+I primi tre campi della struttura, \var{l\_whence}, \var{l\_start} e
+\var{l\_len}, servono a specificare la sezione del file a cui fa riferimento
+il lock: \var{l\_start} specifica il byte di partenza, \var{l\_len} la
+lunghezza della sezione e infine \var{l\_whence} imposta il riferimento da cui
+contare \var{l\_start}. Il valore di \var{l\_whence} segue la stessa semantica
+dell'omonimo argomento di \func{lseek}, coi tre possibili valori
+\macro{SEEK\_SET}, \macro{SEEK\_CUR} e \macro{SEEK\_END}, (si vedano le
+relative descrizioni in \secref{sec:file_lseek}).
+
+Si tenga presente che un lock può essere richiesto anche per una regione al di
+là della corrente fine del file, così che una eventuale estensione dello
+stesso resti coperta dal blocco. Inoltre se si specifica un valore nullo per
+\var{l\_len} il blocco si considera esteso fino alla dimensione massima del
+file; in questo modo è possibile bloccare una qualunque regione a partire da
+un certo punto fino alla fine del file, coprendo automaticamente quanto
+eventualmente aggiunto in coda allo stesso.
+
+Il tipo di file lock richiesto viene specificato dal campo \var{l\_type}, esso
+può assumere i tre valori definiti dalle costanti riportate in
+\tabref{tab:file_flock_type}, che permettono di richiedere rispettivamente uno
+\textit{shared lock}, un \textit{esclusive lock}, e la rimozione di un lock
+precedentemente acquisito. Infine il campo \var{l\_pid} viene usato solo in
+caso di lettura, quando si chiama \func{fcntl} con \macro{F\_GETLK}, e riporta
+il \acr{pid} del processo che detiene il lock.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|l|}
+ \hline
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{F\_RDLCK} & Richiede un blocco condiviso (\textit{read lock}).\\
+ \macro{F\_WRLCK} & Richiede un blocco esclusivo (\textit{write lock}).\\
+ \macro{F\_UNLCK} & Richiede l'eliminazione di un file lock.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori possibili per il campo \var{l\_type} di \func{flock}.}
+ \label{tab:file_flock_type}
+\end{table}
+
+L'operazione effettivamente svolta dalla funzione è stabilita dal valore
+dall'argomento \param{cmd} che, come già riportato in \secref{sec:file_fcntl},
+specifica l'azione da compiere; i valori relativi al file locking sono tre:
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
+\item[\macro{F\_GETLK}] verifica se il file lock specificato dalla struttura
+ puntata da \param{lock} può essere acquisito: in caso negativo sovrascrive
+ la struttura \param{flock} con i valori relativi al lock già esistente che
+ ne blocca l'acquisizione, altrimenti si limita a impostarne il campo
+ \var{l\_type} con il valore \macro{F\_UNLCK}.
+\item[\macro{F\_SETLK}] se il campo \var{l\_type} della struttura puntata da
+ \param{lock} è \macro{F\_RDLCK} o \macro{F\_WRLCK} richiede il
+ corrispondente file lock, se è \macro{F\_UNLCK} lo rilascia. Nel caso la
+ richiesta non possa essere soddisfatta a causa di un lock preesistente la
+ funzione ritorna immediatamente con un errore di \macro{EACCES} o di
+ \macro{EAGAIN}.
+\item[\macro{F\_SETLKW}] è identica a \macro{F\_SETLK}, ma se la richiesta di
+ un lock non può essere soddisfatta per la presenza di un altro blocco, mette
+ il processo in stato di attesa fintanto che il lock precedente non viene
+ rilasciato. Se l'attesa viene interrotta da un segnale la funzione ritorna
+ con un errore di \macro{EINTR}.
+\end{basedescript}
+
+Si noti che per quanto detto il comando \macro{F\_GETLK} non serve a rilevare
+una presenza generica di lock su un file, perché se ne esistono altri
+compatibili con quello richiesto, la funzione ritorna comunque impostando
+\var{l\_type} a \macro{F\_UNLCK}. Inoltre a seconda del valore di
+\var{l\_type} si potrà controllare o l'esistenza di un qualunque tipo di lock
+(con \macro{F\_WRLCK}) o di write lock (con \macro{F\_RDLCK}). Si consideri
+poi che può esserci più di un lock che impedisce l'acquisizione di quello
+richiesto, ma la funzione ne riporterà sempre soltanto uno, impostando
+\var{l\_whence} a \macro{SEEK\_SET} ed i valori \var{l\_start} e \var{l\_len}
+per indicare quale è la regione bloccata.
+
+Infine si tenga presente che effettuare un controllo con il comando
+\macro{F\_GETLK} e poi tentare l'acquisizione con \macro{F\_SETLK} non è una
+operazione atomica (un altro processo potrebbe acquisire un lock fra le due
+chiamate) per cui si deve sempre verificare il codice di ritorno di
+\func{fcntl}\footnote{controllare il codice di ritorno delle funzioni invocate
+ è comunque una buona norma di programmazione, che permette di evitare un
+ sacco di errori difficili da tracciare proprio perché non vengono rilevati.}
+quando la si invoca con \macro{F\_SETLK}, per controllare che il lock sia
+stato effettivamente acquisito.
+
+Occorre infine considerare come interagiscono operazioni su lock che si
+estendono su regioni che si sovrappongono fra loro (ovviamente si fa
+riferimento ai lock detenuti dallo stesso processo); ad esempio è possibile
+con una sola chiamata rimuovere più lock separati (indicando in \var{flock}
+una regione che li copra tutti), o rimuovere solo una parte di un lock
+preesistente (indicando una sezione contenuta in un altro lock), di coprire
+con un nuovo lock altri lock già ottenuti. In tutti questi casi il kernel si
+preoccupa di accorpare o suddividere le regioni bloccate, a seconda di quanto
+necessario per soddisfare l'operazione richiesta, aggiornando opportunamente
+le strutture interne usate per il file locking.
+
+\begin{figure}[htb]
+ \centering \includegraphics[width=9cm]{img/file_lock_dead}
+ \caption{Schema di una situazione di \textit{deadlock}.}
+ \label{fig:file_flock_dead}
+\end{figure}
+
+Non operando a livello di interi file, il file locking POSIX introduce
+un'ulteriore complicazione; consideriamo la situazione illustrata in
+\figref{fig:file_flock_dead}, in cui il processo A blocca la regione 1 e il
+processo B la regione 2. Supponiamo che successivamente il processo A richieda
+un lock sulla regione 2 che non può essere acquisito per il preesistente lock
+del processo 2; il processo 1 si bloccherà fintanto che il processo 2 non
+rilasci il blocco. Ma cosa accade se il processo 2 nel frattempo tenta a sua
+volta di ottenere un lock sulla regione A? Questa è una tipica situazione che
+porta ad un \textit{deadlock}\index{deadlock}, dato che a quel punto anche il
+processo 2 si bloccherebbe, e niente potrebbe sbloccare l'altro processo. Per
+questo motivo il kernel si incarica di rilevare situazioni di questo tipo, ed
+impedirle restituendo un errore di \macro{EDEADLK} alla funzione che cerca di
+acquisire un lock che porterebbe ad un \textit{deadlock}.
+
+\begin{figure}[htb]
+ \centering \includegraphics[width=13cm]{img/file_posix_lock}
+ \caption{Schema dell'architettura del file locking, nel caso particolare
+ del suo utilizzo secondo l'interfaccia standard POSIX.}
+ \label{fig:file_posix_lock}
+\end{figure}
+
+Come accennato nella semantica POSIX si ha un comportamento del file locking
+diverso rispetto a quanto visto in \secref{sec:file_flock}. Lo schema della
+struttura usata dal kernel in questo caso è riportato in
+\figref{fig:file_posix_lock}; come si vede essa è molto simile a quanto visto
+in \figref{fig:file_flock_struct} per \func{flock}:\footnote{in questo caso
+ nella figura si sono evidenziati solo i campi di \var{file\_lock}
+ significativi per la semantica POSIX, in particolare adesso ciascuna
+ struttura contiene, oltre al \acr{pid} del processo in \var{fl\_pid}, la
+ sezione di file che viene bloccata grazie ai campi \var{fl\_start} e
+ \var{fl\_end}. La struttura è comunque la stessa, solo che in questo caso
+ nel campo \var{fl\_flags} è impostato il bit \macro{FL\_POSIX} ed il campo
+ \var{fl\_file} non viene usato.} il lock è sempre associato all'inode, solo
+che in questo caso la titolarità non viene identificata con il riferimento ad
+una voce nella file table, ma con il valore del \acr{pid} del processo.
+
+Tutto ciò significa che la rimozione di un lock viene effettuata controllando
+che il \acr{pid} del processo richiedente corrisponda a quello contenuto nel
+lock. Questa diversa modalità ha delle conseguenze precise riguardo il
+comportamento dei lock POSIX. La prima conseguenza è che un lock POSIX non
+viene mai ereditato attraverso una \func{fork}, dato che il processo figlio
+avrà un \acr{pid} diverso, mentre passa indenne attraverso una \func{exec} in
+quanto il \acr{pid} resta lo stesso. Questo comporta che, al contrario di
+quanto avveniva con la semantica BSD, quando processo termina tutti i file
+lock da esso detenuti vengono immediatamente rilasciati.
+
+La seconda conseguenza è che qualunque file descriptor che faccia riferimento
+allo stesso file (che sia stato ottenuto con una \func{dup} o con una
+\func{open} in questo caso non fa differenza) può essere usato per rimuovere
+un lock, dato che quello che conta è solo il \acr{pid} del processo. Da questo
+deriva una ulteriore sottile differenza di comportamento: dato che alla
+chiusura di un file i lock ad esso associati vengono rimossi, nella semantica
+POSIX basterà chiudere un file descriptor qualunque per cancellare tutti i
+lock relativi al file cui esso faceva riferimento, anche se questi fossero
+stati creati usando altri file descriptor che restano aperti.
+
+
+\subsection{La funzione \func{lockf}}
+\label{sec:file_lockf}
+
+Abbiamo visto come l'interfaccia POSIX per il file locking sia molto più
+potente e flessibile di quella di BSD, ma è anche molto più complicata da
+usare per le varie opzioni da passare a \func{fcntl}. Per questo motivo è
+disponibile anche una interfaccia semplificata (ripresa da System V) che
+utilizza la funzione \func{lockf}, il cui prototipo è:
+\begin{prototype}{sys/file.h}{int lockf(int fd, int cmd, off\_t len)}
+
+ Applica, controlla o rimuove un \textit{file lock} sul file \param{fd}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\macro{EWOULDBLOCK}] Non è possibile acquisire il lock, e si è
+ selezionato \macro{LOCK\_NB}, oppure l'operazione è proibita perché il
+ file è mappato in memoria.
+ \item[\macro{ENOLCK}] Il sistema non ha le risorse per il locking: ci sono
+ troppi segmenti di lock aperti, si è esaurita la tabella dei lock.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \macro{EBADF}, \macro{EINVAL}.
+ }
+\end{prototype}
+
+Il comportamento della funzione dipende dal valore dell'argomento \param{cmd}
+che specifica quale azione eseguire; i valori possibili sono riportati in
+\tabref{tab:file_lockf_type}.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{7cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{LOCK\_SH}& Richiede uno \textit{shared lock}. Più processi possono
+ mantenere un lock condiviso sullo stesso file.\\
+ \macro{LOCK\_EX}& Richiede un \textit{exclusive lock}. Un solo processo
+ alla volta può mantenere un lock esclusivo su un file. \\
+ \macro{LOCK\_UN}& Sblocca il file.\\
+ \macro{LOCK\_NB}& Non blocca la funzione quando il lock non è disponibile,
+ si specifica sempre insieme ad una delle altre operazioni
+ con un OR aritmetico dei valori.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori possibili per il campo \var{cmd} di \func{lockf}.}
+ \label{tab:file_lockf_type}
+\end{table}
+
+Qualora il lock non possa essere acquisito, a meno di non aver specificato
+\macro{LOCK\_NB}, la funzione si blocca fino alla disponibilità dello stesso.
+Dato che la funzione è implementata utilizzando \func{fcntl} la semantica
+delle operazioni è la stessa di quest'ultima (pertanto la funzione non è
+affatto equivalente a \func{flock}).
+
+