(m)} & fifo \\
\macro{S\_ISLNK(m)} & link simbolico \\
- \macro{S\_ISSOCK(m)} & socket \\
+ \macro{S\_ISSOCK(m)} & socket\index{socket} \\
\hline
\end{tabular}
\caption{Macro per i tipi di file (definite in \texttt{sys/stat.h}).}
\textbf{Flag} & \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
- \macro{S\_IFMT} & 0170000 & bitmask per i bit del tipo di file \\
- \macro{S\_IFSOCK} & 0140000 & socket \\
- \macro{S\_IFLNK} & 0120000 & link simbolico \\
- \macro{S\_IFREG} & 0100000 & file regolare \\
- \macro{S\_IFBLK} & 0060000 & device a blocchi \\
- \macro{S\_IFDIR} & 0040000 & directory \\
- \macro{S\_IFCHR} & 0020000 & device a caratteri \\
- \macro{S\_IFIFO} & 0010000 & fifo \\
+ \const{S\_IFMT} & 0170000 & bitmask per i bit del tipo di file \\
+ \const{S\_IFSOCK} & 0140000 & socket\index{socket} \\
+ \const{S\_IFLNK} & 0120000 & link simbolico \\
+ \const{S\_IFREG} & 0100000 & file regolare \\
+ \const{S\_IFBLK} & 0060000 & dispositivo a blocchi \\
+ \const{S\_IFDIR} & 0040000 & directory \\
+ \const{S\_IFCHR} & 0020000 & dispositivo a caratteri \\
+ \const{S\_IFIFO} & 0010000 & fifo \\
\hline
- \macro{S\_ISUID} & 0004000 & set UID bit \\
- \macro{S\_ISGID} & 0002000 & set GID bit \\
- \macro{S\_ISVTX} & 0001000 & sticky bit \\
+ \const{S\_ISUID} & 0004000 & set UID bit \\
+ \const{S\_ISGID} & 0002000 & set GID bit \\
+ \const{S\_ISVTX} & 0001000 & sticky bit \\
\hline
-% \macro{S\_IRWXU} & 00700 & bitmask per i permessi del proprietario \\
- \macro{S\_IRUSR} & 00400 & il proprietario ha permesso di lettura \\
- \macro{S\_IWUSR} & 00200 & il proprietario ha permesso di scrittura \\
- \macro{S\_IXUSR} & 00100 & il proprietario ha permesso di esecuzione\\
+% \const{S\_IRWXU} & 00700 & bitmask per i permessi del proprietario \\
+ \const{S\_IRUSR} & 00400 & il proprietario ha permesso di lettura \\
+ \const{S\_IWUSR} & 00200 & il proprietario ha permesso di scrittura \\
+ \const{S\_IXUSR} & 00100 & il proprietario ha permesso di esecuzione\\
\hline
-% \macro{S\_IRWXG} & 00070 & bitmask per i permessi del gruppo \\
- \macro{S\_IRGRP} & 00040 & il gruppo ha permesso di lettura \\
- \macro{S\_IWGRP} & 00020 & il gruppo ha permesso di scrittura \\
- \macro{S\_IXGRP} & 00010 & il gruppo ha permesso di esecuzione \\
+% \const{S\_IRWXG} & 00070 & bitmask per i permessi del gruppo \\
+ \const{S\_IRGRP} & 00040 & il gruppo ha permesso di lettura \\
+ \const{S\_IWGRP} & 00020 & il gruppo ha permesso di scrittura \\
+ \const{S\_IXGRP} & 00010 & il gruppo ha permesso di esecuzione \\
\hline
-% \macro{S\_IRWXO} & 00007 & bitmask per i permessi di tutti gli altri\\
- \macro{S\_IROTH} & 00004 & gli altri hanno permesso di lettura \\
- \macro{S\_IWOTH} & 00002 & gli altri hanno permesso di esecuzione \\
- \macro{S\_IXOTH} & 00001 & gli altri hanno permesso di esecuzione \\
+% \const{S\_IRWXO} & 00007 & bitmask per i permessi di tutti gli altri\\
+ \const{S\_IROTH} & 00004 & gli altri hanno permesso di lettura \\
+ \const{S\_IWOTH} & 00002 & gli altri hanno permesso di esecuzione \\
+ \const{S\_IXOTH} & 00001 & gli altri hanno permesso di esecuzione \\
\hline
\end{tabular}
\caption{Costanti per l'identificazione dei vari bit che compongono il campo
presenti al di là della dimensione scelta come nuova fine del file.
Un file può sempre essere troncato a zero aprendolo con il flag
-\macro{O\_TRUNC}, ma questo è un caso particolare; per qualunque altra
+\const{O\_TRUNC}, ma questo è un caso particolare; per qualunque altra
dimensione si possono usare le due funzioni \func{truncate} e
\func{ftruncate}, i cui prototipi sono:
\begin{functions}
errore, nel qual caso \var{errno} viene impostata opportunamente; per
\func{ftruncate} si hanno i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EBADF}] \var{fd} non è un file descriptor.
- \item[\macro{EINVAL}] \var{fd} è un riferimento ad un socket, non a un file
- o non è aperto in scrittura.
+ \item[\errcode{EBADF}] \var{fd} non è un file descriptor.
+ \item[\errcode{EINVAL}] \var{fd} è un riferimento ad un
+ socket\index{socket}, non a un file o non è aperto in scrittura.
\end{errlist}
per \func{truncate} si hanno:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EACCES}] il file non ha permesso di scrittura o non si ha il
+ \item[\errcode{EACCES}] il file non ha permesso di scrittura o non si ha il
permesso di esecuzione una delle directory del pathname.
- \item[\macro{ETXTBSY}] Il file è un programma in esecuzione.
+ \item[\errcode{ETXTBSY}] Il file è un programma in esecuzione.
\end{errlist}
- ed anche \macro{ENOTDIR}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT},
- \macro{EROFS}, \macro{EIO}, \macro{EFAULT}, \macro{ELOOP}.}
+ ed anche \errval{ENOTDIR}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
+ \errval{EROFS}, \errval{EIO}, \errval{EFAULT}, \errval{ELOOP}.}
\end{functions}
Se il file è più lungo della lunghezza specificata i dati in eccesso saranno
\label{sec:file_file_times}
Il sistema mantiene per ciascun file tre tempi. Questi sono registrati
-nell'inode insieme agli altri attributi del file e possono essere letti
-tramite la funzione \func{stat}, che li restituisce attraverso tre campi della
-struttura \var{stat} di \figref{fig:file_stat_struct}. Il significato di detti
-tempi e dei relativi campi è riportato nello schema in
+nell'inode\index{inode} insieme agli altri attributi del file e possono essere
+letti tramite la funzione \func{stat}, che li restituisce attraverso tre campi
+della struttura \var{stat} di \figref{fig:file_stat_struct}. Il significato di
+detti tempi e dei relativi campi è riportato nello schema in
\tabref{tab:file_file_times}, dove è anche riportato un esempio delle funzioni
che effettuano cambiamenti su di essi.
modifica (il \textit{modification time} \var{st\_mtime}) e il tempo di
cambiamento di stato (il \textit{change time} \var{st\_ctime}). Il primo
infatti fa riferimento ad una modifica del contenuto di un file, mentre il
-secondo ad una modifica dell'inode; siccome esistono molte operazioni (come la
-funzione \func{link} e molte altre che vedremo in seguito) che modificano solo
-le informazioni contenute nell'inode senza toccare il file, diventa necessario
-l'utilizzo di un altro tempo.
+secondo ad una modifica dell'inode\index{inode}; siccome esistono molte
+operazioni (come la funzione \func{link} e molte altre che vedremo in seguito)
+che modificano solo le informazioni contenute nell'inode\index{inode} senza
+toccare il file, diventa necessario l'utilizzo di un altro tempo.
-Il sistema non tiene conto dell'ultimo accesso all'inode, pertanto funzioni
-come \func{access} o \func{stat} non hanno alcuna influenza sui tre tempi. Il
-tempo di ultimo accesso (ai dati) viene di solito usato per cancellare i file
-che non servono più dopo un certo lasso di tempo (ad esempio \cmd{leafnode}
-cancella i vecchi articoli sulla base di questo tempo).
+Il sistema non tiene conto dell'ultimo accesso all'inode\index{inode},
+pertanto funzioni come \func{access} o \func{stat} non hanno alcuna influenza
+sui tre tempi. Il tempo di ultimo accesso (ai dati) viene di solito usato per
+cancellare i file che non servono più dopo un certo lasso di tempo (ad esempio
+\cmd{leafnode} cancella i vecchi articoli sulla base di questo tempo).
Il tempo di ultima modifica invece viene usato da \cmd{make} per decidere
quali file necessitano di essere ricompilati o (talvolta insieme anche al
& & &$\bullet$& & & & \\
\func{creat}
&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& &$\bullet$&$\bullet$& con
- \macro{O\_CREATE} \\ \func{creat}
+ \const{O\_CREATE} \\ \func{creat}
& &$\bullet$&$\bullet$& &$\bullet$&$\bullet$&
- con \macro{O\_TRUNC} \\ \func{exec}
+ con \const{O\_TRUNC} \\ \func{exec}
&$\bullet$& & & & & & \\
\func{lchown}
& & &$\bullet$& & & & \\
&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& &$\bullet$&$\bullet$& \\
\func{open}
&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& &$\bullet$&$\bullet$& con
- \macro{O\_CREATE} \\ \func{open}
+ \const{O\_CREATE} \\ \func{open}
& &$\bullet$&$\bullet$& & & & con
- \macro{O\_TRUNC} \\ \func{pipe}
+ \const{O\_TRUNC} \\ \func{pipe}
&$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$& & & & \\
\func{read}
&$\bullet$& & & & & & \\
\begin{prototype}{utime.h}
{int utime(const char *filename, struct utimbuf *times)}
-Cambia i tempi di ultimo accesso e modifica dell'inode specificato da
-\param{filename} secondo i campi \var{actime} e \var{modtime} di
-\param{times}. Se questa è \macro{NULL} allora viene usato il tempo corrente.
+Cambia i tempi di ultimo accesso e modifica dell'inode\index{inode}
+specificato da \param{filename} secondo i campi \var{actime} e \var{modtime}
+di \param{times}. Se questa è \val{NULL} allora viene usato il tempo corrente.
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EACCESS}] non si ha il permesso di scrittura sul file.
- \item[\macro{ENOENT}] \param{filename} non esiste.
+ \item[\errcode{EACCES}] non si ha il permesso di scrittura sul file.
+ \item[\errcode{ENOENT}] \param{filename} non esiste.
\end{errlist}}
\end{prototype}
\end{figure}
L'effetto della funzione e i privilegi necessari per eseguirla dipendono da
-cosa è l'argomento \param{times}; se è \macro{NULL} la funzione imposta il
+cosa è l'argomento \param{times}; se è \val{NULL} la funzione imposta il
tempo corrente ed è sufficiente avere accesso in scrittura al file; se invece
si è specificato un valore la funzione avrà successo solo se si è proprietari
del file (o si hanno i privilegi di amministratore).
Si tenga presente che non è comunque possibile specificare il tempo di
cambiamento di stato del file, che viene comunque cambiato dal kernel tutte le
-volte che si modifica l'inode (quindi anche alla chiamata di \func{utime}).
-Questo serve anche come misura di sicurezza per evitare che si possa
-modificare un file nascondendo completamente le proprie tracce. In realtà la
-cosa resta possibile, se si è in grado di accedere al file di dispositivo,
-scrivendo direttamente sul disco senza passare attraverso il filesystem, ma
-ovviamente in questo modo la cosa è molto più complicata da realizzare.
+volte che si modifica l'inode\index{inode} (quindi anche alla chiamata di
+\func{utime}). Questo serve anche come misura di sicurezza per evitare che si
+possa modificare un file nascondendo completamente le proprie tracce. In
+realtà la cosa resta possibile, se si è in grado di accedere al file di
+dispositivo, scrivendo direttamente sul disco senza passare attraverso il
+filesystem, ma ovviamente in questo modo la cosa è molto più complicata da
+realizzare.
\end{figure}
Anche i permessi, come tutte le altre informazioni pertinenti al file, sono
-memorizzati nell'inode; in particolare essi sono contenuti in alcuni bit del
-campo \var{st\_mode} della struttura \func{stat} (si veda di nuovo
-\figref{fig:file_stat_struct}).
+memorizzati nell'inode\index{inode}; in particolare essi sono contenuti in
+alcuni bit del campo \var{st\_mode} della struttura \func{stat} (si veda di
+nuovo \figref{fig:file_stat_struct}).
In genere ci si riferisce ai tre livelli dei privilegi usando le lettere
\cmd{u} (per \textit{user}), \cmd{g} (per \textit{group}) e \cmd{o} (per
\textbf{\var{st\_mode}} bit & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
- \macro{S\_IRUSR} & \textit{user-read}, l'utente può leggere \\
- \macro{S\_IWUSR} & \textit{user-write}, l'utente può scrivere \\
- \macro{S\_IXUSR} & \textit{user-execute}, l'utente può eseguire \\
+ \const{S\_IRUSR} & \textit{user-read}, l'utente può leggere \\
+ \const{S\_IWUSR} & \textit{user-write}, l'utente può scrivere \\
+ \const{S\_IXUSR} & \textit{user-execute}, l'utente può eseguire \\
\hline
- \macro{S\_IRGRP} & \textit{group-read}, il gruppo può leggere \\
- \macro{S\_IWGRP} & \textit{group-write}, il gruppo può scrivere \\
- \macro{S\_IXGRP} & \textit{group-execute}, il gruppo può eseguire\\
+ \const{S\_IRGRP} & \textit{group-read}, il gruppo può leggere \\
+ \const{S\_IWGRP} & \textit{group-write}, il gruppo può scrivere \\
+ \const{S\_IXGRP} & \textit{group-execute}, il gruppo può eseguire\\
\hline
- \macro{S\_IROTH} & \textit{other-read}, tutti possono leggere \\
- \macro{S\_IWOTH} & \textit{other-write}, tutti possono scrivere \\
- \macro{S\_IXOTH} & \textit{other-execute}, tutti possono eseguire\\
+ \const{S\_IROTH} & \textit{other-read}, tutti possono leggere \\
+ \const{S\_IWOTH} & \textit{other-write}, tutti possono scrivere \\
+ \const{S\_IXOTH} & \textit{other-execute}, tutti possono eseguire\\
\hline
\end{tabular}
\caption{I bit dei permessi di accesso ai file, come definiti in
vengono usati per indicare alcune proprietà speciali dei file. Due di questi
sono i bit detti \acr{suid} (da \textit{set-user-ID bit}) e \acr{sgid} (da
\textit{set-group-ID bit}) che sono identificati dalle costanti
-\macro{S\_ISUID} e \macro{S\_ISGID}.
+\const{S\_ISUID} e \const{S\_ISGID}.
Come spiegato in dettaglio in \secref{sec:proc_exec}, quando si lancia un
programma il comportamento normale del kernel è quello di impostare gli
\cmd{x} in corrispondenza dei permessi di utente o gruppo. La stessa lettera
\cmd{s} può essere usata nel comando \cmd{chmod} per impostare questi bit.
Infine questi bit possono essere controllati all'interno di \var{st\_mode} con
-l'uso delle due costanti \macro{S\_ISUID} e \macro{S\_IGID}, i cui valori sono
+l'uso delle due costanti \const{S\_ISUID} e \const{S\_IGID}, i cui valori sono
riportati in \tabref{tab:file_mode_flags}.
Gli stessi bit vengono ad assumere in significato completamente diverso per le
\subsection{Il bit \textsl{sticky}}
\label{sec:file_sticky}
-L'ultimo dei bit rimanenti, identificato dalla costante \macro{S\_ISVTX}, è in
+L'ultimo dei bit rimanenti, identificato dalla costante \const{S\_ISVTX}, è in
parte un rimasuglio delle origini dei sistemi Unix. A quell'epoca infatti la
memoria virtuale e l'accesso ai files erano molto meno sofisticati e per
ottenere la massima velocità possibile per i programmi usati più comunemente
è consentito ed in caso di errore; nel qual caso la variabile \var{errno}
assumerà i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EINVAL}] il valore di \param{mode} non è valido.
- \item[\macro{EACCES}] l'accesso al file non è consentito, o non si ha il
+ \item[\errcode{EINVAL}] il valore di \param{mode} non è valido.
+ \item[\errcode{EACCES}] l'accesso al file non è consentito, o non si ha il
permesso di attraversare una delle directory di \param{pathname}.
- \item[\macro{EROFS}] si è richiesto l'accesso in scrittura per un file su un
- filesystem montato in sola lettura.
+ \item[\errcode{EROFS}] si è richiesto l'accesso in scrittura per un file su
+ un filesystem montato in sola lettura.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EFAULT}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT},
- \macro{ENOTDIR}, \macro{ELOOP}, \macro{EIO}.}
+ ed inoltre \errval{EFAULT}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
+ \errval{ENOTDIR}, \errval{ELOOP}, \errval{EIO}.}
\end{prototype}
I valori possibili per l'argomento \param{mode} sono esprimibili come
combinazione delle costanti numeriche riportate in
\tabref{tab:file_access_mode_val} (attraverso un OR binario delle stesse). I
primi tre valori implicano anche la verifica dell'esistenza del file, se si
-vuole verificare solo quest'ultima si può usare \macro{F\_OK}, o anche
+vuole verificare solo quest'ultima si può usare \const{F\_OK}, o anche
direttamente \func{stat}. Nel caso in cui \var{pathname} si riferisca ad un
link simbolico, questo viene seguito ed il controllo è fatto sul file a cui
esso fa riferimento.
\textbf{\var{mode}} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
- \macro{R\_OK} & verifica il permesso di lettura \\
- \macro{W\_OK} & verifica il permesso di scritture \\
- \macro{X\_OK} & verifica il permesso di esecuzione \\
- \macro{F\_OK} & verifica l'esistenza del file \\
+ \const{R\_OK} & verifica il permesso di lettura \\
+ \const{W\_OK} & verifica il permesso di scritture \\
+ \const{X\_OK} & verifica il permesso di esecuzione \\
+ \const{F\_OK} & verifica l'esistenza del file \\
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori possibile per il parametro \var{mode} della funzione
\bodydesc{Le funzioni restituiscono zero in caso di successo e -1 per
un errore, in caso di errore \var{errno} può assumere i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EPERM}] L'userid effettivo non corrisponde a quello del
+ \item[\errcode{EPERM}] L'userid effettivo non corrisponde a quello del
proprietario del file o non è zero.
- \item[\macro{EROFS}] Il file è su un filesystem in sola lettura.
+ \item[\errcode{EROFS}] Il file è su un filesystem in sola lettura.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EIO}; \func{chmod} restituisce anche \macro{EFAULT},
- \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT}, \macro{ENOMEM}, \macro{ENOTDIR},
- \macro{EACCES}, \macro{ELOOP}; \func{fchmod} anche \macro{EBADF}.}
+ ed inoltre \errval{EIO}; \func{chmod} restituisce anche \errval{EFAULT},
+ \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT}, \errval{ENOMEM}, \errval{ENOTDIR},
+ \errval{EACCES}, \errval{ELOOP}; \func{fchmod} anche \errval{EBADF}.}
\end{functions}
Entrambe le funzioni utilizzano come secondo argomento \param{mode}, una
\textbf{\var{mode}} & \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
- \macro{S\_ISUID} & 04000 & set user ID \\
- \macro{S\_ISGID} & 02000 & set group ID \\
- \macro{S\_ISVTX} & 01000 & sticky bit \\
+ \const{S\_ISUID} & 04000 & set user ID \\
+ \const{S\_ISGID} & 02000 & set group ID \\
+ \const{S\_ISVTX} & 01000 & sticky bit \\
\hline
- \macro{S\_IRWXU} & 00700 & l'utente ha tutti i permessi \\
- \macro{S\_IRUSR} & 00400 & l'utente ha il permesso di lettura \\
- \macro{S\_IWUSR} & 00200 & l'utente ha il permesso di scrittura \\
- \macro{S\_IXUSR} & 00100 & l'utente ha il permesso di esecuzione \\
+ \const{S\_IRWXU} & 00700 & l'utente ha tutti i permessi \\
+ \const{S\_IRUSR} & 00400 & l'utente ha il permesso di lettura \\
+ \const{S\_IWUSR} & 00200 & l'utente ha il permesso di scrittura \\
+ \const{S\_IXUSR} & 00100 & l'utente ha il permesso di esecuzione \\
\hline
- \macro{S\_IRWXG} & 00070 & il gruppo ha tutti i permessi \\
- \macro{S\_IRGRP} & 00040 & il gruppo ha il permesso di lettura \\
- \macro{S\_IWGRP} & 00020 & il gruppo ha il permesso di scrittura \\
- \macro{S\_IXGRP} & 00010 & il gruppo ha il permesso di esecuzione \\
+ \const{S\_IRWXG} & 00070 & il gruppo ha tutti i permessi \\
+ \const{S\_IRGRP} & 00040 & il gruppo ha il permesso di lettura \\
+ \const{S\_IWGRP} & 00020 & il gruppo ha il permesso di scrittura \\
+ \const{S\_IXGRP} & 00010 & il gruppo ha il permesso di esecuzione \\
\hline
- \macro{S\_IRWXO} & 00007 & gli altri hanno tutti i permessi \\
- \macro{S\_IROTH} & 00004 & gli altri hanno il permesso di lettura \\
- \macro{S\_IWOTH} & 00002 & gli altri hanno il permesso di scrittura \\
- \macro{S\_IXOTH} & 00001 & gli altri hanno il permesso di esecuzione \\
+ \const{S\_IRWXO} & 00007 & gli altri hanno tutti i permessi \\
+ \const{S\_IROTH} & 00004 & gli altri hanno il permesso di lettura \\
+ \const{S\_IWOTH} & 00002 & gli altri hanno il permesso di scrittura \\
+ \const{S\_IXOTH} & 00001 & gli altri hanno il permesso di esecuzione \\
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori delle costanti usate per indicare i vari bit di
comunque alcune limitazioni, previste per motivi di sicurezza. L'uso delle
funzioni infatti è possibile solo se l'userid effettivo del processo
corrisponde a quello del proprietario del file o dell'amministratore,
-altrimenti esse falliranno con un errore di \macro{EPERM}.
+altrimenti esse falliranno con un errore di \errcode{EPERM}.
Ma oltre a questa regola generale, di immediata comprensione, esistono delle
limitazioni ulteriori. Per questo motivo, anche se si è proprietari del file,
\bodydesc{Le funzioni restituiscono zero in caso di successo e -1 per
un errore, in caso di errore \var{errno} può assumere i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EPERM}] L'userid effettivo non corrisponde a quello del
+ \item[\errcode{EPERM}] L'userid effettivo non corrisponde a quello del
proprietario del file o non è zero, o utente e gruppo non sono validi
\end{errlist}
- Oltre a questi entrambe restituiscono gli errori \macro{EROFS} e
- \macro{EIO}; \func{chown} restituisce anche \macro{EFAULT},
- \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT}, \macro{ENOMEM}, \macro{ENOTDIR},
- \macro{EACCES}, \macro{ELOOP}; \func{fchown} anche \macro{EBADF}.}
+ Oltre a questi entrambe restituiscono gli errori \errval{EROFS} e
+ \errval{EIO}; \func{chown} restituisce anche \errval{EFAULT},
+ \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT}, \errval{ENOMEM}, \errval{ENOTDIR},
+ \errval{EACCES}, \errval{ELOOP}; \func{fchown} anche \errval{EBADF}.}
\end{functions}
In Linux soltanto l'amministratore può cambiare il proprietario di un file,
\bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per
un errore, in caso di errore \var{errno} può assumere i valori:
\begin{errlist}
- \item[\macro{EPERM}] L'userid effettivo del processo non è zero.
+ \item[\errcode{EPERM}] L'userid effettivo del processo non è zero.
\end{errlist}
- ed inoltre \macro{EFAULT}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT},
- \macro{ENOMEM}, \macro{ENOTDIR}, \macro{EACCES}, \macro{ELOOP};
- \macro{EROFS} e \macro{EIO}.}
+ ed inoltre \errval{EFAULT}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT},
+ \errval{ENOMEM}, \errval{ENOTDIR}, \errval{EACCES}, \errval{ELOOP};
+ \errval{EROFS} e \errval{EIO}.}
\end{prototype}
\noindent in questo modo la directory radice del processo diventerà
\param{path} (che ovviamente deve esistere) ed ogni pathname assoluto sarà